Spinaci e mandragora: come riconoscerli per evitare l’intossicazione

Spinaci e mandragora: come riconoscerli per evitare l’intossicazione
Ultima modifica 13.10.2022
INDICE
  1. Mandragora: perché è pericolosa?
  2. Non solo con gli spinaci

Spinaci e mandragora - o mandragola - sono piante erbacee che, soprattutto ad un occhio inesperto, possono apparire molto simili.

Tuttavia, mentre gli spinaci costituiscono un alimento normalmente consumato nella dieta (cotti e crudi), la mandragora è un prodotto ricco principi attivi dall'azione tossica per l'essere umano.

Non è quindi un caso che, di tanto in tanto, si verifichino casi di intossicazione da mandragora, poiché scambiata per piante commestibili.

Questo inconveniente dovrebbe riguardare esclusivamente le casistiche di raccolta di erbacee selvatiche; d'altro canto, come sistematicamente riportato dalla cronaca, potrebbe non essere così.

Le contaminazioni dei prodotti alimentari regolarmente commercializzati sono "possibili", anche se, per dire il vero, estremamente rare e sporadiche – avviene che, spesso, le segnalazioni non siano realmente supportate dai fatti.

I fatti più recenti riguardano la presenza di mandragola all'interno di quarta gamma, in confezioni da 500 g di spinaci, rispettivamente commercializzati in Italia. È stato quindi disposto il richiamo del lotto di produzione (n° 273). I casi confermati di intossicazione sembrerebbero soltanto due.

In questo breve articolo cercheremo di capire meglio come riconoscere le due piante e, se possibile, in che modo prevenire l'intossicazione anche tra gli scaffali del supermercato.

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Mandragora: perché è pericolosa?

La mandragola (Famiglia Solanacee, Genere Mandragora e specie officinarum) è una pianta erbacea perenne originaria delle regioni mediterranee.

Famosa e apprezzata nell'antichità per le sue "ipotetiche proprietà magiche", oggi la mandragora è invece molto temuta, poiché altamente tossica. Data la sua nocività, il relativo impiego in erboristeria non è consentito. La droga sarebbe costituita dalle parti ipogee essiccate, dalle foglie fresche e dalla radice.

Tuttavia, alcuni dei principi attivi in essa contenuti vengono impiegati - agli opportuni dosaggi - in ambito farmaceutico per la preparazione di medicinali destinati al trattamento di disturbi di vario genere.

Le sostanze attive venefiche tipicamente contenute dalla mandragola sono alcalodi tossici; rispettivamente: L-iosciamina, Atropina (miscela racemica composta da D-iosciamina ed L-iosciamina), Scopolamina (anche nota come L-ioscina).

Questi, agendo come anti-muscarinici, producono effetti tossici a carico di: sistema nervoso centrale, apparato gastrointestinale, sistema cardiovascolare ecc.

Quali sono i sintomi?

la sintomatologia dell'avvelenamento da mandragora si caratterizza per la comparsa di:

Come intervenire?

Per prima cosa è buona norma recarsi immediatamente in ospedale o contattare i soccorsi.

Se prontamente trattato, infatti, l'avvelenamento da mandragora può essere risolto senza gravi conseguenze – ma le conseguenze sono comunque dose-dipendenti.

Se necessario, è comunque possibile ricorrere ad uno specifico antidoto per via parenterale: la fisostigmina.

Possono rendersi utili anche lavanda gastrica, abbassamento della temperatura corporea, somministrazione di ossigeno e intubazione.

Non solo con gli spinaci

Gli avvelenamenti da mandragora non avvengono esclusivamente per la somiglianza con gli spinaci (Spinacia oleracea), ma anche per la similarità ad altre piante erbacee selvatiche come la borraggine (Borago officinalis), la bieta marittima (Bieta vulgaris subsp. maritima) e la lattuga selvatica (Lactuca virosa) – che non è quella normalmente presente sui banchi, invece appartenente alla specie L. sativa.

Nelle foto sottostanti riportiamo le 3 piante, rispettivamente nominate.

Breve descrizione e tratti distintivi della mandragola

La mandragora è una pianta erbacea quasi priva di gambo, le cui foglie dalla forma ovato-lanceolata, colore verde scuro e odore caratteristico (sgradevole) danno luogo a una rosetta basale.

I fiori possiedono un calice lanceolato, petali lilla e una corolla variabile dal verde chiaro al giallo.

I frutti sono bacche aventi forma globosa e colore giallo, la cui dimensione può variare dai due ai quattro centimetri.

La radice è spesso ramificata, di colore marrone e antropomorfa, e può raggiungere dimensioni notevoli.

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Spinaci (Spinacia oleracea)

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Borraggine (Borago officinalis)

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Bieta marittima (Bieta vulgaris subsp. maritima)

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Lattuga selvatica (Lactuca virosa)

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Lo sapevi che…

La mandragola non è l'unica pianta tossica che può essere erroneamente raccolta perché equivocata per altre commestibili. Sono potenzialmente nocive anche: colchico d'autunno (Colchicum autumnale) o falso zafferano, veratro (Veratrum album) – simile alla genzianaaconito (Aconitum napellus) – rassomigliante al radicchio selvatico – e belladonna (Atropa belladonna) – scambiata per mirtillo.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Laureato in Scienze motorie - indirizzo Tecnico Sportivo Laureato in Dietistica
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer