Vaginosi batterica o candida? Come distinguerle dai sintomi e cosa fare
Cosa sono vaginosi e candida?
La vaginosi batterica e la candida sono tra le più comuni infezioni vaginali, oltre a rappresentare i motivi più frequenti che spingono a rivolgersi al ginecologo. Si tratta di disturbi che colpiscono soprattutto le donne in età riproduttiva e, spesso, vengono erroneamente confusi fra loro, in quanto apparentemente presentano alcuni sintomi in comune.
In realtà, la vaginosi batterica è causata da batteri, mentre la candidosi (o vulvovaginite da Candida) è un'infezione provocata da un fungo (più precisamente un lievito) che, nella maggior parte dei casi, appartiene al genere Candida albicans.
A fare la differenza non è solo l'eziologia: anche i trattamenti necessari per controllare e prevenire le infezioni ricorrenti cambiano nettamente a seconda dell'agente infettivo.
Per questo motivo, l'insorgenza di sintomi suggestivi di un'infezione vaginale rende opportuno il tempestivo consulto del proprio ginecologo. In ogni caso, se trascurate e non trattate adeguatamente, entrambe queste condizioni possono determinare complicanze ginecologiche, oltre a favorire la trasmissione delle malattie veneree attraverso i rapporti sessuali.
Lo sapevate che…
In ginecologia, viene utilizzato il termine generico di VAGINITE per indicare una condizione infiammatoria o un'infezione della vagina e, in alcuni casi, della vulva, cioè della parte esterna dei genitali femminili. Quando si tratta, invece, di squilibri del microbiota vaginale, si parla di VAGINOSI.
Cos’è la vaginosi batterica?
La vaginosi batterica è una delle infezioni vaginali più diffuse tra le donne.
L'aspetto più importante è che questa malattia è caratterizzata da una profonda alterazione del pH e dell'ecosistema vaginale – la cosiddetta flora saprofita o microbiota vaginale – che, in condizioni fisiologiche, popola questo distretto corporeo e trova una reciproca condizione di equilibrio.
Il risultato è un'infezione polimicrobica a carico della vagina, alla quale partecipano diverse specie batteriche in grado di stabilire, in modo sinergico, condizioni idonee allo sviluppo di altre. Si assiste così ad un'alterazione nella flora vaginale, con diminuzione dei Lactobacilli (normalmente protettivi e deputati a mantenere l'ambiente vaginale leggermente acido) e proliferazione dei patogeni.
Cos’è la candida?
La candidosi vaginale o vulvovaginite da Candida (anche più semplicemente conosciuta come candida) è un problema molto comune, soprattutto tra la popolazione femminile in età fertile. Si stima, infatti, che circa il 75% delle donne manifesti questo disturbo almeno una volta nella vita. Di queste, circa il 4-5% svilupperà una forma ricorrente di infezione, cioè andrà incontro ad almeno 3 episodi di candidosi vaginale acuta in un anno.
Responsabile della candidosi vaginale è principalmente la C. albicans, ma sono comunque possibili micosi causate da altre specie di Candida e le infezioni di tipo misto, sostenute cioè sia da funghi che da batteri.
La Candida albicans fa parte della normale flora microbica dell'organismo e, di norma, con esso convive senza creare particolari problemi. Tuttavia, in circostanze favorevoli, quest'ospite del microbiota vaginale può proliferare e diventare "aggressivo", trovandosi in una situazione di vantaggio rispetto al sistema immunitario; in altre parole, questi funghi assumono il ruolo di patogeni e creano una serie complessa di disturbi.
Per approfondire: Candida: cos'è? Sintomi, cause e curaCome distinguere vaginosi e candida?
Vaginosi o candida: come capire se è l'una o l'altra?
I sintomi della vaginosi batterica e della candida sono molto simili. Ciò rende chiaramente difficile sapere con quale tipo di infezione si ha a che fare. Fondamentalmente, i segni chiave per distinguere vaginosi batterica e candida sono: l'aspetto e l'odore delle perdite vaginali.
Da sapere: la secrezione vaginale normale è di colore bianco lattescente o mucoide, priva di alcun odore e non irritante; talvolta, può portare ad un inumidimento che bagna la biancheria intima.
Quali sintomi condividono vaginosi batterica e candida?
La presenza della vaginosi batterica è segnalata da prurito, bruciore intimo ed aumento delle perdite vaginali (secrezioni bianco-grigiastre omogenee, caratterizzate da cattivo odore), ma in circa la metà dei casi è asintomatica.
Anche gli episodi acuti di candidosi vulvo-vaginale si manifesta con un intenso prurito in corrispondenza delle mucose genitali, associato alla perdita di secrezioni vaginali biancastre. Queste perdite, più o meno abbondanti, assumono frequentemente un aspetto denso e cremoso, simile alla ricotta o al latte cagliato. Accanto a questi sintomi tipici, si associano spesso irritazione e gonfiore locale, bruciore durante la minzione e dolore a livello della vulva e della vagina, anche durante i rapporti sessuali. Proprio in riferimento a questi ultimi, che comunque sono spesso impraticabili per via del fastidio associato, la Candida può infettare anche i genitali maschili, provocando una certa irritazione, con arrossamento, prurito o bruciore del glande.
Vaginosi batterica e candida: come si riconoscono dai sintomi?
- Odore delle secrezioni vaginali: le micosi, come la candida, normalmente non cambiano l'odore delle perdite vaginali, mentre nella vaginosi batterica queste sono, di solito, maleodoranti. In particolare, l'odore associato alle infezioni batteriche è amminico, simile a quello del pesce e può diventare molto intenso quando si verifica un'alcalinizzazione delle perdite, dopo il coito e le mestruazioni; sono frequenti anche prurito ed irritazione.
- Aspetto delle perdite: nella candida, le secrezioni vaginali sono biancastre ed assumono frequentemente un aspetto denso e cremoso, simile alla ricotta o al latte cagliato; queste perdite si accompagnano a forte prurito e dolore durante il coito, gonfiore, bruciore durante la minzione e dolore a livello della vulva e della vagina, anche durante i rapporti sessuali. Le perdite da vaginosi batterica sono, invece, lattiginose e omogenee, più o meno abbondanti (si parla anche di leucorrea) ed assumono un colore bianco-grigiastro.
- Irritazione delle mucose genitali: un'altra differenza è che la vaginosi batterica non causa, in genere, sintomi infiammatori, come per esempio arrossamento o gonfiore dentro e intorno alla vagina, mentre le infezioni da lieviti, tra cui la candida, provocano comunemente tale manifestazione.
Di seguito sono riportate ulteriori informazioni sui sintomi comuni della vaginosi batterica rispetto alle infezioni da lieviti.
|
Vaginosi batterica |
Candida |
Aspetto delle secrezioni |
Perdite vaginali lattiginose e omogenee, bianco-grigiastre, più o meno abbondanti |
Perdite dense, bianche e caseose, simili alla ricotta, tendenzialmente abbondanti
|
Odore delle secrezioni |
Forte odore "di pesce" avariato, spesso più evidente dopo il sesso o durante le mestruazioni |
Inodori |
Sintomi infiammatori |
In qualche caso, ma non sempre: disagio, irritazione, sensazioni di prurito e bruciore |
· Irritazione o prurito intenso prurito in corrispondenza delle mucose genitali · Sensazioni di bruciore durante il coito o la minzione · Rossore e gonfiore a livello di vagina e/o vulva |
pH vaginale |
> 4-4.5 |
4-4.5 |
Quali sono le cause?
A differenza di alcuni dei quadri sintomatologici della vaginosi batterica e della candida che sono parzialmente sovrapponibili, ciascuna di queste entità cliniche riconosce cause completamente diverse.
Vaginosi batterica: quali sono le cause?
Le cause delle vaginosi batteriche sono ancora oggi oggetto di studio e approfondimento dal punto di vista medico. Il quadro eziologico appare, infatti, piuttosto articolato: l'insorgenza sembra dipendere dalla contemporanea interazione di diversi fattori, piuttosto che essere provocata da un singolo microrganismo o comportamento "a rischio".
In ogni caso, determinate circostanze creano uno squilibrio nella flora vaginale in cui predominano dei microrganismi che, di norma, non dovrebbero essere presenti o che dovrebbero esserlo soltanto in quantità limitate. Tutto ciò a discapito della flora microbica vaginale, che, nelle donne in età riproduttiva, ricordiamo essere costituita prevalentemente da Lactobacilli (o Bacilli di Döderlein).
La colonizzazione da parte di questi batteri è normalmente protettiva, in quanto mantiene il pH vaginale a valori normali (tra 3.8 e 4.2) e previene l'eccessiva crescita dei microrganismi patogeni. Tuttavia, in presenza di situazioni che possono alterare l'ecosistema vaginale, i genitali possono risultare vulnerabili: alcuni germi possono così trovare delle condizioni favorevoli e proliferare in modo abnorme, al punto da diventare pericolosi e causare una vaginosi batterica. Tra i microrganismi che svolgono un ruolo di primo piano nella patogenesi rientrano: Gardnerella vaginalis, Mycoplasma hominis, Mobiluncus spp. e Prevotella spp.
Per quanto riguarda i comportamenti che possono aumentare significativamente il rischio di contrarre la vaginosi batterica, ricordiamo:
- Rapporti sessuali non protetti;
- Numero elevato di partner sessuali;
- Rapporti sessuali frequenti.
La vaginosi batterica è più frequente nelle donne sessualmente attive, soprattutto se i rapporti sessuali non prevedono l'utilizzo del profilattico. Lo sperma aumenta, infatti, il pH della vagina allo scopo di produrre condizioni di vita più favorevoli per gli spermatozoi; tuttavia, una simile modifica potrebbe favorire il dismicrobismo vaginale e la proliferazione di alcuni batteri. Anche la promiscuità è considerata un importante fattore di rischio per la vaginosi batterica.
Altre condizioni che possono turbare il normale equilibrio della flora batterica vaginale e predisporre lo sviluppo della vaginosi batterica sono:
- Stress psicofisico: può influire sulle difese immunitarie, quindi predisporre alla vaginosi batterica;
- Cambiamenti ormonali (contraccezione ormonale, ciclo mestruale, gravidanza e menopausa);
- Terapie antibiotiche locali o sistemiche;
- Uso di contraccettivi meccanici intrauterini, come la spirale;
- Ricorso troppo frequente a lavande vaginali;
- Igiene intima con detergenti troppo aggressivi o con pH inadeguato.
Candida: quali sono le cause?
La candidosi è un'infezione micotica, provocata cioè da un fungo (o più precisamente un lievito) del genere Candida. Nella maggioranza dei casi, l'agente responsabile di tale infezione è la Candida albicans.
La candida si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali e con l'uso condiviso di asciugamani o biancheria usata da una persona infetta: va sottolineato, però, che la trasmissione per via sessuale, a differenza di altre infezioni vaginali, è poco significativa. Come già anticipato, infatti, numerose condizioni possono favorire la proliferazione di questo microrganismo, quindi l'insorgenza della candidosi. La vulnerabilità a questa micosi è dovuta a stress, diabete, uso protratto di antibiotici o di corticosteroidi, squilibri del microbiota e nel pH vaginale. In generale, tutte le situazioni o malattie che debilitano l'organismo o abbassano le difese immunitarie possono predisporre all'eccessiva proliferazione della Candida.
Anche l'uso di biancheria intima troppo stretta o di nylon, l'impiego di contraccettivi orali e le variazioni ormonali che si verificano durante il ciclo mestruale e durante la gravidanza sono stati messi in relazione con la comparsa della candidosi.
Candida o vaginosi? Cosa fare
In presenza di sintomi che possano far pensare ad un'infezione batterica o ad una micosi vaginale, è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo di riferimento: senza l'aiuto di uno specialista può essere difficile distinguere i tipi di infezioni vaginali e identificare l'esatta causa durante la visita è fondamentale per stabilire un protocollo terapeutico specifico.
Per quanto riguarda la VAGINOSI BATTERICA, gli antibiotici che si utilizzano con maggior successo sono il metronidazolo, per via orale o vaginale sotto forma di ovuli, e la clindamicina, in crema o gel da applicare localmente.
Questi farmaci hanno il vantaggio di determinare una rapida risposta, ma dovrebbero essere abbinati a prodotti in grado di stimolare la proliferazione dei lattobacilli: in presenza di vaginosi è fondamentale, infatti, ristabilire il normale ecosistema assumendo probiotici per via orale, o utilizzando specifici prodotti per l'applicazione vaginale. Possono essere d'aiuto anche una dieta ricca di fibre e povera di zuccheri semplici, quindi di dolci, dolciumi e bevande zuccherate.
Occorre infine ricordare che durante il trattamento è sempre importante evitare contatti o rapporti sessuali per ridurre il rischio di una reinfezione.
Attenzione! Le formulazioni topiche a base di clindamicina utilizzate per il trattamento della vaginosi batterica riducono l'efficacia di preservativi e diaframmi in lattice. Pertanto, le donne che ne fanno uso non possono fare affidamento su questi metodi contraccettivi durante la terapia.
La CANDIDA può essere trattata, invece, con farmaci antimicotici specifici, ad esempio, a base di clotrimazolo, miconazolo e fenticonazolo. Il medico prescrive solitamente una terapia locale, cioè a base di ovuli e creme vaginali. Più raramente, la terapia locale può essere associata a quella sistemica, cioè all'assunzione di compresse per via orale. È opportuno precisare che la guarigione dalla candidosi può essere lenta e, talvolta, il trattamento non è risolutivo. Bisogna, infatti, considerare che la terapia è di tipo fungo-statico, cioè blocca la replicazione e la proliferazione della Candida, concedendo al sistema immunitario il tempo utile per eliminarla. Pertanto, il disturbo può essere estremamente difficile da controllare e può recidivare dopo l'interruzione della terapia.
Attenzione! Qualunque sia l'opzione di trattamento, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico e portare a termine l'intero protocollo di trattamento, poiché l'infezione potrebbe non scomparire completamente predisponendo a recidive.
Prevenire le infezioni vaginali: regole generali
Per prevenire gli squilibri nella flora batterica vaginale è importante seguire alcuni semplici consigli. Innanzitutto, è fondamentale curare l'igiene intima.
Il detergente intimo deve essere formulato in modo tale da non danneggiare l'equilibrio del pH vaginale. Inoltre, sono da evitare lavaggi troppo frequenti, lavande vaginali quando non prescritte, spray per l'igiene intima e saponi troppo aggressivi o profumati.
Durante il lavaggio delle parti intime, inoltre, è consigliabile eseguire il movimento partendo dalla vulva per arrivare all'ano, mai viceversa; in questo modo, si evita che i batteri fecali possano diffondersi dalla regione anale alla vagina. Concluse le operazioni di igiene intima, è bene asciugarsi molto bene e con delicatezza. Infine, un altro importante consiglio è quello di evitare di indossare indumenti intimi sintetici e troppo aderenti.
Per quanto riguarda la dieta, oltre alle regole generali di una corretta alimentazione, è bene limitare l'assunzione di zuccheri.
Bibliografia e fonti utili
- Centers for Disease Control and Prevention. Vaginal candidiasis. November 10, 2020.
- Centers for Disease Control and Prevention. Bacterial vaginosis. December 11, 2023.