Pescare a traina: tecniche, esche e cosa pescare. Qual è l'attrezzatura essenziale?

Pescare a traina: tecniche, esche e cosa pescare. Qual è l'attrezzatura essenziale?
Ultima modifica 09.09.2022
INDICE
  1. Vari approcci di pesca a traina
  2. Tecniche di pesca a traina: come iniziare
  3. Esche per la pesca a traina
  4. Dispositivi avanzati per la pesca a traina

La pesca a traina (trolling fishing) è una tecnica di pesca "in movimento" concepita per la cattura dei pesci predatori.

Concettualmente vicina allo spinning, se ne differenzia per il sistema di movimento impresso alla lenza che, in questo caso, viene trascinata in acqua grazie alla propulsione di un natante (piccolo o grande, a motore, a vela o a propulsione umana) – non avviene, dunque, il continuo lanciare e recuperare tipico della pesca a recupero.

Si effettua prevalentemente in mare, che sia aperto, costiero o in prossimità delle foci fluviali – raramente in lago – poiché offre:

  • Più possibilità di catturare grossi esemplari;
  • Maggiori spazi e raggio d'azione;
  • Prede più prelibate – per chi sceglie di trattenerle.

In questo breve articolo cercheremo di spiegare nella maniera più semplice e comprensibile come approcciarsi a questo genere di attività, e come scegliere l'attrezzatura essenziale in base alla tecnica e alla preda.

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Vari approcci di pesca a traina

In Italia e nel resto del Mar Mediterraneo vengono praticate molte tipologie di pesca a traina; da quelle super-leggere con lenza "a mano", per insidiare spigole, serra, aguglie, sgombri, piccoli barracuda ecc., a quelle pescanti, con attrezzatura specifica per la cattura di grossi tonni, pesci spada ecc.

Nei laghi più importanti, alcuni si dilettano nella traina al luccio e alle grosse trote di lago.

Nota: non tutti sanno che la pesca a traina non è solo di tipo ricreativo, ma anche commerciale – viene praticata soprattutto in oceano, ad esempio per la cattura del tonno bianco.

La pesca a traina può essere effettuata con una o più lenze, con esche artificiali o naturali, sia dalla barca a motore che dalla barca a vela, o addirittura dal kayak.

Quando praticata con più canne, a profondità impegnative, nei pressi di batimetriche variabili e con l'obbiettivo di insidiare specie particolarmente difficili, può richiedere l'ausilio di strumenti particolari, talvolta avanzati e difficili da padroneggiare (che menzioneremo sotto).

È bene specificare fin da subito che la pesca a traina d'altura, soprattutto quando è necessario coprire lunghe distanze, è economicamente piuttosto impegnativa (acquisto e mantenimento del mezzo, consumi ecc.); non può nemmeno essere considerata "il massimo" dell'ecosostenibilità.

Pescare dalla barca a vela è possibile, ma si tratta di una pratica "secondaria" a tal genere di navigazione. Diciamo che i velisti, nelle loro traversate ricreative, talvolta scelgono di calare le lenze per catturare prede di piccola o media taglia, buone soprattutto a soddisfare i commensali ma di non elevato pregio venatorio.

Viceversa, la pesca a traina dal kayak, che sta progressivamente prendendo piede un po' in tutto il mondo, offre la possibilità di un grandissimo divertimento, a costi estremamente ridotti, e con un impatto ambientale più che contenuto.

Tecniche di pesca a traina: come iniziare

La pesca a traina viene differenziata in base alla taglia delle prede, quindi al "peso" / robustezza dell'attrezzatura scelta.

Semplicisticamente, possiamo optare per una pesca a traina leggera, media o pesante.

Nota: è sempre necessario disporre di un natante provvisto di reggi-canne.

Traina leggera e media

La traina leggera si esegue a livello costiero, per catturare spigole, serra, barracuda, piccoli dentici e ricciole, palamite, sgombri e lanzardi. Richiede natanti anche non troppo importanti, ma capaci di lavorare a bassa velocità. Il kayak si presta molto a questo metodo.

Non è sempre necessario usare vere e proprie canne da pesca; è possibile impiegare lenze a mano di diametro pari a 0,60 mm, con terminali del 0,20/0,25 mm.

Optando per la canna invece, serviranno strumenti poco impegnativi, da 12/16 lb.

Le canne Tyrnos Trolling Lite sono state create per la traina leggera, sia con esche naturali che con esche artificiali. L'azione semi parabolica consente il massimo del divertimento durante l'azione di pesca, pur garantendo la necessaria forza per combattere specie combattive come il tonno o altri predatori del mediterraneo. Il fusto leggero in carbonio HPC200 e' molto reattivo durante il combattimento e le montature di grande qualita' assicurano performance efficienti sia con monofili che con trecciati.

Caratteristiche:

  • Utilizzato per la pesca in mare, telaio in nylon rinforzato.
  • Coppa in filo metallico, bilanciere in metallo, con contatore display digitale (l'unità di conteggio è YDS), può conoscere chiaramente la lunghezza della linea di rilascio.
  • Dotato di cuscinetto in acciaio inox, adatto alla pesca in mare.
  • Controllo libero della lenza, facile da controllare la lunghezza della lenza.

La montatura galleggiane di base è davvero banale. La linea principale viene interrotta da una girella senza moschettone, dalla quale inizia un terminale lungo almeno 1,5 m*, al vertice del quale si installa una piuma con amo o altro artificiale compatibile con il lavoro di superficie.

*la lunghezza del terminale può aumentare nella ricerca di prede più difficili.

Anche la montatura affondante di base è semplice. Rispetto alla precedente, richiede semplicemente l'installazione di un piombo prima della girella, con tanto di piccolo ammortizzatore stopper. L'esca è più spesso un ondulante, un cucchiaino, un crankbait o un swimbait (più avanti li descriveremo meglio).

L'alternativa per lavorare a batimetriche maggiori è la sostituzione della girella semplice con una a tre uscite, dalla quale parte un breve spezzone di filo vincolato ad un pesante piombo guardiano (mediamente 300 g).

Può essere sufficiente un grosso guadino per issare i pesci.

La traina media segue più o meno gli stessi principi, ma con un libraggio della canna fino a 20/35 lb, con passafilo a rullino in punta e anelli passafilo in ceramica o titanio.

Perfette per chi si avvicina a questa difficile tecnica, sono studiate soprattutto per chi, con piccole imbarcazioni, si dedica alla traina costiera, con la quale si possono insidiare unrsquo;infinita' di prede: dal tonnetto alla palamita, dal dentice, alla lampuga.

Il mulinello sarà da 4000 a 5000.

Può richiedere di uscire dalla navigazione costiera, e spesso per coprire lunghe distanze è indispensabile munirsi di natanti sufficientemente sicuri ed affidabili. Il kayak, nei posti giusti, da' grosse soddisfazioni.

Per le montature affondanti è quasi sempre necessario un affondatore a pala o piombo guardiano.

Il raffio diventa d'obbligo per chi intende trattenere il pesce.

Traina pesante

La traina pesante o big game si effettua soprattutto con l'intento di insidiare grosse ricciole, tonni e pesci spada. In oceano, è possibile catturare wahoo, enormi lampughe, dentici corazzieri ecc.

La pesca ai grossi tonni rossi e spada richiede un'attrezzatura molto specifica, che non lascia spazio ad errori di valutazione. Per questo genere di attività, meglio fare la scelta con cognizione di causa e molta cura dei dettagli.

Dal principio, possiamo orientarci su una traina ai grossi dentici e ricciole - da 5 a 15 kg di media, ma nei posti giusti si può arrivare con facilità oltre i 20-30 kg - che possono comunque regalare enormi soddisfazioni.

Le batimetriche saranno più o meno le stesse; per cominciare, possiamo raggiungere dalla superficie al massimo i 45-60 metri. Oltre, soprattutto in concomitanza dei salti di fondale, può diventare complicato nel gestire le lenze e far lavorare l'esca al giusto livello senza impigliare.

Non dimentichiamo che, soprattutto nel momento in cui si calano più canne che lavorano a profondità differente, è indispensabile "sapere" sempre a che distanza si trovano le esche. In tal senso, le lenze colorate possono essere di grande aiuto.

Le canne da scegliere saranno certamente con rullino passafilo, da 30 a 50 lb, dotate di passafilo a rullino in punta e anelli passafilo in ceramica o titanio.

I mulinelli arrivano fino a 8000. Per il tonno e lo spada in altura, possono andare bene delle canne da drifting.

In bobina metteremo un nylon di media entità, diciamo uno 0,70 mm (50 lb), mentre i terminali (8 metri circa) saranno da 0,84-0,91 (90 lb).

Le montature sono diverse in base alla tecnica di pesca. I concetti sono identici alle traine leggera e media, ma ci vuole maggior cura nei dettagli.

Le lenze galleggianti possono essere armate, ad esempio, con teste bubble o Jet (stickbaits); quelle affondanti con minnow o kona da 15-18 cm (plugs o crankbaits o swimbite).

Le montature sono più semplici, per certi versi, rispetto a quelle per le esche naturali. D'altro canto, ci vuole parecchia esperienza per far lavorare gli artificiali affondanti al livello desiderato. Se il pesce si trovasse in prossimità del termoclino ad esempio, ipotizziamo sui 18 m, ad una batimetrica complessiva di 60 m, pescando a 30 o a 10 le possibilità di cattura si ridurrebbero molto.

L'uso di un ecoscandaglio e di un GPS sono praticamente d'obbligo.

Garmin STRIKER Vivid 7cv. Dimensioni schermo: 17,8 cm (7"), Risoluzione del display: 800 x 480 Pixel. Dimensioni (LxPxA): 140 x 58 x 235 mm, Peso: 800 g

Dettagli tecnici

-Potenza in uscita (RMS): 500 W
-Retroilluminazione: Sì
-Frequenza: 200 kHz

Display

-Dimensioni schermo: 17,8 cm (7")
-Risoluzione del display: 800 x 480 Pixel

Dimensioni e peso

-Dimensioni (LxPxA): 140 x 58 x 235 mm
-Peso: 800 g

Condizioni ambientali

-Resistente all'acqua: Sì

Velocità di traina

La velocità di traina dipende dalla preda scelta e dalla montatura. Per i grossi predatori dei nostri mari – spada, ricciole, alletterati, dentici, tonni, lecce – comunemente ci si aggira tra i 5-7 nodi (fino a 9).

Nei laghi, la pesca a traina per il luccio e la trota viene eseguita a bassissime velocità (anche 1-2 nodi).

Esche per la pesca a traina

Per essere efficaci, le esche da traina devono avere la capacità visiva di attirare i pesci e incuriosirli.

Molti prediligono quelle naturali, come calamari, seppie e pesci – aguglie, sugarelli, sgombri, cefali ecc.

Quelle artificiali sono, diciamo, eticamente più apprezzate – ma per alcuni sempre meno efficaci.

La maggior parte delle esche artificiali sono progettate per comportarsi come pesci morenti, feriti o in rapido movimento.

Le tipologie più diffuse sono:

  • Esche di superficie, note anche come topwater o stickbaits. Galleggiano e somigliano a una preda che si trova a pelo d'acqua. Possono emettere un suono particolare, dovuto all'incav della testa o alla presenza di una piccola elica.

Plugs o crankbaits. Hanno la forma del corpo simile a un pesce e, mentre navigano, fanno movimenti ripetuti e repentini dovuti alla paletta sottostante

  • Swimbait: esche di gomma o plastica morbida simili a pesciolini o molluschi.
  • Cucchiaini e rotanti. Sono metallici e ruotano velocemente, creando specchiate simili a pesci in difficoltà, e vibrazioni analoghe;
  • Spinnerbait, veri e propri "ciuffetti" con testina installati su un lato di una bacchetta rigida di acciaio angolata a 60°; l'altro lato è generalmente provvisto di una paletta.

Alcuni artificiali possono essere muniti di una sorgente luminosa.

Dispositivi avanzati per la pesca a traina

Alcuni dispositivi per la pesca a traina sono piuttosto complessi da padroneggiare e si consiglia di approcciarvisi solo "al momento del bisogno".

Nel senso che, com'è deducibile, il primo approccio a questa tecnica sarà più semplice possibile.

Acquisita la giusta esperienza, avendo la necessità di calare molte lenze e/o di far lavorare l'esca a certe profondità ben precise, sarà dunque possibile iniziare a studiare le specifiche di questi ausili.

  • Outriggers: (prolunghe, distanziatori), per impedire che le varie linee si aggroviglino;
  • Spreaders: per trainare più ami/esche con un'unica lenza madre;
  • Downrigger e paravani: due ausili dal funzionamento molto diverso, entrambi utili per pescare a una profondità prestabilita;
  • Motori specifici: che funzionano correttamente anche a un basso range di giri; alcuni scelgono un piccolo motore supplementare;
  • Planer boards: utilizzati soprattutto dalle grosse imbarcazioni commerciali, si tratta di dispositivi trainati progettati per far lavorare le esche lontano dalla nave madre.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer