Durante uno sforzo fisico le pulsazioni del cuore aumentano per garantire un maggiore apporto di sangue ai muscoli. Tanto più lo sforzo è intenso, tanto più le pulsazioni salgono. Tuttavia, com'è logico pensare, esiste un limite oltre al quale la frequenza cardiaca non può subire ulteriori incrementi.
Grazie al test Conconi è possibile studiare la sottile relazione che lega frequenza cardiaca ed intensità dello sforzo. Durante i suoi studi il professor Conconi notò che tale relazione era lineare fino ad un certo punto oltre al quale l'aumento di intensità dello sforzo oltrepassava l'incremento della frequenza cardiaca.
In questa zona Conconi individuò la Soglia anaerobica che corrisponde al punto in cui il meccanismo anaerobico lattacido viene attivato in modo importante.
E' sbagliato affermare che in corrispondenza di tale soglia il meccanismo aerobico si esaurisce o termina, così come è sbagliato affermare che raggiunge il suo massimo livello di attivazione.
Occorre infatti tener presente che:
l'attivazione del sistema anaerobico non avviene all'improvviso ma gradualmente. Questo metabolismo energetico si attiva infatti già ad intensità di esercizio nettamente inferiori alla Soglia anaerobica. In questo caso le quantità di acido lattico prodotte sono esigue e l'organismo riesce a metabolizzarle con tranquillità. Superata la Soglia anaerobica la produzione di anidride carbonica (CO2), la ventilazione (atti respiratori al minuto), ed il livello di acido lattico prodotto crescono rapidamente. Se l'intensità dell'esercizio non diminuisce il lattato prodotto si accumula sempre più fino a costringere l'atleta a rallentare. Per questo motivo l'intensità di soglia può essere mantenuta al massimo per 20-60 minuti a seconda del grado di allenamento.
Dopo la Soglia anaerobica la quantità di energia prodotta dal metabolismo aerobico continua ad aumentare. La massima attivazione di questo meccanismo energetico è rappresentata dall'intercetta, ovvero da quel punto in cui il prolungamento della parte lineare della retta va ad intersecare la frequenza cardiaca massima, così come rappresentato in figura (clicca sulle immagini per ingrandirle).
Protocollo di esecuzione del test di Conconi
Il test Conconi è uno dei metodi di valutazione motoria più utilizzati in ambito sportivo.
Essendo un test massimale non è adatto, in quanto potenzialmente pericoloso, a valutare soggetti non allenati o con problemi fisici.
Il test Conconi prevede l'esecuzione di una prova da sforzo incrementale di tipo massimale.
Innanzitutto l'atleta dovrà indossare il cardiofrequenzimetro ed effettuare un adeguato riscaldamento (a seconda delle caratteristiche del soggetto verrà proposto un protocollo più o meno intenso).
Monitorando la frequenza cardiaca durante questa prima fase si possono ricavare dati importanti che consentiranno di scegliere il protocollo più adatto.
Terminato il riscaldamento il soggetto esegue una prova su pista misurata, su cicloergometro o su tapis roulant a seconda della disciplina e delle esigenze sportive. Se si esegue il test Conconi all'aperto è opportuno svolgerlo in giornate poco ventose per evitare che le condizioni atmosferiche interferiscano con l'esecuzione del test.
Questa prova prevede incrementi graduali di intensità (step) ogni 30-60 secondi a seconda del protocollo usato. L'aumento può essere espresso in WATT nel caso si utilizzi un cicloergometro, oppure come diminuzione del tempo di percorrenza di un tratto di pista fisso (aumento della velocità) nel caso il soggetto da testare preferisca la corsa.
Quando l'atleta non è più in grado di sopportare un ulteriore aumento di velocità , viene sollecitato ad effettuare una volata finale. Tale sprint, protratto fino al totale esaurimento, consentirà di calcolare la frequenza cardiaca massima.
Al termine di ogni step vengono rilevati i watt (o i tempi parziali delle singole frazioni) e la frequenza cardiaca. Queste coppie di dati insieme alla FC max vengono riportati su un grafico che in ascissa rappresenta la velocità o i watt e in ordinata la frequenza cardiaca.
Osservando i risultati di un test Conconi si nota che per velocità basse c'è linearità, poi ad un certo punto compare una deflessione con un brusco cambio di pendenza. La velocità alla quale cessa la linearità corrisponde alla Soglia anaerobica (SAN). La lettura del grafico di un test Conconi talvolta non è così semplice e la sua corretta interpretazione dipende dall'abilità ed esperienza del medico o allenatore.
- Purtroppo, in molti soggetti l'andamento della frequenza cardiaca in funzione dell'intensità d'esercizio non permette di identificare un punto di deflessione; per questo motivo, molti fisiologi dell'esercizio preferiscono misurare la quantità di lattato nel sangue ad intervalli di tempo prestabiliti durante un test incrementale simile a quello previsto dal test Conconi.
Test conconi e ritmi di allenamento »
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