Vari sondaggi indicano che più della metà dei subacquei ha sperimentato almeno un episodio di panico o quasi di panico.
Anche senza alcuna esperienza pregressa, è bene rammentare che può essere necessario anche solo un minuto per passare da una situazione di tranquillità a una di forte agitazione.
Essere in uno stato di panico rende irrazionale e può portare ad incidenti anche fatali. Tuttavia, tutto questo è evitabile se l'interessato riuscisse ad usare il buon senso, seguendo il l'addestramento di base.
L'ansia è una normale emozione umana, che tutti proviamo in situazioni minacciose o difficili. Infatti, la paura può renderci più vigili, aiutandoci ad affrontare i pericoli. Una forma più irrazionale di ansia è l'angoscia, perché si presenta in assenza del problema temuto, mentre la forma più intensa è il panico, ovvero un'improvvisa e potente ondata di terrore, caratterizzata da un'attenzione ossessiva su di essa. Gli attacchi di panico sono rafforzati da una risposta anche fisica del corpo al pensiero o all'esperienza che ci rende ansiosi e timorosi.
Lo stress da immersione, che porta al panico, può essere suddiviso in due categorie: fisico e psicologico.
Lo stress fisico può essere causato da fattori come: muta inadatta, attrezzatura scomoda, ipotermia, sforzo eccessivo, maschera che perde, perdita di un pezzo di attrezzatura subacquea ecc.
Alcuni esempi di stress psicologico sono la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, in quelle del compagno, nella propria attrezzatura o nel supporto di superficie, la paura dell'ignoto, la pressione degli altri subacquei e altro. Lo stress fisico può portare a quello psicologico e viceversa.
Problemi comuni che possono portare al panico: perché accade?
Il primo passo per gestire il panico è capire cosa può causarlo e sviluppare piani di emergenza. Di seguito elenchiamo alcuni problemi e condizioni che possono causare panico sott'acqua.
Condizioni di immersione
- Separazione dal compagno di immersione;
- Scarsa visibilità,
- Mare agitato;
- Immersioni notturne con una mancanza di addestramento e/o preparazione adeguati;
- Immersioni profonde e fredde;
- Fauna marina pericolosa;
- Intrappolamento;
- Ambiente di immersione limitato (immersioni sotto il ghiaccio, grotte, penetrazione di relitti);
- Problemi con l'attrezzatura subacquea.
Smarrimento della maschera o di altre attrezzature
- Torcia subacquea malfunzionante;
- Problemi di galleggiamento;
- Risalita incontrollata;
- Attrezzatura rotta o inadatta.
Le cose "possono succedere" ma, essendo preparati, la paura razionale ha molte meno probabilità di trasformarsi in panico irrazionale.
E' importante sviluppare una procedura di emergenza per ogni situazione che potrebbe farti perdere la testa, e provare queste procedure con il compagno di immersione, in modo da sappere come comportarsi in caso di emergenza.
Come ci si calma sott'acqua? Prima di tutto, controlla lo stress prima dell'immersione
Eseguire un controllo dello stress pre-immersione è una buona abitudine da mettere sempre in pratica, proprio come per l'attrezzatura. Chi si sentisse ansioso o preoccupato già dalla superficie, è probabile che peggiori sott'acqua. Essendo eccessivamente stressati, e decidendo di procedere, si potrebbero correre dei rischi inutili. Se il problema non si risolve, nemmeno discutendone con la guida o con il compagno, è bene evitare di entrare in acqua.
Un compagno di immersione distratto, disorganizzato, insolitamente loquace, troppo silenzioso o che mostra qualche altro comportamento strano, come montare e smontare ripetutamente la sua attrezzatura, potrebbe essere spaventato e in ansia. In questi casi è sempre bene cercare di chiarire la situazione e, eventualmente, fargli saltare l'immersione sostituendolo con un altro compagno.
Come ci si calma sott'acqua? Ecco cosa fare quando il panico colpisce
In una situazione di stress fisico o psicologico, bisogna cercare di ascoltarsi. La consapevolezza aiuterà a impedire che la paura raggiunga un punto critico. Alcuni sintomi comuni di panico includono: senso di costrizione toracica, paura dell'ignoto, senso di perdita di controllo, paura di morire, iperventilazione, affaticamento muscolare ecc.
Come possiamo impedire che questi sintomi ed emozioni si intensifichino?
Per affrontare il panico è possibile applicare lo Stop-Breathe-Think-Act.
- Interrompi il pensiero di paura e non fare movimenti frenetici.
- Utilizza una respirazione profonda e diaframmatica.
- Ricordati dell'ambiente circostante e delle tue capacità di subacqueo.
- Prendi la decisione migliore in base alla tua esperienza e conoscenza.
- Agisci con calma per rimuovere la fonte di stress.
- Anche se "ti senti" senza aria o hai difficoltà a respirare, gli altri passaggi sono comunque validi.
Aiutare un compagno in preda al panico
Se un compagno di immersione "sta lottando" per gestirsi, è importante sapere come aiutarlo a ridurre il livello di stress.
- Mettere una mano sulla sua spalla;
- Stabilire un buon contatto visivo;
- Fare segno di fermarsi e respirare profondamente;
- Spesso, una rassicurante stretta di mano fa sapere al compagno di essere presenti per lui ed è sufficiente per calmarlo.
Nel caso in cui la situazione sia più seria e il compagno di immersione fosse già in preda al panico, rimuovendo parte della attrezzatura, salendo o scendendo rapidamente, o chiaramente incapace di muoversi, è bene avvicinarsi con particolare cautela, poiché non c'è modo di sapere quale possa essere il suo stato mentale, né come reagirà. Qualsiasi intervento presenta dei rischi; quindi, prima di decidere le possibili azioni, è bene valutare attentamente la situazione, il proprio livello di allenamento e le proprie capacità fisiche.
Per imparare a prevenire gli incidenti e a rispondere alle emergenze in acqua, è consigliabile seguire un corso Rescue Diver.
La consapevolezza delle proprie emozioni e dello stato d'animo sono aspetti cruciali, in particolare se non ci si sentisse a proprio agio prima di un'immersione; in tal caso, non bisogna vergognarsi di annullarla. Non bisogna scoraggiarsi se si prova ansia ma, se si è in grado di mantenere la calma e il controllo, è sempre possibile trovare una via d'uscita.