Sonnambulismo: Perché Non Svegliare un Sonnambulo?

Sonnambulismo: Perché Non Svegliare un Sonnambulo?
Ultima modifica 28.07.2021
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause
  3. Sintomi e Rischi per la Salute
  4. Trattamento e Rimedi

Cos’è

Cos’è il Sonnambulismo?

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno, che rientra tra le parasonnie non-REM, dunque ha origine durante il sonno profondo e si traduce nel camminare o nell'eseguire altri comportamenti complessi mentre si è ancora per lo più addormentati.

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Nonostante stia continuando a dormire, il sonnambulo (o nottambulo) mostra una reattività limitata nei confronti dell'ambiente circostante. Chi sperimenta un episodio di sonnambulismo può alzarsi dal letto, sedersi, camminare o esibire altri movimenti o comportamenti complessi come lo smistamento dei vestiti, senza esserne consapevole.

Durante l'episodio di sonnambulismo, non è opportuno tentare di svegliare il soggetto, ma è importante evitare che si faccia male, allontanandolo da situazioni ed oggetti pericolosi. Il sonnambulismo può, infatti, causare lesioni se l'individuo perde l'equilibrio o entra in collisione con altri oggetti.

Cause

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno codificato nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), redatto dall'American Psychiatric Association, come parasonnia.

Le parasonnie possono essere classificate in base alla parte del ciclo del sonno durante la quale si verificano: il sonnambulismo si verifica durante il sonno non-REM (NREM), di solito nella fase 3 del ciclo del sonno, noto anche come sonno profondo.

In pratica, gli episodi di sonnambulismo si verificano normalmente quando una persona è in una fase di sonno profondo e si sveglia parzialmente, in un modo da innescare un'attività o un comportamento rimanendo per lo più addormentato. Vari fattori influenzano la probabilità che si verifichi questo tipo di risveglio parziale.

Nottambulo o Sonnambulo?

Nottambulismo è un termine, ormai desueto, utilizzato per indicare il sonnambulismo.

Quanto è comune il Sonnambulismo?

Il sonnambulismo è più comune nei bambini (dai 2 ai 13 anni, con picco di incidenza tra i 10 e i 13 anni) rispetto agli adulti.  

Nei bambini che sonnambulano, gli episodi possono limitarsi con la crescita oppure possono continuare fino all'età adulta. Nonostante la maggior parte dei casi esordisca durante l'infanzia, la condizione può iniziare anche nell'età adulta.

Fattori Predisponenti e/o Aggravanti il Sonnambulismo

Il sonnambulismo è più probabile che si verifichi se una persona:

  • Presenta una storia familiare della condizione: gli studi hanno dimostrato che alcune persone presentano una predisposizione genetica al sonnambulismo e ad altre parasonnie NREM. Circa il 22% dei bambini con genitori senza precedenti di sonnambulismo sperimenteranno questa condizione. Di contro, è stato evidenziato che circa il 47% dei bambini manifesta questa parasonnia se un genitore è sonnambulo;
  • È privata del sonno: la carenza di riposo notturno è stata correlata a un rischio elevato di sonnambulismo, potenzialmente per il maggiore tempo trascorso nel sonno profondo dopo un periodo di privazione;
  • È incline a ripetuti risvegli notturni.

Cosa sono le Parasonnie?

Le parasonnie sono perturbazioni non patologiche del sonno. Questo gruppo eterogeneo di disturbi è caratterizzato da comportamenti anomali o eventi fisiologici inusuali che si verificano mentre si dorme. In particolare, le parasonnie possono verificarsi: durante l'addormentamento, in prossimità del risveglio o mentre si dorme. Le parasonnie avvengono senza particolari alterazioni dei meccanismi o dei cicli temporali quotidiani del sonno stesso.

Quali sono le Cause del Sonnambulismo?

Come anticipato, la privazione di sonno e una scarsa igiene del riposo notturno aumentano la probabilità che si verifichino questi episodi.

Altre cause che aumentano le possibilità di avere un episodio di sonnambulismo comprendono:

  • Stimolazioni sonore o luminose durante il sonno;
  • Ritmi sonno-veglia irregolari;
  • Febbre;
  • Ansia e stress emotivo o fisico (come il dolore);
  • Alcuni farmaci con effetto sedativo.

Un ruolo chiave è svolto anche dai fattori genetici: il rischio di sperimentare il disturbo è più alto per le persone che presentano almeno un familiare di primo grado con la stessa problematica. Bere alcolici la sera può creare instabilità nelle fasi del sonno di una persona e può aumentare il rischio di sonnambulismo. Favoriscono la comparsa di questi episodi anche la presenza di disturbi respiratori (es. apnea ostruttiva del sonno, sindrome delle gambe senza riposo) e alcune malattie neurologiche (es. encefalite, lesioni cerebrali). Talvolta, però, le cause restano sconosciute.

Sintomi e Rischi per la Salute

Quali sono i Sintomi del Sonnambulismo?

Nel corso degli episodi di sonnambulismo, di solito, la persona dimostra limitata reattività nei confronti dell'ambiente circostante e non reagisce agli stimoli: nonostante l'attività motoria, il sonnambulo, in realtà, sta continuando a dormire. I nottambuli possono anche parlare o emettere suoni incomprensibili.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/02/04/sonnambulismo-2-orig.jpeg Shutterstock

Un sintomo chiave del sonnambulismo e di altre parasonnie NREM è che la persona non ha praticamente mai un ricordo dell'episodio quando si sveglia. Per questo motivo, il più delle volte vengono a conoscenza del loro sonnambulismo da un membro della famiglia o da un coinquilino.

Un altro elemento comune delle parasonnie NREM è che si verificano tipicamente durante il primo terzo o metà della notte, quando una persona tende a trascorrere una percentuale maggiore di tempo nelle fasi del sonno NREM profondo.

Comportamenti e Movimenti del Sonnambulo

Nonostante il termine, il sonnambulo non si limita al camminare. Il fenomeno comporta, infatti, la realizzazione di vari tipi di azioni semplici o complesse, mentre la persona è ancora per lo più addormentata; sono, per esempio, ancora sotto lo spettro del sonnambulismo:

  • Azioni di routine, come vestirsi;
  • Spostare mobili;
  • Assumere comportamenti sessuali (sexsomnia, detta anche sonnambulismo sessuale);
  • Urinare in luoghi inappropriati.

Meno spesso, i comportamenti possono essere violenti o più complessi, incluso il tentativo di guidare un'auto.

Durante queste attività, il sonnambulo può avere occhi aperti e vitrei con uno sguardo vuoto sul viso. Di solito, i sonnambuli sono minimamente reattivi o incoerenti nel loro discorso.

Sonnambulismo: Quanto Dura un Episodio?

Gli episodi di sonnambulismo possono durare da pochi secondi a mezz'ora e la maggior parte finisce in meno di 10 minuti.

Alla conclusione, il sonnambulo:

  • può tornare a letto e tornare a dormire da solo;

oppure

  • può svegliarsi confuso, mentre è ancora fuori dal letto.

In considerazione del fatto che i sonnambuli non ricordino gli episodi, rende difficile determinare con precisione la frequenza con cui si verificano.

Conseguenze del Sonnambulismo

Gli incidenti che si verificano durante gli episodi di sonnambulismo possono causare lesioni o traumatismi se l'individuo perde l'equilibrio, inciampa e cade o entra in collisione con altri oggetti mentre cammina o corre. Il sonnambulismo è associato, inoltre, ad un significativo peggioramento del sonno e ad un'eccessiva sonnolenza diurna. Non è ancora noto se questi problemi insorgano a causa di disturbi reali dovuti alla parasonnia o se esiste un fattore sottostante che influenza il riposo dei sonnambuli e li rende a rischio sia di sonnambulismo, che di sonnolenza diurna.

Pericoli associati

  • La manipolazione errata di oggetti appuntiti o il tentativo di guidare un'auto durante un episodio di sonnambulismo può essere pericolosa per la vita;
  • Un comportamento violento può causare danni al sonnambulo o ad altri;
  • Alcune azioni durante gli episodi di sonnambulismo possono creare imbarazzo: ad esempio, una persona può provare vergogna per un comportamento sessualmente esplicito (nel caso della sexsomnia), per esplosioni aggressive o per urinare nel posto sbagliato.

Trattamento e Rimedi

Come viene trattato il Sonnambulismo?

Il trattamento del sonnambulismo dipende dall'età del paziente, dalla frequenza con cui si verifica e da quanto siano pericolosi o lesivi gli episodi. 

Innanzitutto, consultare un medico per identificare e affrontare la causa sottostante più probabile è l'approccio migliore per creare un piano di trattamento su misura.

In molti casi, il sonnambulismo non rende necessario un iter terapeutico specifico, in quanto gli episodi sono rari e comportano pochi rischi per chi dorme o per chi li circonda. Gli episodi diventano spesso meno frequenti con l'età, quindi per alcune persone il sonnambulismo si risolve spontaneamente, senza alcun intervento.

Tuttavia, quando gli episodi sono più frequenti o intensi, diverse approcci possono essere utili alla gestione del disturbo:

  • Eliminare i rischi per la sicurezza: adottare misure utili a ridurre o evitare i potenziali pericoli per il sonnambulo è una considerazione importante. A tal proposito, è indicato:
    • Rimuovere oggetti che possono essere dannosi o costituire un intralcio se il sonnambulo si alza e cammina per le stanze;
    • Assicurarsi che porte e finestre siano chiuse;
    • Rendere inaccessibili le scale (ed esempio, con un cancelletto ben chiuso in cima);
    • Tenere gli oggetti appuntiti, come gli utensili per cucinare, fuori dalla portata del sonnambulo;
    • Installare luci con sensori di movimento;
    • Se necessario, utilizzare sistemi di allarme, capaci di attivarsi se una persona si alza dal letto e inizia deambulare per la stanza;
  • Trattare le cause sottostanti: se il sonnambulismo di una persona è legato a un disturbo sottostante come l'apnea ostruttiva nel sonno, il trattamento di tale condizione può risolvere il sonnambulismo. Allo stesso modo, se l'uso di sedativi o altri farmaci contribuisce al sonnambulismo, il medico può raccomandare di modificare il dosaggio o di passare ad un farmaco diverso.
  • Risveglio anticipato: consiste nello svegliare qualcuno poco prima che si verifichi un potenziale episodio di sonnambulismo; essendo, infatti, collegato ad una fase del sonno specifica, spesso si verifica alla stessa ora della notte. Svegliare il sonnambulo poco prima di quell'ora può impedirgli di avere il risveglio parziale, capace di innescare le attività ed i comportamenti tipici del disturbo. Quest'approccio è risultato utile ed efficace in molti bambini, ma non è stato studiato in modo approfondito nei pazienti adulti.
  • Migliorare l'igiene del sonno: questa strategia si riferisce all'ambiente e alle abitudini legate al sonno di una persona. Una scarsa igiene del sonno, come avere un programma di riposo notturno incoerente o bere caffeina o alcol prima di coricarsi, avere un materasso scomodo, può contribuire a manifestarsi di disturbi. Migliorare l'igiene del sonno incoraggia ad avere un sonno più stabile ed affidabile, riducendo il rischio di privazione del sonno che può innescare il sonnambulismo.
  • Terapia cognitivo comportamentale: alcuni protocolli della psicoterapia per la gestione dello stress e dell'ansia, in combinazione con l'adozione di tecniche di rilassamento, può aiutare a prevenire episodi di sonnambulismo correlati agli eventi stressanti; la psicoterapia cognitivo comportamentale si è dimostrata efficace anche a riformulare il modello di riposo con miglioramento della qualità del sonno.
  • Farmaci: quando altri trattamenti non sono efficaci, è possibile prendere in considerazione l'uso di medicinali per cercare di fermare il sonnambulismo. A seconda della situazione specifica di qualsiasi persona, il medico potrebbe indicare l'assunzione di benzodiazepine e antidepressivi, previa valutazione di potenziali benefici e rischi.

È Sicuro Svegliare un Sonnambulo?

La maggior parte degli esperti sconsiglia il risveglio del sonnambulo nel mezzo di un episodio: non essendo consapevole della situazione, il brusco risveglio può provocare paura, confusione, rabbia o disorientamento. Cercare di svegliare forzatamente il soggetto che soffrono di sonnambulismo, potrebbe aumentare l'agitazione e prolungare la durata dell'episodio. Qualora fosse necessario svegliare una persona che sta camminando nel sonno, è possibile tentare di guidarla lontano da potenziali pericoli e agevolarne il ritorno a letto, Per dirigere il sonnambulo, può essere utile una voce calma e rassicurante e, al massimo, un tocco leggero, ricordando di evitare strattoni e movimenti bruschi.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici