
Introduzione
L'annusare odori famigliari, tipicamente italiani, è alla base di una terapia anti-neuroinfiammatoria per curare chi, dopo essersi ammalato di Covid 19, ha perso gusto e olfatto. Un protocollo di sperimentazione al quale stanno aderendo sempre più ospedali in tutta Italia, partito da uno studio dell'ospedale di Fano (PU), nelle Marche, che rappresenta una sorta di fisioterapia 'nasale'. Si chiama sniff-test ed è in grado di rilevare quanto siano presenti le alterazioni olfattive e al palato e riabituare naso e palato, grazie a odori di alimenti tipici, e associando la somministrazione di un alimento a fini medici speciali a base di PEALut, che agisce sul controllo delle alterazioni del sistema nervoso centrale.
Come funziona lo Sniff Test
Come funziona lo sniff-test lo ha spiegato Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all'Università di Perugia e ricercatore onorario per il Dipartimento Neuroscienze Quenn Square Neurology UCL di Londra:"I pazienti devono sniffare coppie di odori abbinati in modo particolare come ad esempio agrumi e pesca, caffè e cioccolato o fontina e parmigiano per pochi secondi 3-4 volte al giorno in diversi momenti della giornata. Abbiamo scelto odori tipici della nostra terra perché la memoria ha un impatto importante in fase di riabilitazione. L'obiettivo é riabilitare l'olfatto e al tempo stesso stimolare la capacità di distinguere odori diversi (discriminazione), poiché farlo in un secondo momento potrebbe essere più difficile".
Cos'è l'anosmia?
Si parla di anosmia riferendosi alla condizione di perdita, che può essere temporanea o permanente, della capacità olfattiva. Il naso è l'organo che intercetta segnali olfattivi e odori, che il nervo olfattivo trasporta e trasmette al cervello. L'anosmia è tra i disturbi che sono stati associati ai sintomi che si manifestano nel breve e nel lungo periodo post Covid-19. Per riacquistare l'olfatto dopo aver contratto il virus, la ricerca ha messo a punto diversi metodi, come quello dell'ospedale di Fano coordinato dal team della professoressa Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all'università di Perugia. Lo studio si basa sull'unione di una fisioterapia nasale, sniff-test, e sulla somministrazione di un alimento a base della molecola PEALut, microcomposito originale ottenuto per co-ultramicronizzazione tra Palmitoiletanolamide e Luteolinache, che può agire sul controllo delle alterazioni del sistema nervoso centrale.
Lo studio italiano
I risultati dello Sniff Test
I pazienti sono stati divisi in due gruppi, entrambi sottoposti a sniff-test per stimolare il bulbo olfattivo, ma solo uno trattato con PEALut (palmitoiletanolamide co-ultramicronizzata con Luteolina), un ultramicrocomposito antineurofiammatorio e insieme antiossidante, in grado di riparare il danno neuronale. i primi dati evidenti: i pazienti in trattamento con il prodotto a base di PEALut hanno recuperato il 100% in piu. "I pazienti con anosmia di grado lieve moderato, combinando la riabilitazione olfattiva con il prodotto a base di PEALut hanno recuperato l'olfatto fino quasi alla normalità, in soli 30 giorni; i pazienti con anosmia grave e con il disturbo persistente da circa 11 mesi in 30 giorni hanno iniziato a migliorare la propria capacità olfattiva, necessitando di un trattamento di 3-6 mesi per un recupero integrale della funzione - ha spiegato la professoressa Di Stadio- Il trattamento precoce del problema olfattivo è utile per facilitare il recupero e per evitare una degenerazione della funzionalità con il trascorrere dei mesi".
Perdita di olfatto post Covid: quali cause?
La causa della perdita dell'olfatto interessa il sistema nervoso centrale. Il virus innesca una neuroinfiammazione a livello encefalico, oltre che dei nervi cranici, con ripercussioni totali o parziali sull'olfatto e con il rischio che, una volta atrofizzata la struttura, l'anosmia diventi cronica e difficilmente recuperabile. Da qui, la necessità di intervenire per tempo con una neuroriabilitazione nasale come lo Sniff Test.