Ciaspole e Sci Alpinismo: Regole per la Sicurezza in Montagna

Ciaspole e Sci Alpinismo: Regole per la Sicurezza in Montagna
Ultima modifica 23.02.2021
INDICE
  1. Sport invernali: come evitare i rischi in montagna
  2. Consultare meteo ed itinerari adeguati
  3. Preparare il percorso
  4. Evitare zone poco sicure
  5. Come chiamare i soccorsi

Sport invernali: come evitare i rischi in montagna

Una stagione invernale, quella 2020-21, caratterizzata dalle abbondanti nevicate su tutto l'arco alpino, ma con gli impianti di risalita  italiani ancora chiusi. Gli appassionati di sport invernali- in ottemperanza alle normative vigenti - potranno comunque frequentare cime e pendii in libertà, per praticare attività all'aria aperta con il giusto distanziamento. Due attività, in particolare, lo sci alpinismo e le escursioni con le racchette da neve, hanno visto un incremento nella pratica, proponendosi come alternativa allo sci tradizionale. È importante, a questo proposito, conoscere le regole di comportamento da seguire in montagna, pianificare l'itinerario a seconda della preparazione e dell'esperienza, valutare il bollettino metereologico, per scongiurare eventuali rischi, saper gestire le emergenze in modo tempestivo.

Per approfondire: Ramponi da Ghiaccio: Migliori Modelli da Escursione

Consultare meteo ed itinerari adeguati

Prima di uscire per una gita con le ciaspole o cimentarsi con lo sci alpinismo, è fondamentale, come consigliato anche dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino, valutare una serie di fattori determinanti:

  • bollettino meteo-nivologico per valutare le condizioni specifiche della meta delle sciate e del trekking invernale. Si dovranno conoscere: quantità di neve caduta, temperatura, intensità del vento durante la nevicata;
  • valutare il grado di pericolosità della zona in cui pianificare l'escursione. Se il bollettino indica pericolo di distacco valanghe di grado 2 o 3 bisogna essere molto prudenti; se il grado è 4 o 5 meglio rinunciare alla gita;
  • considerare le proprie capacità e la preparazione fisica.


Gli escursionisti con poca esperienza o con scarsa preparazione dovranno preferire pendii di rischio modesto, in genere adatti alle ciaspole, meglio su itinerari già battuti - anche per sci alpinismo. Quando ci si approccia alla camminata con le ciaspole, è meglio evitare percorsi non battuti (non fare da apripista ma sfruttare le aperture già tracciate) e le falcate ampie e lunghe che rischiano di far affondare nella neve.

Cosa contribuisce al distacco di valanghe?

  • Il comportamento dei singoli escursionisti
  • La neve fresca
  • L'azione del vento
  • L'inclinazione del pendio
  • Il forte riscaldamento

Preparare il percorso

Prima di partire, pianificare con precisione il percorso da seguire: è un fattore determinante per evitare rischi e praticare attività sportiva in montagna, in tutta sicurezza. Consultare una cartina per comprendere le zone critiche dell'itinerario è una buona norma, così come durante la gita saper valutare i campanelli d'allarme. Un esempio: se si notano porzioni di neve che si staccano, significa che gli strati superficiali di neve stanno scorrendo e il rischio valanghe è concreto. In questo caso è bene rinunciare all'uscita. 

Abbigliamento adatto per uscire con le ciaspole

Il corpo, dopo circa dieci minuti di camminata, si surriscalda. L'ideale, quindi, per essere pratici e non sudare eccessivamente, è vestirsi a strati, evitando abbigliamento eccessivamente imbottito che renderebbe faticosi i movimenti.

  • Pantaloni lunghi da escursionismo, non imbottiti, traspiranti, antivento e impermeabili, oppure pantaloni da sci aderenti e fit 
  • Una maglia a maniche lunghe in tessuto tecnico sintetico 
  • Un pile, o secondo strato, sempre in tessuto tecnico traspirante 
  • Un guscio impermeabile e antivento, meglio se Gore-Tex o Polartec traspirant

Riparare testa e occhi

Nella pratica dello sci alpinismo è consigliabile utilizzare sempre il casco anche se non obbligatorio. Riparare gli occhi con occhiali o maschera anti-UVA: vento, nevicate, freddo, sole e riverbero della neve possono causare fastidio o provocare abbagli e cecità temporanee. 

Evitare zone poco sicure

Attenzione alla morfologia del territorio: evitare i canaloni e le zone a ridosso delle creste, dove si accumula molta neve portata dal vento, ma anche i pendii particolarmente ripidi, così come le aree in cui la neve si accumula in abbondanza e può rappresentare un rischio di valanga, soprattutto a 2 o 3 giorni dalla nevicata. Per gli escursionisti meno esperti una soluzione può essere l'escursione con le ciaspole su anelli battuti, sentieri o lungo le strade forestali

Il kit di auto-soccorso

Il kit di auto-soccorso- sempre da portare con sé- in caso di valanga è composto da artva, pala e sonda. In caso di valanga è fondamentale che i compagni di escursione intervengano con tempestività. Nel caso malaugurato di un escursionista sepolto da una valanga in media l'intervento deve avvenire entro 15 minuti.

Come chiamare i soccorsi

In caso di necessità, quando si assiste al distaccamento di una massa di neve che possa aver sommerso degli escursionisti, è necessario chiamare il numero unico d'emergenza europeo 112, nelle regioni in cui è attivo, altrimenti il numero 118.

Come comportarsi?

  • segnalare il luogo di scomparsa del travolto;
  • usare pala e sonda e iniziare la ricerca;
  • raggiunto il corpo, liberare con le mani per primi la testa e il torace;
  • accertarsi che non siano occluse le cavità respiratorie;
  • proteggere dal freddo il corpo dell'infortunato.

 

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