Tiroidite: cos’è? Sintomi, cause, forme e cura

Tiroidite: cos’è? Sintomi, cause, forme e cura
Ultima modifica 30.11.2023
INDICE
  1. Cos'è
  2. Cause
  3. Sintomi
  4. Esami per la diagnosi
  5. Trattamento

Cos'è

Tiroidite: cos’è?

La tiroidite è un'infiammazione della tiroide. Il termine è utilizzato, tuttavia, per indicare un ampio gruppo di disturbi, accomunati dalla presenza di un processo infiammatorio, come suggerito dal suffisso –ite, ma diversi per cause, sintomi, evoluzione ed altri aspetti. Alcune tiroiditi sono temporanee, mentre altre causano ipotiroidismo permanente (tiroide ipoattiva). Per comprendere meglio alcune di queste differenze, le varie forme di tiroidite vengono distinte, in base al decorso in:

  • Tiroidite acuta
  • Tiroidite subacuta
  • Tiroidite cronica
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Tiroide: punti chiave

Prima di definire le caratteristiche delle tiroiditi, occorre ricordare brevemente alcune nozioni di base relative alla ghiandola tiroidea:

  • La tiroide è una piccola ghiandola endocrina, situata nella regione anteriore del collo, davanti e lateralmente alla laringe ed alla trachea. I principali ormoni che essa produce - la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3) - controllano le attività metaboliche e sono responsabili del corretto funzionamento della maggior parte delle cellule dell'organismo.
  • Più nel dettaglio, gli ormoni tiroidei segnalano quanto veloce deve lavorare l'organismo e come deve usare le sostanze alimentari e chimiche, per produrre energia e svolgere correttamente le proprie funzioni. Non solo: la tiroide interviene nei processi di accrescimento e sviluppo di molti tessuti e stimola le attività cellulari, ottimizzando, in particolare, le funzioni dell'apparato cardiovascolare e del sistema nervoso.
  • La produzione ormonale tiroidea è attivata e disattivata tramite un sistema a retroazione (feed-back). Tra i vari fattori che intervengono in tale meccanismo, l'ormone stimolante la tiroide (TSH) è responsabile del mantenimento della concentrazione degli ormoni tiroidei stabile nel circolo sanguigno.

Cause

Quali sono le cause della Tiroidite?

Considerata la premessa, va da sé che la tiroidite può dipendere da varie cause:

  • La tiroidite acuta è spesso causata da un'infezione batterica, mentre la tiroidite subacuta riconosce, in genere, un'origine virale. Proprio per questa eziologia, talvolta, la tiroidite è preceduta da un'affezione delle prime vie respiratorie, come una faringite o una laringite.
  • Nel caso della tiroidite cronica di Hashimoto, l'infiammazione è provocata da un'attivazione anomala del sistema immunitario, il quale - non riconoscendole più come proprie - attacca con anticorpi le cellule sane della tiroide. Per questo motivo, la tiroidite di Hashimoto è considerata una malattia autoimmune, dato che il sistema immunitario agisce come se la tiroide fosse un tessuto estraneo.

Le tiroiditi possono anche comparire nel periodo successivo alla gravidanza (tiroidite pos-partum) o essere scatenate dall'uso di determinati farmaci (es. amiodarone per trattare le aritmie cardiache, interferone alfa per trattare le malattie virali) o da radioterapia (specie in caso di irradiazioni del collo).

La tiroidite di Hashimoto è la forma più comune di tiroidite e la causa più comune di ipotiroidismo.

Tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune cronica, quindi presente per tutta la vita. L'esordio è lento e spesso completamente asintomatico, ma può associarsi alla comparsa del gozzo. Paradossalmente, nella fase iniziale della tiroidite di Hashimoto, si possono riscontrare alcuni sintomi tipici della presenza di un eccesso di ormoni tiroidei in circolo. In seguito, questa malattia autoimmune predispone ad una disfunzione della tiroide, più frequentemente nel senso di un ipotiroidismo sempre più marcato e irreversibile. La tiroidite di Hashimoto è, infatti, tra le cause più frequenti di ipotiroidismo primario. Interessante è notare che, spesso, i pazienti con questa forma hanno altre malattie autoimmuni associate ed esiste una percentuale di rischio connessa alla familiarità.

Tiroidite di De Quervain

La tiroidite di De Quervain è un'infiammazione della ghiandola tiroidea, che frequentemente fa seguito ad un'infezione virale, ad esordio brusco e decorso subacuto. Per quanto riguarda la sintomatologia, la malattia è caratterizzata dall'insorgenza di febbre, malessere generale, ingrossamento della tiroide e dolore al collo. Nella fase iniziale, può verificarsi una liberazione eccessiva di ormoni tiroidei nel sangue dal tessuto della tiroide danneggiato a causa dell'infiammazione acuta, che poi tende a regredire. Una volta guarita, è raro che questa patologia evolva in un lieve ipotiroidismo.

Nel caso della tiroidite di De Quervain non esiste un trattamento specifico, ma, fortunatamente, la risoluzione è spontanea e avviene nel giro di qualche settimana; una terapia antivirale e anti-infiammatoria può agevolare il processo di guarigione.

Sintomi

Tiroidite: come si manifesta?

Anche i sintomi delle tiroiditi sono diversi e, in molti casi, la varietà di manifestazioni rispecchia l'evoluzione del processo infiammatorio:

  • Se la tiroidite provoca un danno lento e cronico alle cellule della tiroide, con una conseguente diminuzione dei livelli di ormoni tiroidei nel sangue, i sintomi sono quelli tipici dell'ipotiroidismo, quindi: affaticamento, aumento di peso, stipsi, pelle secca e depressione. Questo è, ad esempio, il caso della tiroidite di Hashimoto.
  • Se, invece, il processo infiammatorio è veloce, come nel caso della tiroidite subacuta, gli ormoni tiroidei accumulati all'interno della tiroide sono liberati nel flusso sanguigno, provocando l'aumento dei loro livelli, con sintomi simili a quelli dell'ipertiroidismo, come ansia, insonnia, palpitazioni, affaticamento, irritabilità e perdita di peso. Più precisamente, si viene a stabilire una tireotossicosi, la quale è anch'essa caratterizzata da elevati livelli di ormone tiroideo nel sangue, ma non è sostenuta da un'aumentata produzione di ormoni tiroidei, bensì dalla liberazione di quelli preformati e contenuti nella colloide dei follicoli distrutti dal processo infiammatorio. Inoltre, le tiroiditi acute e subacute si manifestano con sintomi tipici, come febbre, tumefazione e dolore al collo, con la cute sovrastante calda e arrossata.

Sintomi tiroidite acuta

  • Il paziente può avere la febbre a 38-40°C
  • Può essere evidente una malattia acuta
  • È presente dolorabilità al collo e la ghiandola tiroidea gonfia è dolente (nota: gonfiore e dolorabilità possono essere unilaterali)
  • Si sviluppano eritemi sulla ghiandola e si può sviluppare linfoadenopatia regionale con il progredire della malattia
  • Può verificarsi la formazione di ascessi.

Sintomi tiroidite subacuta

Sintomi tiroidite cronica

  • Inizialmente, è spesso presente una tiroide ingrossata, bitorzoluta e non dolente; la ghiandola potrebbe non essere ingrandita
  • I segni di ipotiroidismo includono: aumento di peso; polso lento; pelle fredda e secca; capelli ruvidi e caratteristiche del viso; edema e ritardato rilassamento dei riflessi tendinei profondi
  • I segni di ipertiroidismo sono occasionalmente presenti nelle prime fasi della malattia

Esami per la diagnosi

Tiroidite: come viene diagnosticata?

La diagnosi delle tiroiditi si basa su anamnesi, esami laboratoristici e strumentali.

Per prima cosa, è studiata la funzionalità della ghiandola attraverso il dosaggio degli ormoni tiroidei e dell'ormone stimolante la tiroide (TSH). Molti pazienti con tiroidite presentano una funzione tiroidea nella norma; altri invece sviluppano ipotiroidismo o episodi di aumentata funzione della tiroide (o ipertiroidismo).

I marcatori che dimostrano la natura autoimmune della malattia sono rappresentati dall'aumento nel sangue degli anticorpi anti-tiroide, cioè prodotti dall'organismo stesso contro la tiroide:

In caso di tiroidite acuta, la VES e gli indici di infiammazione sono elevati; l'emocoltura può essere positiva nel caso di setticemia.

Per quanto riguarda le indagini strumentali:

  • L'ecografia tiroidea può essere d'aiuto nell'evidenziare un quadro di tipo infiammatorio, soprattutto per quanto riguarda una disomogeneità o un aspetto pseudo-nodulare della tiroide. Inoltre, è utile per rivelare la formazione di ascessi nei pazienti con tiroidite acuta.
  • L'esame istologico del tessuto tiroideo, prelevato mediante agoaspirato, può essere utile soprattutto nella valutazione di noduli e nella diagnosi differenziale con le neoplasie della tiroide.
  • L'agoaspirato è, in molti casi, utile nella identificazione il patogeno responsabile della tiroidite acuta. In pratica, l'aspirazione con ago sottile consente di ottenere materiale per la coltura, permettendo un'appropriata terapia antibiotica.
  • La scintigrafia della tiroide con iodio radioattivo, infine, è utile nei pazienti con ipertiroidismo che si sospetta abbiano una tiroidite subacuta, poiché l'assorbimento estremamente basso del radiofarmaco, in corrispondenza dell'area infiammata, è coerente con la distruzione tireocellulare in corso.

Trattamento

Come si cura la Tiroidite?

I trattamenti per questa malattia dipendono dal tipo di tiroidite diagnosticata:

  • Le tiroiditi acute e subacute sono solitamente transitorie e guariscono in modo completo, senza nessuna alterazione residua e permanente della funzione tiroidea. Se la causa della tiroidite acuta è un'infezione batterica, sono prescritti antibiotici a largo spettro o specifici, in base all'antibiogramma del patogeno isolato dalla ghiandola. La tiroidite subacuta è autolimitante; pertanto, gli obiettivi del trattamento sono alleviare il disagio e controllare la funzione tiroidea anormale. Per le forme non infettive sono utilizzati, secondo la gravità del caso, antinfiammatori non steroidei (FANS) o corticosteroidi, che determinano una risoluzione della sintomatologia dolorosa.
  • Per la tiroidite di Hashimoto, il trattamento spesso prevede una terapia ormonale sostitutiva, per correggere l'ipotiroidismo cui può andare incontro la tiroide. L'assunzione di ormoni tiroidei deve proseguire per tutto il corso della vita. Tuttavia, la tiroidite di Hashimoto può inizialmente presentarsi con una tireotossicosi. In questo caso, il paziente può necessitare di riposo, anti-infiammatori non-steroidei e beta-bloccanti, per abbassare la frequenza cardiaca e ridurre i tremori.
  • Infine, alcuni pazienti possono essere sottoposti al trattamento chirurgico, soprattutto per preservare le strutture adiacenti, nel caso la ghiandola sia aumentata eccessivamente di volume, e in presenza di un eventuale danno estetico o di noduli sospetti.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici