Scollamento delle Membrane

Ultima modifica 02.10.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è lo Scollamento delle Membrane
  3. Quando si esegue?
  4. Come si esegue
  5. Preparazione
  6. Qual è lo Scopo?
  7. Controindicazioni e Complicanze

Generalità

Lo scollamento delle membrane è un metodo che permette di accelerare o indurre il travaglio, nel caso in cui questo proceda troppo lentamente.

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La procedura viene eseguita dal ginecologo, il quale crea, mediante l'inserzione di un dito all'interno della cervice uterina, uno spazio tra il tessuto uterino e le membrane amniocoriali.

L'effetto dello scollamento delle membrane è doppio:

  • Da un lato si agisce sull'abbassamento del sacco amniotico, favorendone la rottura;
  • Dall'altro, sollecitando la cervice, si attiva la liberazione delle prostaglandine endogene e viene stimolato il rilascio di ossitocina nell'organismo materno, aumentando così le contrazioni uterine e la maturazione della cervice (cioè ammorbidimento, appianamento e dilatazione).

Lo scollamento delle membrane è una pratica molto discussa e non tutti i medici sono d'accordo nell'utilizzarla. In linea generale, si ricorre a questa procedura quando il collo dell'utero è almeno lievemente dilatato; in caso contrario, tale manovra può risultare inefficace o inappropriata per la gestante.

Cos’è lo Scollamento delle Membrane

Lo scollamento delle membrane è una procedura che viene attuata per indurre il travaglio e portare a termine il parto più velocemente. La manovra consiste nel separare in modo meccanico le membrane amniocoriali dalla superficie interna del collo dell'utero.

Lo scollamento delle membrane viene eseguito dal ginecologo, inserendo un dito nella cervice e ruotando circolarmente il dito due volte, per creare una fessura tra il tessuto uterino e le membrane fetali.

Allo stesso modo di altri metodi di induzione del parto, lo scollamento delle membrane viene praticato quando risulta necessario per ragioni mediche, in funzione delle condizioni di salute della gestante e del bambino.

Cos'è l'induzione del parto?

L'induzione del parto è una procedura che viene messa in atto per provocare l'inizio del travaglio. L'obiettivo di questa strategia d'intervento è la stimolazione dell'attività contrattile uterina e l'induzione della maturazione cervicale (cioè ammorbidimento, appianamento e dilatazione).

I metodi di induzione del parto si dividono in farmacologici (es. dispositivo intravaginale a rilascio controllato o gel vaginale a base di prostaglandine; somministrazione endovenosa di ossitocina ecc.) e non (catetere a doppio palloncino e scollamento delle membrane). Questi possono essere utilizzati da soli o in sequenza tra loro (rispettando adeguati tempi di attesa tra una metodica e l'altra).

La scelta del metodo da utilizzare deve tenere in considerazione l'indicazione all'induzione del parto, il livello di maturazione della cervice uterina e l'età gestazionale.

Quando si esegue?

Alla fine della gestazione, nella maggioranza dei casi, il travaglio inizia in maniera naturale e spontanea, ma può capitare che questo ritardi troppo o proceda lentamente. Lo scollamento delle membrane è una metodica valida sia per stimolare il parto, sia per velocizzarlo. Di solito, la manovra si esegue quando, al termine della gravidanza, il travaglio non si avvia spontaneamente.

Il medico può decidere di eseguire questa procedura non prima della 40esima settimana di gestazione. Lo scollamento delle membrane serve a sollecitare l'inizio del travaglio o per accelerarlo nel caso in cui proceda troppo lentamente.

Quando viene indicata dal medico?

In genere, il ginecologo esegue questa tecnica quando la donna è a fine gestazione o va oltre il termine (cioè supera la 40esima settimana di gravidanza) e ritiene sia opportuno indurre il travaglio.

Scollamento delle membrane: in cosa consiste la manovra?

La manovra di scollamento delle membrane consiste nel separare meccanicamente le membrane amniocoriali dalla superficie interna del collo dell'utero. Questa particolare procedura rientra tra le opzioni di induzione del travaglio di parto. Questa pratica risulta utile nello stimolare l'avvio del travaglio.

Da sapere

Lo scollamento delle membrane viene considerato un intervento relativamente semplice, che può influire positivamente sull'avvio del travaglio. Tuttavia, si può accompagnare a svantaggi (come il disagio da parte della donna durante l'esplorazione vaginale) o effetti avversi (sanguinamento, contrazioni irregolari ecc.).

Come si esegue

Lo scollamento delle membrane viene eseguito dal ginecologo (o, in alternativa, dall'ostetrica presente in sala parto) per indurre l'inizio del travaglio o per accelerarlo.

La manovra consiste nell'inserzione di un dito profondamente (2-3 cm) oltre l'orifizio uterino interno, allo scopo di raggiungere il polo inferiore delle membrane fetali. Quest'ultimo viene separato meccanicamente dal segmento uterino inferiore, ruotando circolarmente il dito due volte e spingendo, fin dove possibile, verso l'alto. In altre parole, il medico crea uno spazio tra il tessuto uterino e le membrane fetali. Gli effetti dello scollamento non sono sempre immediati e la manovra potrebbe essere ripetuta più volte dal ginecologo.

Occorre segnalare, inoltre, che lo scollamento delle membrane non sempre funziona: ciò significa che la procedura potrebbe non essere in grado di indurre il travaglio. In tal caso, è necessario ricorrere alla somministrazione di ossitocina per via endovenosa.

Dopo quanto tempo si verifica il parto? Circa un quarto delle donne sottoposte allo scollamento delle membrane entrano in travaglio entro 48 ore dalla manovra.

Preparazione

  • Se il medico decide che è necessario effettuare la manovra di scollamento delle membrane, è bene sapere che esiste una procedura di consenso informato. Prima di proseguire, quindi, la gestante ha il diritto di chiedere al ginecologo tutto su quanto sta per accadere, così da avere piena consapevolezza su rischi e benefici a cui si sta andando incontro. Dal canto suo, il medico ha il dovere morale di informare la donna su come ha intenzione di indurre il parto.
  • Lo scollamento delle membrane è una manovra utile, ma, prima di procedere, devono esserci alcune condizioni. Ad esempio, se il collo dell'utero tende a dilatarsi con facilità, la metodica può funzionare; in caso contrario, lo scollamento delle membrane risulterebbe inutile.
  • L'efficacia dello scollamento delle membrane non è garantita al 100% e non sempre basta una sola manovra. Pertanto, le gestanti possono decidere di optare per un metodo diverso di induzione al parto, come la somministrazione di ossitocina.

Qual è lo Scopo?

Lo scopo della manovra consiste nell'indurre il parto in modo naturale, in quanto non comporta la somministrazione di alcun farmaco.

Lo scollamento delle membrane amniocoriali dal tessuto uterino sollecita l'inizio del travaglio, in quanto determina l'abbassamento del sacco amniotico, il quale risulta più fragile e pronto a rompersi. Contemporaneamente, la sollecitazione della cervice stimola il rilascio di prostaglandine endogene, utili ad accelerare il travaglio. Lo scollamento delle membrane favorisce, quindi, il rammollimento della cervice e le contrazioni uterine.

Quando iniziano le contrazioni, poi, i livelli di ossitocina si alzano, cioè il cervello ne produce una quantità maggiore, potenziando l'attività dell'utero in fase di travaglio.

Controindicazioni e Complicanze

Il parto indotto con scollamento delle membrane deve avvenire solamente in presenza di determinate situazioni (a tal proposito, esistono delle linee guida internazionali, appositamente redatte per evitare che questa pratica diventi una sorta di prassi). Le linee guide dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostengono che la manovra sia da preferire agli interventi farmacologici di induzione del travaglio.

Lo scollamento delle membrane è controindicato, però, in presenza di condizioni sfavorevoli, come, ad esempio:

  • Gravidanza oltre il termine (cioè oltre la 41esima settimana);
  • Rottura delle membrane;
  • Parto non ancora avvenuto dopo 18 ore di travaglio;
  • Patologie materne (per esempio colestasi gravidica, ipertensione in gravidanza, diabete gestazionale) o fetali (problemi di crescita).

È sempre efficace?

Sebbene questa manovra possa contribuire alla prevenzione delle complicanze associate alle gravidanze oltre termine, inducendo il parto spontaneo, non tutti i medici ritengono questa pratica veramente utile.

Lo scollamento delle membrane non è, infatti, sempre sufficiente ad indurre il travaglio: la manovra può essere efficace solo quando il collo dell'utero tende spontaneamente a dilatarsi; in caso contrario, la manovra non sortirebbe alcun effetto positivo.

È dolorosa?

Alcune donne descrivono la manovra come fastidiosa, altre come estremamente dolorosa. Chiaramente, questa percezione è soggettiva e dipende dalla soglia del dolore che ha ogni persona. Di norma, lo scollamento delle membrane deve essere eseguito solo se la cervice è "favorevole" all'inizio del travaglio: ciò significa che deve essere morbida e dilatata di circa 1-2 centimetri.

Durante la gravidanza tardiva, la cervice può essere inclinata verso il coccige, rendendola difficile da raggiungere. Questa posizione può rendere lo scollamento delle membrane piuttosto fastidioso. Se la cervice non è dilatata, ma risulta morbida, il medico può massaggiarla per stimolarla; tale procedura può indurre un dolore acuto. Dopo lo scollamento delle membrane, inoltre, è possibile che si verifichino crampi e sanguinamento.

Rischi dello scollamento delle membrane

Il rischio più frequente dovuto allo scollamento delle membrane riguarda la possibilità che si verifichi un sanguinamento vaginale, simile a quello mestruale, che può evolvere in un'emorragia. Quest'eventualità può avvenire anche a distanza di diverse ore dalla manovra. Ovviamente, bisogna avvertire il medico, soprattutto se la perdita ematica si fa copiosa. In caso di eventuale rischio materno e/o fetale, è possibile l'eventualità di un taglio cesareo.

E se non fosse sufficiente?

Se la tecnica dovesse fallire o rivelarsi inappropriata, si può ricorrere ad altri espedienti farmacologici e non (metodi "meccanici") che rientrano nell'ambito dell'induzione del parto.

Lo scollamento delle membrane è, infatti, solo una delle tante soluzioni utilizzate per promuovere l'espletamento del parto.

Di solito, la manovra viene effettuata prima dell'induzione farmacologica del parto, che prevede l'applicazione locale di un gel a base di prostaglandine o la somministrazione di ossitocina per via endovenosa. Se viene effettuato lo scollamento delle membrane, di solito, si attendono almeno 6-12 ore prima di applicare le prostaglandine.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici