Sintomi del diabete: come riconoscerlo?
Quello del diabete (mellito) è un gruppo di malattie endocrine accomunate da livelli elevati e prolungati di glucosio nel sangue.
Esistono due forme principali di diabete mellito: tipo 1 e tipo 2.
Differenti per il meccanismo eziologico di base, entrambe possono essere caratterizzate da un deficit nella produzione di insulina.
Tuttavia:
- nel diabete tipo 1 questo aspetto è primario, perché il pancreas (organo deputato alla sintesi e rilascio di insulina nel sangue) rimane irreversibilmente danneggiato dall'azione immunitaria - malattia autoimmune con forte base genetico-ereditaria;
- mentre nel diabete tipo 2 questo aspetto è secondario, perché la perdita di funzionalità del pancreas è una conseguenza della resistenza insulinica grave e cronica - malattia che può avere una base genetico-ereditaria importante, ma fortemente dipendente dallo stato nutrizionale (obesità) e dallo stile di vita (sedentarietà).
I sintomi classici del diabete sono strettamente legati all'iperglicemia cronica. Includono. sete, poliuria, visione offuscata, debolezza e, nelle fasi avanzate, tutti quelli delle complicazioni annesse - disturbi del sistema cardiovascolare, vasculopatie (soprattutto agli occhi) e neuropatie (si pensi al piede diabetico), nefropatia ecc.
Nel diabete tipo 2 si verificano l'aumento di peso e la difficoltà a dimagrire; mentre nel diabete tipo 1 si verificano la perdita di peso, spesso la chetoacidosi metabolica e, nei casi più gravi, lo svenimento, il coma e perfino la morte (ipoglicemia+chetoacidosi metabolica).
Il diabete non trattato o scarsamente trattato è responsabile di circa 1,5 milioni di decessi ogni anno (settima a causa globale).
Il trattamento più comune per il tipo 1 è la terapia farmacologica sostitutiva con insulina (iniezioni), mentre la terapia farmacologica antidiabetica tipo 2 usa soprattutto metformina e semaglutide, ma incorpora anche delle modifiche dello stile di vita come il dimagrimento, l'equilibrio nutrizionale e l'attività fisica.
Il diabete gestazionale è una particolare forma che insorge, in alcuni casi, durante la gravidanza in alcuni casi. Normalmente, si risolve subito dopo il parto, ma talvolta può cronicizzare.
Nel 2021, circa 537 milioni di persone in tutto il mondo soffrivano di diabete, pari al 10,5% della popolazione adulta, con il tipo 2 che rappresentava circa il 90% di tutti i casi. Si stima che entro il 2045, circa 783 milioni di adulti, ovvero 1 su 8, convivranno con il diabete, con un aumento del 46% rispetto alle cifre attuali. I tassi sono simili nelle donne e negli uomini.
Segni e sintomi del diabete
I sintomi classici del diabete non trattato sono legati all'iperglicemia: poliuria, sete e perdita di peso nel tipo 1, mentre nel tipo 2 si verificano piuttosto l'aumento di peso a la difficoltà nel dimagrire.
E' tuttavia possibile identificare anche numerosi altri segni e sintomi non specifici, tra cui affaticamento, visione offuscata e prurito genitale dovuto all'infezione da Candida.
L'aspetto da non sottovalutare è che circa il 50% degli individui affetti da diabete tipo 2 può essere asintomatico, con la possibilità che si manifestazione all'insorgenza delle complicanze.
Il tipo 1, invece, si presenta più bruscamente, con sintomi piuttosto forti di chetoacidosi diabetica e iperglicemia. Addirittura, per alcuni, la fase preclinica è caratterizzata da un crollo glicemico dato dall'iperproduzione insulinica precedente l'interruzione definitiva della funzione pancreatica.
Anche se la chetoacidosi diabetica è l'emergenza medica più comune nel tipo 1, può verificarsi anche nel tipo 2, se l'individuo è arrivato a presentare una significativa disfunzione delle cellule β pancreatiche, il che di solito caratterizza le forme non trattate, gravi e croniche.
L'eccessiva produzione di corpi chetonici (acidosi metabolica) porta a segni e sintomi tra cui: nausea, vomito, dolore addominale, tipico odore di acetone nell'alito, respiro Kussmaul (tipicamente profondo) e, nei casi più gravi, stato confusionale seguito da perdita di coscienza, coma e morte.
L'iperglicemia determina iperosmolarità, un'emergenza caratterizzata da disidratazione secondaria e ipernatriemia, ancora una volta con conseguente alterazione dello stato mentale, coma e morte.
Anche l'errato trattamento del diabete mellito può determinare una complicazione molto grave: l'ipoglicemia. Dosi eccessive di insulina possono infatti far crollare i livelli di glucosio nel sangue, con:
- conseguenze lievi: debolezza, sudorazione, tremori e palpitazioni;
- conseguenze gravi: alterazione dello stato mentale (disturbi cognitivi, confusione), convulsioni, perdita di coscienza, coma ipoglicemico e raramente morte - se non trattata, ovviamente.
Nota: episodi ipoglicemici ricorrenti possono abbassare la soglia glicemica alla quale si manifestano i sintomi; in tal caso, i sintomi lievi potrebbero non comparire prima che si verifichi il declino cognitivo.
Complicazioni a lungo termine del diabete
Le principali complicanze a lungo termine del diabete tipo 2 riguardano il danno provocato dall'insulino resistenza, quindi dall'iperglicemia, nei confronti delle proteine circolanti nel sangue (come le lipoproteine) che, associato ad uno stato infiammatorio di base, provoca ipercolesterolemia e lesioni aterosclerotiche ai vasi sanguigni.
Il diabete raddoppia il rischio di malattie cardiovascolari e circa il 75% dei decessi nelle persone con diabete è dovuto alla malattia coronarica. Altre morbilità macrovascolari includono ictus e malattia delle arterie periferiche.
La malattia microvascolare colpisce gli occhi, i reni e favorisce la neuropatia (danno ai nervi). La complicazione della retina, nota come retinopatia diabetica, è la causa più comune di cecità nelle persone in età lavorativa. Gli occhi possono essere colpiti anche in altri modi, compreso lo sviluppo di cataratta e glaucoma.
La nefropatia diabetica è una delle principali cause di malattia renale cronica e interessa oltre il 50% dei pazienti in dialisi (dato USA).
La neuropatia diabetica, un danno ai nervi, può manifestarsi in vari modi, tra cui perdita di sensibilità, dolore neuropatico e disfunzione autonomica (come ipotensione posturale, diarrea e disfunzione erettile).
La perdita della sensibilità predispone a traumi che possono portare ad ulcerazione e a piede diabetico, la causa più comune di amputazione non traumatica degli arti inferiori.
Esiste un forte legame tra diabete r deficit cognitivo; gli studi hanno dimostrato che i diabetici corrono un rischio maggiore di declino cognitivo e hanno un tasso maggiore rispetto a quelli sani. La condizione predispone alle cadute negli anziani, traumi e fratture ossee, a loro volta collegati a invalidità e morte.
Per approfondire: Diabete di Tipo 2Bibbliografia
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