Ultima modifica 17.05.2019

La sigmoidoscopia è un esame diagnostico finalizzato all'esplorazione visiva dell'ano, del retto e del tratto terminale del colon, chiamato sigma o colon sigmoide. Grazie ad una sonda flessibile, inserita attraverso l'orifizio anale e munita alla propria estremità di telecamera e fonte luminosa, il medico può apprezzare sull'apposito monitor lo stato di salute della mucosa che tappezza internamente questi tratti intestinali. Inoltre, durante la sigmoidoscopia l'operatore ha la possibilità di asportare polipi o campioni di tessuto anomalo, utili per un successivo esame microscopico e a fini terapeutici.

Tumori del colon-retto

Il cancro del colon - retto rappresenta la seconda causa di morte nel mondo occidentale. Fortunatamente, se riscontrato e trattato nelle fasi precoci è curabile in più del 90% dei casi.  I test di screening - come la ricerca di sangue occulto nelle feci, la sigmoidoscopia e la colonscopia - garantiscono una diagnosi tempestiva, riducendo significativamente incidenza e mortalità. Anche se poco gradite al paziente, colonscopia e sigmoidoscopia consentono di combattere:

  • tumori in fase precoce, diagnosticandoli e curandoli con terapie meno traumatiche e più efficaci;
  • tumori ancora confinati nel polipo, diagnosticandoli ed asportandoli ambulatorialmente durante l'esame stesso, senza bisogno di intervento chirurgico;
  • polipi che possono trasformarsi in tumore maligno, diagnosticandoli ed asportandoli ambulatorialmente durante l'esame, senza bisogno di intervento chirurgico;

Questi ultimi due punti non sono soddisfatti dalla colonscopia virtuale.

Le persone riluttanti all'idea di sottoporsi a sigmoidoscopia e/o a colonscopia dovrebbero sapere che in una fase avanzata il cancro al colon-retto determina la formazione di tumori secondari (metastasi) a livello degli organi addominali, primo fra tutti il fegato, rendendo necessaria la parziale o totale asportazione del tratto intestinale interessato e delle eventuali metastasi. Questo intervento, oltre a peggiorare in maniera importante la qualità di vita del paziente non sempre è risolutivo.

La sigmoidoscopia riveste quindi un'enorme importanza nella diagnosi e nello screening del cancro al colon-retto, rivelandosi utile anche nell'indagine di sintomi intestinali come dolori e crampi addominali, sanguinamento rettale, stipsi o diarrea cronica, frequenti alterazioni dell'alvo (periodi di stitichezza alternati ad episodi diarroici), anemia sideropenica di origine sconosciuta, tenesmo (sensazione di incompleta evacuazione delle feci), emissione di escrementi nastriformi e abbondante presenza di muco nelle feci. Per tutte queste ragioni la sigmoidoscopia è a tutti gli effetti una versione semplificata della più conosciuta, ma anche più invasiva, colonscopia; quest'ultima procedura diagnostica, infatti, esamina l'intero intestino crasso, risultando quindi più accurata ma anche più invasiva e fastidiosa per il paziente; rispetto alla sigmoidoscopia è inoltre gravata da un maggior tasso di complicanze, che rimane comunque molto basso (indicativamente 3 casi ogni mille esami).

Statisticamente parlando, nonostante i tratti enterici esaminati mediante sigmoidoscopia rappresentino meno della metà della lunghezza complessiva dell'intestino crasso, sono sede di circa il 60-70% dei tumori benigni e maligni. Per questo motivo, numerose linee guida concordano nell'affidare lo screening del cancro al colon all'accoppiata sigmoidoscopia/ricerca di sangue occulto nelle feci, riservando l'esame colonscopico alla valutazione dei casi positivi. In particolare, a partire dai 50 anni di età si raccomanda di eseguire una ricerca di sangue occulto nelle feci ogni biennio, mentre tra i 58 ed i 60 anni è importante sottoporsi ad una rettosigmoidoscopia da ripetersi poi ogni decennio. Ad ogni modo, in presenza di familiarità per la patologia, questi esami di screening possono essere consigliati già in età precoci e con maggiore frequenza.

 

Sigmoidoscopia

 

Nomi alternativi: rettosigmoidoscopia, proctosigmoidoscopia; l'aggettivo flessibile è riferito alla sonda utilizzata, che prima dell'avvento delle microtecnologie era rigida, priva di telecamera e basata su procedure e strumenti "spartani", molto simili a quelli descritti nell'articolo dedicato alla rettoscopia.

La sigmoidoscopia è dolorosa? Come si esegue e come ci si prepara all'esame?

Il sigmoidoscopio, del diametro di circa un centimetro, viene inserito delicatamente per via anale, previa adeguata lubrificazione ed ispezione digitale. Durante l'esame il paziente si trova disteso su un fianco, generalmente quello sinistro, con le ginocchia flesse verso il petto; di norma la procedura non causa dolori significativi e per questo non richiede l'impiego di farmaci antidolorifici; il ricorso a sedativi può comunque rendersi necessario di fronte ad un paziente particolarmente ansioso. Durante l'esame è possibile avvertire sensazioni di pressione, movimenti d'aria e stimoli evacuativi; attraverso il sigmoidoscopio, infatti, il medico provvede ad insufflare anidride carbonica per distendere le pareti intestinali ed ottenere una panoramica migliore delle stesse. Tale operazione è anche responsabile di transitori fenomeni di meteorismo e crampi addominali che si manifestano al termine dell'indagine.
La sigmoidoscopia dura mediamente 10-20 minuti e di solito non vi è alcun bisogno di anestesia o sedazione. Nel caso quest'ultima si renda necessaria, il medico può chiedere al paziente di rimanere in ospedale per un'ora o più, al fine di "smaltire" l'effetto del farmaco; nel contempo sconsiglierà di mettersi alla guida dell'automobile, raccomandando il riposo per il resto della giornata.

La preparazione "standard" alla sigmoidoscopia consiste nell'esecuzione di un singolo o di un doppio clistere evacuativo a domicilio due ore prima della procedura. Quest'operazione si rende necessaria per pulire le pareti del tratto conclusivo dell'intestino, impedendo così che i residui fecali nascondano la mucosa sottostante. Le modalità di preparazione vengono suggerite dal centro di endoscopia digestiva e possono variare da ambulatorio ad ambulatorio; al posto del clistere, ad esempio, può essere prescritta una dieta liquida nelle 12-24 ore che precedono l'appuntamento, coadiuvata da un lassativo da assumere la sera precedente o al mattino seguente nel caso l'appuntamento sia fissato al pomeriggio (in questi casi la preparazione alla sigmoidoscopia si avvicina a quella descritta per la colonscopia).