Attività Sportive e Impegno Cardiovascolare
Ultima modifica 03.05.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Come classificare un’Attività Sportiva?
  3. Classificazione Cardiologica degli Sport
  4. Sport per l’Apparato Cardiovascolare
  5. Altri articoli su 'Sport e Impegno Cardiovascolare'

Introduzione

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Scopo di questo articolo è parlare dell'impegno cardiovascolare (o impegno cardiaco) nelle attività sportive, analizzando quali sono i parametri che lo descrivono e i fattori interni ed esterni che lo influenzano.

Più avanti, troverà posto anche un capitolo dedicato agli sport che fanno meglio al cuore e che stimolano maggiormente l'apparato cardiocircolatorio.

Come classificare un’Attività Sportiva?

L'esigenza di classificare discipline sportive, le più disparate, secondo criteri rispondenti a determinate finalità di tipo meramente biologico oppure operativo, si è scontrata fin dai primi tentativi con l'obiettiva difficoltà di identificare i criteri da seguire.

D'altro canto, una classificazione aggiornata ed esauriente rappresenta un importante strumento operativo per il lavoro quotidiano dello specialista in Medicina dello Sport (M.S.) e del cardiologo consulente, che devono conoscere non solo organi, distretti e funzioni particolarmente impegnati nella pratica delle diverse discipline sportive, ma anche, ed altrettanto bene, le caratteristiche bioenergetiche e biomeccaniche che contraddistinguono molti sport oggi noti e praticati, con particolare riferimento al rischio cardiovascolare reale od ipotetico.

Le attività sportive, infatti, dal punto di vista fisiologico possono essere diversamente classificate in relazione ad uno o più parametri che le caratterizzano.
Così, una classificazione a carattere generale può essere effettuata in base alle sorgenti energetiche utilizzate nel lavoro muscolare, anaerobiche alattacide o lattacide, aerobiche, ed alle caratteristiche biomeccaniche proprie dei gesti sportivi di quelle attività.

Un tale tipo di approccio è tuttora di grande utilità dal punto di vista strettamente fisiologico e tecnico, solo avvertendosi l'esigenza di modificare opportunamente la collocazione di quelle specialità sportive nelle quali più grandi sono i progressi dal punto di vista della prestazione atletica e più sensibili sono le innovazioni tecniche apportate.

Classificazione Cardiologica degli Sport

Nessuna delle precedenti classificazioni risponde in modo esauriente alle esigenze del cardiologo dello sport, che deve tener conto in modo specifico degli effetti acuti e cronici che l'attività sportiva determina sull'apparato cardiovascolare.

È bene sottolineare che la valutazione obiettiva dell'impegno cardiovascolare appare uno degli elementi determinanti nella formulazione del giudizio di idoneità o inidoneità soprattutto negli atleti portatori di cardiopatie lievi o anomalie elettriche, che generalmente implicano ai fini della normale vita di relazione un rischio minimo o del tutto assente, che può invece divenire significativo in funzione della pratica sportiva.

Quali fattori incidono sull’Impegno Cardiaco di uno Sport

Purtroppo, le reciproche interrelazioni fra esercizio sportivo ed apparato cardiovascolare sono molto più complesse di quanto alcune schematizzazioni fin qui effettuate lascino intendere.
Ciò deriva, innanzitutto, dal fatto che l'impegno cardiaco nelle diverse attività è quanto mai variabile in relazione, oltre che ai fattori propri dello sport prescelto, anche a fattori esterni contingenti (stato psichico dell'atleta, condizioni atmosferiche, etc.).

Inoltre, occorre tenere conto che l'impegno cardiaco può essere costante nel tempo, come avviene praticamente nelle gare di lunga durata (maratona, sci di fondo, ciclismo, etc.) o intermittente, come avviene ad esempio nei giochi con la palla (attività aerobico-anaerobiche alternate), senza che ciò diversifichi molto sul piano del rischio cardiovascolare i due tipi di attività sportive.

È ormai accertato, ad esempio, che sforzi brevi, a brusco inizio e/o termine, purché sufficientemente intensi, possono avere una maggiore potenzialità aritmogena rispetto a sforzi sia pure massimali, ma iniziati e terminati in modo graduale.

A conferma di ciò, l'arresto brusco dopo sforzi gravosi, dinamici, statici o misti, appare risultare spesso molto più perturbativo dal punto di vista emodinamico ed aritmico che non qualsiasi altra condizione propria dell'attività sportiva.

Negli sport a prevalente impegno neurosensoriale, la componente cardiaca può apparire modesta dal punto di vista emodinamico ed è invece notevole sul piano della sollecitazione neuroormonale, soprattutto catecolaminica, anche se quest'ultima da sola non è probabilmente sufficiente a realizzare un rischio cardiaco reale se non in casi eccezionali.

Un aspetto non trascurabile da segnalare è il rischio intrinseco proprio di talune attività sportive in relazione all'ambiente sfavorevole nel quale si svolgono (sport subacquei, alpinismo, sport motoristici, etc.).
In queste discipline, l'eventuale insorgenza di episodi sincopali a genesi aritmica ed emodinamica può risultare assai più pericolosa per l'atleta ed eventualmente per gli spettatori (sport motoristici).

Da questo stesso punto di vista, sia pure in termini probabilistici, è ragionevole supporre che il rischio cardiovascolare possa aumentare negli sport di contatto nei quali è possibile il realizzarsi di traumi contusivi toracici o di violente stimolazioni cardiache riflesse (traumi cranici, stimolazioni algogene intense), in grado di facilitare l'insorgenza di fenomeni aritmici per lo più di tipo ipocinetico.

Perché è importante valutare l’Impegno Cardiaco di uno Sport?

Pur tenendo conto di tutte le difficoltà sopra esposte, tuttora, una classificazione delle attività sportive che tenga conto dell'impegno cardiovascolare è uno strumento essenziale per facilitare e razionalizzare il lavoro del Medico dello Sport e del cardiologo consulente.

Proprio recentemente, nuove e più complesse esigenze sono emerse, in gran parte riferite ai moderni schemi di allenamento o legate alle modificazioni degli impegni motori che si sono verificate negli ultimi anni, sia per motivi tattici, sia perché rese possibili dalle maggiori potenzialità che gli atleti sono oggi in grado di esprimere, grazie appunto anche alle moderne tecniche di allenamento.

A queste ragioni, si aggiunge l'emergere a getto continuo di nuove discipline sportive, alcune delle quali già riconosciute dalle Federazione Sportive Nazionali.

Inoltre, il progresso tecnologico e scientifico ha permesso di apprendere nuove informazioni e di modificare alcuni concetti acquisiti nelle precedenti classificazioni.
Per esempio, concetti come "impegno isometrico, impegno statico ed impegno dinamico" risultano fuorvianti, in quanto carichi "statici o isometrici" sono oggi pressoché scomparsi e, in competizione, le fasi "statiche o isometriche" si possono verificare solamente in rari episodi e per pochissimi secondi o frazioni di secondo, non abbastanza per produrre sovraccarichi significativi a carico dell'apparato cardiovascolare.

Da quanto sin qui esposto, emerge con tutta evidenza l'esigenza di procedere a una revisione delle attività sportive che tenga conto dell'impegno cardiovascolare.

Criteri di classificazione dell’Impegno Cardiaco di uno Sport

Per finalità pratiche, sono stati utilizzati, come criteri guida della classificazione, parametri di facile rilevamento come la frequenza cardiaca, il carico di pompa, la pressione di esercizio e le influenze emozionali.

Se correttamente impiegati, infatti, tali parametri consentono di formulare da parte dello specialista in M.S. e del cardiologo consulente un giudizio attendibile relativamente all'accertamento del rischio cardiovascolare.

Impegno Cardiaco in gara e in allenamento: è differente?

Nel suddividere i vari sport all'interno della classificazione, si è ritenuto necessario non limitarsi a considerare solo l'impegno cardiovascolare di gara ma anche quello di allenamento, ben più incidente, sia per intensità che per quantità, sul rischio emodinamico.

La valutazione del carico di lavoro in allenamento è ovviamente difficile, variando essa da sport a sport e da allenatore ad allenatore; si è tuttavia tenuto conto delle più comuni acquisizioni in tali settori derivanti dalla letteratura o da dati sperimentali.
Sulla base di tale criterio classificativo, quindi, risulterà che esistono sport che per il carico di gara sono considerati a impegno moderato, mentre per il carico in allenamento rientrano tra le attività sportive a impegno elevato.
Evidentemente anche questa classificazione ha, per i limiti intrinseci di ogni classificazione, un carattere solo indicativo.

A cura di Lorenzo Boscariol

Sport per l’Apparato Cardiovascolare

Quale Sport fa bene al Cuore?

La risposta è l'allenamento cardiovascolare.

L'esercizio cardiovascolare, o aerobico, migliora la salute del cuore e, più in generale, dell'apparato cardiocircolatorio; ecco i suoi effetti:

  • Contribuisce a ridurre la pressione sanguigna;
  • Favorisce la riduzione della frequenza cardiaca;
  • Migliora la circolazione sanguigna lungo i vasi che alimentano il cuore;
  • Induce l'ampliamento della rete capillare nutre il cuore, creando nuove connessioni vascolari che perfezionano l'apporto sanguigno;
  • Migliora la gittata cardiaca (quanto bene pompa il cuore)
  • Migliora la capacità dei muscoli di assumere e utilizzare l'ossigeno;
  • Migliora il profilo lipidico del sangue.

Uniti al fatto che l'allenamento aerobico è anche un ottimo alleato al mantenimento del peso corporeo, tutti questi vantaggi abbassano il rischio di ipertensione arteriosa, coronaropatie, infarto del miocardio, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia e sovrappeso/obesità, tutte condizioni che sono direttamente o indirettamente collegate al cuore.

Caratteristiche dell'esercizio cardiovascolare

L'allenamento è cardiovascolare (o aerobico) quando:

  • Coinvolge i grandi muscoli del corpo, gambe in particolare;
  • È di natura ritmica e continua;
  • Stimola cuore e polmoni a lavorare di più.

Quali sono le Attività Sportive Cardiovascolari?

Camminare

La camminata è l'attività aerobica più semplice, alla portata dei più.

Praticamente solitamente all'aperto, può essere fine a se stessa o rappresentare l'inizio di un programma di allenamento per principianti mirato alla corsa (si parte dalla camminata, poi camminata alternata alla corsa, infine corsa).

Per essere allenante, l'individuo deve praticarla a ritmo abbastanza sostenuto; nello specifico, non deve essere una passeggiata a passo lento, magari con pause, ma deve impegnare la persona.

Sicuramente, rispetto alla corsa, a un impatto articolare inferiore.

Salvo casi particolari, praticamente chiunque può camminare e trarne beneficio.

Per approfondire: Camminata Veloce: Efficacia e Come Allenarsi

Jogging

Il jogging è una corsa a passo lento, praticata perlopiù all'aperto.

Secondo alcuni esperti, è jogging se, durante la corsa, la persona riesce a mantenere una conversazione; tuttavia, dipende da individuo a individuo.

In ogni caso, è un'attività aerobica che aiuta bruciare calorie e ha un impatto articolare inferiore alla corsa vera e propria.

Per approfondire: Jogging: Benefici per la Salute

Corsa

La corsa è probabilmente l'attività aerobica più praticata, insieme alle precedenti.

Per correre, non serve una particolare attrezzatura, tranne un buon paio di scarpe e magari qualche indumento tecnico (es: indumenti catarifrangenti se si corre di notte; vestiario invernale ecc.).

I pregi della corsa sono che, con soli 30 minuti di attività per 3-4 volte a settimana, si favorisce la salute del cuore e il mantenimento del peso corporeo (a patto, in quest'ultimo caso, che si rispetti anche un piano dietetico appropriato).

Non a caso, in assenza di controindicazioni, è tra le attività più consigliate per perdere peso (meglio se abbinata a un allenamento di tonificazione muscolare).

Esistono tanti tipi di corsa: corsa a ritmo costante, corsa a intervalli, tempo run, corsa graduale, corsa in salita ecc.

Per approfondire: Running: Allenamento e Consigli sulla Corsa

Ciclismo

Il ciclismo su strada è un'altra attività molto diffusa.

Spicca perché, rispetto alla corsa, è basso impatto articolare, ragion per cui è spesso consigliata in persone con problematiche all'articolazione del ginocchio.

Può essere parte integrante dell'allenamento di chi corre in quei periodi in cui serve una pausa dall'attività principale.

Rispetto alla camminata e alla corsa, è più dispendiosa in termini economici (una buona bici ha un costo non indifferente); in più, bisogna considerare il fatto che richiede più tempo per ottenere gli stessi benefici di una buona corsa.

Per approfondire: Allenamento in Bicicletta: quale scegliere, attrezzatura, accessori e tabella

Nuoto

Il nuoto è un'ottima attività aerobica, a basso impatto, che stimola l'intera muscolatura del corpo.

È uno sport che richiede una certa preparazione tecnica, ovvero bisogna conoscere la corretta gestualità per poterlo praticare in modo appropriato.

Per approfondire: Nuoto: Esercizi per Allenarsi in Modo Completo

Sci di fondo

Secondo alcuni esperti, lo sci di fondo è l'attività aerobica migliore, poiché richiede il movimento di gambe, braccia e tronco, in uno sforzo per nulla banale.

Più muscoli sono coinvolti e più lo sport aerobico praticato è di beneficio al cuore e alla capacità aerobica complessiva.

Lo sci di fondo stimola la muscolatura nel suo insieme.

Per approfondire: Sci di fondo: la migliore attrezzatura per praticarlo

Canottaggio

Il canottaggio è un altro sport aerobico che si basa sull'impiego delle braccia e delle gambe.
Lo stimolo è importante e i vantaggi in termini cardiovascolari sono elevati.

L'alternativa indoor del canottaggio è il vogatore.

Per approfondire: Allenamento con il vogatore: efficacia e programmi

Trekking

Il trekking consiste in lunghe camminate in montagne, ad alta quota.

Induce un ottimo stimolo cardiovascolare, specie quando la salita diviene ripida.

Si pratica nella natura, all'aria aperta, talvolta in compagnia.

Per approfondire: Trekking, Hiking ed Escursionismo: quali sono le differenze?

Ballo

Tipi di ballo che inducono uno stimolo aerobico sono Zumba, Strong nation o Capoeira.

Per approfondire: Zumba: Cos’è e Quali Benefici Comporta

Spinning

Lo spinning è un'attività di ciclismo indoor (al chiuso), svolta a ritmo motivazionale e sotto la guida di un istruttore.

Per approfondire: Spinning: Cos'è e Benefici

Stepper

Lo stepper, o semplicemente step, è un attrezzo ginnico, da palestra, che simula il movimento di salire le scale.

Per approfondire: Stepper: Benefici, Controindicazioni e Come Usarlo

A cura di Antonio Griguolo

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