Ultima modifica 15.02.2021

Cause

Il tumore della vescica è causato dall'anomalo sviluppo di alcune cellule vescicali, che a causa di mutazioni genetiche smarriscono la naturale suscettibilità ai meccanismi che ne regolano crescita e proliferazione.

Quando queste cellule si moltiplicano dando origine ad una neoformazione più o meno espansiva si parla di tumori benigni della vescica, mentre quando acquisiscono la capacità di invadere i tessuti e gli organi circostanti - sostituendosi alle cellule normali - si parla di tumori maligni della vescica o carcinomi vescicali.

Epidemiologia

Il cancro della vescica è la più comune forma tumorale a carico dell'apparato urinario, mentre nello scenario complessivo delle neoplasie maligne rappresenta il 3-4 per cento di tutti i casi (tra le più comuni vi sono quelle alla mammella, al polmone, al colon-retto e alla prostata). Si colloca inoltre al quarto posto tra i tumori maligni che colpiscono il sesso maschile e all'ottavo posto tra quelli che interessano il sesso femminile.

Tipi di Tumore della Vescica

Il tumore della vescica può interessare diverse tipologie di cellule, condizionando sia l'evoluzione della malattia che il suo trattamento. Tra le forme più comuni di cancro alla vescica ricordiamo:

  • carcinoma delle cellule di transizione (o carcinoma uroteliale): si tratta della forma tumorale più comune in assoluto (90% circa dei casi); si sviluppa a livello delle cellule che formano il rivestimento interno della parete vescicale (tonaca mucosa costituita da un epitelio di rivestimento di transizione, cioè da un tessuto dove il numero di strati cellulari e la loro forma variano a seconda che la vescica sia piena o vuota). La stessa tipologia cellulare riveste anche le pareti interne dell'uretra e degli uteri, che rappresentano ulteriori sedi potenzialmente soggette allo sviluppo di questa forma tumorale.
  • Carcinoma delle cellule squamose: coinvolge cellule piatte e sottili che si possono formare nella vescica in risposta ad un lungo processo infettivo od irritativo. Come vedremo in seguito, questa forma tumorale interessa soprattutto le aree del pianeta dove sono comuni alcune infestazioni parassitarie (schistosomiasi).
  • Adenocarcinoma (1-2% dei casi): origina dalle cellule appartenenti alla componente ghiandolare vescicale; anche questa forma tumorale è abbastanza rara nel nostro Paese.

Sintomi

Per Approfondire: Sintomi Cancro della Vescica


Purtroppo, come accade per la maggior parte dei tumori maligni, non esistono sintomi precoci specifici per il cancro della vescica. Tra quelli più comuni, ricordiamo innanzitutto l'ematuria (sangue nelle urine), seguita da pollachiuria (minzione frequente), stranguria (minzione dolorosa), tenesmo (sensazione di incompleto svuotamento della vescica), minzione intermittente, infezioni del tratto urinario e dolore addominale e/o alla bassa schiena. Per quanto riguarda la presenza di sangue nelle urine, che rappresenta il sintomo d'esordio nell'80% dei casi, il più delle volte l'emorragia è visibile ad occhio nudo; come tale conferisce alle urine un colore rosso vivo o rosso ruggine, spesso misto a coaguli. Tutti questi sintomi sono comuni anche ad altre malattie urologiche, come l'ipertrofia prostatica benigna, la litiasi urinaria e le infezioni prostatiche associate a patologie sessualmente trasmissibili.

In alcuni pazienti il cancro della vescica può rimanere del tutto asintomatico fino a fasi molto avanzate.

Fattori di rischio

Il cancro alla vescica predilige gli uomini, con un rapporto mashi/femmine di 3:1. L'incidenza di questa neoplasia tende ad aumentare con l'età, è alta nella 6° e 7° decade di vita, mentre è molto bassa prima dei quarant'anni.

Oltre al sesso e all'età, il cancro vescicale è associato a numerosi fattori di rischio. L'etnia, ad esempio, vede quella caucasica nettamente più esposta, con un rapporto 2:1 rispetto a quella nera. Il rischio di sviluppare un cancro alla vescica è due volte superiore anche nei fumatori rispetto ai non fumatori, soprattutto per coloro che lo sono da lunga data e consumano 10 o più sigarette al giorno. Tra tutti i fattori di rischio correggibili, quindi, l'abitudine tabagica rappresenta sicuramente quello più importante.

L'aumento del rischio di carcinoma vescicale è correlato a numerosi processi industriali ed occupazionali che espongono il lavoratore ad idrocarburi policiclici aromatici, come la 2-naftilamina ed il 4-aminobifenile. Corrono quindi un maggior rischio i lavoratori dell'industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio, insieme a minatori, spazzacamini, parrucchieri ed applicatori di preservanti e pesticidi. Va comunque detto che negli ultimi decenni l'utilizzo di tali sostanze è stato progressivamente ridotto e regolamentato per legge.

Un altro ben documentato fattore di rischio - soprattutto per il carcinoma squamocellulare - è rappresentato dalle infezioni vescicali da Schistosoma Haematobium (parassita endemico in paesi quali Tanzania, Malawi, Egitto, Iraq, Kuwait, etc.). Alle nostre latitudini, il rischio è aumentato da altre tipologie di infiammazioni urinarie, croniche o ripetute, comuni ad esempio nei paraplegici e nei pazienti cateterizzati o con storia di calcolosi renale.

I pazienti sottoposti a trattamenti con farmaci chemioterapici a base di ciclofosfamide e ifosfamide corrono un rischio maggiore di sviluppare un tumore alla vescica; analogo discorso per le pazienti sottoposte a terapia radiante per cancro al collo dell'utero.

Sono implicati nell'insorgenza del cancro alla vescica anche alcuni farmaci un tempo di uso comune, in particolare quelli a base di fenacetina (un analgesico non più utilizzato e sostituito dal paracetamolo). Infine, per quanto riguarda la dieta, sembra rappresentare un potenziale fattore aggravante l'eccessivo consumo di grassi, caffè e dolcificanti artificiali (in modo particolare saccarina e ciclamati), ed un fattore protettivo un'adeguata assunzione di liquidi, vitamina C, vitamina A e carotenoidi.

In conclusione, è plausibile che molti episodi di cancro alla vescica siano indotti da carcinogeni associati a fattori ambientali e favoriti da una certa predisposizione genetica.



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