Tricomoniasi Trichomonas
Ultima modifica 02.07.2020
INDICE
  1. Cos’è la Tricomoniasi
  2. Come avviene il Contagio
  3. Sintomi Tricomoniasi
  4. Diagnosi
  5. Cura
  6. Prevenzione

Cos’è la Tricomoniasi

La tricomoniasi è una malattia a trasmissione sessuale che colpisce gli organi sessuali e le vie urinarie di uomini e donne. L'agente responsabile dell'infezione è un protozoo flagellato, cioè un parassita unicellulare dotato di appendici filamentose con cui il parassita riesce a muoversi all'interno dell'apparato genitale.

Questo microrganismo, chiamato Trichomonas vaginalis, si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti. L'infezione da Trichomonas provoca per lo più disturbi sessuali ed urinari, come vaginiti, uretriti e prostatiti. I sintomi della tricomoniasi sono, in genere, più evidenti nelle donne, ma, in entrambi i sessi, esistono casi asintomatici.

Trichomonas

Trichomonas vaginalis è il nome di un protozoo flagellato, responsabile di una delle malattie a trasmissione sessuale più diffuse al Mondo: la tricomoniasi.

Al microscopio, il Trichomonas vaginalis appare come una cellula di grandi dimensioni e di forma ovale, dotata di flagelli.

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Trichomonas vaginalis: caratteristiche

Il Trichomonas vaginalis non penetra all'interno dei tessuti, ma espleta la propria azione patogena aderendo intimamente alle cellule epiteliali. In particolare, questo PARASSITA ha la capacità di attaccarsi con i suoi flagelli alle pareti della vagina, causando danni diretti ed alterando la flora batterica locale.

Sedi d’infezione da Trichomonas

Le sedi d'infezione preferite dal Trichomonas sono l'uretra, la prostata e, soprattutto, la vagina. A tal proposito, il Trichomonas ha la capacità di sfruttare il glicogeno, naturalmente presente nella mucosa vaginale, per il proprio sviluppo. In questo modo, il parassita sottrae glicogeno ai lattobacilli impedendo la sua naturale trasformazione in acido lattico. Di conseguenza, si assiste ad un innalzamento del pH vaginale che facilita il perpetuarsi di questa e di altre eventuali infezioni vaginali.

Come avviene il Contagio

Tricomoniasi: modalità di trasmissione

La tricomoniasi è una tipica infezione trasmessa attraverso i contatti sessuali, specie se non protetti. Qualsiasi persona sessualmente attiva può infettarsi, quindi, con il Trichomonas. Il rischio è chiaramente correlato al numero di partners e alle abitudini sessuali. Non sorprende, dunque, l'ampia diffusione della tricomoniasi tra persone con differenti partners sessuali o affette da altre malattie veneree.

Un'altra possibile modalità di contagio avviene attraverso l'uso promiscuo, quindi condiviso, di asciugamani umidi, giocattoli sessuali, servizi igienici pubblici o biancheria intima. Tuttavia, questa è un'eventualità possibile, ma poco probabile, dato che il Trichomonas vaginalis sopravvive per un tempo brevissimo al di fuori del corpo umano. Indicativamente, il Trichomonas può vivere non più di 40-50 minuti fuori dal corpo.

Per completare il quadro, in rari casi, è possibile anche la trasmissione verticale, cioè dalla madre al neonato al momento del parto.

Periodo d’incubazione della Tricomoniasi

Il periodo di incubazione è piuttosto lungo e si estende dai 4 ai 28 giorni.

Sintomi Tricomoniasi

Per approfondire: Sintomi Tricomoniasi

Spesso, l'infezione da Trichomonas NON provoca sintomi o disturbi di rilievo.

Nei casi in cui i sintomi si manifestano sono chiaramente diversi nell'uomo e nella donna.

Sintomi Tricomoniasi nell’uomo

Gli uomini sono più spesso dei portatori asintomatici e, solamente nei rari casi in cui l'infezione provoca uretriti o prostatiti, possono essere presenti:

  • Irritazioni al glande;
  • Secrezioni uretrali scarse o moderate;
  • Bruciore ad urinare e durante l'eiaculazione.

Sintomi Tricomoniasi nella donna

Rispetto all'uomo, la donna è più soggetta a sviluppare sintomi, dato che l'infezione da Trichomonas vaginalis determina spesso vaginiti, cerviciti e uretriti.

Pertanto, la sintomatologia della tricomoniasi è caratterizzata da:

  • Intenso prurito o bruciore ai genitali esterni e alla vagina;
  • Perdite vaginali giallo-verdastre, schiumose e, in genere, maleodoranti, talvolta con piccole macchie di sangue.

Come risultato, il rapporto sessuale può essere alquanto doloroso (dispareunia). Sempre nella donna, possono essere, inoltre, presenti disturbi della minzione, come bruciore e necessità di urinare frequentemente.

Un altro riscontro piuttosto comune, identificabile durante una visita ginecologica, è quello della cosiddetta "cervice a fragola". Questo similitudine deriva dalla tipica presenza di piccole macchie rossastre sulla superficie della mucosa cervicale e sulla parete della vagina.

In presenza di tricomoniasi, inoltre, è stata osservata una variabilità della sintomatologia nelle diverse fasi del ciclo mestruale ed un esacerbarsi dei sintomi durante le mestruazioni.

Attenzione! Considerato che spesso, se non viene curata tempestivamente, la tricomoniasi si evolve da una forma acuta ad una cronico-recidivante, caratterizzata dall'alternanza di fasi asintomatiche e fasi acute o subacute, è molto importante rivolgersi ad un medico alla comparsa dei sintomi sospetti sopraelencati.

Possibili complicanze della Tricomoniasi

La tricomoniasi non è soltanto una malattia fastidiosa, sgradevole e irritante. Anche quando passa inosservata per anni, se non trattata adeguatamente la tricomoniasi può dar luogo a severe complicanze.  In particolare, l'infezione da Trichomonas può determinare:

  • Sterilità, sia nella donna che nell'uomo;
  • Irritazioni del pene e infiammazioni della prostata nell'uomo;
  • Infezione di utero e tube nella donna.

Inoltre, la tricomoniasi sembra:

  • Aumentare il rischio di carcinoma cervicale;
  • Favorire la trasmissione dell'HIV.

Per quanto riguarda la gravidanza, l'infezione da Trichomonas è associata a:

A sua volta, il neonato può acquisire, seppur raramente, l'infezione durante il passaggio attraverso il canale del parto e subire danni di gravità variabile, che vanno dall'asintomaticità, alla congiuntivite e alla polmonite.

Diagnosi

Tricomoniasi: come viene formulata la diagnosi?

La diagnosi di tricomoniasi si ottiene con la semplice osservazione al microscopio delle secrezioni vaginali o uretrali affiancata dall'analisi microbiologica.  

Considerate le sue peculiari caratteristiche, il Trichomonas vaginalis, infatti, è ben visibile nello striscio a fresco. L'esame colturale e i test di amplificazione per la ricerca del DNA del protozoo, sia sul secreto uretrale che sulle urine, permettono di confermare la diagnosi. Questi esami consentono, inoltre, di verificare l'eventuale co-infezione con altre patologie infettive sessualmente trasmissibili, come la clamidia e la gonorrea, a cui spesso la tricomoniasi si associa.

Cura

Per approfondire: Farmaci per la cura della Tricomoniasi

Tricomoniasi: quale trattamento è previsto?

Se il trattamento della tricomoniasi è tempestivo, la guarigione è rapida. La terapia della tricomoniasi si basa in particolare sull'assunzione di antibiotici specifici, come il metronidazolo.

In alternativa, per le infezioni resistenti al metromidazolo, è prescritto il tinidazolo.

Dopo la conclusione della terapia è importante evitare l'assunzione di bevande alcoliche per almeno 24 ore per il metronidazolo o per 72 ore per il tinidazolo. Bere alcool, infatti, può dare origine a manifestazioni quali nausea, vomito, crampi addominali, vampate di calore e mal di testa.

Accorgimenti durante la terapia

  • Alla terapia antibiotica è consigliabile associare un integratore di probiotici, per favorire la ricrescita della normale flora batterica vaginale. Inoltre, è necessario astenersi dai rapporti sessuali fino al termine del trattamento.
  • Un'altra considerazione molto importante è che la terapia deve coinvolgere anche il partner o i partner sessuale. Questa precauzione, da adottare anche quando il partner non manifesta sintomi, è importante per limitare la diffusione della malattia ad altre persone ed evitare l'effetto ping-pong, cioè il continuo passaggio dell'infezione da un partner all'altro.
  • Nelle donne e negli uomini sessualmente attivi con infezione da Trichomonas spesso viene raccomandato un controllo entro 3 mesi dal termine della terapia, vista l'elevata incidenza di recidive in questo tipo di infezione.

Prevenzione

Tricomoniasi: si può prevenire?

La prevenzione della tricomoniasi si effettua essenzialmente adottando le regole del cosiddetto "sesso sicuro". Tra queste, risulta utile l'uso regolare e corretto del preservativo in ogni rapporto sessuale, specie quando abbiamo a che fare con partner occasionali.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici