Ustioni di Secondo Grado

Ustioni di Secondo Grado
Ultima modifica 27.07.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cosa sono
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia

Generalità

Le ustioni di secondo grado sono lesioni che coinvolgono la superficie della pelle e lo strato di tessuto immediatamente sottostante. Queste sono caratterizzate da un'intensa infiammazione cutanea, in cui subentrano rapidamente dolore, bruciore, gonfiore e formazione di vescicole o bolle (flittene).

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La guarigione delle ustioni di secondo grado è molto lenta. Le lesioni meno gravi si risolvono completamente nel giro di qualche settimana, senza cicatrici, ma con possibili esiti pigmentari (cioè l'area cutanea danneggiata appare più scura). In caso di coinvolgimento del derma profondo, invece, i tempi per la guarigione si allungano e restano dei segni permanenti.

Le cause delle ustioni di secondo grado comprendono il contatto diretto o l'esposizione a calore, elettricità, radiazioni e sostanze chimiche

Il trattamento dipende dalla gravità dell'incidente e dall'estensione della superficie cutanea coinvolta. In ogni caso, per evitare serie conseguenze, è bene rivolgersi tempestivamente ad una struttura ospedaliera specializzata.

Cosa sono

Ustioni di Secondo Grado: Che Cosa Sono?

Le ustioni di secondo grado (dette anche ustioni dermiche) sono lesioni traumatiche che interessano la parte più superficiale della pelle (epidermide) e lo strato di tessuto sottostante (derma) a varia profondità.

Come è fatta la pelle

  • La pelle è l'organo più esteso e rappresenta la parte del corpo più ampia a contatto con l'ambiente esterno.
  • La superficie cutanea non è solo un semplice involucro, ma svolge una serie di funzioni fondamentali per l'organismo: protegge dalle aggressioni esterne (come i traumi), regola la temperatura del corpo, favorisce l'assorbimento di importanti sostanze ecc.
  • La pelle appare come un sottile tessuto, ricoperto di peli e di piccole imperfezioni. In realtà, questa è composta da tre strati principali, ciascuno dei quali svolge funzioni diverse e, a loro volta, sono suddivisi in ulteriori zone:
    • Epidermide (strato più superficiale): è l'impalcatura esterna della pelle e vi si trovano le cellule germinative, addette alla produzione di tutte le componenti cutanee. 
    • Derma (parte intermedia): è formata da tessuto connettivo, molle ed elastico. Il derma è percorso da capillari, vasi linfatici e recettori nervosi (strato papillare). Inoltre, permette alla pelle di mantenersi elastica e tesa, consentendo un'adeguata protezione di tutto il corpo (strato reticolare).
    • Ipoderma o sottocute (strato più interno): collega il derma e l'epidermide ai tessuti interni, permettendo l'ancoraggio su muscoli ed ossa ed assecondando l'aderenza della pelle durante i movimento del corpo.

Le ustioni di secondo grado risultano molto dolorose. Oltre ad apparire arrossata e gonfia, la pelle presenta anche vescicole più o meno estese, piene di liquido sieroso.

In base all'entità del danno, le ustioni di secondo grado possono essere distinte in:

  • Ustioni dermiche superficiali: interessano la parte superiore del derma, quindi si verifica un'interruzione della membrana basale dell'epidermide con parziale coinvolgimento dello strato papillare. Queste sono lesioni tipiche da contatto con liquidi caldi o breve esposizione diretta al fuoco.
  • Ustioni dermiche profonde: provocano un danno anche allo strato reticolare del derma, ma senza estensione ai tessuti sottocutanei. Queste lesioni risultano frequentemente dall'esposizione diretta alle fiamme.

Le ustioni di secondo grado comportano la distruzione parziale o totale delle strutture epiteliali intradermiche, che hanno la capacità di rigenerare la pelle. Ciò rende i tempi di guarigione più o meno brevi.

Cause

Cosa Provoca le Ustioni di Secondo Grado?

Le ustioni di secondo grado sono lesioni dei tessuti provocate dall'azione di:

  • Agenti fisici/termici: contatto diretto con fiamme libere, eccessivo calore prodotto dal fuoco, corpi metallici arroventati (come il ferro da stiro o i fornelli), vapori, liquidi bollenti (come l'acqua portata ad ebollizione o l'olio che frigge) o altri oggetti molto caldi;
  • Sostanze chimiche o caustiche: es. candeggina, acido muriatico, ammoniaca e soda caustica;
  • Elettricità: folgorazioni da prese elettriche, cavi elettrici ed elettrodomestici;
  • Radiazioni: esposizione troppo prolungata a raggi X, sostanze radioattive o luce ultravioletta, compresa quella del sole e delle lampade abbronzanti.

Gravità di un'ustione

I fattori che condizionano la gravità di un'ustione di secondo grado sono:

  • Grado di profondità (livello di interessamento dell'epidermide e degli strati sottostanti);
  • Percentuale della superficie corporea totale interessata dalle lesioni;
  • Parte del corpo coinvolta.

Attenzione! Se l'ustione di secondo grado interessa una parte di superficie corporea superiore al 15% di quella totale (10% nel caso di bambini), è sempre necessario il ricovero urgente in una struttura ospedaliera specializzata. In questi casi, infatti, potrebbero insorgere gravi complicazioni che possono risultare anche fatali per il paziente. Quando le ustioni interessano meno del 15% della superficie totale, occorre comunque l'intervento medico per l'opportuna gestione terapeutica, ma il ricovero potrebbe non essere indispensabile.

L'entità delle ustioni di secondo grado varia anche in base alle caratteristiche dell'agente causale, ossia:

  • Intensità della temperatura (più è elevata, maggiore è il danno);
  • Tempo di esposizione (l'ustione è tanto più profonda, quanto più a lungo dura il contatto con la fonte di calore);
  • Calore specifico e tipo di sostanza ustionante (le ustioni da liquidi sono più estese, mentre quelle da solidi tendono ad essere localizzate, ma più profonde);

Attenzione! Quando le ustioni di secondo grado sono gravi o coinvolgono parti delicate del corpo (occhi, bocca, naso, orecchie, addome, articolazioni e genitali), è necessario rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso: solo un medico sa come operare in queste circostanze, senza provocare ulteriori danni.

Sintomi e Complicazioni

Sintomi Ustioni di Secondo Grado

Le ustioni di secondo grado si manifestano nell'immediato con:

  • Arrossamento della pelle (eritema);
  • Gonfiore (edema);
  • Dolore urente molto intenso, che perdura nel tempo;
  • Ipersensibilità cutanea e dolorabilità al contatto;
  • Surriscaldamento della zona;
  • Vescicole o bolle, sollevate e piene di liquido paglierino.

Ustioni di secondo grado superficiali

Le ustioni che coinvolgono il derma superficiale e medio possono essere molto dolorose. All'arrossamento marcato della zona, si accompagna lo sviluppo di vesciche o bolle (nota: le dimensioni di tali lesioni in base all'entità del danno); queste formazioni raccolgono nello spessore della cute il materiale sierico proveniente dai capillari danneggiati dall'agente ustionante.

Quando le vescicole si aprono all'esterno, rimane una lesione rosata-traslucida e la zona risulta molto dolente.

I tempi di guarigione sono molto variabili e dipendono dallo stato di salute del soggetto e dall'estensione della ferita. In generale, le ustioni di secondo grado superficiali possono andare incontro alla loro risoluzione in 10-15 giorni; il processo di rigenerazione della cute inizia dalle aree periferiche meno danneggiate, lasciando una leggera iperpigmentazione (a risoluzione spontanea).

Quando la lesione si estende in profondità, invece, la guarigione è più lenta (sono necessarie dalle 2 alle 4 settimane) e possono rimanere delle cicatrici.

Ustioni di secondo grado profonde

Le ustioni dermiche che interessano anche lo strato reticolare del derma (ossia il più profondo), possono richiedere un tempo di guarigione fino a 4 mesi. In queste lesioni, spesso, non si riscontrano le vescicole, poiché il derma è stato danneggiato al punto da non avere uno spessore che consenta lo scollamento e la raccolta del trasudato tipico delle vesciche.

Le aree colpite dalle ustioni di secondo grado profonde si presentano, invece, annerite o biancastre, asciutte e poco dolenti.

Possibili conseguenze

  • La compromissione della barriera cutanea associata all'ustione di secondo grado, può predisporre all'insorgenza di infezioni.
  • Nel corso degli anni, la reiterazione di un'ustione nella zona lesionata, può incrementare il rischio dello sviluppo di tumori cutanei. Per questo motivo, le cicatrici che risultano andrebbero monitorate per tutta la vita del paziente.
  • Se i danni sono molto estesi, sia in superficie, che in profondità, si può instaurare uno stato di sofferenza generale, detto "shock da ustione".

Diagnosi

La diagnosi delle ustioni di secondo grado prevede l'anamnesi e l'esame obiettivo della zona colpita.

Per definire la severità della lesione, il medico valuterà i seguenti aspetti:

  • Estensione dell'ustione sulla superficie corporea e grado di profondità (livello di interessamento dell'epidermide e degli strati sottostanti);
  • Eventuale coinvolgimento di parti delicate del corpo che richiedono un trattamento immediato (come occhio, naso e bocca);
  • Segni di infezione (fuoriuscita di pus o grave gonfiore).

Quando rivolgersi al medico con urgenza

  • Per tutte le ustioni più gravi e quelle a carico parti delicate del corpo, come viso ed addome;
  • Per le ustioni di qualsiasi entità quando il paziente è un anziano, un portatore di malattie croniche o un bambino al di sotto dei 3 anni di età);
  • Per le ustioni causate da sostanze chimiche ed elettricità (il danno potrebbe essere più grave di quanto non risulti evidente);
  • In caso di ritardo nella guarigione, nonostante le cure dedicate alla ferita;
  • Durante il decorso, l'ustione presenta segni di infezione o di peggioramento.

Terapia

A differenza delle ustioni di primo grado, quelle di secondo grado richiedono sempre l'intervento di un medico per evitare complicanze, quali cicatrici profonde o infezioni cutanee.

Primo intervento

In attesa dell'intervento del medico e/o del ricovero, occorre raffreddare la parte ustionata: la cute ha la proprietà di conservare il calore, pertanto il primo intervento deve mirare ad abbassare la temperatura della zona colpita.

Anche quando la parte lesionata è stata allontanata dalla fonte di calore, infatti, il danno a carico della pelle continua. Il freddo interrompe questo processo distruttivo, oltre ad avere un effetto antidolorifico.

Il raffreddamento della parte lesa può essere effettuato immergendo la stessa in una bacinella di acqua fresca (a circa 15°C) o tenendola sotto il rubinetto aperto, fino a quando il dolore non scompare (indicativamente per 5-15 minuti). Va assolutamente evitata, invece, l'applicazione di ghiaccio direttamente sulla zona, poiché potrebbe aggravare l'ustione.

Attenzione! Nei casi di contatto con sostanze chimiche (es. calce viva), evitare assolutamente il contatto con l'acqua, poiché si potrebbero provocare danni maggiori.

In presenza di ustioni di secondo grado, per evitare di traumatizzare ulteriormente la zona, è indicato rimuovere con estrema attenzione eventuali indumenti o accessori come anelli, braccialetti e collane. Se i vestiti sono rimasti attaccati alla pelle, tuttavia, non tentare di staccarli: quest'operazione può essere condotta solamente da medici specialisti.

Farmaci

Il trattamento prevede l'uso di medicinali da assumere per via orale e/o da applicare localmente, allo scopo di ridurre la sintomatologia dolorosa ed accelerare il processo di guarigione, favorendo la rigenerazione cutanea.

I farmaci sistemici più comunemente indicati per la gestione delle ustioni di secondo grado comprendono:

La gestione topica delle ustioni di secondo grado ha il compito di agevolare la guarigione e proteggere la parte lesa dalle infezioni. A tale scopo, il medico può indicare l'applicazione di garze medicate o di pomate specifiche, contenenti sostanze, come l'acido ialuronico o le fitostimoline, che accelerano il processo di rigenerazione cutanea.

All'inizio, la medicazione andrà rinnovata giornalmente per rilevare l'andamento dei processi riparativi; in seguito, va sostituita ogni 3-4 giorni sino alla guarigione, disinfettando sempre accuratamente la parte, per scongiurare il rischio di infezioni. Per lo stesso motivo, quando si formano delle vesciche, bisogna evitare assolutamente di forarle.  In tal modo si interromperebbe l'integrità cutanea, compromettendo la difesa contro gli agenti infettivi.

In caso di dolore intenso e persistente, invece, è possibile ricorrere all'applicazione locale di prodotti con azione anestetica, contenenti, ad esempio, benzocaina o lidocaina.

Nell'automedicazione delle ustioni di secondo grado, è importante mantenere il più possibile sterile la parte interessata. Allo scopo di prevenire le complicanze infettive, è opportuna l'attenta detersione e la disinfezione accurata delle lesioni con soluzioni antisettiche, non alcoliche, a base di iodopovidone, clorossidanti elettrolitici o clorexidina. Su prescrizione del medico, in caso di sospetta infezione o per semplice prevenzione, infine, può essere indicata una terapia antibiotica (locale o sistemica).

Interventi chirurgici

Le ustioni di secondo grado profonde possono rendere necessari degli interventi di incisione delle lesioni e l'impianto di innesti (cutanei o sintetici) per facilitarne la guarigione e diminuire il rischio di infezione.  Gli esiti delle lesioni (es. cheloidi) possono essere corretti con la chirurgia plastica.

Cosa fare

  • Allontanare l'agente ustionante;
  • Raffreddare subito l'area colpita con acqua fresca;
  • Proteggere le aree danneggiate.

Cosa NON fare

  • Non cercare assolutamente di rimuovere gli abiti adesi alla zona ustionata (oltre agli indumenti si corre il rischio di staccare anche la pelle, peggiorando la situazione);
  • Non bucare o asportare le bolle presenti (ciò produce dolore e predispone all'infezione);
  • Non sottovalutare mai un'ustione di secondo grado: una lesione superficiale molto estesa può essere pericolosa quanto una di limitate dimensioni, ma profonda. Prestare attenzione alla ferita soprattutto se questa tarda a guarire o interessa bambini molto piccoli, anziani e portatori di malattie croniche (es. diabete);
  • Non applicare sulla zona ustionata alcun rimedio casalingo, come olio o burro. Queste sostanze rallentano il processo di guarigione e, a differenza dei preparati specifici, non sono sterili, quindi possono predisporre ad infezioni;
  • Non utilizzare creme antibiotiche, senza aver prima consultato il medico;
  • Non impiegare acido borico ed alcool denaturato per la cura della lesione;
  • Non comprimere la zona coinvolta dall'ustione di secondo grado.
Prosegui con la lettura di: Ustioni di Terzo Grado Leggi anche: Ustioni di Primo Grado

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici