Fascite Plantare, Rottura dell'Aponeurosi e Taping Kinesiologico®

Fascite Plantare, Rottura dell'Aponeurosi e Taping Kinesiologico®
Ultima modifica 25.05.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Trattamento
  3. Taping Kinesiologico®
  4. Prevenzione
  5. Patologie correlate
  6. Bibliografia e Sitografia

Introduzione

Fascite Plantare nello Sport

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La fascite plantare è un rischio nello sport e per il podista in particolare.

Le fasciti plantari e le rotture dell'aponeurosi plantare sono affezioni della pianta del piede dello sportivo, che possono comparire negli sport che comportano spinte o salti, quali l'atletica leggera, la ginnastica e la danza.

Per approfondire: Fascite Plantare: Cause, Sintomi e Rimedi

Trattamento

Fascite Plantare: la Cura

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Il trattamento della fascite plantare si basa sul riposo iniziale e sul controllo dell'infiammazione.

Vediamo di seguito quali sono le regole più importanti da seguire per facilitare la guarigione, sempre sotto stretto controllo medico.

Riposo

Sospendere per qualche settimana gli allenamenti ed evitare di camminare o rimanere in piedi troppo a lungo, specie su superfici rigide.

Il riposo iniziale aiuta solitamente ad alleviare il dolore e a ridurre l'infiammazione.

È molto importante sospendere gli allenamenti ai primi sintomi di fascite plantare: ignorare il dolore continuando ad allenarsi o evitare il dolore con farmaci specifici, favorisce la cronicizzazione della patologia, complicandone la prognosi.

Se il dolore è particolarmente intenso ed accentuato dal carico si consiglia di utilizzare le stampelle per scaricare completamente le sollecitazioni del piede dolente.

Ghiaccio

L'applicazione di ghiaccio è efficace quando insorgono le prime fitte dolorose, sia per attenuare il dolore che per l'azione antinfiammatoria locale che svolge.

Stretching

Lo stretching aiuta ad allungare i tessuti che circondano il calcagno, favorendo una minore sollecitazione tissutale; di conseguenza, il minore stress tensivo porta verso la guarigione dalla fascite plantare.

Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei

Particolarmente utili per far diminuire l'infiammazione locale, i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) possono essere somministrati per via generale o topica, sempre sotto controllo e prescrizione medica.

Plantari e Tallonette

Plantari e tallonette sono molto efficaci per correggere le disfunzioni statiche e dinamiche del piede e risolvere definitivamente la fascite plantare. 

Questi plantari permettono all'atleta di continuare la propria attività sportiva, lavorativa sia in fase riabilitativa che nella fase postuma, per evitare le ricadute.

Tutori Notturni

I tutori aiutano a mantenere allungati i tessuti fibrosi che formano la volta plantare durante il riposo notturno, contrastando in modo efficace uno dei più fastidiosi sintomi della fascite plantare: quel tanto odiato dolore al risveglio causato, appunto, dalla contrazione notturna dell'aponeurosi.

Lo sapevi che…

Anche il massaggio della volta plantare e del tallone prima di scendere dal letto e dopo aver fatto lo stretching può contribuire a ridurre il dolore.

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Controllare le Calzature

Il consiglio vale sia per le scarpe indossate durante la giornata, sia per quelle normalmente utilizzate durante l'attività sportiva.

Non devono causare un aumento del carico sull'aponeurosi plantare, ossia controllare soprattutto che queste ultime non siano né troppo rigide, né troppo morbide.

È consigliabile farsi consigliare da uno specialista che, in base al "logorio" presentato dalla scarpa stessa, sarà in grado di identificare un'eventuale eccessiva pronazione.

Allenamento

Diminuire il carico di allenamento ed evitare provvisoriamente la corsa, che può essere sostituita temporaneamente con la bicicletta e/o il nuoto.

Applicare il Taping Kinesiologico®

Con specifiche traiettorie, in fase riabilitativa-riposo, il Taping kinesiologico® favorisce il rilassamento dell'aponeurosi plantare; nei momenti di ritorno all'attività fisica, invece, aiuta a sostenere la struttura aponeurotica sotto carico.

Terapie Fisiche

Alcune terapie fisiche si sono dimostrate efficaci nella cura della fascite plantare:

Proprio le onde d'urto aumentano la velocità di rigenerazione legamentosa, causando veri e propri microtraumi all'interno dell'aponeurosi plantare.
Nonostante l'apparente contraddizione, le onde d'urto aumentano la capillarizzazione locale ed il metabolismo cellulare, favorendo il processo di riparazione spontanea del tessuto legamentoso.

Fascite Plantare: Tempi di Recupero e Conseguenze di una Cura Tardiva

Seguendo questo protocollo, la maggior parte dei pazienti trova sollievo nel giro di 4-8 settimane (talvolta possono essere necessari tempi più lunghi, fino a 6 mesi-1 anno).

Tanto più tempestivamente viene iniziato il trattamento riabilitativo e tanto più precocemente si assisterà ad una riduzione della sintomatologia dolorosa.

Al contrario, se non si attuano le misure necessarie, la fascite plantare, oltre a cronicizzare, tenderà a modificare l'appoggio plantare del soggetto, causando a lungo andare dei sovraccarichi funzionali anche a livello delle ginocchia, del bacino e della schiena.

Fascite Plantare e Infiltrazioni di Cortisone: Quando Servono?

Se la condizione dolorosa persiste per diversi mesi, nonostante l'attuazione di questo protocollo riabilitativo, il medico specialista può decidere di eseguire delle infiltrazioni locali di cortisone per favorire la riduzione dell'infiammazione.

Fascite Plantare: Quando Serve la Chirurgia?

Se tutti i trattamenti precedentemente indicati si dimostrano inefficaci, il medico potrà decidere di ricorrere all'intervento di distensione chirurgica.

Come tutte le operazioni chirurgiche, tuttavia, anche questo tipo di intervento non è scevro da rischi, pertanto va effettuato soltanto qualora la fascite non accenni a migliorare dopo un trattamento aggressivo prolungato (8-12 mesi).

Il ricorso all'intervento chirurgico, che può essere svolto in endoscopia o con le tecniche chirurgiche tradizionali, va eseguito soltanto dopo un'attenta valutazione da parte dello specialista.

Nel caso l'intervento abbia successo, la ripresa delle attività sportiva avviene generalmente dopo due o tre mesi di recupero, rispettando sempre la gradualità nell'aumento del carico allenante e tenendo come regole alcuni accorgimenti per evitare le recidive, che sono sempre in agguato.

Taping Kinesiologico®

Cos’è e Come Funziona il Taping Kinesiologico®?

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Il Taping kinesiologico®, anche noto come Taping elastico o Neurotaping, viene usato in ambito sportivo prima, durante e dopo il gesto atletico.

Prima, per preparare; durante, per prevenire; dopo, per defaticare.

Inoltre, permette di aiutare l'organismo al recupero dei processi infiammatori e gli squilibri del tono muscolare, che danno origine a "retrazioni", utilizzando tecniche specifiche.

L'innovativa tecnica del Taping kinesiologico si basa sulle naturali capacità di guarigione del corpo, stimolate dall'attivazione del sistema "neuro-muscolare" e "neuro-sensoriale", secondo i nuovi concetti di neuroscienza.

Il metodo scaturisce dalla scienza della chinesiologia. Si tratta di una tecnica correttiva meccanica e/o sensoriale, che favorisce una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell'area da trattare.

Nella fase riabilitativa il Neurotaping si applica per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, per ridurre l'eccesso di calore e di sostanze chimiche presenti nei tessuti, e per attenuare l'infiammazione con azione sinergica alle terapie convenzionali.

Inoltre, il Taping kinesiologico® mira a:

  • Azionare i sistemi analgesico-endogeni;
  • Stimolare il sistema inibitore spinale ed il sistema inibitore discendente;
  • Correggere i problemi delle articolazioni;
  • Ridurre gli allineamenti imprecisi causati da spasmi e muscoli accorciati;
  • Normalizzare il tono del muscolo e l'anormalità di fascia delle articolazioni;
  • Migliorare la ROM.

Infine, il Taping kinesiologico® è utilizzato come completamento in osteopatia, in chiropratica, nelle terapie manuali e nelle terapie fisiche.

Taping Kinesiologico®: Quando Usarlo?

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"Il Taping kinesiologico® deve essere visto come una terapia aggiuntiva, che aiuta nel processo riabilitativo e non come una terapia elettiva, prescindendo che la diagnosi deve essere corretta."*

La fase di osservazione iniziale del paziente è importantissima per la buona riuscita del bendaggio con la metodica del Taping kinesiologico®, sempre nel rispetto del principio della globalità.

Questo metodo è basato sull'applicazione di un nastro elastico che stimola il processo di guarigione naturale, assistendo il corpo nell'attivazione dei processi fisiologici dei tessuti traumatizzati, lo riporta nello stato di salute.

Tutti gli organismi hanno una capacità innata (determinata geneticamente) di auto-regolazione che permette il raggiungimento di un equilibrio omeostatico e di una possibilità di auto-guarigione.
In risposta ad una aggressione esterna, il corpo inizia un processo di "riparazione-rimodellamento" attraverso la risposta infiammatoria.

* Tratto dal libro: R. Bellia – F. Selva Sarzo - "Il taping kinesiologico nella traumatologia sportiva – manuale pratico di applicazione" ed. Alea Milano - 2011.

Prevenzione

Fascite Plantare: Come Prevenirla?

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  • Variare i percorsi e le superfici d' allenamento;
  • Non sottovalutare anche un lieve sintomo alla volta plantare;
  • Scegliere con la massima cura e precisione le calzature, e quando si cambia marca: usare la nuova scarpa gradualmente nel tempo e non subito per tutto l'allenamento;
  • Fare almeno una volta all'anno una barostabilometria per valutare la simmetria di carico podalico;
  • Dopo un periodo di riposo o dopo rientro per infortunio, aumentare in modo graduale il carico allenante;
  • Dopo un infortunio agli arti inferiori avere molta cura alla tecnica di corsa per evitare asimmetriedi carico;
  • Se siete reduci da cure antibiotiche tenere presente che queste sostanze possono favorire le tendiniti;
  • Curare in modo scrupoloso l'idratazione generale, specie durante il periodo agonistico, lo scorrimento del tendine dentro la guaina è fisiologico se l'idratazione è adeguata;
  • Il Taping kinesiologico ® è un valido aiuto sia in fase agonistica che riabilitativa;
  • Eseguire in modo regolare dopo ogni seduta d'allenamento lo stretching specifico;
  • Sottoporsi a sedute di massaggio defaticante periodiche nel periodo agonistico o di carico;
  • Fare dei pediluvi con preparati decongestionantiadatti. 

Patologie correlate

Neuroma di Morton

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Caratteristico di chi pratica danza, podismo, pattinaggio ecc., il neuroma di Morton è responsabile, durante la camminata, di dolore intenso localizzato al terzo spazio intermetatarsale.

Inoltre, causa un dolore alla pressione latero-laterale dell'avampiede, tanto che non si riesce a calzare le scarpe.

La causa è l'aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, solitamente quello passante nel terzo spazio intermetatarsale, provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica, che causa la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso, subito prima della sua biforcazione alla radice delle dita.

Lo sapevi che…

Il termine corretto per definire il sopra descritto processo di crescita di tessuto cicatriziale è "fibrosi perineurale" (la formazione di tessuto cicatriziale fibroso causata dalla continua frizione sul nervo delle adiacenti ossa metatarsali).

Malattia di Sever

La malattia di Sever è caratteristica del bambino sportivo (10 - 13 anni), con interessamento del nucleo di ossificazione secondario del calcagno.

Questa osteocondrite benigna è dovuta ad iperattività sportiva, con ipersollecitazione del sistema suro-achilleocalcaneo- plantare in occasione della corsa o del salto.

Il segno principale è il dolore evocato alla pressione della parte posteriore e inferiore del tallone, però senza dolore al tendine d'Achille. Segni predisponesti:

  • Tendine d'Achille corto;
  • Disturbo statico del retropiede: tipo valgo calcaneare.

 

 

A cura del professor Rosario Bellia - Docente di Taping kinesiologico® presso Università Statale di Valencia (Spagna) - Fisioterapista della nazionale italiana della F.I.H.P.

Bibliografia e Sitografia

  • R. Bellia - Generalità sull'applicazione del Taping Kinesiologico. - www.tapingbellia.com - Bergamo 2008.
  • R. Bellia - Traumatologia nel pattinaggio a rotelle corsa: utilizzo dell'InterX e del Taping Kinesiologico nei piccoli traumida sport. - Bergamo 2008.
  • Rosario Bellia - Il Taping Kinesiologico: un metodo molto efficace anche nel pattinaggio a rotelle specialità corsa. - www.tapingbellia.com - 2006.
  • Rosario Bellia - La sindromedel compartimento anteriore della gamba, un male che affligge tanti pattinatori. - www.tapingbellia.com - 2005.
  • Rosario Bellia - Trattamento riabilitativo dopo trasposizione del tendine rotuleosecondo Fulkerson. - www.tapingbellia.com - 2009.

I nastri elastici usati per le applicazioni dello studio sono Kinsiotape e Visiotape della ditta Visiocare Srl. Vedano al Lambro (MI) - www.visiocare.it.

Le foto dei bendaggi riportate in questo studio sono originali e di proprietà dell'autore. Tutti i contenuti (testi, foto dei bendaggi, grafica) presenti all'interno di questo studio sono protetti dalla normativa sul diritto d'autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati.

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Per ripassare: Cause di Fascite Plantare e Rottura dell'Aponeurosi Plantare