Cure per la stitichezza
Prestare maggiore attenzione alla defecazione
Lo sfintere anale esterno permette alla persona di ignorare l'urgenza di defecare fino a che tempo e luogo diventano appropriati. Ignorare ripetutamente tale stimolo può causare alterazioni nel riflesso della defecazione fino a compromettere la percezione dello stimolo.
In caso di stitichezza è inoltre importante attendere senza spingere
la spontanea evacuazione delle feci.
Una spinta eccessiva durante la defecazione, oltre ad ostacolare l'evacuazione stessa (per chiusura riflessa del canale anale), favorisce la comparsa di problemi come emorroidi e prolasso.
L'uso del bagno alla turca (posizione acquattata) facilita l'evacuazione e aiuta a combattere la stitichezza. La defecazione può essere favorita anche da un rialzo sotto i piedi, un wc più basso o una posizione nel quale il busto si inclina in avanti appoggiandosi sulle cosce.
In ogni caso è importante che la defecazione sia un atto spontaneo, realizzato con la minima spinta necessaria. Se soffrite di stitichezza ed avvertite lo stimolo a defecare recatevi in bagno, senza fretta, assumete se possibile una delle posizioni sopradescritte ed attendete che le feci vengano espulse spontaneamente, espirando lentamente. Una volta iniziata la defecazione contraete (senza esagerare) i muscoli addominali e diaframmatici in modo da favorire lo svuotamento del retto.
Stitichezza e lassativi
Ogni anno, solo In Italia, si spendono 130 milioni di euro per l'acquisto di lassativi. Questo dato testimonia come troppo spesso si ricorra indiscriminatamente a questo rimedio fai-da-te per risolvere i problemi di stitichezza.
I lassativi agiscono migliorando il sintomo ma non rimuovono il disturbo all'origine della stipsi, ritardando a volte la diagnosi della malattia. Se utilizzati cronicamente i lassativi perdono inoltre di efficacia, tanto da richiedere dosi via via crescenti fino a rendere necessaria l'associazione di più farmaci. Questo, ovviamente, non giova al nostro organismo, causando dipendenza sia fisica che psicologica.
L'uso dei lassativi nella cura della stitichezza è giustificato
soltanto quando lo sforzo può esacerbare condizioni patologiche quali
angina, emorroidi o per le stitichezze farmaco-indotte. L'uso di tali agenti terapeutici si rende inoltre indispensabile per avviare il paziente ad indagini radiologiche o interventi chirurgici.
In caso di stitichezza bisognerebbe comunque evitare l'uso cronico di
lassativi (max 10 giorni). L'abuso di questi prodotti
può provocare crampi e coliche addominali, assuefazione, atonia del colon, squilibri elettrolitici (ipokaliemia) e perturbare
l'assorbimento delle vitamine e dei minerali nell'intestino. I lassativi tendono infatti ad impedire il riassorbimento intestinale dell'acqua provocando disidratazione e, nei casi più gravi, accidenti vascolari.
Anche in presenza di stitichezza cronica la regola principale è dunque
quella di assumere lassativi solo sotto controllo medico. Per esempio il lattulosio, un lassativo di largo utilizzo, nelle persone con sovracresita di batteri nell'intestino tenue produce indrogeno
e un meteorismo importante aggravando la situazione.
I lassativi non
sono inoltre privi di interazioni farmacologiche: questi prodotti riducono
infatti l'assorbimento, quindi la biodisponibilità di altri farmaci somministrati contemporaneamente.
In particolare i lassativi non vanno assunti insieme a diuretici, glicosidi cardioattivi e corticosteroidi dato che potrebbero esacerbarne gli effetti avversi (ipokaliemia, disidratazione, acidosi metabolica)
I lassativi non devono inoltre essere usati in caso di malattie a carattere infiammatorio del tratto gastro-intestinale quali morbo di Crohn, colite ulcerosa, perforazioni gastrointestinali, né durante la gravidanza o l'allattamento
Classificazione dei lassativi ed effetti collaterali di un loro abuso:
- Formanti massa (crusca, metilcellulosa, ispaghula, agar, gomma sterculia) e lattulosio: effetti collaterali modesti come formazione di gas, sensazione di gonfiore addominale, osteoporosi, anemia; alcuni prodotti sono da evitare in caso di intolleranza al glutine.
- Osmotici: sali di sodio e/o magnesio, disaccaridi non assorbibili (polialcoli), soluzioni con polietilenglicole: assorbono acqua rendendo le feci più morbide ma possono causare disidratazione, crampi e coliche addominali.
- Lassativi di contatto o stimolanti: impediscono il naturale riassorbimento dell'acqua e degli elettroliti da parte della mucosa intestinale provocando disidratazione, irritazione e squilibri elettrolitici (olio di ricino, derivati antrachinonici, derivati difenilmetanici).
- Emollienti: glicerina, oli minerali (olio di vaselina, olio di arachidi, docusato sodico): scarsi effetti collaterali sono utili soprattutto in caso di defecazione dolorosa dovuta alla presenza di ragadi e/o emorroidi.
Vedi anche: Stipsi o Stitichezza