Vaccini influenza aviaria: sono disponibili?
A causa delle notizie degli ultimi giorni, sta crescendo l'interesse per i vaccini contro l'aviaria, un'infezione virale che si diffonde fra gli uccelli. A causa dello scoppio di focolai e del rischio di trasmissione ad altri animali o all'uomo, in molti si chiedono se esistono vaccini efficaci per prevenire la malattia.
Che cos'è l'aviaria?
L'aviaria - o meglio, l'influenza aviaria - è un'infezione di natura virale che si diffonde generalmente fra gli uccelli selvatici. Provocata da virus dell'influenza aviaria di tipo A, questa patologia è diffusa in tutto il mondo. Alcuni ceppi virali possono altresì infettare uccelli domestici o dall'allevamento, così come altre specie animali.
Solitamente, il virus non infetta gli esseri umani, tuttavia, si sono verificati alcuni casi di infezioni. Seppur rare, tali infezioni non vanno sottovalutate; quelle a preoccupare maggiormente sono sostenute dal virus A/H5N1 e dal virus A/H7N9. In questo senso, il principale rischio per l'uomo è rappresentato dall'esposizione in ambienti contaminati con alta carica virale e a stretto contatto con animali infetti, vivi o morti che siano.
D'altro canto, al momento non ci sono prove in grado di suggerire che i virus dell'influenza aviaria possano essere trasmessi all'uomo con la manipolazione di carni di pollame o uova adeguatamente preparati e trattati termicamente (cottura).
Per approfondire: Influenza aviaria: quali rischi per l’uomo e perché preoccupaSintomi nell'uomo
I sintomi nell'uomo possono essere di diversa entità ed essere simili a quelli della "comune" influenza stagionale. Fra questi ritroviamo:
- Tosse;
- Febbre;
- Congestione nasale, naso che cola;
- Mal di testa;
- Mal di gola;
- Malessere generalizzato.
Possono altresì manifestarsi difficoltà respiratorie, mentre alcuni pazienti manifestano anche sintomi gastrointestinali. In alcuni casi, l'unico sintomo dell'infezione consiste nella comparsa di una lieve congiuntivite che si autorisolve.
Nei casi più severi, invece, si può assistere alla comparsa complicazioni come polmonite grave, sindrome da distress respiratorio acuto, shock e perfino morte.
Per approfondire: Influenza aviaria: quali sintomi provoca nell'uomo?La situazione in Italia
Vi è un rischio di trasmissione dell'influenza aviaria all'uomo?
Nel nostro Paese, come afferma lo stesso Ministero della Salute sul suo sito ufficiale, "i virus responsabili di focolai nel pollame in Italia si sono dimostrati sempre poco pericolosi per l'uomo. Le rarissime infezioni segnalate sono state asintomatiche o hanno provocato delle congiuntiviti guarite spontaneamente. È importante ricordare inoltre che nei Paesi in cui si sono verificati casi umani gravi, la trasmissione della malattia è avvenuta per uno stretto contatto con volatili domestici attraverso secrezioni e feci disseccate degli animali".
Prevenzione dell'aviaria
Il miglior modo per prevenire l'influenza aviaria - così come avviene per altre patologie infettive - consiste nell'evitare le fonti di esposizione al patogeno.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), raccomanda di seguire specifiche accortezze per ridurre la trasmissione del virus, quali:
- Corretto lavaggio e asciugatura delle mani;
- Coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce mediante l'uso di fazzoletti monouso da smaltire correttamente subito dopo l'impiego;
- In presenza di sintomi influenzali (ad esempio, febbre, tosse, ecc.), procedere ad isolarsi immediatamente;
- Evitare il contatto con persone malate;
- Evitare di toccarsi occhi, bocca e naso.
Vaccini aviaria: sono disponibili?
Al momento non sono disponibili vaccini per la prevenzione delle infezioni da influenza aviaria nell'uomo; tuttavia, l'OMS, insieme ai laboratori facenti parte della rete globale di sorveglianza dell'influenza, lavora costantemente per l'allestimento di specifici vaccini da impiegare in caso di necessità.
La situazione in Europa
Opinione positiva per due vaccini contro l'influenza aviaria
Alla fine di febbraio 2024, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha adottato un parere positivo per quel che concerne l'approvazione di due vaccini per la prevenzione dell'infezione da virus A/H5N1 responsabile dell'influenza aviaria. Più nel dettaglio, tali vaccini sono:
- Celldemic: si tratta di un vaccino contro l'influenza zoonotica (H5N1) (antigene di superficie, inattivato, adiuvato, preparato in colture cellulari) con indicazioni terapeutiche per l'immunizzazione attiva contro il sottotipo H5N1 del virus A dell'influenza di pazienti adulti e nella prima infanzia, a partire dai 6 mesi di età e oltre. In particolare, Celldemic è destinato all'immunizzazione durante le epidemie di influenza provenienti da animali, anche quando le autorità sanitarie pubbliche prevedono una possibile pandemia.
- Incellipan: è un vaccino influenzale pandemico (H5N1) (antigene di superficie, inattivato, adiuvato, preparato in colture cellulari) con indicazioni terapeutiche specifiche per l'immunizzazione attiva contro l'influenza in questione, ma solo in presenza di una pandemia ufficialmente dichiarata. Più precisamente, si tratta di un vaccino di preparazione alla pandemia. In caso questa fosse dichiarata, una volta identificato il ceppo virale responsabile della stessa, il produttore può includere tale ceppo nel vaccino autorizzato di preparazione alla pandemia e richiedere poi che il vaccino sia autorizzato come vaccino pandemico "finale". Dal momento che qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino sono già state valutate con altri potenziali ceppi pandemici, l'autorizzazione del vaccino pandemico finale può essere pertanto accelerata.
Dopo il parere positivo rilasciato dal Comitato per i medicinali per uso umano, perciò, rimane solo da attendere l'approvazione definitiva da parte della Commissione Europea che, solitamente, segue le indicazioni ricevute dal gruppo di esperti consultati (Chmp).
Vaccini aviaria: cosa dice l'OMS?
La dottoressa Maria Von Kerkhove, epidemiologa che guida la Preparazione e prevenzione contro epidemie e pandemie all'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che, nonostante il crescente interesse negli ultimi periodi per l'influenza aviaria H5N1, al momento, non siamo in una situazione in cui è necessaria la produzione di un vaccino contro l'influenza pandemica per l'uomo, ma che qualora ciò dovesse rendersi necessario, esiste un sistema specifico pronto ad attivarsi per garantire la produzione di un elevato numero di dosi vaccinali. Più precisamente, secondo la stima dichiarata dalla dottoressa Van Kerkhove vi è la possibilità di produrre 4-8 miliardi di dosi di vaccino per l'influenza pandemica in un anno, in funzione di quanto antigene è necessario inserire in ciascun vaccino.
L'OMS sta quindi continuando a monitorare la situazione come ha fatto finora ed è pronta ad intervenire nel caso in cui lo scenario globale dovesse modificarsi.
Per approfondire: Influenza Aviaria: cos'è, sintomi, come si trasmette all'uomo e rischi