Settimana lavorativa di 4 giorni: perché fa bene alla salute

Settimana lavorativa di 4 giorni: perché fa bene alla salute
Ultima modifica 19.04.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Benefici della settimana lavorativa corta
  3. Gli studi
  4. Settimana corta: perché fa bene a corpo e mente

Introduzione

Ripartire la settimana con quattro giorni lavorativi e tre di ferie, una settimana lavorativa corta e un weekend lungo, insomma, avrebbe notevoli conseguenze (positive) sulla salute psicofisica. Numerosi studi a riguardo hanno confermato gli effetti benefici dello stacco dal lavoro con un giorno di anticipo. Già in diversi Paesi hanno sperimentato la settimana lavorativa corta di quattro giorni, in Italia solo dopo la pandemia che ha introdotto in maniera frequente lo smart working, si sta andando (molto lentamente) in quella direzione. 

Nuove prove a sostegno di questo approccio vengono confermare anche dalla ricerca scientifica. Secondo uno studio compiuto dai ricercatori dall'Università dell'Australia Meridionale e pubblicato sull'International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, un weekend più lungo di tre giorni fa bene alla salute per molteplici aspetti: aumenta il livello di attività fisica, diminuisce la sedentarietà e migliorano la qualità e la quantità del sonno. Gli effetti di questo break durano nel tempo, anche per due settimane dopo il periodo di ferie.

 

Benefici della settimana lavorativa corta

  • incremento dell'attività fisica
  • diminuisce la sedentarietà
  • qualità e quantità del sonno ne beneficiano
  • migliora l'umore, l
  • incremento delle funzioni cognitive 
  • contrasta l'obesità, diabete, malattie cardiovascolari
  • diminuiscono ansia e depressione
  • meno stress e stanchezza
  • cala il livello di cortisolo
  • migliorano i rapporti interpersonali
  • si coltivano passioni ed hobby
  • migliora la qualità della vita
  • migliora la produttività
  • si lavora meglio per se stessi e per l'azienda
  • organizzazione più efficiente del tempo

Gli studi

I ricercatori hanno studiato un campione composto da 308 soggetti adulti di età media di 40 anni, che hanno preso parte ad un esperimento indossando per 13 mesi, ogni giorno, 24 ore su 24, alcuni braccialetti speciali, fitness tracker, in grado di monitorare attività fisica e parametri vitali dei partecipanti. I partecipanti hanno trascorso periodi di vacanza 2-3 volte, per circa 12 giorni ciascuna. I risultati: durante questi periodi, l'attività fisica da moderata a intensa aumenta del 13%, la sedentarietà cala del 5% e le ore di sonno si allungano di almeno il 4%, il che si traduce con circa 21 minuti di sonno in più guadagnati ogni giorno.
 
Questi dati riflettono conseguenze benefiche per l'organismo e per la salute mentale. Infatti, lavorando 4 giorni e riposando per tre, migliora il nostro umore, le funzioni cognitive e la produttività e può anche aiutare a ridurre il rischio di sviluppare una serie di condizioni di salute, come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e depressione.
 
E' stato inoltre evidenziato come l'entità di questi cambiamenti è aumentata in linea con la durata della vacanza, quindi più lunga è la vacanza, più saranno i benefici per la salute. Sono stati diversi gli esperti a sostegno della settimana corta, in grado di ridurre stress (si riducono i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress), esaurimento, ansia, depressione, stanchezza, affaticamento, nonché una migliore salute mentale e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. 

Lavorare meno, lavorare meglio: lo dice la scienza

Lavorare senza sovraccarichi, e gestendo al meglio il tempo evitando così dispersioni, chiacchiere, inutili pause, pratiche aziendali che portano al burnout, e riunioni in presenza estenuanti, può incidente positivamente sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali. In tal proposito, diverse ricerche in materia, hanno dimostrato come il lockdown abbia evidenziato quanto le riunioni di lavoro fossero la principale fonte di produttività ridotta dei dipendenti.

Uno studio della Stanford University ha posto l'accento sulla produttività che diminuisce drasticamente quando una persona lavora più di 50 ore a settimana. Dopo le 55 ore, inoltre, a produttività diminuisce così tanto, che risulta quasi inutile proseguire con il lavoro. C'è poi chi lavora fino a 70 ore settimanali ma, come dimostrato, non vanta una produttività maggiore di chi di ore ne lavora 55. 

Gli esperti concordano nel dire che sia meglio lavorare senza pause o soste durante la mattina, e lasciare eventuali riunioni o telefonate nel pomeriggio, senza protrarsi con l'agenda oltre l'orario di cena (tranne eventuali sporadiche occasioni).

Settimana corta: perché fa bene a corpo e mente

Le persone che trascorrono weekend lunghi guadagnano 21 minuti in piu' di sonno ogni giorno in cui sono in vacanza, il che puo' avere una serie di effetti positivi sulla salute fisica e mentale. Dormire a sufficienza, come è noto, puo' aiutare a migliorare il nostro umore, le funzioni cognitive e la produttivita'. Puo' anche aiutare a ridurre il rischio di sviluppare una serie di condizioni di salute, come obesita', diabete, malattie cardiovascolari e depressione. 

Tirando le fila, i soggetti che lavorano meno, riescono a lavorare meglio e ad essere più produttivi comportando un beneficio oggettivo per se stessi e per l'azienda. Non solo, sono meno stanchi e hanno un livello di procrastinazione molto più basso. A migliorare, soprattutto, sono la salute e la qualità della vita in senso generale.