Tumore al pene: perché l’aumento dei casi preoccupa e quando serve l’amputazione
Cos’è il tumore al pene?
Il tumore del pene è una malattia che deriva dalla trasformazione neoplastica delle cellule dell'organo riproduttore maschile.
Sebbene i Paesi in via di sviluppo continuino a sopportare la maggiore incidenza e mortalità del cancro del pene, l'incidenza è in aumento nella maggior parte dei Paesi europei.
I sintomi del tumore del pene spesso iniziano con una piaga che non guarisce e una secrezione dal cattivo odore; alcune persone presentano anche sanguinamento e cambiamenti di colore dell'organo.
Se il tumore al pene viene diagnosticato precocemente, esiste un'alta probabilità di recupero attraverso trattamenti quali la rimozione chirurgica della lesione, la radioterapia e la chemioterapia. Se non trattata, però, può diventare necessaria l'amputazione parziale o totale del pene, talvolta coinvolgendo altri organi genitali vicini come i testicoli.
Com'è fatto il pene
- Il pene insieme allo scroto, che contiene i testicoli, costituisce l'organo riproduttivo maschile esterno;
- Il pene è formato da una porzione fissa (radice), da una porzione mobile (corpo) e da un'estremità (glande);
- Il pene è ricoperto da una guaina di tessuto mobile, la cui estremità (prepuzio) è unito al glande per mezzo di un sottile segmento di cute molto elastica, definito frenulo.
- Nella parte interna del pene si trovano i corpi cavernosi, disposti parallelamente, e al di sotto il corpo spongioso. Durante l'erezione, il corpo spongioso appare al tatto e alla vista come un grosso cordone.
Quali sono le tipologie di tumore al pene?
La forma più comune (95% dei casi) di tumore al pene trae origine dal rivestimento epidermico del glande e dalla parte interna del prepuzio (carcinoma spinocellulare). Altri tumori, come il melanoma del pene, il basalioma ed il sarcoma, sono, invece, molto rari.
Perché i casi sono in aumento?
Quanto è comune il tumore al pene?
Il tumore al pene è considerato raro o almeno così è stato fino a qualche tempo fa. Secondo una nuova allarmante indagine della BBC, i casi di cancro al pene sono in aumento in tutto il Mondo e si prevede che aumenteranno di un incredibile 77% nei prossimi 26 anni.
Come sono aumentati i casi di tumore al pene?
Tra il 2012 e il 2022, secondo il Ministero della Salute brasiliano, sono stati segnalati 21.000 casi. Ciò ha provocato più di 4.000 morti e, negli ultimi dieci anni, ci sono state più di 6.500 amputazioni, in media due al giorno.
Tuttavia, il Brasile non è l'unico Paese dove il tumore al pene è in aumento. Secondo le ultime statistiche, il numero di casi è in aumento in tutto il Mondo.
Nel 2022, la rivista JMIR Public Health and Surveillance ha pubblicato i risultati di un'analisi su larga scala che ha coinvolto i dati più recenti provenienti da 43 Paesi (Fu L, Tian T, Yao K, Chen XF, Luo G, Gao Y, Lin YF, Wang B, Sun Y, Zheng W, Li P, Zhan Y, Fairley CK, Grulich A, Zou H. Global Pattern and Trends in Penile Cancer Incidence: Population-Based Study. JMIR Public Health Surveill. 2022 Jul 6;8(7):e34874).
Dalla ricerca, è emerso che la più alta incidenza di tumore del pene tra il 2008 e il 2012 è stata in Uganda (2,2 su 100.000), seguita da Brasile (2,1 su 100.000) e Tailandia (1,4 su 100.000); il più basso è stato in Kuwait (0,1 ogni 100.000).
Sebbene i Paesi in via di sviluppo continuino ad avere la maggiore incidenza e mortalità del cancro del pene, i casi sono in aumento anche in Inghilterra e nella maggior parte dei Paesi europei.
L'Inghilterra aveva visto un aumento del tumore al pene, passando da 1,1 a 1,3 per 100.000 tra il 1979 e il 2009 e in Germania i casi sono aumentati del 50% da 1,2 a 1,8 per 100.000 tra il 1961 e il 2012.
Queste cifre sono destinate a salire, secondo lo strumento di previsione dei registri globali dei tumori: si stima che entro il 2050 l'incidenza globale del cancro del pene aumenterà di oltre il 77%.
Perché aumentano i casi di tumore al pene?
L'infezione persistente del papillomavirus umano (HPV) è uno dei principali fattori di rischio. L'HPV può essere trasmesso durante il sesso e in alcuni casi può portare a tumori anche alla bocca e al pene.
La vaccinazione di massa contro l'HPV è essenziale grazie alla sua elevata efficacia nel prevenire le lesioni correlate, ma in alcuni Paesi, come il Brasile, i tassi di vaccinazione sono al di sotto del livello necessario per essere veramente efficaci.
In Brasile, nonostante la disponibilità del vaccino, il tasso di vaccinazione contro l'HPV rimane basso per le ragazze – raggiungendo solo il 57% – e per i ragazzi non supera il 40%, dove la copertura ideale per prevenire la malattia è 90%. La disinformazione sul vaccino, i dubbi infondati sulla sua efficacia e la mancanza di campagne di vaccinazione è probabile abbiano contribuito alla scarsa adesione al protocollo vaccinale.
Per quanto riguarda l'incremento dei casi nei Paesi europei, si ritiene che questo cambiamento possa essere in gran parte attribuito all'invecchiamento della popolazione.
Il rischio di tumore del pene cresce, infatti, all'aumentare dell'età e l'incidenza più alta si registra negli uomini oltre i 60 anni.
Oltre all'infezione da HPV nell'uomo e all'invecchiamento, altri fattori possono contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare un tumore al pene. Vediamo quali sono nel prossimo paragrafo.
Quali sono le cause?
Cosa provoca il tumore al pene e cosa aumenta il rischio?
Il tumore del pene è diffuso soprattutto nei Paesi in cui le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, mentre è quasi sconosciuto nella popolazione circoncisa.
Condizioni come la fimosi che rendono difficile ritrarre il prepuzio e mantenere una buona igiene, sono fattori di rischio. Ciò è collegato a rischi complessivi di infezione più elevati; se questo fenomeno si verifica ripetutamente, diventa un fattore predisponente lo sviluppo del tumore al pene.
Come anticipato, poi, è comprovato che le infezioni da papilloma virus umano (HPV), soprattutto di tipo 16 e 18, possano favorire l'insorgenza della malattia.
Altri fattori di rischio accertati per il tumore del pene sono:
- Infiammazione croniche (es. balanopostiti, lichen sclerosus ed atrofico ecc.)
- Scarsa igiene locale
- Trattamenti con raggi ultravioletti
- Fumo
- Promiscuità sessuale
- Sesso non protetto, in particolare il mancato uso del preservativo
Il tumore del pene può derivare dall'evoluzione di lesioni pre-maligne a basso rischio (verruca cutanea e balanite xerotica obliterante) e ad alto rischio (eritroplasia di Queyrat e morbo di Bowen).
Come capire se si ha un tumore al pene
Quali sono i primi sintomi del tumore al pene?
La presentazione clinica del tumore del pene è variabile, ma generalmente si riscontra un'alterazione nell'aspetto della pelle che riveste glande, prepuzio, asta e/o solco coronale, la quale può cambiare colore, diventare più sottile o più spessa.
La maggior parte dei pazienti presenta una lesione superficiale eritematosa o una piccola placca biancastra.
In altri casi, il tumore del pene esordisce come una lesione purulenta o verrucoide, un nodulo duro o un'ulcera con bordi arrotondati, che non guarisce per lungo tempo. Queste lesioni peniene di morfologia papillare, nodulare, ulcerosa o piatta possono essere asintomatiche oppure possono sanguinare e provocare dolore più o meno intenso.
Anche un rigonfiamento a livello del glande, una massa inguinale o la ritenzione urinaria possono indicare la presenza di un tumore.
Le prime sedi di eventuali metastasi sono linfonodali; nelle fasi avanzate della malattia, invece, la diffusione delle cellule tumorali si verifica a distanza, colpendo preferenzialmente fegato, ossa, polmoni e cervello.
Quando preoccuparsi
Tumore al pene: quando preoccuparsi?
Gli uomini che notano lesioni atipiche sul pene, un cambiamento nel suo colore o un'alterazione significativa del desiderio sessuale dovrebbero consultare immediatamente il proprio medico, poiché la diagnosi precoce è fondamentale per prevenire la necessità di amputazioni.
Esami per la diagnosi e cura
Come si scopre di avere un tumore al pene?
La diagnosi del tumore del pene viene formulata mediante:
- esame obiettivo dei genitali esterni
- biopsia della lesione sospetta
- risonanza magnetica del pene
- palpazione dei linfonodi inguinali.
In pazienti sintomatici, può essere indicata anche l'ecografia inguinale con eventuale ago-biopsia dei linfonodi, la tomografia computerizzata (TC), la tomografia a emissione di positroni (PET) e la scintigrafia ossea.
Come si cura il trattamento del tumore al pene
Se diagnosticato nelle sue fasi più precoci, il tumore al pene è generalmente curabile. La scelta del trattamento più adatto dipende da diversi fattori, come dimensioni della massa neoplastica, localizzazione e rapporto coi tessuti circostanti.
- Se il tumore è superficiale, si procede con resezioni minime, effettuabili anche con laserterapia e crioterapia.
- In caso di neoplasie avanzate, si valuta l'escissione della porzione colpita dal tumore o un intervento più radicale (quali glandulectomia, amputazione peniena parziale e totale ecc.), in combinazione con radioterapia e chemioterapia.
- La linfoadenectomia inguinale e/o pelvica viene eseguita in caso di positività dei corrispettivi linfonodi.
Il cancro del pene è altamente prevenibile: l'uso del preservativo durante i rapporti sessuali e l'intervento chirurgico per rimuovere il prepuzio in caso di fimosi potrebbero aiutare a ridurre il rischio di cancro del pene. La lotta alla tendenza al fumo, la promozione di una migliore igiene e il perseguimento di un'ampia diffusione del vaccino HPV possono ulteriormente contribuire a prevenire il tumore al pene.