Tempo di Quick: Cos’è? A Cosa Serve?

Tempo di Quick: Cos’è? A Cosa Serve?
Ultima modifica 29.01.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. A Cosa Serve
  4. Valori normali
  5. Tempo di Quick Alto – Cause
  6. Tempo di Quick Basso – Cause
  7. Come si misura
  8. Interpretazione dei Risultati

Generalità

Il tempo di Quick è un parametro che quantifica il tempo necessario alla formazione di un coagulo di sangue.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2019/12/20/tempo-di-quick-orig.jpeg Shutterstock

Più nel dettaglio, quest'analisi viene eseguita sul campione ematico per valutare il tempo di protrombina (PT) e il funzionamento del processo coagulativo del paziente (via estrinseca) qualora si sospetti una patologia emorragica.

La protrombina è una glicoproteina prodotta dal fegato che interviene nel processo di coagulazione del sangue. In caso di lesione di un vaso sanguigno, si verifica la conversione della protrombina (fattore II) in trombina (fattore IIa). Ciò innesca un complesso di reazioni a catena che porta alla formazione di un coagulo di sangue.

L'esame del tempo di Quick è utile anche nel monitoraggio delle terapie con farmaci anticoagulanti orali (TAO).

Cos’è

Il tempo di Quick indica il tempo necessario al sangue per coagulare e coincide con il tempo di protrombina (PT, dall'inglese Prothrombin Time). La determinazione prende il nome da Armand Quick che descrisse il metodo. Il tempo di Quick viene misurato per valutare se la coagulazione è efficace e quanto occorre affinché il sangue coaguli. Quest'esame permette di verificare, inoltre, il funzionamento del farmaco fluidificante del sangue (anticoagulante) nel prevenire la formazione di coaguli.

Protrombina: punti chiave

La protrombina, conosciuta anche come fattore II della coagulazione, è una glicoproteina plasmatica prodotta dal fegato che partecipa al processo di coagulazione del sangue. In caso di lesione di un vaso sanguigno, si verifica una rapida conversione della protrombina (fattore II) in trombina (fattore IIa), che, a sua volta, converte il fibrinogeno in un polimero di fibrina insolubile. La reazione a catena così innescata porta alla formazione di un coagulo di sangue.

A Cosa Serve

Perché si misura il tempo di Quick?

Il tempo di Quick è un'analisi del sangue in grado di quantificare il tempo necessario alla formazione di un coagulo di fibrina. A tale scopo, vengono addizionate specifiche sostanze al campione, come citrato, calcio e tromboplastina tissutale.

I valori di riferimento possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio, in relazione alle metodiche analitiche adottate, ma in genere sono compresi tra 11 e 13 secondi. Un tempo di Quick superiore a quello di riferimento indica che il sangue impiega più tempo del normale a coagulare. Un tempo di Quick basso indica, invece, che il sangue coagula più rapidamente rispetto alla norma.

Il medico può prescrivere l'analisi del tempo di protrombina per monitorare l'efficacia di farmaci anticoagulanti (ad esempio, il warfarin) o come supporto nel diagnosticare disordini dell'emostasi.

Esami associati al Tempo di Quick

Tempo parziale di tromboplastina (PTT)

L'attività degli altri fattori della coagulazione (via intrinseca e via comune) viene rilevata da un esame ematico di laboratorio definito tempo parziale di tromboplastina (PTT). Per avere un quadro più completo sull'attività coagulante del sangue, i due test vengono spesso eseguiti in contemporanea, specie in presenza di segni e sintomi indicativi di un disordine della coagulazione in eccesso (trombosi) o in difetto (anemia cronica, ipermenorrea, perdita di sangue dal naso, tendenza alla formazione di ecchimosi ed ematomi ecc.).

Tempo di Quick, cascata della coagulazione e TAO

Il tempo di Quick è utile per valutare cinque dei dodici fattori della coagulazione (I - fibrinogeno, II - protrombina, V - proaccelerina, VII - proconvertina e X - protrombinasi). Tutti questi fattori sono sintetizzati dal fegato e tre di questi (II, VII e X) sono attivati da enzimi vitamina K-dipendenti.  Gli anticoagulanti orali, come il coumadin - warfarin, sono degli antagonisti della vitamina K e come tali inibiscono l'attivazione dei sopraccitati fattori della coagulazione. Agendo in questo modo, questi farmaci "fluidificano il sangue", impedendo che si formino dei coaguli all'interno del torrente circolatorio.

Tempo di Quick come rapporto (INR)

Il tempo di Quick viene anche espresso tramite un indice detto INR (International Normalized Ratio, rapporto internazionale normalizzato), che tiene conto della sensibilità del reagente tromboplastinico utilizzato. Questa determinazione permette di eliminare la variabilità dei risultati ottenuti nei diversi laboratori ed il medico può valutare i risultati in modo accurato, anche quando provengono da laboratori che sfruttano differenti metodiche analitiche. L'INR viene utilizzato solitamente per le persone che assumono farmaci anticoagulanti, nel cui caso dovrebbe essere compreso tra 2,0 e 3,0. In assenza di particolari problematiche, invece, sono attesi valori compresi tra 0,9 e 1,3.

Per approfondire: INR (International Normalized Ratio)

Valori normali

Per chi non assume farmaci anticoagulanti, un tempo di Quick normale è compreso nell'intervallo di 11-13 secondi; nei pazienti sottoposti a terapie anticoagulanti varia invece fra 20-30 secondi.

In ogni caso, il tempo in secondi esprime la percentuale di attività dei fattori coagulativi in esame, che varia nei pazienti normali dal 70% al 100% (ad esempio, 11 secondi equivalgono al 100%).

NOTA BENE: l'intervallo di riferimento dell'esame può cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Tempo di Quick Alto – Cause

Da cosa dipende un Tempo di Quick Alto?

Il riscontro di un tempo di Quick superiore rispetto alla norma significa che il sangue coagula più lentamente e correla ad un'alta probabilità di sanguinamento.

Le possibili cause di prolungamento del tempo di Quick sono:

Tempo di Quick alto: possibili conseguenze

In presenza di un ritardo del normale processo di coagulazione del sangue (tempo di Quick alto), possono comparire delle piccole emorragie. Leggere perdite di sangue possono verificarsi, ad esempio, a livello gengivale (lavandosi i denti), nasale o anale (per l'eventuale presenza di emorroidi); tipica è la comparsa di piccole ecchimosi (lividi) sulla pelle in seguito a traumi anche di modesta entità.

Se ci sono ritardi nella coagulazione, inoltre, possono manifestarsi: anemia cronica, svenimenti, ipermenorrea (flusso mestruale particolarmente abbondante), sangue nelle feci o nelle urine, epistassi, ematomi e problemi articolari. In molti casi, durante il prelievo, il personale presenta difficoltà a rilevare la vena.

Tempo di Quick Basso – Cause

Cosa provoca un Tempo di Quick Basso?

Un tempo di Quick basso significa che il sangue coagula più velocemente della norma.

Una riduzione del tempo di Quick può dipendere da:

Tempo di Quick Basso: conseguenze

Le possibili complicanze associate ad un tempo di Quick basso comprendono:

  • Formazione di trombi;
  • Difetti nell'anticoagulazione.

Come si misura

Per effettuare la misurazione del tempo di protrombina è sufficiente un semplice esame del sangue.

Fattori che influenzano il Tempo di Quick

  • Diarrea severa, vomito prolungato e ogni altra causa responsabile di un diminuito volume sanguigno per forte disidratazione (ispissatio sanguinis) possono aumentare i valori del tempo di Quick; inoltre, la diarrea può determinare un prolungamento del parametro per la carenza relativa di vitamina K indotta dal mancato assorbimento intestinale.
  • I barbiturici, i contraccettivi orali e le terapie ormonali sostitutive possono accorciare il tempo di Quick.

Da sapere: TAO e Vitamina K

Nei soggetti in cura con anticoagulanti, il fattore più importante è l'apporto alimentare di vitamina K; per questo motivo è essenziale che tali individui seguano una dieta regolare ed equilibrata, che apporti ogni giorno quantità quanto più possibile costanti di vitamina K (attenzione anche agli integratori vitaminici).

Preparazione

Benché non sia strettamente necessario, il prelievo eseguito al mattino, a digiuno da almeno 8 ore, risulta ottimale per l'esecuzione dell'esame del tempo di Quick ed evita qualsiasi interferenza.

Se si stanno seguendo terapie anticoagulanti, il prelievo deve essere effettuato prima della dose giornaliera.

Interpretazione dei Risultati

Il tempo di Quick viene richiesto soprattutto per riscontrare anomalie della coagulazione del sangue. Tuttavia, l'esame permette anche di valutare la funzionalità epatica, poiché la protrombina è una proteina prodotta dal fegato.

Valori Alti

Il tempo di Quick alto indica che il sangue tende a coagulare più lentamente, quindi il paziente è esposto al rischio di emorragie. In tal caso, potrebbe essere necessario diminuire la dose di anticoagulante.

Un tempo di Quick alto potrebbe essere un indizio di problemi al fegato, come cirrosi, epatite o insufficienza epatica. Valori superiori alla norma possono essere causati da molti farmaci, soprattutto anticoagulanti, antibiotici ed antinfiammatori. Lo stesso vale per la carenza di vitamina K, per ridotto apporto alimentare o cattivo assorbimento intestinale.

Un aumento del tempo di Quick può dipendere, infine, da difetti della coagulazione o disfunzioni (carenza o alterazione) di uno dei fattori implicati nel processo.

Valori Bassi

Un valore basso di tempo di Quick significa che la coagulazione è troppo rapida e denota, quindi, un rischio di formazione di coaguli; in questo caso, potrebbe essere necessario aumentare la dose di anticoagulante.

Una diminuzione del tempo di Quick può dipendere dall'assunzione di barbiturici, di contraccettivi orali o cure ormonali sostitutive.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici