Cause dello Shock Anafilattico: quali sono? Fattori scatenanti e chi è più a rischio

Fisiopatologia
Cosa succede nel corso di una reazione anafilattica?
L'anafilassi (o shock anafilattico) è una grave reazione allergica multisistemica che si verifica improvvisamente dopo l'esposizione o il contatto con un allergene. Ricordiamo brevemente che un allergene è una sostanza che - nonostante sia del tutto innocua per la maggior parte delle persone - viene riconosciuta come estranea e pericolosa dal sistema immunitario dell'individuo allergico.
Prima parte dell'articolo: Shock Anafilattico (Anafilassi): cos’è? Sintomi iniziali e cosa fare subitoAppena penetrato nell'organismo, l'allergene è sostanzialmente innocuo, perché il sistema immunitario non ha ancora sviluppato gli anticorpi necessari a contrastarlo. Questi – parliamo di immunoglobuline specifiche IgE - saranno tuttavia presenti in caso di successive esposizioni all'antigene, che inevitabilmente comporteranno una reazione immunitaria esagerata contraddistinta dalla massiccia degranulazione dei mastociti, con liberazione di:
- Sostanze vasoattive (come l'istamina) che aumentano enormemente la permeabilità vascolare con passaggio di liquidi negli interstizi, ipovolemia ed ipotensione;
- Sostanze ad azione broncocostrittrice (come i leucotrieni) responsabili dei sintomi respiratori associati allo shock anafilattico (costrizione delle vie aeree e famed'aria).
La rapida liberazione di questi mediatori immunitari dell'infiammazione è responsabile della classica presentazione dell'anafilassi: orticaria o angioedema, vasodilatazione periferica, aumento della permeabilità vascolare, ipotensione, edema delle mucose e broncospasmo (contrazione della muscolatura liscia bronchiale), che nel complesso possono condurre a shock e morte per asfissia o insufficienza cardiocircolatoria.
Tuttavia, l'anafilassi può essere difficile da diagnosticare: fino al 20% delle reazioni anafilattiche sono prive di manifestazioni cutanee o segni di instabilità vasomotoria.
Cause
Cosa provoca Shock Anafilattico?
I fattori eziologici che più frequentemente scatenano lo shock anafilattico sono i farmaci, con reazioni generalmente più gravi, perché tempestive, in caso di somministrazione endovenosa. Tra i medicinali più frequentemente responsabili di shock anafilattico ricordiamo:
- Penicillinaed altri antibiotici - come ampicillina, cefalosporine, neomicina, tetracicline, cloramfenicolo e sulfamidici
- Anestetici locali (difenidramina)
- Mezzi di contrasto iodati
- Emoderivati e sostituti del plasma
- Vitamine
- Insulina
- Eparina
- Corticotropina (ACTH)
- Acido acetilsalicilicoo altri antinfiammatori, come ibuprofene e naprossene sodico
- Miorilassanti
- Vaccini (in particolare, con l'inoculazione di sieri di origine animale).
Tra le altre sostanze responsabili di shock anafilattico ricordiamo i veleni di:
Più rara, è l'anafilassi grave riconducibile all'esposizione ad allergeni alimentari (come crostacei, arachidi, albume d'uovo, latte, noci, cioccolato...) o a comuni allergeni da inalazione.
Queste sostanze, infatti, producono generalmente semplici reazioni allergiche prive dei caratteri dello shock anafilattico.
Possibili fattori eziologici dello shock anafilattico sono infine rappresentati da
- Contatto con il lattice
- Test diagnostici diretti, cutanei o di provocazione
- Procedure mediche di immunoterapia specifica per allergopatie respiratorie o per allergie ad imenotteri.
A volte, quando la causa non è determinabile, lo shock anafilattico viene definito idiopatico.
In sintesi
I principali precipitanti delle reazioni anafilattiche sono:
- Alimenti (es. latte, soia, uova, noci e crostacei)
- Farmaci (es. antibiotici come la penicillina, antinfiammatori non steroidei, anestetici, mezzi di contrasto per via endovenosa)
- Punture di imenotteri
- Lattice.
Fino al 20% delle reazioni anafilattiche sono idiopatiche.
Reazioni anafilattoidi
Le forme allergiche di natura alimentare non vanno confuse con le semplici intolleranze. Ad esempio, una persona intollerante al lattosio può manifestare sintomi come diarrea, flatulenza e crampi addominali quando beve del latte, ma per nessun motivo correrà il rischio di subire uno shock anafilattico (a meno che non sia allo stesso tempo allergica a questo alimento).
L'assunzione di particolari cibi (gamberetti, fragole ecc.), specie se scaduti, può comunque provocare reazioni anafilattoidi (o pseudoallergiche), così chiamate perché: prive dell'interessamento immunitario (patogenesi non IgE mediata), ma caratterizzate da sintomi del tutto simili al quadro anafilattico.
La reazione anafilattoide è legata al grado di ipersensibilità individuale nei confronti di particolari sostanze alimentari - vedi amine biogene - in grado di favorire il rilascio dei stessi mediatori vasoattivi liberati nel corso delle reazioni allergiche vere e proprie (IgE-mediate).
Le reazioni anafilattoidi non richiedono una precedente esposizione a un allergene, ma il decorso clinico e il trattamento sono identici a quelli dell'anafilassi.
Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio dello shock anafilattico ricordiamo:
- Predisposizione genetica e familiarità
- Presenza di allergie e di precedenti episodi anafilattici.
L'anzianità del paziente può rappresentare un fattore di rischio per le maggiori probabilità di sensibilizzazione ai farmaci, e per la più frequente assunzione di medicinali ipotensivi come gli ACE-inibitori (che diminuiscono le capacità dell'organismo di reagire allo shock).
Come ricordato, anche la penetrazione parenterale dell'antigene (ad esempio per puntura o iniezione endovenosa) favorisce la comparsa dello shock anafilattico.