Test Malattie Sessualmente Trasmissibili: Esami per l’Uomo
Ultima modifica 02.12.2022
INDICE
  1. Malattie Sessualmente Trasmissibili nell’Uomo
  2. Come si riconoscono dai sintomi
  3. A cosa servono i test MST
  4. Quando rivolgersi al medico
  5. Quali esami fare
  6. Cosa fare se l’esito è positivo

Malattie Sessualmente Trasmissibili nell’Uomo

Cosa è importante sapere sulle Malattie Sessualmente Trasmissibili

  • Cosa sono e come si prendono: le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono patologie che si trasmettono prevalentemente attraverso i rapporti sessuali (vaginali, orali, anali) con un/a partner infetto/a. Il contagio può avvenire attraverso lo scambio di fluidi corporei (saliva, eiaculato maschile, secrezioni vaginali e sangue), nonché da contatto diretto con la pelle o le mucose e attività non sessuali, inclusa la condivisione di aghi, rasoi o asciugamani in cui sono presenti gli agenti infettanti.
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  • Quali sono le più comuni: la più nota malattia sessualmente trasmissibile è sicuramente l'AIDS, ma ne esistono molte altre più comuni e altrettanto temibili: gonorrea, sifilide, clamidia, infezioni da papilloma virus umano (HPV), herpes genitale, epatite B e tricomoniasi sono le condizioni a maggiore incidenza. Tutte queste infezioni a trasmissione sessuale (IST) si differenziano tra loro per il grado di contagiosità, la sintomatologia e il decorso, cioè i tempi e le modalità di sviluppo della malattia.

Come si riconoscono dai sintomi

Sintomi Malattie Sessualmente Trasmissibili nell’Uomo: quali sono?

Molte malattie sessualmente trasmissibili decorrono a lungo in maniera asintomatica, cioè senza provocare manifestazioni evidenti, o presentano sintomi generali e non specifici, almeno nelle prime fasi dopo il contagio. Non avvertendo disturbi particolari, gli uomini potrebbero non rendersi conto di aver acquisito una malattia sessualmente trasmissibile. Ciò facilita la trasmissione della malattia, dato che, pur non presentando sintomi, egli può comunque contagiare altre persone. Questo ci fa capire quanto siano importanti sia la prevenzione, che la diagnosi precoce.

Altre volte, il corpo invia dei segnali, più o meno evidenti, che possono indicare la presenza di un'infezione sessualmente trasmissibile.

Il primo sintomo di una malattia sessualmente trasmissibile negli uomini è solitamente una piaga nel sito d'infezione. Questa potrebbe essere seguita da uno o più dei seguenti sintomi:

I sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili negli uomini potrebbero non essere limitati alla regione pubica. A seconda della particolare condizione, le manifestazioni più comuni sono:

Attenzione! Durante le normali operazioni di igiene intima è sempre bene controllare l'area genitale, per cogliere piccole alterazioni, arrossamenti, rigonfiamenti, vescicole o altre segni anomali.

In tutti questi casi e per qualsiasi altro dubbio, è sempre raccomandabile parlarne con il proprio medico, che può indicare quali test per le malattie sessualmente trasmissibili sono necessari e, sulla base del loro esito, può consigliare il trattamento più adatto al singolo caso.

MST: dopo quanto si manifestano i primi sintomi nell’uomo?

A volte, le manifestazioni delle malattie sessualmente trasmesse insorgono entro breve tempo. In altri casi, ci mettono anni prima di manifestarsi, e lo fanno nelle forme più diverse; se in una prima fase la malattia può passare inosservata, a distanza di molto tempo possono insorgere complicanze anche molto gravi, talvolta irreversibili, sia nell'uomo che nella donna.

Per esempio, la gonorrea nel sesso maschile può evolvere nella temibile epididimite: si tratta di un'infiammazione che, oltre a risultare dolorosa, può portare alla sterilità; se trascurata, l'infezione può raggiungere anche i testicoli, la prostata e le vescichette seminali. Inoltre, una gonorrea non trattata può colpire le articolazioni, provocando artrite gonococcica. Anche la clamidia, se sottovalutata, può dare origine a conseguenze (epididimite, vescicolite e prostatite) che possono complicarsi fino a condurre all'infertilità. L'infezione da HPV nell'uomo può causare, invece, tumore del pene, dell'ano e della gola. Per concludere questa carrellata di esempi, ricordiamo che la sifilide può danneggiare gli occhi, il cervello e il sistema nervoso.

Non solo: le lesioni e le infiammazioni genitali date dalle diverse malattie sessualmente trasmissibili aumentano il rischio di acquisire e trasmettere altre infezioni, inclusa quella da HIV.

Malattia sessualmente trasmissibile

Eziologia

Periodo d'incubazione

Clamidia

Batterica

7–21 giorni

Herpes genitale

Batterica

2–12 giorni

Gonorrea

Batterica

1–14 giorni

Epatite B

Batterica

8–22 settimane

HIV

Batterica

2–4 settimane

HPV

Batterica

1 mese –10 anni (dipende dal ceppo)

Sifilide

Batterica

3 settimane–20 anni (dipende dal ceppo)

Tricomoniasi

Parassitaria

5–28 giorni

A cosa servono i test MST

Esami per le Malattie Sessualmente Trasmissibili nell’Uomo: a cosa servono?

I test per le malattie sessualmente trasmissibili rappresentano l'unico modo per individuare con certezza eventuali infezioni acquisite nel caso di rapporti sessuali; se fatti tempestivamente, questi esami permettono di iniziare terapie che portano alla guarigione o che limitano le conseguenze peggiori. Ricordiamo, infatti, che, se non trattate, le malattie sessualmente trasmissibili possono causare problemi a lungo termine, sia per sé, che per le/i loro partner sessuali, motivo per cui la diagnosi precoce è importantissima.

Senza questi esami, le infezioni non possono essere trattate, portando a complicazioni di salute anche gravi e facilitando la trasmissione a nuovi partner sessuali. Nelle coppie stabili, invece, si rischierebbe di ricadere in un circolo vizioso, ovvero nelle reinfezioni per il cosiddetto "effetto ping-pong". In pratica, il/la partner non trattato rischierebbe di trasmettere nuovamente la malattia alla/al partner, motivo per cui il trattamento dev'essere esteso anche alle/ai partners sessuali avuti negli ultimi mesi, anche quando non presentano sintomi.

Quando rivolgersi al medico

Idealmente, si dovrebbe consultare il proprio medico non appena si nota qualcosa fuori dalla norma, come l'irritazione dei genitali o l'insorgenza di piaghe a livello del pene o dell'ano.

Dopo l'esame fisico, il medico potrebbe richiedere:

Il campione viene utilizzato per rilevare la presenza di batteri, virus, parassiti o funghi responsabili delle malattie sessualmente trasmissibili nell'uomo.

Quali esami fare

Malattie Sessualmente Trasmissibili: quali sono gli esami per l’uomo

Gli esami indicati per valutare la salute sessuale dell'uomo e diagnosticare le malattie sessualmente trasmissibili possono variare in base a:

  • Fattori di rischio individuali (età, sesso, stato di salute, numero di partner e abitudini sessuali)
  • Segni e sintomi riferiti al medico indicativi di un'infezione a trasmissione sessuale in corso

In linea generale, quindi, la scelta di quali test fare per le specifiche MST è orientata da un sospetto clinico.

Nell'uomo, i test per le malattie sessualmente trasmissibili possono includere l'analisi di urina, sangue e liquido seminale; inoltre, potrebbe essere previsto un tampone uretrale e l'osservazione al microscopico del siero prelevato da lesioni genitali (es. vescicole sul pene) o anale.

I test delle malattie sessualmente trasmissibili per l'uomo sono disponibili come esami singoli, mirati a confermare il sospetto diagnostico, o fanno parte di un pannello, il cosiddetto STDS Panel (Sexual Trasmission Diseases panel), che consente di eseguire lo screening delle più comuni infezioni a trasmissione sessuale, quali, per esempio: clamidia, gonorrea, sifilide, HIV-1 e -2.

Malattia sessualmente trasmissibile

Campione richiesto

Test per diagnosi

HIV

Prelievo di sangue o campione di saliva    

Rileva l'antigene p24 e/o gli anticorpi per HIV-1 e HIV-2 prodotti dall'organismo in risposta all'infezione

EPATITE B

Prelievo di sangue

Rileva le proteine virali (antigeni: HBsAg e HBeAg), gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'infezione (HBsAb, HbcAb, HBeAb) o il DNA del virus

CLAMIDIA

Striscio uretrale, tampone rettale o campione di urina

Rileva il materiale genetico (DNA) del batterio Chlamydia trachomatis

GONORREA

Striscio uretrale o test sulle urine

Rileva il materiale genetico (DNA) del batterio Neisseria gonorrhoeae

SIFILIDE

Prelievo di sangue o tampone prelevato dal sito dell'infezione

Rileva gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'infezione (VDRL e TPHA), la presenza del batterio Treponema pallidum o del suo DNA

HERPES GENITALE

Striscio delle vescicole e prelievo di sangue

Rileva la presenza del virus o gli anticorpi anti-HSV prodotti dall'organismo in risposta all'infezione

PAPILLOMA VIRUS

Valutazione clinica lesioni sospette (es. condilomi); tampone orale o uretrale

Rileva il materiale genetico (DNA o mRNA) di HPV

TRICOMONIASI

Campione di urina o tampone uretrale

Rileva la presenza del parassita Trichomonas vaginalis o del suo DNA

Cosa fare se l’esito è positivo

Se il test risulta positivo per una malattia sessualmente trasmissibile, rivolgersi subito al proprio medico per sapere che cosa fare: indicativamente, come riferimento generale, se si escludono alcune forme di epatite virale, l'AIDS e l'herpes genitale, le MST possono essere curate in modo definitivo, a patto che si segua in modo corretto la terapia indicata e questa sia attuata il prima possibile.

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici