Gli effetti benefici dell'hiking sul cervello

Gli effetti benefici dell'hiking sul cervello
Ultima modifica 22.01.2021
INDICE
  1. Hiking: l'escursione che fa bene alla salute
  2. Benefici sul cervello
  3. La natura migliora le funzioni cognitive
  4. Hiking: come prepararsi per l'escursione

Hiking: l'escursione che fa bene alla salute

In un momento storico come quello attuale, le attività all'aria aperta -in solitaria o con i propri famigliari -rappresentano un'opportunità di svago e di distensione, ma soprattutto di mantenimento della forma psicofisica. Il solo fatto di uscire e respirare aria pulita, in un ambiente rilassato, a stretto contatto con la natura, come nel caso di hiking e trekking, genera tangibili effetti benefici sull'organismo.

Nell'immediato, i muscoli si rafforzeranno, si produrranno endorfine che riducono ansia, stati depressivi e stress, si farà il pieno di vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa, soprattutto quando si è esposti al sole. Migliorano anche le funzioni cognitive perchè la mente è più libera e reattiva. Attività ideale anche per soggetti diabetici: con l'hiking e il trekking si tiene il peso corporeo sotto controllo, diminuendo anche i livelli di colesterolo nel sangue

Benefici sul cervello

L'esercizio fisico come l'hiking, o la camminata nella foresta o in montagna, può aumentare e promuovere la ritenzione e lo spessore della materia grigia in importanti regioni del cervello, come l'ippocampo e la corteccia prefrontale. Questo tipo di camminata in natura, a ritmo regolare, sostiene la salute dei vasi sanguigni. Circa il 15-20% del sangue pompato dal cuore arriva al cervello, anche se il cervello occupa solo il 2-3% della massa corporea. L'allenamento impedisce anche la perdita del volume totale del cervello che si verifica con l'età. Dopo i 40 anni, infatti, perdiamo l'1% della nostra materia cerebrale. L'hiking e il trekking avvantaggiano chiaramente il cervello e stimolano le funzioni cognitive contro il deterioramento cerebrale. 

Questi cambiamenti positivi sono accompagnati da un aumento del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), una proteina essenziale per una sana funzione cognitiva. L'escursionismo è anche un'opportunità per affinare nuove abilità, che coinvolgono la neuroplasticità o la capacità del sistema nervoso di accogliere nuove richieste e informazioni, una sorta di superpotere vitale del sistema nervoso.

La natura migliora le funzioni cognitive

Mentre l'esercizio da solo fa bene all'ippocampo, allenarsi in un ambiente cognitivamente esigente può essere ancora più benefico. Quando ci si allena su un'ellittica o un tapis roulant non si è cognitivamente coinvolti: i movimenti sono automatici. Ma quando si pratica hiking o trekking nella foresta o in un altro terreno selvaggio è necessario attivare le aree cerebrali della memoria e la soglia di attenzione aumenta a ogni passo. Mentre l'atto stesso dell'allenamento supporta il cervello, anche i panorami, i suoni e persino gli odori della natura hanno un'influenza positiva. Uno Studio del 2020 suggerisce che passare del tempo nella natura cambia i segnali nel cervello e promuove il relax. È stato evidenziato come le onde cerebrali diminuiscano nella corteccia prefrontale rispetto alla camminata in ambienti urbani. Quando le persone camminano in natura tendono a trasferire segnali neurali associati al prendere meno decisioni e al rilassamento. Qualsiasi sollievo dallo stress, che influisce sia sulla memoria che sull'umore, avrà probabilmente effetti positivi sul cervello.

Per favorire il rilassamento e combattere l'ansia è possibile provare anche le tecniche di respirazione anti-ansia

Hiking: come prepararsi per l'escursione

È molto importante informarsi prima di intraprendere un'escursione, e le informazioni sui percorsi o sentieri non mancano di certo. Utile consultare per tempo i siti dedicati al turismo, guide, cartine online, forum tematici, per evitare situazioni spiacevoli.

Tenendo conto di variabili fondamentali come la preparazione fisica, mentale e la resistenza, si sceglie il tipo di percorso. I sentieri, solitamente, si classificano come turistici, escursionistici e attrezzati. In generale, l'hiking necessita di un'adeguata preparazione fisica ed è quindi preferibile iniziare da semplici passeggiate in piano -non particolarmente lunghe- e poi aumentare gradualmente la difficoltà e il dislivello.

Il giusto equipaggiamento

Indossare strati adatti alle condizioni atmosferiche e realizzati con tessuti traspiranti e traspiranti, come seta, lana o sintetici (niente cotone) per rimanere caldi e asciutti. 

Cosa mettere nello zaino da hiking:

  • una mappa (Google Maps non conta)
  • una lampada frontale
  • protezione solare
  • forniture di pronto soccorso
  • un coltello
  • materiali innescanti
  • un rifugio di emergenza, come una tenda o una coperta spaziale
  • cibo extra
  • acqua extra
  • un cambio di vestiti

Consigli utili

Durante il tragitto è importante idratarsi a intervalli regolari in modo da non avere cali di energia. Durante la camminata è consigliato consumare snack come barrette, cereali, cioccolata.
 
Se non si è esperti in escursionismo è consigliato andare in gruppo, magari con qualcuno che già conosce il percorso o che è solito praticare questa attività, in modo da apprendere il più possibile tecniche e consigli da tenere a mente per i percorsi futuri. 

Durante le prime escursioni è importante non sottovalutare la fatica fisica: incrementare gradualmente distanza ed elevazione per evitare affaticamento o lesioni e ottenere a lungo termine i massimi benefici cerebrali dall'escursionismo.

 

Attenzione l'alcol può provocare danni al cervello.