Visita Ginecologica: Cos’è? Quando e Come si Esegue? A Cosa Serve?

Ultima modifica 12.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si esegue
  4. Preparazione
  5. Come si svolge
  6. Risultati
  7. Qualche consiglio

Generalità

La visita ginecologica è un esame specialistico che permette di valutare lo stato di salute dell'apparato genitale femminile.

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Quest'appuntamento è estremamente importante per ogni donna, sin dalla pubertà, nonché un approccio alla prevenzione dei tumori femminili e di altre patologie degli organi riproduttivi.

La visita ginecologica è solitamente preceduta da un colloquio informativo, durante il quale il medico raccoglie le informazioni anamnestiche e spiega passo dopo passo le tappe dell'esame. Dopo questa prima fase, la paziente viene invitata a togliere la biancheria intima e si accomoda sul lettino ginecologico, dove il medico procede con l'ispezione esterna dei genitali, a cui segue il controllo interno (esame con lo speculum, esplorazione vaginale e palpazione bimanuale).

Cos’è

Che cos'è la Visita Ginecologica?

La visita ginecologica consiste nella valutazione degli organi genitali femminili (vagina, utero, ovaie e tube di Falloppio) e del seno. Quest'esame viene eseguito dal ginecologo per accertare il corretto il funzionamento dell'apparato riproduttivo e diagnosticare le patologie e le disfunzioni che possono colpirlo.

Chi è il ginecologo?

Il ginecologo è il medico a cui rivolgersi per ogni problematica che riguarda l'apparato genitale (diagnosi e cura), oltre ad essere la figura di riferimento per vari aspetti della salute della donna (gravidanza, metodi contraccettivi, vita sessuale, irregolarità del ciclo mestruale, infezioni vaginali ecc.).

A cosa serve la Visita Ginecologica?

La visita ginecologica è un esame che consente di:

  • Valutare lo stato di salute dell'apparato genitale femminile;
  • Diagnosticare o escludere la presenza di patologie;
  • Indirizzare un piano di trattamento.

La visita ginecologica è importante anche nell'ottica della promozione e della prevenzione della salute riproduttiva della donna e della coppia.

Il ginecologo è, infatti, la figura di riferimento per:

  • Porre le domande e chiedere le spiegazioni di cui si sente il bisogno relative all'intimità;
  • Fornire informazioni sui corretti stili di vita e sui comportamenti a rischio (es. contraccezione, abitudini igieniche, dieta ecc.);
  • Seguire la donna durante il periodo della gravidanza;
  • Aiutare le donne con difficoltà a concepire o sospetta infertilità.

Oltre alla visita ginecologica, il medico specialista in ostetricia e ginecologia si occupa di:

Perché si esegue

La visita ginecologica è un esame che permette di valutare lo stato di normalità dell'apparato genitale femminile ed escludere la presenza di patologie, come il tumore all'utero, i fibromi o l'endometriosi, migliorandone la possibilità di cura.

Quando ci si deve rivolgere al ginecologo?

La visita ginecologica può essere eseguita su richiesta della donna o del medico curante in caso di:

  • Controllo periodico, utile per la prevenzione e la diagnosi precoce di patologie dell'apparato genitale femminile;
  • Preoccupazioni o necessità di informazioni sulla propria salute, sulla contraccezione o sulla sessualità;
  • Sospetto di disturbi o patologie dell'apparato genitale femminile;
  • Monitorare la gravidanza (valutazione clinica, prescrizione esami ematochimici, ecografia ecc.).
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La visita ginecologica è fortemente consigliata se compaiono disturbi insoliti come:

La visita ginecologica può essere effettuata, inoltre, per il monitoraggio di patologie già diagnosticate in precedenza (es. vaginiti, cisti ovariche, endometriosi ecc.) e per la prescrizione della terapia anticoncezionale. Inoltre, si raccomanda di rivolgersi al ginecologo in caso di rapporti sessuali occasionali non protetti, per timore di una gravidanza indesiderata o di aver contratto una malattia venerea.

Ogni quanto effettuare una Visita Ginecologica?

A prescindere dall'età, è consigliabile sottoporsi ad una visita ginecologica di controllo annuale o biennale, anche se apparentemente si sta bene. In presenza di problemi particolari che richiedono monitoraggi più frequenti, il medico può indicare una diversa periodicità.

A quale età fare la prima Visita Ginecologica?

L'età a cui sottoporsi per la prima volta ad una visita ginecologica può variare in funzione di alcuni fattori, come la presenza di disturbi particolari (es. infiammazioni ai genitali esterni alterazioni dello sviluppo dell'apparato genitale e disfunzioni ormonali) e l'inizio dell'attività sessuale.

In linea generale, è bene sottoporsi ad un controllo tra i 16 e i 21 anni, per controllare che non ci siano problemi, oppure entro l'anno dal primo rapporto sessuale. Naturalmente, è possibile recarsi dal ginecologo anche prima, per chiarire tutti i dubbi riguardanti il ciclo mestruale.  

Indipendentemente dalla giovane età, poi, la visita ginecologica va eseguita in tutti i casi in cui si riscontrano sintomi anomali, come:

Nella maggior parte dei casi, la prima mestruazione (menarca) si verifica tra i 10 e i 16 anni, anche se i primi flussi mestruali compaiono mediamente a 12-13 anni. Per le ragazze, la prima visita ginecologica è utile per un approccio agli aspetti della sessualità che risultano poco chiari (nota: con il menarca e la prima ovulazione è possibile l'inizio di una gravidanza) e per ricevere una consulenza sui metodi contraccettivi disponibili e più adatti alle proprie esigenze.

Visita Ginecologica: può essere fatta quando si è vergini?

La visita ginecologica può essere eseguita anche se non si hanno ancora avuto rapporti coitali; in questo caso, il medico userà strumenti appositi, che possono essere introdotti anche attraverso un imene integro, e sarà il più delicato possibile. Alle donne vergini, se necessario, potrebbe venir eseguito l'esame ginecologico per via rettale.

Preparazione

Visita Ginecologica: è prevista una particolare preparazione?

Per sottoporsi ad una visita ginecologica non vi è necessità di una preparazione particolare.

Prima dell'appuntamento, per sentirsi a proprio agio, ci si può lavare e depilare come d'abitudine (in genere, la presenza di peli superflui non è un dettaglio che al medico importa).

Per effettuare la visita ginecologica, è consigliabile che il retto e la vescica siano vuoti, salvo diverse indicazioni del medico (ad esempio, per la necessità di eseguire un'ecografia pelvica).

Come vestirsi per la Visita Ginecologica?

In generale, per recarsi alla visita ginecologica, è consigliabile indossare abiti comodi e pratici da mettere e togliere. Nello studio del medico, solitamente, è presente un angolo protetto da un paravento, dove la paziente può spogliarsi ed appoggiare gli indumenti.

Durante la visita ginecologica non è necessario spogliarsi completamente: salvo diverse indicazioni del ginecologo, occorre almeno togliersi gli slip e slacciare il reggiseno.

Visita Ginecologica: si può fare con le mestruazioni?

Se la visita ginecologica viene programmata per un controllo, è preferibile fissarla in assenza del flusso. Il sangue mestruale può interferire, infatti, con l'esecuzione del Pap test e può invalidare i risultati di alcuni esami di laboratorio. Il periodo migliore per eseguire il controllo ginecologico è dal 10° al 18° giorno dall'inizio del ciclo mestruale.

Nel caso in cui la comparsa del flusso arrivi inaspettatamente qualche giorno prima della visita ginecologica, è consigliabile valutare con il proprio ginecologo se è opportuno rimandare ad un'altra data l'appuntamento. In situazioni di urgenza, nelle metrorragie o in caso di minaccia d'aborto, invece, la visita ginecologica viene effettuata anche con le perdite ematiche.

Preparazione al Pap test

Il Pap test (o test di Papanikolaou) può essere eseguito nell'ambito di un programma di screening per il tumore del collo dell'utero (ogni due-tre anni) o come controllo di routine durante la visita ginecologica. Quest'esame evidenzia precocemente gli eventuali cambiamenti del collo dell'utero (dalla presenza di cellule tumorali o precancerose alle infiammazioni), offrendo la possibilità di trattare e risolvere le lesioni nel loro stadio iniziale, prima che degenerino in senso neoplastico.

Se nel corso della visita ginecologica di routine è prevista l'esecuzione del Pap test, è importante seguire le norme di preparazione dell'esame, per non comprometterne l'esito.

Per approfondire: Pap-test - Che cos'è e Come si esegue?

Come si svolge

Visita Ginecologica: quali fasi prevede?

La visita ginecologica avviene nella seguente sequenza:

  • Colloquio informativo (anamnesi);
  • Esame esterno:
    • Ispezione e palpazione dei genitali esterni;
  • Esame interno:
    • Esame con lo speculum;
    • Esplorazione vaginale e palpazione bimanuale (o esplorazione addomino-pelvica);
    • Palpazione retto-vaginale o esplorazione rettale (a volte).

Di fronte a specifiche necessità o problematiche, questo schema di base può essere modificato dal ginecologo, aggiungendo un esame del seno o indagini strumentali di supporto.

Ad esempio, la visita ginecologica può essere completata da un'ecografia transvaginale, per valutare la presenza o il sospetto di patologie come fibromi, polipi endometriali o cisti ovariche.

Colloquio iniziale

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Come ogni altro controllo medico, la visita ginecologica prevede un colloquio iniziale, che consente al medico di raccogliere le informazioni necessarie ai dovuti approfondimenti (anamnesi), tenendo in considerazione il motivo principale della visita (controllo di routine o patologia specifica).

Per alcune ragazze e donne, quest'interazione contribuisce anche a superare l'imbarazzo o lo stato d'ansia associato a questo momento "delicato". Durante questa fase della visita ginecologica è importante rispondere con sincerità: più le risposte sono precise, tanto più il ginecologo potrà essere accurato e preciso nella diagnosi.

Nel corso della visita ginecologica, le informazioni raccolte dal ginecologo comprendono:

  • Data dell'ultima mestruazione;
  • Età di comparsa della prima mestruazione (menarca);
  • Caratteristiche del ciclo mestruale: ritmo (ossia ogni quanti giorni si hanno le mestruazioni), perdite di sangue tra un ciclo e l'altro, presenza o meno di sindrome premestruale (PMS) ecc.;
  • Caratteristiche delle mestruazioni: quantità e durata delle perdite, presenza o meno di dismenorrea;
  • Uso quotidiano di farmaci (quali e perché);
  • Malattie più importanti dei familiari (anamnesi familiare), come tumori, diabete, irregolarità mestruali, menopausa precoce, disfunzioni della tiroide e disturbi della coagulazione.

Per quanto riguarda i disturbi che inducono a rivolgersi al ginecologo, la paziente deve riferire in modo preciso:

  • Segni e sintomi (secrezioni vaginali, prurito, bruciore intimo, dolore ecc.);
  • Momento e circostanze in cui sono manifestati;
  • Fattori che li peggiorano o contribuiscono ad alleviarsi;
  • Diagnosi o esami già svolti da altri specialisti (in tal caso, è utile portare con sé la documentazione).

Durante questa prima fase della visita ginecologica, il medico può raccogliere informazioni circa eventuali malattie avute in passato, allergie, interventi chirurgici, gravidanze e stile di vita (metodo contraccettivo utilizzato, abitudine al fumo, assunzione di alcol o droghe, pratica di sport, qualità del sonno, disturbi dell'appetito e peso corporeo, eventuale stipsi e disturbi della funzione urinaria). Il colloquio può concludersi con la rilevazione della pressione arteriosa, del peso e dell'altezza.

Esame esterno

La paziente viene fatta accomodare sul lettino ginecologico, che prevede due supporti per appoggiare le gambe e tenerle sollevate e divaricate. La posizione può sembrare scomoda o imbarazzante, ma è il modo migliore per eseguire la visita ginecologica.

Il ginecologo inizia con l'ispezione della regione pelvica per osservare se sono presenti tumefazioni evidenti della parete addominale o cicatrici da pregressi interventi chirurgici (es. taglio cesareo, appendicite ecc.).

La visita ginecologica prevede la valutazione dei peli, del pannicolo adiposo e della cute del pube, a cui segue l'esame dei linfonodi inguinali e dei genitali esterni (imene, clitoride, grandi e piccole labbra, meato urinario, sbocco delle ghiandole vaginali, perineo e ano). Quest'ultimi vengono osservati per verificare che non ci siano segni d'infezione, malformazioni, infiammazioni o altre anomalie, come rigonfiamenti, eritemi, alterazioni di pigmentazione, ematomi, ulcerazioni e noduli. In questa fase, possono esser riscontrati segni indicativi di herpes genitale (gruppetti di piccole vescicole), lichen simplex (traumatismi evocativi esterni, come il grattamento, per un prurito vulvare), condilomi acuminati (escrescenze a livello perianale o vulvare) e bartolinite (infiammazione delle ghiandole di Bartolini). Le alterazioni dei linfonodi possono essere correlate, invece, a malattie sessualmente trasmesse e neoplasie.

Nel corso della visita ginecologica esterna, il medico chiede alla paziente di tossire per verificare che non ci siano eventuali prolassi dell'utero e/o delle pareti vaginali, nonché perdita involontaria di urina. L'esame delle grandi e piccole labbra consente di evidenziare punti dolenti, arrossamenti, gonfiori o secrezioni anomale.

Esame interno

La visita ginecologica interna si divide in due momenti:

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  • Esame con lo speculum. Lo speculum è costituito da due valve che possono divaricarsi, realizzato in metallo o in plastica e disponibile di varie misure. Inserito nella vagina, questo strumento consente di vederne chiaramente le pareti interne, individuando eventuali anomalie presenti (come, ad esempio, infiammazioni, polipi, lacerazioni sospette e secrezioni). Lo speculum permette, inoltre, di visualizzare il collo dell'utero (colore, erosioni, ulcerazioni e formazioni patologiche) e di eseguire eventualmente il Pap test.
  • Esplorazione vaginale e palpazione bimanuale. Una volta rimosso lo speculum, la visita ginecologica prevede la valutazione di utero e annessi. In pratica, il ginecologo inserisce due dita della mano destra - l'indice ed il medio - nella vagina e con quella sinistra preme sulla superficie della parte bassa dell'addome, ad una distanza all'incirca a metà tra la sinfisi pubica e l'ombelico, per apprezzare gli organi pelvici (utero ed ovaie). Spingendo in alto e ventralmente le dita della mano destra, il medico palpa l'utero con la mano sinistra, riuscendo a valutarne la forma, la consistenza, la posizione e la mobilità. Spostando le mani verso destra e sinistra, invece, controlla lo stato delle ovaie (di solito, sono delle dimensioni di una noce, ma si riducono nelle donne in menopausa) e delle tube (normalmente sono sottilissime e difficili da palpare; in caso contrario sono sempre un reperto patologico). La palpazione bimanuale si conclude con la palpazione del muro vaginale posteriore, per valutare la dolorabilità del cavo di Douglas. All'estrazione delle mani, il ginecologo presta attenzione a secrezioni o tracce ematiche.

Esame rettale

In qualche caso, l'esplorazione rettale e la palpazione retto-vaginale sono eseguite quale un completamento alla visita ginecologica. Questi controlli consentono di apprezzare la parete posteriore dell'utero ed evidenziare neoformazioni o raccolte che possono essere esaminate agevolmente dal dito introdotto nel retto.

  • La palpazione retto-vaginale nel corso della visita ginecologica è utile per diagnosticare la presenza di condilomi, polipi, emorroidi e ragadi anali. Introducendo il dito indice in vagina ed il medio nel retto sono esaminati contemporaneamente il setto che separa i due distretti anatomici, valutando ispessimenti o dolorabilità.
  • L'esplorazione rettale sostituisce l'esame vaginale nelle donne vergini o in quelle situazioni dove quest'ultimo è difficile (vaginismo) o impossibile (agenesia o atresia vaginale, sinechie ecc.).

Visita senologica

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Il medico può concludere la visita ginecologica effettuando l'esame del seno, mediante ispezione e palpazione, per verificare che non vi siano noduli o altre anormalità.

Dopo la valutazione, il medico insegna alla paziente come eseguire l'autoesame delle mammelle; questo dovrebbe essere compiuto da ogni donna una volta al mese, preferibilmente una settimana dopo il termine delle mestruazioni, quando il seno non è gonfio o sensibile.

Per saperne di più: Autopalpazione del Seno - Modi e Tempi

Quanto dura la Visita Ginecologica?

La durata della visita ginecologica è variabile: di norma, occorrono in media 15-20 minuti. Se integrata dall'ecografia pelvica o transvaginale, la visita ginecologica è realizzata in circa mezz'ora.

Risultati

Visita Ginecologica: come si conclude?

Al termine della visita ginecologica, il medico farà una descrizione alla paziente di quanto ha potuto verificare. Qualora fossero riscontrate delle patologie dell'apparato riproduttivo femminile, il ginecologo può approfondire il quadro clinico eseguendo delle indagini più mirate (es. colposcopia, tampone cervicale, biopsia endometriale ecc.), avvalendosi anche della collaborazione di altri specialisti. 

A conclusione dell'iter diagnostico, il medico può stabilire il programma terapeutico più idoneo al caso.

Qualora fossero prescritti farmaci o contraccettivi, inoltre, il medico fornirà alla paziente come agiscono, quali sono le loro proprietà, come si usano ed i possibili effetti collaterali.

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Esami complementari alla Visita Ginecologica

Durante la visita ginecologia, in base ai sintomi presenti ed al sospetto diagnostico, possono essere richiesti diversi esami, tra cui:

Qualche consiglio

Visita Ginecologica: a chi rivolgersi? Dove si effettua?

La visita ginecologica può essere eseguita da un ginecologo privato o pubblico, presso una struttura ospedaliera o un consultorio familiare (luogo di riferimento per la donna, la coppia e la famiglia).

Negli ospedali pubblici o nelle strutture private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), si prenota direttamente all'azienda sanitaria locale (Asl o Ausl) di competenza, senza bisogno di impegnativa del medico di base.

Come scegliere il ginecologo?

La scelta del medico a cui rivolgersi è importante e dipende, in parte, da fattori personali: l'esame non deve essere imbarazzante e la paziente deve sentirsi a proprio agio. In pratica, con il ginecologo, uomo o donna che sia, si deve instaurare un rapporto di fiducia. Qualora si preferisse, prima della visita ginecologica vera e propria è possibile fissare un appuntamento per conoscere il medico e rivolgergli alcune domande su tutto ciò che non è chiaro. Anche la sicurezza derivante da spiegazioni precise e approfondite contribuisce, infatti, ad orientare la scelta.

Va ricordato, poi, che il ginecologo, come tutti i medici, è sottoposto al segreto professionale ed è tenuto al rispetto della privacy della paziente. Pertanto, non è autorizzato a dare informazioni sulla ragazza/donna senza la sua volontà.

Visita Ginecologica: è dolorosa?

Se la muscolatura vaginale è rilassata, la visita ginecologica non risulta dolorosa. Durante l'esame, è utile ricordarsi di respirare in maniera lenta e profonda, cercando di non irrigidire gli addominali.

Per molte donne, però, l'esame può essere imbarazzante o motivo di timore.

Per questo, il medico dovrebbe:

  • Agire con tatto, eseguendo le manovre con delicatezza e fornendo alla paziente spiegazioni su ciò che si sta per fare;
  • Controllare che la posizione assunta sia confortevole;
  • Mantenere il contatto visivo con la paziente ed osservarne le reazioni, parlando e rassicurandola se avverte una tensione muscolare.

Se la donna è tranquilla e segue le indicazione del medico, cooperando per lo svolgimento dell'esame, la visita ginecologica è facilitata e sicuramente risulta di migliore qualità.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici