
Il piede può essere considerato come il tampone terminale del sistema posturale.
Per questa sua caratteristica egli si deforma, si torce, si bilancia per armonizzare lo squilibrio posturale al suolo. Tale squilibrio è spesso causato da squilibri di altri recettori che influenzano la postura (apparato stomatognatico, vista, orecchio interno ecc.)
Raramente invece rappresenta la causa principale dell'alterata postura, altre volte invece presenta caratteristiche miste, sia adattative, sia causative.
Un attento esame posturale in statica e in dinamica effettuato da un terapista esperto permette di individuare la natura delle anomalie podaliche ed il conseguente trattamento posturale idoneo.
Di seguito vengono analizzate le principali anomalie podaliche e le conseguenze posturali.

Piede Varo
Il piede varo è caratterizzato da un talo varo che provoca una rotazione esterna degli assi tibiali e femorali, con tendenza al ginocchio varo e iperpressione rotulea.
Questa condizione scatena una serie di conseguenze posturali:
- posizionamento esterno della gamba e della coscia;
- posizionamento esterno delle rotule con conseguente eccessiva pressione esterna delle ginocchia (ginocchio varo)
- rotazione esterna del femore che può provocare a lungo andare artrosi dell'articolazione dell'anca;
- verticalizzazione dell'osso sacro e diminuzione delle curve della colonna con conseguente dorso piatto e glutei piatti.

Piedi vari asimmetrici
In questo caso entrambi i piedi sono vari come nella condizione precedente ma lo sono in maniera asimmetrica.
Tale condizione provoca bascule e rotazioni del bacino alle quali la colonna si adatterà con bloccaggi vertebrali a vari livelli o con l'instaurarsi di una scoliosi.
Per cui le conseguenze legate al varismo sopra descritte nel caso di piedi vari asimmetrici si sommano alla scoliosi o a bloccaggi vertebrali
Piedi valghi e piedi piatti
Il piede piatto si associa ad un talo valgo. L'infossamento interno del piede provoca una rotazione interna degli assi tibiali e femorali, una tendenza al ginocchio valgo e un disassamento interno delle rotule.
Questa condizione scatena una serie di conseguenze posturali:
- posizionamento interno della gamba e della coscia;
- posizionamento interno delle rotule (ginocchio valgo);
- proiezione in avanti del bacino (antiversione)
- aumento della lordosi lombare (iperlordosi)
- aumento per conseguente compenso delle altre curve (ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare).
Questa condizione provoca tensione in compressione su tutte le vertebre lombari, rigidità generale e rischio di contratture.

Piedi valghi asimmetrici
In questo caso entrambi i piedi sono valghi come nella condizione precedente ma lo sono in maniera asimmetrica.
Questa condizione provoca bascule e rotazioni del bacino alle quali la colonna si adatterà con bloccaggi vertebrali a vari livelli o con l'instaurarsi di una scoliosi.
Per cui le conseguenze legate al valgismo sopra descritte nel caso di piedi valghi asimmetrici si sommano alla scoliosi o a bloccaggi vertebrali.
Piedi disarmonici
Si tratta di due piedi con caratteristiche opposte, uno valgo e l'altro varo.
In questo caso si verificheranno rotazioni opposte delle gambe le quali andranno una in rotazione interna l'altra in rotazione esterna.
Questa condizione provoca bascule e rotazioni del bacino, le quali provocheranno a loro volta scoliosi o bloccaggi vertebrali a vari livelli

Piedi a doppia componente
Si tratta di uno stesso piede che presenta componenti valgizzanti e varizzanti. Si nota studiando il cammino in avanti e a ritroso, non in ortostatismo.
Di solito durante il cammino questo piede appoggia prima sul bordo esterno del tallone, cadendo immediatamente dopo in valgo.
Questa condizione causa una inclinazione in avanti del corpo con possibili conseguenze:
- eccessiva tensione delle vertebre lombari
- piano scapolare anteriore
- tendinite della zampa d'oca
- dolori ai polpacci
- dolori plantari
- dita ad artiglio e calli ai piedi.
Come detto nell'introduzione, va considerato che la maggior parte delle volte il piede si adatta a squilibri di altri recettori che andranno considerati primariamente se si vuole risolvere il problema in maniera definitiva.