I valori di trigliceridi nel sangue vengono misurati nel tentativo di quantificare il rischio cardiovascolare del paziente, spesso congiuntamente ad altri "termometri" di tale rischio, come i valori di colesterolo LDL ed HDL, ed i livelli di omocisteina, fibrinogeno e dei vari markers infiammatori. Valori troppo alti di trigliceridi, infatti, predispongono all'aterosclerosi, una malattia caratterizzata dal deposito di grassi (principalmente colesterolo), minerali (principalmente calcio), tessuto connettivo fibroso e cellule o detriti cellulari (principalmente macrofagi) all'interno delle arterie di grosso calibro. Nei vasi interessati dai processi aterosclerotici si vengono così a formare degli importanti ostacoli al libero scorrere del sangue, con possibile sofferenza dei tessuti a valle per il ridotto afflusso ematico. Queste placche possono anche rompersi ed i frammenti staccatisi da esse migrare nel sangue fino ad occludere completamente un vaso di dimensioni inferiori; infine, la parete stessa dell'arteria - resa più rigida e meno elastica dalla malattia - può subire lesioni fino alla rottura. Non sorprende, dunque, che le malattie cardiovascolari rappresentino la principale causa di morte nei paesi industrializzati.
Alti valori di trigliceridi nel sangue predispongono anche alla pancreatite, un'infiammazione del pancreas caratterizzata dalla comparsa di un violento ed improvviso dolore nella parte superiore dell'addome, con tendenza all'irradiamento verso la schiena, spesso seguito da nausea e da vomito alimentare e biliare (di colore verde - scuro). La relazione tra pancreatite ed ipertrigliceridemia è comunque valida soltanto per valori di trigliceridi particolarmente elevati, nell'ordine dei 1500 o più mg/dl.
Valori di trigliceridi: livelli di riferimento
Valori di Trigliceridi | ||
---|---|---|
mg/dL | mmol/L | Interpretazione |
< 150 |
<1.7 | Valori desiderabili, basso rischio |
150-199 | 1.7-2.2 | Trigliceridi vicini ai valori limite che delineano l'eccesso |
200-499 | 2.3-5.6 | Trigliceridi elevati |
>500 | >5.6 | Trigliceridi molto elevati |
NOTE: i valori di trigliceridi sopra riportati si riferiscono alla misurazione effettuata in condizioni di digiuno assoluto da 8 - 12 ore (solo l'acqua è concessa). La trigliceridemia - ovvero la concentrazione di trigliceridi nel sangue - tende infatti a rimanere temporaneamente alta dopo i pasti. Per questo motivo, quando si segue un'alimentazione particolarmente ricca di calorie e grassi (ipercalorica ed iperlipidica) nei giorni che precedono l'esame, i valori di trigliceridi possono apparire piuttosto elevati.
Quando i valori di trigliceridi sono alti è molto importante:
- correggere sovrappeso ed obesità.
- Ridurre, meglio evitare, l'alcool.
- Ridurre il consumo di zuccheri semplici (dolci, frutta disidratata e frutta zuccherina, come fichi, banane, uva, mandarini e cachi).
- Limitare l'apporto calorico, evitando le abbuffate.
- Consumare pesce almeno 2-3 volte a settimana; in altrettante occasioni sostituire la carne con i legumi, ed i tradizionali oli di semi con fonti di omega-tre, come l'olio di canapa, di semi di lino, di canola o di noci.
- Limitare il consumo di cibi ricchi di grassi saturi (contenuti soprattutto nei latticini e nella carne grassa), sostituendoli con quelli ricchi di acidi grassi monoinsaturi ed in particolare di acido oleico (olio di oliva, frutta secca ed oli vegetali in genere).
- Ridurre, meglio evitare, i grassi idrogenati (contenuti nella margarina ed in molte pastine, snack e prodotti da forno confezionati).
- Mantenere elevato il consumo di alimenti ricchi di antiossidanti.
Se nonostante l'adozione di queste norme comportamentali, le analisi ematiche continuano a segnalare valori di trigliceridi troppo alti, il medico può intervenire prescrivendo medicinali specifici, come i fibrati, od un integratore di acidi grassi essenziali o carnitina.
Quando i valori di trigliceridi sono bassi:
generalmente non c'è nulla di cui preoccuparsi. Le condizioni patologiche caratterizzate da ipotrigliceridemia (malnutrizione, ipertiroidismo, epatopatie, malassorbimento) producono infatti sintomi caratteristici, per cui una persona in perfetta salute non dovrebbe preoccuparsi eccessivamente di valori di trigliceridi inferiori alla norma.