Vaccino anti Covid-19 e Ciclo mestruale

Introduzione
Si è spesso dibattuto sulle conseguenze e le interferenze legate alla somministrazione del vaccino sulla salute della donna. In particolar modo, in caso di gravidanza o ricerca della prole nel periodo vaccinale, ma anche in merito alla regolarità del flusso mestruale e la comparsa di sintomi più acuti del normale. Negli ultimi mesi, proprio nel pieno della campagna vaccinale, numerose donne hanno segnalato di avere avuto un ciclo mestruale irregolare dopo la somministrazione del vaccino anti Covid-19.
Tra le conseguenze riscontrate maggiormente diffuse ci sono l'inizio anticipato o in ritardo della comparsa delle mestruazioni oppure flusso abbondante, scarso, menoraggia o amenorrea. A oggi, tuttavia, non ci sono conferme scientifiche sulla correlazione tra vaccino anti Covid-19 e alterazioni del ciclo mestruale. Gli episodi segnalati, oltretutto, sono stati temporanei e non è stato necessario alcun intervento dal punto di vista clinico. Alcune ricercatrici hanno condotto una ricerca allo scopo di verificare se ci sia un nesso tra disturbi legati al ciclo mestruale e vaccini. Ad oggi nessun disturbo ha trovato riscontro scientifico. È utile sottolineare come molti cambiamenti del ciclo mestruale, quando si presentano temporaneamente e si risolvono in maniera spontanea, non debbano destare particolari preoccupazioni, in quanto non indicano in alcun modo che ci sia un rischio di danni all'apparato riproduttivo.
Vaccino e utero: quali correlazioni
La spiegazione delle temporanee variazioni del ciclo mestruale a seguito della vaccinazione sarebbe da ricercare nell'utero e nelle cellule immunitarie impegnate nella lotta contro il virus. Anche l'utero, infatti, presenta tessuti composti da cellule immunitarie, come molte altre parti del corpo, che hanno una funzione di barriera nei confonti di potenziali agenti patogeni che attaccano l'organismo. Non solo, nel caso delle cellule che rivestono le pareti interne dell'utero, ossia l'endometrio, esse determinano lo spessore delle pareti che cresce durante la finestra di maggior fertilità e diminuisce se l'ovulo non è stato fecondato, con la comparsa delle mestruazioni, e quindi delle perdite ematiche.
Il vaccino anti Covid-19, in tal senso, è in grado di stimolare l'attività del sistema immunitario. Ciò si tradurrebbe con una irregolarità temporanea del ciclo, nella comparsa delle mestruazioni, nella durata e nell'intensità delle perdite ematiche, ma anche con altri meccanismi del nostro organismo che dipendono dall'attività delle cellule immunitarie.
Variazione dei Tempi di ovulazione
Più in generale, i ricercatori hanno confermato che la relazione con diversi vaccini, ad esempio quello antinfluenzale o quello contro il papilloma virus, possono innescare uno stato infiammatorio che interferisce con i tempi dell'ovulazione che possono quindi modificarsi in funzione delle condizioni di salute di ogni singola donna. Anche quando si ha la febbre, ad esempio, si possono avere mestruazioni più dolorose, proprio a causa dello stato infiammatorio in corso. In passato è stato evidenziato un nesso, invece, tra i vaccini antinfluenzali e quelli contro il virus HPV (papilloma virus) e ciclo mestruale, con il manifestarsi di disturbi lievi e temporanei. Gli studi non hanno dato riscontro scientifico di alcun effetto nel lungo periodo e problemi legati alla fertilità e alla capacità di concepimento.
Vaccini e fertilità
Da tempo si dibatte sul nesso tra vaccinazione anti Covid-19 e gravidanza con la fecondazione assistita. Le indicazioni delle autorità sanitarie sono indirizzate alla valutazione dei singoli casi, in mancanza di dati specifici nelle sperimentazioni dei vaccini a disposizione.
La Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) pochi giorni fa ha precisato come "manchino informazioni sul possibile effetto della vaccinazione COVID-19 sul trattamento di riproduzione assistita o sulla futura gravidanza. Di conseguenza, non è possibile fornire raccomandazioni generali sul fatto che uomini e donne che tentano di concepire attraverso la riproduzione assistita possano ricevere il vaccino prima di iniziare il trattamento". L'Eshre ha sottolineato come "per le donne con comorbilità che le mettono a maggior rischio di COVID-19 e/o complicazioni della gravidanza, si dovrebbe prendere in considerazione l'incoraggiamento alla vaccinazione prima di tentare il concepimento. Lo stesso vale per le donne in cui il rischio di esposizione all'infezione da SARS-CoV-2 è alto e non può essere evitato". Per quanto riguarda le tempistiche migliori "ci sono diversi punti di vista sull'ipotesi di posticipare il concepimento dopo la vaccinazione. Sembra prudente farlo per almeno alcuni giorni dopo il completamento della vaccinazione (cioè dopo la seconda dose) per lasciare il tempo che la risposta immunitaria si stabilizzi".
Nessuna evidenza scientifica
Nel caso dei vaccini anti Covid 19, i dati raccolti dagli studi effettuati sino ad oggi porterebbero ad escludere che la loro somministrazione, per tutti i tipi di vaccino, ad esempio, facciano aumentare il rischio di un'interruzione di gravidanza. La vaccinazione non solo non causa problemi al ciclo mestruale, ma non influisce in alcun modo sulla fertilità e sulla capacità concepimento.
Nemmeno fra vaccino contro Covid-19 e alcolici in quantità moderate non sembra esserci una relazione pericolosa.