Tampone Faringeo: Cos’è? A Cosa Serve?

Tampone Faringeo: Cos’è? A Cosa Serve?
Ultima modifica 02.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. A cosa serve
  4. Preparazione
  5. Come si esegue

Generalità

Il tampone faringeo è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di faringite, chiamata più comunemente "mal di gola".

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Il principio è piuttosto semplice: un sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton fioc, viene inserito nella gola del paziente e strofinato delicatamente - con movimenti orizzontali, verticali e circolari - prima sulle tonsille e successivamente sulla mucosa della faringe posteriore (cioè le zone in cui si annidano generalmente i microrganismi responsabili della faringite). Questa gestualità viene eseguita con estrema cura, per evitare il contatto con le altre mucose del cavo orale.

In questo modo, il tampone faringeo rimane impregnato di cellule, muco ed essudato e, successivamente, viene analizzato in laboratorio o messo a contatto con appositi reagenti anticorpali per una diagnosi semi-istantanea.

Nella procedura classica, che richiede due o tre giorni prima di fornire risultati, il tampone faringeo viene inviato al laboratorio per l'esame colturale. In pratica, le cellule raccolte vengono fatte riprodurre in un terreno di coltura contenente gli elementi necessari alla crescita dei microorganismi; una volta ottenuta una popolazione cellulare sufficientemente ampia, le colonie vengono utilizzate a fini diagnostici e terapeutici, valutandone la sensibilità ai vari tipi di antibiotici (antibiogramma).

Grazie a queste informazioni il medico può scegliere il farmaco più efficace, che assicuri l'eradicazione completa del patogeno evitando la selezione di microorganismi resistenti agli antibiotici. Se, ad esempio, il tampone faringeo mostra che la faringite ha origini virali (come succede nella maggior parte degli episodi acuti) è assolutamente inutile, e per molti aspetti dannoso, assumere antibiotici.

Cos’è

Il tampone faringeo è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili delle infezioni a livello di faringe o tonsille. Una volta effettuato il prelievo, il tampone viene inviato in laboratorio per l'esame colturale per l'isolamento e l'identificazione del patogeno responsabile.

Tampone Faringeo: in cosa consiste?

Il tampone faringeo consiste nel prelievo delle cellule superficiali, del muco e delle secrezioni dalla gola, mediante un piccolo bastoncino ovattato, simile ad un cotton fioc. Le successive analisi di laboratorio, eseguite sul campione così raccolto, permettono di identificare l'eventuale presenza del patogeno ricercato. L'altra parte del campione viene inserita, invece, in un apposito contenitore che viene consegnato immediatamente al laboratorio per la lettura al microscopio e per un esame colturale finalizzato ad evidenziare l'eventuale crescita di batteri, virus o miceti.

A cosa serve

Il tampone faringeo è una procedura diagnostica di facile esecuzione che viene utilizzata per individuare l'eventuale presenza di microorganismi patogeni - tipicamente batteri, ma all'occorrenza anche virus e miceti - presenti a livello della gola.

Le informazioni che si ottengono dall'interpretazione del tampone faringeo forniscono un'importante supporto alle scelte terapeutiche.

Quando viene prescritto

Il tampone faringeo è un esame rapido ed indolore che medico prescrive il tampone faringeo a fronte di una faringite (infiammazione della gola) o di una tonsillite (infiammazione delle tonsille) di cui si sospetta un'origine infettiva.

Quest'indagine viene suggerita dopo l'osservazione nel corso della visita o sulla base dei sintomi riportati dal paziente, soprattutto quando il mal di gola:

  • Tende a ripresentarsi con una certa frequenza;
  • Non si risolve spontaneamente nell'arco di una settimana, come di norma avviene per le malattie da raffreddamento tipiche del periodo invernale che riconoscono un'origine virale, come il raffreddore, l'influenza e le sindromi parainfluenzali;
  • Si associa a febbre alta e persistente (segno che fa pensare sia implicato un batterio).

Indicazioni al Tampone Faringeo

Il tampone faringeo viene eseguito in tutti i soggetti che presentano sintomi e/o segni clinici sospetti.

L'applicazione più classica di questo esame è la diagnosi di infezioni da Streptococco Beta-emolitico di gruppo A (o Streptococcus pyogenes), un batterio responsabile di faringotossiliti e, almeno potenzialmente, anche di gravi complicanze, quali febbri reumatiche e glomerulonefrite.

I sintomi che giustificano il ricorso al tampone faringeo per la diagnosi di faringite streptococcica includono:

In caso di sospetta pertosse, si utilizza un tampone faringeo con supporto in metallo flessibile, inserito per via nasale e fatto scendere fino alla parte superiore della faringe (tampone naso-faringeo); il tampone viene lasciato in sede fino al sopraggiungere della tipica crisi di tosse spastica che accompagna questa malattia.

Il tampone faringeo può essere utilizzato anche per la diagnosi di:

Preparazione

Tampone Faringeo: cosa sapere prima dell’esame

Nei giorni che precedono il tampone faringeo, il paziente dovrà attenersi scrupolosamente a quanto chiesto dal medico; in genere, si consiglia caldamente di sospendere le terapie antibiotiche in atto per un certo periodo di tempo e di evitare l'utilizzo di collutori o medicamenti ad uso locale nelle ore che lo precedono.

Come si esegue

Il tampone faringeo consiste in un prelievo semplice e rapido di materiale biologico. Un sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc, viene inserito nella gola del paziente e strofinato delicatamente - con movimenti orizzontali, verticali e circolari - prima sulle tonsille e successivamente sulla mucosa della faringe posteriore.

In questo modo, il tampone faringeo rimane impregnato di cellule, muco ed essudato e, successivamente:

  • viene analizzato in laboratorio (sistema classico mediante esame colturale, cioè la semina del microrganismo su una piastra contenente un terreno di coltura necessario alla sua crescita)

oppure

  • viene messo a contatto con appositi reagenti anticorpali per una diagnosi semi-istantanea (sistema selettivo mediante test antigene/anticorpo).
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Tampone Faringeo: è doloroso?

Il tampone faringeo non è assolutamente doloroso o fastidioso, anche se durante l'esecuzione può dar luogo a conati (sforzi) di vomito. Durante l'esame il paziente dovrà comunque sforzarsi di tenere la bocca ben aperta e la lingua abbassata; a tale scopo, viene generalmente chiesto di pronunciare il classico "aaaa" per far risalire l'ugola e limitare il riflesso del vomito, mentre la lingua viene tenuta il posizione con l'ausilio di un abbassalingua sterile.

Quanto dura il Tampone Faringeo?

Il tampone faringeo è un esame eseguito ambulatorialmente, che richiede pochi minuti per l'esecuzione.

Cosa riporta il referto?

Nel referto del tampone faringeo, è riportato il nome dei patogeni eventualmente identificati durante l'analisi microbiologica del campione e la conclusione diagnostica.

Non solo batteri

La faringe rappresenta sia il primo tratto del tubo digerente, sia una parte delle vie aeree superiori, quindi è un punto di riferimento per trovare traccia di un virus responsabile di infezioni del tratto respiratorio.

Il tampone faringeo è utilizzato, ad esempio, come strumento di screening del Coronavirus 2019-nCoV, cioè per identificare e controllare le persone che presentano i sintomi caratteristici dell'infezione (tosse, febbre, raffreddore, congiuntivite) e/o che hanno avuto contatti con persone affette da COVID-19.

Per saperne di più sul tampone faringeo per il Coronavirus, consulta anche:

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici