Virus respiratorio sinciziale: vaccino per neonati e anziani approvato da Ue

Virus respiratorio sinciziale: vaccino per neonati e anziani approvato da Ue
Ultima modifica 22.09.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Come funziona il vaccino per il virus respiratorio sinciziale?
  3. Gli studi
  4. Le prime reazioni
  5. Virus respiratorio sinciziale: cos’è
  6. Come avviene il contagio
  7. Le altre cure preventive

Introduzione

Nel corso dell'estate 2023, la Commissione Europea ha approvato l'autorizzazione all'immissione in commercio del primo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale indicato sia nei neonati fino ai sei mesi sia negli over 60. Si tratta di Abrysvo, prodotto dalla casa farmaceutica Pfizer, che dovrebbe essere effettivamente disponibile nelle prossime settimane.

Come funziona il vaccino per il virus respiratorio sinciziale?

Il vaccino Abrysvo è il primo indicato per l'immunizzazione passiva dei neonati dalla nascita fino ai 6 mesi di età, attraverso la somministrazione alle future mamme durante la gravidanza, e l'immunizzazione attiva degli adulti di età pari o superiore a 60 anni, le fasce di popolazione più soggette a sviluppare una forma grave di infezioni da virus respiratorio sinciziale, detto anche Vrs o Rsv.

La decisione della Commissione Europea di autorizzate l'immissione in commercio di questo vaccino arriva a breve tempo di distanza dall'intervento dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), che lo scorso luglio si era espressa a favore dell'autorizzazione. Prima ancora del parere favorevole dell'Ema, e in particolare del suo Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), era arrivata l'approvazione della Food and drug administration (FDA), l'agenzia dei farmaci statunitense.

La Ue ha deciso di accelerare i tempi di approvazione alla luce del grande interesse per la salute pubblica del vaccino. Infatti, neonati e anziani sono le fasce più vulnerabili alle infezioni gravi da virus respiratorio sinciziale. Basti pensare che nei bimbi piccoli questo patogeno è una delle principali cause di ricovero pediatrico in Europa.

Ora l'auspicio è che gli Stati membri si affrettino per definire strategie nazionali di vaccinazione e mettere a disposizione dei propri cittadini il farmaco.

Gli studi

I pareri favorevoli di Ema, Fda e Commissione Euopea si basano sui dati di due studi cardine, uno su un gruppo di donne in gravidanza e uno su un gruppo di adulti di età pari o superiore ai 60 anni.

Ebbene, il primo studio ha dimostrato che il vaccino è efficace nel ridurre le infezioni che si verificano entro 180 giorni dalla nascita (gli anticorpi prodotti in seguito al vaccino attraversano la placenta fornendo protezione ai bambini fino a 6 mesi dopo il parto).

Nel secondo studio è emerso che  Abrysvo è efficace nella riduzione della malattia del tratto respiratorio inferiore. Gli effetti collaterali sono stati pochi: il principale è il dolore nella sede della iniezione, seguito da cefalea e dolori muscolari.

Le prime reazioni

«Questo è il nostro primo vaccino contro il virus Rsv autorizzato dall'Ue che protegge non solo gli anziani ma anche i neonati, già dalla nascita», ha spiegato la commissaria Ue per la Salute Stella Kyriakides.

«In vista delle prossime stagioni autunnali e invernali, questo vaccino può aiutare a prevenire gravi conseguenze dell'Rsv per alcuni dei nostri cittadini più vulnerabili. Ciò è particolarmente importante per i nostri bambini per i quali l'Rsv è una delle principali cause di ricovero ospedaliero nell'Ue. Questa è l'Unione europea della sanità che mantiene le sue promesse ed è determinata ad affrontare le minacce sanitarie con un'azione decisiva. Non vedo l'ora di vedere gli Stati membri iniziare a utilizzare questo primo vaccino come parte delle loro campagne di vaccinazioni nazionali».

Virus respiratorio sinciziale: cos’è

Il virus respiratorio sinciziale è un microrganismo patogeno stagionale (diffuso soprattutto da novembre ad aprile) che ogni anno è responsabile di oltre 64 milioni di casi di infezioni respiratorie acute nel mondo, in particolare nei bambini piccoli sotto i sei mesi e negli anziani. 

Se nella maggior parte dei casi il virus causa un'infezione lieve che non deve destare preoccupazione, in queste due categorie, a causa della scarsa efficienza del sistema immunitario, scatena gravi infezioni.

Nelle persone sane che contraggono il Vrs possono comparire sintomi come rinorrea, starnuti, tosse, stanchezza, malessere, a volte febbre e/o dolori muscolari. Nei bimbi e nei soggetti con più di 60 anni invece può subentrare un'infiammazione più importante, intensa e profonda, che attiva a restringere le vie respiratorie, causando manifestazioni come affanno, fatica a respirare, mancanza di fiato, respiro più veloce, tosse più persistente e profonda,sibilo o fischio quando si respira.

Il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali agenti che può provocare bronchiolite e polmonite.

Come avviene il contagio

Nella stragrande maggioranza dei casi, le persone si infettano inalando le goccioline di saliva o di muco emesse da un soggetto infetto mentre starnutisce, tossisce o semplicemente parla. Infatti la trasmissione principale è per via aerea.

Tuttavia, una minoranza di soggetti si ammala toccando oggetti usati dal malato e poi portandosi le mani alla bocca, agli occhi o al naso, dunque attraverso un contagio per via indiretta. In effetti, il microrganismo patogeno è in grado di sopravvivere fuori dall'organismo per diverse ore. Inoltre, si diffonde facilmente negli ambienti chiusi e affollati, come uffici, ambulatori dei medici, negozi, centri commerciali, scuole.

Durante il periodo di incubazione, che in genere è di circa quattro-sei giorni, l'individuo è infetto anche in assenza di sintomi e può diffondere il virus. Dopo un primo episodio, se ne possono verificare altri perché la prima infezione non rende completamente immuni; in genere, però, le infezioni successive sono più lievi della prima.

Le altre cure preventive

Per gli anziani era già stato approvato nei mesi corsi un vaccino preventivo, Arexy: anche in questo caso, era stata seguita una procedura accelerata; primal'Ema aveva valutato il vaccino, raccomandandone l'autorizzazione all'immissione in commercio, che era stata poi approvata dalla Commissione europea.

Per i bambini ad alto rischio è disponibile il farmaco palivizumab, un anticorpo monoclonale costruito in laboratorio che impedisce al virus di penetrare nelle cellule di bronchi e polmoni e riduce la gravità della eventuale malattia e ricovero. In genere viene somministrato mensilmente dal tardo autunno alla primavera, con iniezioni intramuscolari. Recentemente è stato approvato anche nirsevimab, un altro nuovo anticorpo monoclonale che ha il vantaggio di prevedere un'unica somministrazione.

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