Sole e Vaccino anti Covid-19: Raccomandazioni
Introduzione
Una delle domande più frequenti, dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid-19, riguarda proprio la reazione cutanea che potrebbe manifestarsi, e l'eventuale possibilità di esporsi al sole. Come comportarsi, quindi, dopo la vaccinazione se abbiamo in programma una gita al mare o in montagna? Gli esperti hanno posto l'accento sulle misure di protezione per coloro che hanno contratto l'infezione da Covid-19 o che si sono sottoposti al vaccino. La reazione al vaccino anti Covid-19, infatti, può presentarsi anche con rush della pelle associate ai diversi stadi dell'infezione. Quelle più frequenti sono l'orticaria, un'eruzione simile a quella del morbillo o della varicella, geloni, livedo reticularis e la vasculite.
Vaccino e protezione solare
A seguito della somministrazione del vaccino anti Covid-19 potrebbero manifestare eruzioni cutanee, orticaria o eritemi, sia nel sito dell'iniezione (più frequentemente), che a livello più esteso. Questi soggetti dovranno necessariamente osservare alcune indicazioni precauzionali, in caso di esposizione al sole. Sarà consigliato loro di attendere alcune settimane prima dell'esposizione solare, ed esporsi gradualmente al sole, utilizzare creme solari ad alta protezione ed eventualmente, associarle alla fotoprotezione sistemica. Per questi motivi è fondamentale avvalersi del parere di un dermatologo che saprà indicare la corretta esposizione solare. Aver avuto il Covid o aver ricevuto il vaccino potrebbe indebolire la pelle, con il rischio di sviluppare alcuni tumori della pelle.Il problema arriverebbe dalle radiazioni UV che, oltre a produrre danni al DNA promuovendo negli anni la trasformazione tumorale delle cellule cutanee, porterebbero anche ad un incremento dello stress ossidativo a livello cellulare. A quel punto potrebbero comparire delle neoplasie della pelle su determinate zone cutanee, come collo, dorso delle mani e tronco.
Come proteggersi
Alcune persone, a seguito della somministrazione del vaccino, hanno accusato reazioni avverse di lieve entità come un'eruzione cutanea nel punto dell'iniezione dopo poche ore. In tal proposito, gli esperti consigliano di non esporsi al sole nella prima giornata post vaccino, e di proteggersi più del solito, stando sotto l'ombrellone o coprendo la zona della puntura, questo per evitgare che l'organismo, già sollecitato dal vaccino, risponda intensificando e prolungando i sintomi, quali rossori, eritemi e prurito associato.
Nella zona dell'iniezione, concordano gli esperti, è consigliato utilizzare un prodotto con filtro solare, con l'accortezza di non esporsi direttamente al sole. Se invece l'area cutanea in cui è stato fatto il vaccino dovesse gonfiarsi o arrossarsi visibilmente, è necessario utilizzare una crema a base cortisonica e non antinfiammatoria. In linea generale, tuttavia, è racconandato non esporsi al sole diretto e applicare comunque una protezione solare se si esce durante il giorno, anche senza recarsi necessariamente in spiaggia.
La Fotoprotezione Topica
Necessaria una fotoprotezione topica, ossia filtri fisici contenenti polveri naturali (ossido di zinco o biossido di titanio) in grado di riflettere o schermare le radiazioni UV, oppure di filtri chimici in grado di assorbire le radiazioni UV in seguito a esposizione solare. Il fotoprotettore, con fattore di protezione solare 30 o superiore, deve essere applicato ogni volta che ci si espone ai raggi UV. In aiuto, come suggerito dai dermatologi, anche la fotoprotezione sistemica coadiuvata dall'assunzione per via orale di fotoprotettori come vitamine, minerali, polifenoli, carotenoidi dalle proprietà anti-fotocancerogene. Così facendo, la protezione naturale viene potenziata contro gli effetti dannosi delle radiazioni UV e prevengono la carcinogenesi e l'invecchiamento foto-indotto.
Tumori non melanocitari
Il fattore di rischio principale - secondo gli esperti in dermatologia - è l'esposizione prolungata alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole o delle lampade artificiali. I tumori non melanocitari rappresentano le neoplasie più comuni con un'incidenza in continua crescita: secondo le stime Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), l'incidenza del carcinoma basocellulare è aumentata del 10% all'anno, arrivando ad avere un carico di prevalenza paragonabile a quella di tutti i tumori considerati nel loro insieme. Sebbene questitumori presentino una mortalità estremamente inferiore rispetto a quella del melanoma, se trascurati negli anni possono comportare complicazioni per il paziente.
La campagna di prevenzione
Proprio in questi giorni è partita la campagna di prevenzione dei tumori della pelle "SorrIDI al sole", promossa dall'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma-Ircss con l'Idi-Farmaceutici. A differenza dagli altri anni, la precenzione include le misure di protezione per guariti dal virus e vaccinati. Lucia Fania, dermatologo Idi e coordinatore dell'ambulatorio ''tumori cutanei non melanocitari", ha raccomandato i pazienti che hanno ricevuto il vaccino e che si esporranno al sole: "Per queste persone sarebbe opportuno indicare un lasso di tempo di alcune settimane prima dell'esposizione solare, inoltre dovranno prendere il sole gradualmente, utilizzare creme ad alta protezione ed eventualmente associarle alla fotoprotezione sistemica. Per questi motivi è fondamentale il ruolo del dermatologo nell'istruire il ad una corretta esposizione solare".