Vaiolo delle Scimmie: cosa fare in caso di contatto con un positivo e primi sintomi

Vaiolo delle Scimmie: cosa fare in caso di contatto con un positivo e primi sintomi
Ultima modifica 25.08.2022
INDICE
  1. Vaiolo delle Scimmie: cosa sapere
  2. Primi sintomi
  3. Come si prende
  4. Emergenza globale OMS: cosa significa
  5. Contatto a rischio: cosa fare

Vaiolo delle Scimmie: cosa sapere

Cos’è il Vaiolo delle Scimmie?

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Il vaiolo delle scimmie (monkeypox, anche abbreviato in MPX) è una malattia infettiva che si presenta tipicamente con febbre, eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati; dal punto di vista clinico, i sintomi sono simili a quelli osservati in passato nei pazienti affetti da vaiolo, sebbene siano generalmente meno gravi.

Cosa provoca il Vaiolo delle Scimmie?

Il vaiolo delle scimmie è causato dal Monkeypox virus, appartenente al genere Orthopoxvirus, strutturalmente correlato all'agente eziologico del vaiolo umano (malattia che ricordiamo essere stata eradicata nel 1980).

Per saperne di più: Vaiolo delle Scimmie (Monkeypox): Cos'è? Come si trasmette, Sintomi e Cura

Primi sintomi

Come riconoscere i sintomi del Vaiolo delle Scimmie?

Il vaiolo delle scimmie esordisce, in genere, dopo 6-13 giorni (nota: complessivamente, il periodo d'incubazione può variare da minimo di 5 ad un massimo di 21 giorni).

L'infezione è sistemica ed i primi sintomi del vaiolo delle scimmie a manifestarsi comprendono:

La linfoadenopatia è una caratteristica distintiva del vaiolo delle scimmie rispetto ad altre malattie che inizialmente possono apparire simili (varicella, morbillo, vaiolo). Questa prima fase del vaiolo delle scimmie dura fino a 5 giorni e coincide con il periodo di invasione del virus.

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Sintomi cutanei del Vaiolo delle Scimmie

L'eruzione cutanea disseminata che caratterizza il vaiolo delle scimmie, di solito, inizia entro 1-3 giorni dalla comparsa della febbre e degli altri sintomi generali. Il rash tende ad essere più concentrato sul viso (interessato nel 95% dei casi) e sulle estremità (palmi delle mani e piante dei piedi sono coinvolti nel 75% dei casi) piuttosto che sul tronco.

L'eruzione cutanea evolve in sequenza a partire da macule (macchie rosse piatte), papule (lesioni sode leggermente rialzate) e vescicole (piene di liquido chiaro), fino a pustole (piene di liquido giallastro) e croste che si seccano e cadono. 

Le lesioni variano quantitativamente da poche unità fino a centinaia e, nei casi più gravi, possono fondersi fino a quando ampie sezioni di pelle si staccano. Possono essere coinvolte anche le mucose orale e oculare e, nell'attuale focolaio, predominano le lesioni genitali.

Da sapere: alcune forme di vaiolo delle scimmie possono essere subcliniche (asintomatiche).

Quanto dura il Vaiolo delle Scimmie?

Nella maggior parte dei casi, il vaiolo delle scimmie provoca una malattia lieve con andamento benigno e autolimitante e sintomi che durano da 2 a 4 settimane dopo l'esposizione, ma può decorrere con maggiore gravità in soggetti immunocompromessi, bambini piccoli e donne in gravidanza.

Come si prende

Il virus del vaiolo delle scimmie viene trasmesso principalmente alle persone da animali selvatici, come roditori e primati, ma è possibile anche il contagio da uomo a uomo, per via aerea, tramite rapporti sessuali o attraverso qualsiasi contatto stretto che preveda l'esposizione a goccioline respiratorie, secrezioni e fluidi corporei.

Contagio: come si trasmette il Vaiolo delle Scimmie?

Il contagio interumano, da una persona all'altra, avviene principalmente per via aerea o in seguito a contatto:

  • Diretto tramite secrezioni respiratorie, liquidi organici e lesioni cutanee (pus, sangue ecc. possono essere fonte di contagio) di una persona infetta;
  • Indiretto da oggetti e materiali contaminati dal virus, quindi potenzialmente attraverso indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie utilizzate da una persona infetta

La trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie tramite goccioline respiratorie (droplets), di solito, richiede un contatto faccia a faccia prolungato; a maggior rischio, in tal caso, sono gli operatori sanitari e i membri della famiglia dei casi attivi. Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso anche con contatto diretto con le lesioni durante i rapporti sessuali.

La trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta, dalla madre al feto (vaiolo congenito delle scimmie).

Trasmissione Animale-Uomo

Nelle aree endemiche, il vaiolo delle scimmie è trasmesso all'uomo attraverso un morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto. Il vaiolo delle scimmie è diffuso, in particolare, tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa.

Emergenza globale OMS: cosa significa

Vaiolo delle Scimmie: perché è stato dichiarato emergenza di sanità pubblica?

A fine luglio 2022, il vaiolo delle scimmie è stato dichiarato emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC, Public Health Emergency of International Concern), il più alto livello di allerta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Per intenderci, è lo stesso livello di allerta attribuito alla pandemia da SARS-CoV-2 (COVID-19) a fine gennaio 2020.

Da inizio maggio, quando il vaiolo delle scimmie è comparso al di fuori delle regioni dell'Africa tropicale dove è normalmente endemico, sono state colpite circa 17mila persone in 74 Paesi. Tuttavia, se il rischio nel Mondo è relativamente moderato, in Europa rimane alto, pertanto la situazione è sotto costante monitoraggio. Attribuendo al vaiolo delle scimmie il valore di emergenza sanitaria globale, l'OMS ha favorito una chiamata all'azione degli Stati membri per contenere la diffusione di questa malattia e monitorarne l'evoluzione.

In Italia, il vaiolo delle scimmie non desta al momento particolare allarme, ma il Ministero della Salute ha predisposto, insieme alle Regioni e Province autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi di vaiolo.

Il primo contagio in Italia è stato registrato il 20 maggio 2022 e, da allora, è stata attivato un sistema di sorveglianza. Il ceppo virale che sta circolando è, fortunatamente, simile a quello endemico in Africa occidentale e causa forme cliniche meno aggressive rispetto a quello presente in Africa centrale.

Contatto a rischio: cosa fare

Vaiolo delle Scimmie: quando si può trasmettere l’infezione?

Il contagio avviene attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico, quindi il vaiolo delle scimmie è trasmissibile dal momento in cui compaiono i segni e i sintomi e durante l'intero decorso della malattia, cioè fino a quando tutte le lesioni sono guarite e le croste sono state sostituite da un nuovo strato di pelle.

Come riportato dal Ministero della Salute "l'eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi".

A questo punto, può essere scontato, ma, come prevenzione, è importante evitare il contatto stretto con persone con sintomi (febbre, rigonfiamento dei linfonodi, lesioni cutanee e in particolare vescicole o croste).

Da ricordare: una persona infetta rimane contagiosa per tutta la durata della malattia sintomatica, ovvero da 2 a 4 settimane. I casi devono essere isolati fino alla caduta delle croste dell'eruzione cutanea, che indica la fine dell'infezione.

Cosa s’intende per contatto stretto?

La definizione di contatto stretto riguarda diversi casi:

  • La persona che ha avuto un contatto fisico diretto pelle a pelle (come toccarsi, abbracciarsi, baciarsi, contatti intimi o sessuali),
  • Chi è venuto a contatto con materiali contaminati come indumenti o biancheria,
  • Le persone che hanno avuto un'esposizione respiratoria diretta, faccia a faccia e ravvicinata.

Se viene segnalato un caso probabile o confermato in un viaggio di lunga durata (più di 4 ore), qualsiasi passeggero o membro dell'equipaggio che abbia avuto un contatto fisico con un caso sintomatico senza dispositivi di protezione può essere considerato un contatto stretto.

Cosa fare se ci si ammala di Vaiolo delle Scimmie

Nella circolare del 25 maggio 2022, il Ministero della Salute raccomanda l'autoisolamento per i casi confermati e sospetti di vaiolo delle scimmie, al fine di proteggere se stessi e gli altri. La stessa circolare precisa che "chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare immediatamente il proprio medico".  

Secondo il Ministero della Salute: "i contatti devono essere monitorati quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili a vaiolo delle scimmie per 21 giorni. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia (debolezza), mialgia (dolore muscolare), mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia".

In presenza di segni e sintomi che non richiedono ricovero, i casi confermati di vaiolo delle scimmie (cioè individuati attraverso un apposito test diagnostico) devono:

  • Rimanere in isolamento in stanza dedicata, quando sono a casa;
  • Utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare, piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia;
  • Evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell'eruzione cutanea;
  • Evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi) con altre persone fino alla completa guarigione dell'eruzione cutanea;
  • Provvedere ad un'accurata igiene delle mani e respiratoria (per il caso e per tutti i membri della famiglia);
  • Utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone;
  • Astenersi dall'attività sessuale fino alla caduta delle croste. I casi devono essere consapevoli che l'uso del preservativo da solo non può fornire una protezione completa contro l'infezione da MPXV, poiché per la sua trasmissione è necessario il contatto con le lesioni cutanee;
  • Lasciare la propria abitazione solo temporaneamente (per recarsi a visite mediche e per effettuare esercizio fisico necessario per la propria stabilità mentale), a condizione che si indossi una mascherina chirurgica e che l'eruzione cutanea sia coperta (vestiti con maniche e pantaloni lunghi);
  • Evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d'India, scoiattoli, conigli, ecc.). Eventuali contatti recenti con questi animali domestici devono essere registrati e riportati alle autorità veterinarie al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare animali con sintomi potenzialmente riferibili a MPX (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra).

Per la gestione dei rifiuti urbani (domestici) dei malati da vaiolo delle scimmie, il Ministero della Salute raccomanda di interrompere la raccolta differenziata, indipendentemente dalla loro natura (vetro, metallo, rifiuti organici, plastica, carta, ecc.), con l'accortezza di confezionarli in modo da non danneggiare e/o contaminare esternamente i sacchi (utilizzando ad esempio guanti monouso).

Cosa fare in caso di contatto con una persona affetta da Vaiolo delle Scimmie

Nella circolare del Ministero della Salute (2 agosto 2022) di aggiornamento della situazione sul vaiolo delle scimmie, per la segnalazione dei casi sono riportate le seguenti raccomandazioni:

  • "I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l'infezione".
  • Per i contatti con esposizioni a basso rischio "è possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia".
  • "I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)".

Inoltre, il ministero della Salute nella circolare specifica che per i contatti stretti è indicato:

  • Evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza;
  • Astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l'ultima esposizione o finché non si esclude il vaiolo delle scimmie (MPX);
  • Evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l'ultima esposizione;
  • Praticare un'attenta igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani);
  • Auto-monitoraggio della febbre (almeno due volte al giorno) o di altra sintomatologia riconducibile a MPX (mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia ecc.) o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall'ultima esposizione. In tal caso, informare tempestivamente il Dipartimento di Prevenzione e il medico curante, auto-isolarsi e evitare i contatti stretti compresa l'attività sessuale fino ad esclusione di vaiolo delle scimmie;
  • Evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l'ultima esposizione.

In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie. Le autorità sanitarie locali possono scegliere di escludere i bambini in età prescolare da asili nido, scuole materne o altri ambienti di gruppo.

Fonti utilizzate e Bibliografia

  • Monkeypox. Center for Disease Control (CDC) website
  • OMS: sezione del sito WHO dedicata al Vaiolo delle Scimmie
  • European Centre for Disease Prevention and Control. Sezioni del sito dedicate al Vaiolo delle Scimmie: "Monkeypox multi-country outbreak" e "Factsheet for health professionals on monkeypox"
  • Ministero della Salute - Circolare 2 agosto 2022 - Focolaio di vaiolo delle scimmie in paesi non endemici: aggiornamenti sulla definizione di caso, segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi. Note tecniche per la diagnosi di laboratorio
  • 23 July 2022, Second meeting of the International Health Regulations (2005) (IHR) Emergency Committee regarding the multi-country outbreak of monkeypox

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici