La trasudazione consiste nel passaggio di un liquido, il cosiddetto trasudato, attraverso una membrana; tipico è l'esempio della componente liquida del sangue attraverso la parete capillare.
Per definizione, il trasudato è particolarmente povero di proteine ed elementi cellulari; si differenzia in tal senso dall'essudato, in cui si riconosce un'importante componente solida formata da proteine plasmatiche, cellule ematiche e sostanze provenienti dalla distruzione o dall'attività metabolica del tessuto leso. L'essudato è quindi conseguente ad episodi di aumentata permeabilità della membrana capillare, che si lascia attraversare da soluti normalmente trattenuti all'interno del circolo sanguigno. Tipico è l'esempio dei fenomeni infiammatori (traumi, lesioni di varia natura, infezioni ecc.). Nella formazione del trasudato, al contrario, la parete capillare mantiene la normale capacità filtrante (non c'è componente flogistica); gioca invece un ruolo di primo piano l'aumentata pressione sanguigna capillare e venosa. La trasudazione è favorita anche dal basso livello di proteine plasmatiche, come succede nell'ipoalbuminemia; per le leggi dell'osmosi (pressione oncotica o colloido-osmotica), infatti, tanto più il sangue è ricco di proteine e tanta più acqua richiama al suo interno dal liquido interstiziale, e viceversa. Per citare un esempio, l'abnorme accumulo di liquidi nella cavità addominale (ascite) è tipico sia della severa malnutrizione calorico-proteica (Kwashiorkor), che di tutte le condizioni associate ad ipertensione portale, come la cirrosi.
Nella donna, le cosiddette "secrezioni vaginali" che lubrificano il canale durante l'eccitazione sessuale, sono formate da trasudato, poiché questo tratto - a differenza dell'apertura esterna e della cervice - è privo di ghiandole.