Ultima modifica 20.09.2019

Generalità

La visita senologica è un esame clinico del seno effettuato dal medico senologo o dal ginecologo. Si tratta di un accertamento indolore, realizzato senza l'ausilio di particolari strumenti presso lo studio del medico specializzato.

Visita SenologicaLa visita senologica prevede due fasi: nella prima parte vengono raccolte le informazioni che potranno essere utili per formulare la diagnosi finale (anamnesi); la seconda fase, invece, consiste nell'ispezione e nella palpazione dei seni in diverse posture.

Durante la visita senologica, la valutazione si estende anche ai cavi ascellari (dove si potrebbero trovare linfonodi sospetti), alle fosse sopra e sotto la clavicola e ai solchi sottomammari.
L'esame clinico della mammella è una delle tappe fondamentali del percorso di prevenzione e cura delle alterazioni patologiche che interessano la ghiandola mammaria.
La visita può essere eseguita semplicemente per avere informazioni sulle caratteristiche del seno. Per questo, andrebbe effettuata una volta l'anno a partire dai 25-30 anni di età.

L'esame senologico può essere effettuato anche in donne sintomatiche, per accertare la presenza o monitorare il decorso di disturbi riguardanti una o entrambe le mammelle, quali secrezioni dal capezzolo, stati infiammatori e/o dolorosi.

La visita è indicata anche in tutti i casi in cui siano evidenti o palpabili neoformazioni nodulari all'autoesame del seno.
In caso di sospetta patologia o di necessità di approfondimento, la visita senologica può essere associata ad altre valutazioni mediche, quali un'ecografia mammaria oppure una mammografia, utili nella caratterizzazione delle lesioni benigne, come cisti e fibroadenomi, e dei tumori maligni.

Cos'è?

La visita senologica è un esame completo del seno, non doloroso ed effettuato senza l'utilizzo di particolari strumentazioni dal medico senologo o dal ginecologo.
L'obiettivo di questa valutazione è quello di accertare o escludere la presenza di eventuali patologie che interessano il seno.
In caso di riscontri sospetti, la sola visita senologia non è generalmente sufficiente a formulare una diagnosi di tumore alla mammella, ma è utile per inquadrare la situazione e stabilire il percorso diagnostico-terapeutico più adeguato al caso.

A cosa serve?

La visita senologica è un esame molto importante, poiché consente di controllare l'eventuale presenza di problematiche al seno. Questa valutazione permette infatti di evidenziare la presenza di noduli, secrezioni del capezzolo, infiammazioni o stati dolorosi che riguardano le mammelle.
A quest'esame possono sottoporsi anche le pazienti con patologie che interessano il seno che hanno già ricevuto una diagnosi precisa, in modo da monitorare il decorso delle stesse condizioni e l'efficacia del trattamento alle quali sono state sottoposte.
Insieme ad altre valutazioni mediche, la visita senologica contribuisce alla diagnosi precoce del tumore alla mammella e viene indicata alle donne che hanno superato una certa soglia di età in associazione ad altri screening preventivi.

Come si svolge?

La visita senologica si articola in due parti: nella prima il medico raccoglie quante più informazioni possibili sulla storia clinica e sullo stile di vita della paziente; nella seconda parte viene eseguito l'esame vero e proprio, in cui il medico valuta la mammella attraverso un'attenta attività di osservazione e palpazione.

1) Anamnesi

Prima di iniziare l'esame delle mammelle, il senologo si occupa dell'indagine anamnestica, cioè della raccolta dei dati e delle informazioni che potranno essere utili a formulare la diagnosi finale. In particolare, lo specialista pone alla paziente domande molto specifiche, per approfondire:

  • Storia clinica: età del menarca, regolarità del ciclo mestruale e/o inizio della menopausa, precedenti gravidanze, uso di farmaci (compresa l'ormonoterapia), pregresse patologie del seno ed eventuale familiarità positiva per il carcinoma della mammella (precedenti casi di tumore in famiglia).
  • Abitudini e stile di vita: regime dietetico, indicazione del livello di attività giornaliero (o tendenza alla sedentarietà), dipendenza da fumo e consumo di alcol.

In questa prima fase, lo specialista prende in considerazione anche tutta la documentazione degli esami precedentemente svolti. Successivamente, vengono valutati i sintomi riferiti dalla paziente, come tumefazione, dolore, prurito, eczemi, alterazioni cutanee e fuoriuscita di liquido dal capezzolo.

2) Osservazione e palpazione

Terminata l'anamnesi, il senologo procede con l'esame clinico basato sull'osservazione e sulla palpazione accurata di entrambe le mammelle. In pratica, il medico compie tutti quei gesti che ogni donna dovrebbe eseguire mensilmente nel corso dell'autopalpazione:

  • Ispezione: la paziente è seduta e viene osservata in diverse posizioni, analizzando la forma, le dimensioni, la simmetria e il profilo di entrambi i seni.
  • Palpazione: in questa fase dell'esame clinico, si palpano entrambe le mammelle, i prolungamenti ed i cavi ascellari, i solchi sottomammari e le fosse sopra e sottoclaveari. La paziente viene esaminata prima da seduta, poi nella posizione supina. Con manovre delicate che prevedono l'uso delle dita o dell'intero palmo della mano, lo specialista è in grado di valutare la temperatura della cute e di rilevare, in alcuni casi, la presenza di edema (eccesso di liquidi nei tessuti) o di noduli. La visita viene completata con la palpazione del capezzolo e dell'areola, per la valutazione di ispessimenti e/o nodularità. Con una delicata spremitura del capezzolo si può mettere in evidenza un'eventuale secrezione.

In base a ciò che riscontra, il senologo può formulare una diagnosi e prescrivere la terapia più adeguata per la paziente oppure, in base al sospetto diagnostico, chiedere altri esami per approfondimenti (come, ad esempio, l'ecografia mammaria, la mammografia e la biopsia).
La visita senologica dura normalmente 10-15 minuti.

Quando è indicata?

Se all'autopalpazione, che va eseguita con la massima regolarità, non risultano anomalie, la visita senologia è indicata almeno una volta all'anno a partire dai 25-30 anni di età per donne asintomatiche (cioè che non presentano segni sospetti per il carcinoma della mammella).
Quando si manifesta un sintomo di qualunque tipo a carico del seno, invece, è consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico di base e/o allo specialista in senologia di riferimento.
La visita senologica fornisce informazioni circa la presenza di noduli, la cui natura verrà poi precisata da esami più approfonditi: in base alla gravità della situazione, il medico specialista potrà decidere di far eseguire alla paziente ulteriori indagini diagnostiche, come un'ecografia, una biopsia (agoaspirato) o una mammografia.


Seno: segnali da non sottovalutare

Possono essere segni della possibile presenza di un tumore al seno:

  • Cambiamenti di forma e dimensioni di una o entrambe le mammelle;
  • Ispessimenti o protuberanze nel seno o nella zona ascellare;
  • Perdite di sangue o di liquido dai capezzoli non collegabili a gravidanza o allattamento (secrezioni sierose o ematiche);
  • Avvallamenti, raggrinzamenti, rilievi o fossette sulla superficie della cute;
  • Strane sensazioni (specialmente se riguardano un solo seno).

Altri possibili cambiamenti e segnali insoliti a cui prestare attenzione:

  • Riscontro all'autopalpazione di uno o più noduli della mammella;
  • Variazioni nell'aspetto del capezzolo (contorni, dimensione o posizione) o retrazione dello stesso;
  • Infiammazioni o eruzioni della cute e dell'areola (pelle a buccia d'arancia, gonfiori, arrossamenti o sensazione di calore);
  • Dolore ingiustificato al seno o all'ascella.

Preparazione

La paziente che si sottopone alla visita senologica dovrebbe ricordare di portare con sé gli esiti di tutti gli esami eseguiti in precedenza inerenti al problema senologico (se già diagnosticato) e consigliati dal medico di base.
La visita senologica può essere effettuata in qualunque momento, anche se quello generalmente più consigliato è il periodo successivo alle mestruazioni. A causa delle tensioni del tessuto mammario dovute alle fluttuazioni ormonali tipiche del periodo mestruale, è infatti possibile che non si riscontrino eventuali noduli presenti o, al contrario, si individuino dei falsi positivi.
Il momento più favorevole in cui svolgere la visita senologica è, invece, quello compreso tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale (pre-ovulazione).

Controindicazioni

La visita senologica è una metodica diagnostica semplice e sicura, non invasiva né dolorosa. Per tale accertamento, non esistono particolari precauzioni o controindicazioni.

Limiti della visita al seno

Anche se eseguita da medici professionisti di grande esperienza, la visita senologica presenta dei limiti intrinseci alla metodica; in particolare tende a non riconoscere le lesioni tumorali di piccole dimensioni, così come spesso non è in grado di fornire indicazioni attendibili sulla natura dei reperti riscontrati.
In presenza di un qualsiasi segno minimamente dubbio, quindi, l'esame clinico del seno dev'essere integrato con altre indagini diagnostiche complementari.

Esami complementari

La visita senologia fornisce una guida all'esecuzione e contribuisce all'interpretazione di altri accertamenti diagnostici complementari, quali mammografia e/o ecografia.

  • L'ecografia mammaria è un esame a ultrasuoni che serve ad esaminare le strutture del seno. Permette di differenziare i noduli di consistenza solida da quelli liquidi, come le cisti.
    Quest'indagine è considerata un esame complementare alla visita senologica e alla mammografia. Se nel corso di questi accertamenti sono identificate alterazioni nodulari (alla palpazione) o aree che generano sospetti (all'interpretazione del quadro mammografico), si procede con l'ecografia mammaria, al fine di escludere gli eventuali dubbi diagnostici ed avere il responso più preciso possibile.
  • La mammografia è la radiografia della mammella, utile a individuare noduli anche molto piccoli, micro-calcificazioni o altri segni indiretti di una possibile neoplasia. Il seno viene compresso con un'apposita apparecchiatura e i raggi X, attraversando i tessuti mammari, imprimono l'immagine radiografica su una lastra (o nel computer). Con la mammografia vengono identificati circa l'85-90% di tutti i tumori prima ancora che siano palpabili.

Quando l'esito di tali indagini è incerto, viene prelevato un campione da una zona o da un nodulo ritenuto sospetto - mediante agoaspirato (o agocentesi) o ago-biopsia mammaria - per l'esame citologico o istologico corredato da tutte le caratteristiche biologiche del tessuto. Tali metodiche consentono di discriminare ulteriormente la natura della lesione.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici