Ultima modifica 26.03.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause e Fattori di Rischio
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento e Rimedi
  7. Prevenzione

Generalità

La tungiasi è una parassitosi causata dalla penetrazione nella pelle dell'insetto ematofago Tunga penetrans.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2018/07/10/tungiasi-orig.jpeg Shutterstock

Quest'infezione è diffusa soprattutto in America del Sud, Africa ed Asia del Sud. Pertanto, la tungiasi si verifica in questi Paesi o nelle persone che, per turismo, visitano queste zone endemiche.

L'impianto nella cute del parassita – noto anche come pulce della sabbia - può non essere avvertito, ma, in corrispondenza della sede d'ingresso, è possibile riscontrare un'area bianca con un punto scuro al centro, in genere sulla pianta del piede o sotto un'unghia. A livello di questo segno, si sviluppa presto un nodulo infiammatorio, dolente e pruriginoso. Questa lesione primitiva della tungiasi corrisponde all'addome pieno della pulce: se viene compresso, il nodulo porta alla fuoriuscita di numerose uova.

Se non viene trattata, la tungiasi può determinare lesioni multiple e sovrapposizioni batteriche.

Per quanto riguarda il trattamento, la pulce va rimossa con delle pinzette o un ago sterile, previa applicazione di etere o cloroformio. A volte, è necessaria un'escissione chirurgica.

Cos’è

La tungiasi (detta anche sarcopsillosi penetrante) è una parassitosi cutanea prodotta dalla Tunga penetrans, una piccolissima pulce ematofaga che s'infiltra nell'epidermide.

Cause e Fattori di Rischio

La tungiasi è una malattia parassitaria causata dalla pulce della sabbia (Tunga penetrans). Quest'insetto vive nelle spiagge di alcuni Paesi tropicali e penetra nella cute, soprattutto dei piedi, di persone che camminano su un'area infestata (terreno sabbioso o pavimento dove si trovano le pulci adulte).

La Tunga penetrans può compiere balzi non più alti di 20–30 cm, per cui le zone del corpo a più alto rischio di contatto sono le estremità inferiori. Solo le femmine dell'insetto sono ematofaghe, cioè si nutrono di sangue, quando devono procurarsi i nutrienti per far maturare le uova.

Tunga penetrans (pulce penetrante): aspetto e caratteristiche

  • La Tunga penetrans (o Sarcopsylla penetrans) è la più piccola pulce conosciuta: quest'insetto non supera 1 mm di lunghezza.
  • L'ingresso nella pelle è esclusivo della pulce femmina fecondata:
    • La Tunga penetrans entra profondamente nella pelle dell'ospite, creandosi una fessurazione che dallo strato corneo esterno della pelle arriva al derma. Qui la pulce trova nutrimento nella vascolarizzazione capillare sanguigna.
    • La Tunga penetrans inizia a nutrirsi di sangue al fine di completare il ciclo gravidico (sono necessari circa 7-10 giorni), quindi depone le uova (da 100 a 200) che si schiudono in due settimane.
    • Dopo l'ingresso nella cute, la pulce rimane con la testa impiantata nel derma e l'apparato escretore addominale che fuoriesce dallo strato esterno dell'epidermide. Pertanto, le uova vengono espluse gradualmente e si depositeranno al suolo, dove completeranno lo sviluppo larvale in circa 3-4 settimane.
  • I maschi e le femmine non fertilizzate si limitano, invece, alla sola suzione temporanea del sangue dall'esterno, attraverso la spirotromba, un apparato boccale succhiante a forma di proboscide. Di solito, la Tunga penetrans si annida sotto l'unghia di un dito del piede e sporge con l'addome, di consistenza molliccia.

Chi è più a rischio?

La tungiasi si trasmette per contatto diretto della pelle col parassita.

Di solito, la Tunga penetrans penetra nei piedi (regione plantare, spazi interdigitali, tallone e zona periungueale), come conseguenza del camminare a piedi scalzi o con i sandali sul terreno sabbioso o sul pavimento dove si trovano le pulci adulte. Tuttavia, sedersi o sdraiarsi sulla medesima spiaggia infestata dal parassita, può determinare la comparsa della malattia in altre sedi (es. natiche, cosce ecc.).

La tungiasi colpisce sia gli esseri umani, che gli animali domestici (cane, gatto ecc.) o qualsiasi altro mammifero allo stato brado (equini, ovini, suini ecc.).

Quanto è diffusa?

Le zone notoriamente conosciute come endemiche per la tungiasi sono l'Africa subsahariana, i Caraibi, il Sud America, il Centro America e l'India. L'infezione è diffusa in zone dove le condizioni di vita sono precarie, come i villaggi situati in spiagge remote, le comunità nell'entroterra rurale e le baraccopoli delle grandi città.

Sintomi e Complicazioni

La penetrazione della pulce nella cute, di solito, non si percepisce e, nelle fasi iniziali, la tungiasi è asintomatica.

Il 99% di tutte le lesioni si verifica ai piedi: la sede di penetrazione più frequente è quella sub-ungueale delle dita, dove la tungiasi si manifesta in modo simile ad una verruca, con un punto nero centrale e l'orlo cheratosico.

Il prurito e l'irritazione locale si verificano quando le pulci si sviluppano completamente ed incrementano il loro volume corporeo. Dopo circa 7-10 giorni, l'addome della Tunga penetrans aumenta le proprie dimensioni e libera numerose uova (centinaia); complessivamente, l'insetto raggiunge una forma sferica di circa 2-4 mm di diametro, simili alle dimensioni di un pisello.

Sebbene la tungiasi sia autolimitante (la pulce muore dopo 3-4 settimane), è possibile l'instaurarsi di gravi infezioni batteriche secondarie che possono condurre a linfangiti, ascessi e setticemia. Le lesioni multiple e l'intensa infiammazione locale possono limitare la mobilità.

Tungiasi: manifestazioni cutanee

La tungiasi si manifesta con una lesione simil-papulosa, la quale presenta un punto nero centrale, corrispondente all'apertura ano-genitale della pulce.

Con il passare dei giorni, si viene a creare una risposta infiammatoria (alla presenza del parassita) e si forma un nodulo pruriginoso, urente e doloroso. Al contempo, nella zona interessata nella tungiasi, può manifestarsi una sensazione di corpo estraneo, talvolta accompagnata dalla secrezione di pus.

La lesione è contornata da un anello rossastro (eritematoso) e/o giallastro, qualora si fosse aggiunta un'infezione batterica o da altro microrganismo.

Diagnosi

La diagnosi della tungiasi è stabilita clinicamente e si basa su:

  • Raccolta dei dati anamnestici;
  • Riscontro dei segni tipici della malattia e delle caratteristiche morfologiche dei diversi stadi di sviluppo del parassita.

Un parametro fondamentale per la diagnosi è la permanenza nelle aree endemiche o il soggiorno per motivi turistici o di lavoro nelle stesse.

Trattamento e Rimedi

Il trattamento di elezione di una singola lesione della tungiasi consiste nell'estrazione della pulce con uno strumento idoneo, come pinzette o ago sterile, previa sulla parte interessata l'applicazione di etere o cloroformio. Un più agevole trattamento - specie in caso di lesioni multiple - è possibile con l'applicazione, per 12-24 ore, di una medicazione occlusiva di vaselina salicilata al 20%, prima di precedere all'avulsione dei noduli. Lo scopo consiste nel causare la morte del parassita, facilitandone la rimozione.

Nei casi più complessi, può essere indicata un'incisione con bisturi della cute circostante. Al contempo, è necessario intraprendere un'antibioticoterapia (metrifonato, tiabendazolo, ivermectina ecc.) per evitare le sovrainfezioni. Da non trascurare, poi, è la protezione antitetanica.

In ogni caso, va posta particolare attenzione a non incidere l'addome dell'animale da cui potrebbero fuoriuscire larve ancora in gestazione.

Prevenzione

Nelle zone a rischio, la principale misura di prevenzione consiste nell'indossare scarpe chiuse, in combinazione con l'applicazione di prodotti repellenti per gli insetti.

A questi accorgimenti, occorre aggiungere una buona igiene delle mani e dei piedi.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici