Colpi di Frusta: Cosa Sono i Traumi Benigni del Rachide Cervicale?

Colpi di Frusta: Cosa Sono i Traumi Benigni del Rachide Cervicale?
Ultima modifica 09.02.2022

Cosa Sono e Cause

Cosa sono i colpi di frusta?

I colpi di frusta sono traumi benigni del rachide cervicale.

Non determinano lesioni anatomiche importanti, ma sono comunque responsabili di sindromi molto dolorose.

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Cause dei colpi di frusta

Il meccanismo eziopatogenetico è dato da trauma in iperestensione o in iperflessione del rachide cervicale (tipicamente da tamponamento stradale).

Clinicamente si ha rigidità e dolore; si possono evidenziare punti trigger muscolari, oppure segni neurologici come disturbi della sensibilità e/o assenza dei riflessi osteotendinei. Sono spesso presenti anche disturbi della sfera vegetativa, come vertigini atipiche, nauseacefalea occipitale, frontale o sovraorbitaria, annebbiamento della vista, etc.

Classificazione e Trattamento

Classificazione dei colpi di frusta

La Task Force Canadese (1994) ha classificato secondo un criterio clinico il colpo di frusta cervicale in vari gradi:

  • 1° grado: rigidità e dolore;
  • 2° grado: segni muscolo-scheletrici, presenza di trigger points;
  • 3° grado: presenza di segni neurologici (assenza dei riflessi osteo-tendinei);
  • 4°grado: presenza di frattura-lussazione a livello della colonna cervicale.

Trattamento dei colpi di frusta

Il trattamento sarà caratterizzato, in linea generale, da una immobilizzazione precoce con collare, per ridurre i fenomeni dolorosi, associata a trattamento farmacologico (in particolare FANS e miorilassanti) per via sistemica o, se possibile, localmente con mesoterapia. La rieducazione deve essere iniziata precocemente ed è finalizzata ad un rapido svezzamento dal tutore per evitare soprattutto quei fenomeni di dipendenza molto frequenti in queste forme.

Fase acuta (0-15 gg)

E' indicato un lavoro antalgico con terapia fisica (elettroterapia antalgica, ultrasuonoterapia), esercizi respiratori, esercizi di mobilizzazione cauta del rachide cervicale di tipo attivo-assistito e attivo. Gli obiettivi saranno la riduzione del dolore, la riduzione della contrattura, e lo svezzamento dal tutore.

Fase sub-acuta (15-30 gg)

Si può passare ad esercizi propriocettivi, esercizi di rilasciamento; massoterapia (digitopressione o Cyriax); può essere utile un eventuale trattamento selettivo dei punti trigger (infiltrazioni, stretch and spray); gli obiettivi saranno di ridurre il dolore e la contrattura, recuperare il movimento e riequilibrare la postura. La rieducazione propriocettiva va iniziata al più presto, gioca infatti, un ruolo benefico sul piano psicologico e consente un recupero della mobilità e della stabilità del rachide cervicale precoce.

Fase ultima (oltre i 30 gg)

Prevede esercizi per il recupero del range articolare completo, sia passivo che attivo, esercizi propriocettivi per reintegrare il collo nel proprio schema corporeo, esercizi di rieducazione posturale globale, esercizi e nozioni ergonomiche per prevenire episodi di riacutizzazione della cervicalgia (soprattutto legati a posture scorrette in ambito lavorativo).

In alcuni casi selezionati si mostrano risolutive le Manipolazioni Vertebrali, che richiedono conoscenze e manualità specifica per il medico che le effettua.

La presa in carico precoce, ma breve, permette di limitare la frequenza delle sindromi cervicali post-traumatiche con il classico corteo sintomatologico (vertigini, acufeni, cefalee, turbe visive) e la cronicizzazione della cervicalgia, il cui trattamento risulta sempre lungo, difficile e, a volte, non risolutivo.

In tutte le forme traumatiche del rachide cervicale, sia gravi che lievi, diventano un fondamentale momento preventivo i consigli di igiene ed educazione posturale che vanno sempre dati ai pazienti.