Test IMViC: come si riconosce un batterio intestinale

Test IMViC: come si riconosce un batterio intestinale
Ultima modifica 31.01.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Infezioni batteriche intestinali
  3. Test IMViC
  4. Test dell'Indolo
  5. Test del rosso Metile
  6. Test di Voges Proskauer
  7. Test del citrato

Introduzione

Spesso distinguere le infezioni batteriche, ed impostare la realtiva terapia, richiede un esame specifico. Un test che consente di distinguere gli enterobacteriaceae, ossia una famiglia di batteri molto ampia, che prolifera soprattutto all'interno dell'intestino di uomini e animali. Gli enterobatteri sono tutti Gram negativi e asporigeni, e sono in grado di aderire più facilmente alle mucose intestinali su cui proliferano. Presentano diversi caratteri in comune, e per questo sono difficili da distinguere e classificare.

Infezioni batteriche intestinali

  • Infezioni sistemiche: febbre ed infezioni che originano dal tratto gastrointestinale ma si diffondono nel resto dell'organismo
  • Infezioni intestinali: attaccano il tratto enterico;
  • Infezioni extraintestinali: come quelle alle vie urinarie

Test IMViC

Per capire se siamo in presenza di uno dei batteri intestinali sopra elencati, e di quale nello specifico, occore eseguire una analisi microbiologica. In realtà non si tratta di un unico accertamento, sebbene venga chiamato con il nome di Test IMViC, madi quattro analisi differenti utili ad identificare nel dettaglio ognuno di questi batteri intestinali.

Il test IMViC è composto da 4 test microbiologici di laboratorio che consente di identificare e distinguere i coliformi appartenenti alla famiglia delle Enterobaceriaceae, ossia bastoncino gram-negativo, aerobico o anaerobico facoltativo, che produce gas dal lattosio in un lasso di tempo di 48 ore. Attraverso il test, inoltre, si studiano le proprietà biochimiche dei singoli batteri ed i requisiti metabolici. I quattro test sono:

  • Test dell'Indolo
  • Test del rosso-Metile
  • Test di Voges – Proskauer
  • Test del Citrato

Batteri e Infezioni instestinali

Le infezioni gastrointestinali possono essere causate da un gran numero di microrganismi, tra cui:
 

Test dell'Indolo

Il test dell'indolo è il primo della serie di Test IMViC ed è un test che avviene in provetta, e ha come obiettivo quello di riconoscere se i batteri da analizzare sono in grado o meno di produrre l'enzima triptofanasi e, a sua volta, metabolizzare il triptofano in indolo, ossia acido piruvico ed ammoniaca.

Come avviene il test: la provetta contenente i batteri e triptofano viene incubata per una notte alla temperatura di 37°C. Il giorno seguente viene aggiunto il reagente di Kovac (p-dimetilaminobenzaldeide, Alcool N-amilico e Acido cloridrico), che rivelerà l' attività metabolica del batterio. Risultato: se la superficie del brodo apparirà rossa/rosa, è positiva, (il batterio metabolizza l'indolo) se incolore, invece, è negativa (il batterio non metabolizza l'indolo)

Test del rosso Metile

Il test del rosso – metile è il secondo della serie di test IMViC e ha come obiettivo quello di riconoscere i batteri in grado di mettere in atto una fermetazione acido mista partendo dal piruvato. Come si svolge l'analisti: in provetta è presente il terreno di coltura MRVP (Peptocomplex, Glucosio e Tampone fosfato). Tempo di incubazione: 48 ore a 37°C. Dopo quel lasso di tempo, si aggiunge l'indicatore rosso – metile. Risultati: se la soluzione si colorerà di rosso, risulterà positività e pH abbastanza acido, se invece si coorerà di giallo, sarà negatività, quindi nessuna fermentazione acido mista. 

Test di Voges Proskauer

La terza analisi del Test IMViC è il test di Voges – Proskauer come ha come finalità quella di identificare i batteri fermentatori e produttori del 2-3 butandiolo. Come avviene l'analisi: in provetta con il terreno di colutra MRVP. L'incubazione dura 48 ore e a 37°C. Gli indicatori utilizzati sono alfa-naftolo e idrossido di potassio e, successivamente alla loro aggiunta, la provetta viene agitata e lasciata a riposare. Risultati: se al termine delle analisi compare il colore rosso significherà positività alla presenza di enterobatteri fermentatori 2-3 butandiolici.

Test del citrato

Ultima analisi del test dei quattro: il test del citrato, che permette di distinguere i batteri in grado di utilizzare il citrato come substrato di crescita e fonte di carbonio per i propri metabolismi vitali. I batteri che hanno enzimi citratasi separano il citrato in ossalacetato acetato, e successivamente producono piruvato anidride carbonica. Una volta inseriti in provetta i batteri e il terreno a base di citrato, il tutto è lasciato ad incubare una notte a 37°C. Si aggiunge blu di brotimolo, e se la soluzione diventa da verde a blu significa che c'è positività e utilizzo del citrato da parte degli enterobatteri.