Sport e malattie cardiache: quali le più gravi?
Ultima modifica 30.07.2024
INDICE
  1. Cardiomiopatia ipertrofica
  2. Malattia coronarica prematura
  3. Anomalie coronariche congenite
  4. Conclusioni

L'attività sportiva è raccomandata dalla comunità medica perché migliora la forma fisica e riduce la morbilità e la mortalità cardiovascolare.

Tuttavia, l'esercizio fisico può causare decessi acuti sia negli adulti che nei giovani atleti, a causa di malattie cardiache nascoste, anche se il rapporto rischio/beneficio dell'esercizio fisico differisce tra queste due fasce d'età.

  • Negli adulti, l'attività fisica può essere considerata un'arma a doppio taglio: uno sforzo vigoroso aumenta l'incidenza di eventi coronarici acuti negli individui che non si esercitano regolarmente, mentre l'attività fisica abituale riduce il rischio complessivo di infarto miocardico e morte coronarica improvvisa, prevenendo lo sviluppo e la progressione delle lesioni aterosclerotiche coronariche.
  • Negli adolescenti e nei giovani adulti, lo sport competitivo è associato a un aumento significativo del rischio di morte improvvisa. Lo sport non è la causa "di per sé" dell'aumento della mortalità in questa fascia d'età; piuttosto, agisce come un fattore scatenante dell'arresto cardiaco in quegli atleti che sono affetti da condizioni cardiovascolari silenti, per lo più cardiomiopatia, malattia coronarica prematura e anomalie coronariche congenite, che predispongono ad aritmie ventricolari pericolose per la vita durante lo sforzo.

Ciò evidenzia la necessità di uno screening preliminare mirato all'identificazione precoce di quei soggetti affetti da malattie cardiovascolari a rischio.

Vediamo quali sono le patologie cardiovascolari che, più spesso, mettono a rischio la salute e la vita dei giovani atleti.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/03/15/sport-e-patologie-cardiovascolari-orig.jpeg Shutterstock

Cardiomiopatia ipertrofica

La cardiomiopatia ipertrofica (HCM) è una malattia che ispessisce il muscolo cardiaco, rendendolo ipertrofico, e rendendo difficile per il cuore pompare il sangue.

Molte persone con cardiomiopatia ipertrofica non si rendono conto di averla. Questo perché, di solito, i sintomi sono pochi e difficili da identificare. Solo nella minoranza dei casi, si presentano sintomi intensi e gravi, come:

Alcune persone con HCM presentano cambiamenti nel sistema elettrico del cuore, che possono causare battiti cardiaci irregolari potenzialmente letali o morte improvvisa.

Malattia coronarica prematura

La malattia coronarica prematura (CAD), o CAD ad esordio precoce, è la forma più comune di malattia cardiaca.

Presenta molti degli stessi sintomi e rischi della malattia coronarica normale:

Anche se non hanno un infarto, molti individui affetti da CAD prematura sperimenteranno dolore al petto o angina, perché il cuore non riceve abbastanza sangue e, quindi, di ossigeno.

le donne hanno maggiori probabilità di sperimentare alcuni dei sintomi più atipici della CAD prematura, che possono includere:

La CAD riduce il flusso sanguigno al cuore, a causa della formazione di una placca aterosclerotica, causando infarto o un'insufficienza cardiaca.

Anomalie coronariche congenite

Le anomalie delle arterie coronarie (CAA) sono un gruppo di condizioni congenite caratterizzate da origine o decorso anomalo di una qualsiasi delle 3 principali arterie coronarie epicardiche.

Le CAA vengono spesso scoperte come reperto incidentale durante l'iter diagnostico per la cardiopatia ischemica, il che suggerisce che anche la sintomatologia specifica sia pressoché identica.

Sebbene le CAA siano state identificate come una condizione sottostante comune nei giovani atleti con morte cardiaca improvvisa, l'uso diffuso di imaging coronarico invasivo e non invasivo ha portato a un maggiore riconoscimento delle CAA tra gli adulti, che potrebbero quindi essere fondamentali nella gestione delle CAA.

Per approfondire: Sincope nello sport: quando e perché accade

Conclusioni

Patologie cardiache gravi, come cardiomiopatia, malattia coronarica prematura e anomalie coronariche congenite, possono determinare la morte improvvisa durante la pratica sportiva.

Purtroppo, ancora oggi, la diagnosi di molte condizioni è casuale; questo significa che l'iter diagnostico per identificare tali problematiche risulta oltremodo invasivo da poter giustificare, in assenza di sintomi specifici, la sua applicazione sulla popolazione generale degli sportivi.

Studi recenti stanno, tuttavia, valutando metodologie più accurate per restringere il campo e migliorare la stratificazione del rischio, con l'obbiettivo di diminuire il numero di aventi mortali negli atleti.

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer