Leishmaniosi Canina: Cos'è, Cause e Sintomi

Introduzione
La leishmaniosi è una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente il cane o altri animali (domestici o selvatici), ma che può interessare anche l'uomo (in questi casi si parla di leishmaniosi umana).
I responsabili della malattia sono differenti specie di protozoi appratenenti al genere Leishmania.
Cause
Da cosa è provocata la Leishmaniosi Canina?
Come accennato, la leishmaniosi canina è causata da un'infezione da protozoi. Più precisamente, i responsabili della malattia in questione sono protozoi facenti parte del Sottotipo Mastigophora (flagellati), famiglia Trypanosomatidae, Genere Leishmania (dal nome del suo scopritore inglese William B. Leishman).
Le specie che possono dare origine alla malattia - sia nell'uomo che negli animali - sono diverse e possono variare in funzione dell'area geografica presa in considerazione.
A seconda della distribuzione geografica e del genere di lesioni causate, le suddette differenti specie possono essere racchiuse in tre gruppi:
- Gruppo Leishmania donovani, provoca prevalentemente delle forme di leishmaniosi viscerale; presente in Asia, Mediterraneo, Sud America ed Africa.
- Gruppo Leishmania tropica, provoca lesioni cutanee; a questo gruppo appartengono specie non presenti in Italia, ma diffuse in Nord e Sud America, Asia ed Africa;
- Gruppo Leishmania brazilienzis e L. mexicana, responsabile di forme mucocutanee, di cui numerose specie sono endemiche in America latina.
Il parassita, per infestare l'animale, ha bisogno di un vettore biologico di trasmissione, rappresentato da un flebotomo (Phlebotomus perfiliewi, Phlebotomus perniciosus, Phlebotomus papatasi).
Contagio
Come si trasmette la Leishmaniosi?
Il flebotomo o pappatacio è un insetto ematofago (come le zanzare si nutre di sangue), molto piccolo e silenzioso durante il volo. Si sposta prevalentemente durante le ore crepuscolari e notturne dei mesi caldi e come habitat naturale predilige gli ambienti rurali e costieri delle regioni meridionali e delle isole; infatti, per lo sviluppo delle larve necessita di temperature costanti e umidità relativamente alta.
Quando il flebotomo punge un animale infetto ingerendone il sangue per cibarsi, assume la forma amastigote (senza flagello) del protozoo della leishmaniosi. All'interno del pappatacio, il parassita impiega dai 4 ai 20 giorni per diventare infettante: si moltiplica nel suo intestino, assume la forma promastigote (con flagello) e si sposta a livello dell'apparato buccale per poi essere espulso dall'insetto durante una successiva puntura.
Il flebotomo così infetto, pungendo un animale sano, trasmette la Leishmania. Quest'ultima, all'interno del circolo sanguigno del nuovo ospite (nel caso specifico di questo articolo, il cane), verrà fagocitata dai macrofagi o da altre cellule del sistema immunitario.
A questo punto, il protozoo, dopo aver perso il flagello ed aver così assunto la forma amastigote, si moltiplica distruggendo la cellula ospite che lo ha fagocitato, uscendo ed invadendone di nuove.
Segni e Sintomi
Come si manifesta la Leishmaniosi Canina?
La Leishmania, una volta entrata nel circolo ematico del cane, raggiunge diverse strutture dell'organismo, come linfonodi, derma, macrofagi e monociti di milza e fegato, midollo osseo e reni.
I cani colpiti da Leishmaniosi presentano un periodo di incubazione che va da alcuni mesi a qualche anno.
Il sesso, l'età e la razza dell'animale non sembrano rappresentare fattori predisponenti per l'insorgenza della leishmaniosi, anche se è possibile apprezzare una maggiore diffusione della malattia tra cani giovani e, naturalmente, tra quelli che vivono all'aperto (perché maggiormente esposti alla puntura del flebotomo).
Proprio per il coinvolgimento di diversi apparati ed organi, la leishmaniosi risulta essere una malattia dai molteplici aspetti, con manifestazioni cliniche svariate che possono comprendere:
- Sintomi cutanei: sono generalmente i primi sintomi ad essere visibili ed anche i più comuni. Più nel dettaglio, possono manifestarsi dermatiti desquamative, dermatiti ulcerative, lesioni papulari o lesioni di tipo eczematoso, soprattutto a livello nasale e/o perioculare, a livello del padiglione auricolare e delle aree ricoperte da meno peli (glabre).
- Sintomi sistemici: si tratta di sintomi non specifici che possono manifestarsi anche diverso tempo dopo l'avvenuta contrazione dell'infezione. Possono consistere in: letargia, affaticamento, perdita di appetito e di peso corporeo, pallore delle mucose, aumento delle dimensioni di linfonodi, fegato e milza.
- Sintomi oculari, come ad esempio, congiuntiviti, cheratocongiuntiviti, blefariti, uveiti e glaucoma.
- Sintomi renali, quali ad esempio, glomerulonefriti.
- Sintomi gastrointestinali come vomito diarrea e colite.
- Altri disturbi, come osteomieliti, miositi, disturbi cardiorespiratori e disturbi neurologici (questi ultimi due meno frequenti, benché possibili).