Cibo per Gatti - Come Leggere l'Etichetta

Cibo per Gatti  - Come Leggere l'Etichetta
Ultima modifica 26.08.2020
INDICE
  1. Quale Cibo Controllare?
  2. Etichetta: Cosa Guardare?

Quale Cibo Controllare?

In linea generale, qualunque cibo umido è migliore di quello secco. Questo perché ha:

  • Un maggior contenuto in acqua.
  • Un minor contenuto di carboidrati.
  • Un maggior contenuto di proteine animali.
cibo per gatti Shutterstock

I felini domestici che si nutrono esclusivamente di crocchette sono potenzialmente a rischio di malattie che interessano il tratto urinario, l'intestino, il metabolismo ecc.
Favorendo il cibo in scatola rispetto a quello secco è possibile prevenire o curare la maggior parte dei problemi fisici che colpiscono i gatti.
Nella fase avanzata della ricerca, è molto utile fare ricorso alla lettura dell'etichetta alimentare.
E' una sorta di "carta di identità" del prodotto che fornisce "quasi" tutte le informazioni necessarie.

Per approfondire: Cosa deve mangiare un gatto?

Etichetta: Cosa Guardare?

Quando si analizza la tabella nutrizionale del cibo per gatti è necessario concentrarsi prevalentemente sulle colonne riguardanti le proteine e i grassi; purtroppo, i carboidrati non vengono quasi mai menzionati.
In linea generale, per determinare se il cibo è bilanciato o meno è indispensabile controllare:

  • Composizione chimica.
  • Ingredienti utilizzati.

Valori Chimici

Le etichette del cibo per animali NON sono accurate come quelle dei prodotti per la nutrizione umana, poiché omettono diverse informazioni.
Le norme che regolano l'etichettatura del cibo per gatti consentono alle aziende di riportare i parametri chimici sotto forma di limiti "minimi" e "massimi".
Questa "approssimazione" permette alle aziende di modificare la composizione degli ingredienti con maggiore elasticità. D'altro canto, impedisce ai consumatori di ottenere delle informazioni sufficientemente accurate.

Lista Ingredienti

IL DILEMMA DEI CARBOIDRATI

Le etichette del cibo per gatti non citano la quantità totale di carboidrati.
Siccome i glucidi possono danneggiare il metabolismo di questi animali, è importante che la dieta non ne contenga una quantità superiore al 10% (rispetto all'energia totale).
Fortunatamente, nell'etichetta viene riportata la lista degli ingredienti. Conoscendo le proprietà chimiche di questi prodotti, è possibile risalire all'eventuale presenza di glucidi e alla loro importanza nel cibo in oggetto.
Se nella lista degli ingredienti figurano i cereali, le patate, i legumisughi e salse*, il contenuto di carboidrati potrebbe essere molto elevato.
Al contrario, la concentrazione glucidica dovrebbe essere inferiore al 10% delle calorie totali.
La ricerca è finalizzata ad escludere i prodotti che raggiungono o superano il 50% dell'energia in glucidi.
D'altro canto, l'unico modo per evitare il "pressapochismo" sarebbe quello di contattare l'azienda per avere delle informazioni più dettagliate.

 

* I sughi e le salse vengono addensati con l'utilizzo di farine o amidi.

SOIA E FITOESTROGENI

La soia NON è un alimento che si presta alla dieta per il gatto. Oltre a grandi quantità di carboidrati, questo legume contiene fitoestrogeni.
Per l'uomo, i fitoestrogeni svolgono un ruolo tendenzialmente positivo (antiossidante, abbassano il colesterolo ecc).
Tuttavia, nel gatto influenzano negativamente il metabolismo della ghiandola tiroidea.
Dato che i felini domestici sono molto inclini all'ipertiroidismo, la soia dovrebbe essere eliminata dalla loro dieta.

INGREDIENTI ALLERGIZZANTI

Tra i vari componenti del cibo per gatti, alcuni risultano potenzialmente allergizzanti.
Gli alimenti che più frequentemente scatenano allergia nel gatto sono: frutti di marecarne di manzoagnellomaisfrumento e soia.
Se la forma allergica è già nota - o anche a solo scopo preventivo (ad esempio, nel gatto molto piccolo) - è sufficiente consultare la lista degli ingredienti ed escludere tutti quelli che contengono l'oggetto della reazione avversa.

SOTTOPRODOTTI

I sottoprodotti sono un estratto/derivato degli ingredienti naturali che interessa soprattutto la linea dei cibi umidi.
Nell'etichetta, si presentano con i nomi: "sottoprodotto","pasto" o "fegato*".
Per molti si tratta di un gruppo di alimenti controversi e di discutibile provenienza.
I sottoprodotti risultano qualitativamente migliori rispetto al cibo secco; d'altro canto, possono mostrare un profilo nutrizionale lontano da quello della carne muscolare.

Certi consumatori rimangono suggestionati dagli ingredienti e dal metodo di estrazione dei sottoprodotti, ragion per cui scelgono di escluderli dalla dieta del felino domestico.
Ad esempio, il fegato è un prodotto altamente nutriente ma alcuni sostengono che (nel lungo termine) possa dare luogo a ipervitaminosi (soprattutto di vitamina A e vitamina D).

ADDITIVI

L'eccesso di alcuni additivi può essere dannoso sia per l'uomo, sia per il gatto.
In teoria, la concentrazione di queste molecole ha dei margini di sicurezza imposti dal regolamento per la nutrizione veterinaria.
Ovviamente, la dicitura "additivo alimentare" non rivela alcuna proprietà chimica e le varie molecole hanno delle caratteristiche parecchio differenti tra di loro.
I composti che destano maggior preoccupazione sono: butilidrossianisolo (BHA), butilidrossitoluene (BHT) ed etossichina.

PUBBLICITA' INGANNEVOLE

Aggettivi di pregio come: "naturale", "premium", "raccomandato dai veterinari", "dieta prescritta" o "prescrizione" e "terapeutico" non indicano obbligatoriamente un livello qualitativo elevato.
Il più delle volte, non godono di alcuna prova scientifica che sostenga le caratteristiche benefiche menzionate in etichetta.
Per evitare di cadere in questo "fishing" commerciale, meglio consultare l'etichetta e trarre autonomamente le proprie conclusioni.
"Dieta prescritta" è una dicitura coniata dal settore industriale e non possiede alcun significato terapeutico e/o giuridico; si tratta semplicemente di uno strumento di marketing.
In altre parole, gli alimenti dietetici per i gatti NON contengono alcun principio attivo farmacologico che possa giustificare la prescrizione veterinaria.
La rete commerciale di questi prodotti è alquanto discutibile. Vengono piazzati dai veterinari che godono dell'esclusiva di vendita. In cambio, le aziende si avvalgono della credibilità professionale mantenendo alti i prezzi.


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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer