RDW: Cos’è? Perché si Misura? Cosa Significa

RDW: Cos’è? Perché si Misura? Cosa Significa
Ultima modifica 02.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si Misura
  4. Valori Normali
  5. Come si Misura
  6. Preparazione
  7. Interpretazione dei Risultati

Generalità

RDW (ampiezza della distribuzione dei globuli rossi, dall'inglese "Red blood cell Distribution Width") è un indice eritrocitario che misura la variabilità delle dimensioni dei globuli rossi nel sangue periferico.

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RDW è un parametro dell'esame emocromocitometrico (emocromo) e, in laboratorio, il valore viene calcolato in modo automatico dai moderni conta-globuli.

L'interpretazione del risultato di RDW riveste un'importante utilità nella diagnosi e nel monitoraggio di numerose condizioni patologiche, caratterizzate da una disomogeneità nel volume degli eritrociti.

Un valore dell'ampiezza della distribuzione eritrocitaria (RDW) elevato è indicativo di anisocitosi (presenza di globuli rossi con notevole variabilità nelle dimensioni), quindi può aiutare a determinare le cause dell'anemia e contribuisce alla diagnosi di talassemie, malattie croniche del fegato, sindromi mielodisplastiche, deficit di ferro, carenza di vitamina B12 o di folati.

Cos’è

RDW (Ampiezza di Distribuzione Eritrocitaria): che cos’è?

  • RDW è la misura dell'ampiezza della curva dei volumi eritrocitari (o eritrociti o, più raramente, emazie). La sigla indicata nei referti clinici deriva dall'inglese "Red Blood Cell Distribution Width", che significa Ampiezza della Distribuzione dei Globuli Rossi.
  • La determinazione di questo parametro è parte delle analisi del sangue di routine; l'esame che permette di stabilire il valore di RDW è l'emocromo (noto anche come esame emocromocitometrico).
  • Il valore di RDW viene espresso, generalmente, in percentuale e, meno spesso, come valore assoluto in femtolitri.
  • Per la corretta interpretazione, RDW va messo a confronto con gli altri indici eritrocitari (MCHC, MCV e MCH) ed i valori relativi all'emoglobina (Hb).

Sinonimi di RDW

  • Ampiezza di distribuzione del volume eritrocitario
  • Ampiezza della distribuzione eritrocitaria
  • Ampiezza di distribuzione dei globuli rossi

Perché si Misura

RDW: a cosa serve?

L'ampiezza della distribuzione eritrocitaria (RDW) è un indicatore della variazione delle dimensioni dei globuli rossi all'interno di un campione di sangue. Questo parametro dell'emocromo è utile nella discriminazione dei quadri clinici caratterizzati da anisocitosi.

RDW è indicato per distinguere tra i diversi tipi di anemia, ad esempio per differenziare le talassemie dalle anemie sideropeniche: in entrambi i casi il valore di volume corpuscolare medio (MCV) risulta basso, ma si riscontra un'ampiezza della distribuzione eritrocitaria non omogenea.

Questo parametro è utile anche nella distinzione fra un'anemia megaloblastica dalle carenze di vitamina B12 o di folati (nelle quali l'RDW risulta elevato) e da altre condizioni che determinano macrocitosi (le quali normalmente non sono correlate a scostamenti dell'RDW dal range di normalità).

Globuli rossi: forma e dimensioni

I globuli rossi sono cellule del sangue deputate al trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti. Affinché possano svolgere al meglio la propria funzione, gli eritrociti devono avere forma e dimensioni costanti. Normalmente, un globulo rosso appare come un disco biconcavo con nucleo schiacciato e presenta un diametro medio di circa 7-8 micron. In presenza di alcune patologie, però, questi parametri possono variare e gli eritrociti assumono diverse forme e dimensioni.

Che cos'è l'Anisocitosi

L'anisocitosi è una condizione caratterizzata dalla contemporanea presenza di globuli rossi (o eritrociti) di varie dimensioni nel sangue periferico, spesso con diverso grado di emoglobinizzazione. Quest'alterazione ematologica è frequentemente associata ad alcune forme di anemia, ma può dipendere anche da numerose altre patologie o situazioni fisiologiche. Tra le cause che possono indurre anisocitosi rientrano le sindromi mielodisplastiche, i problemi di origine alimentare (es. carenze vitaminiche o deficit di ferro), le malattie infiammatorie croniche (come celiachia, infezioni e certe neoplasie) e la gravidanza. Il trattamento dell'anisocitosi dipende dalle cause sottostanti e può prevedere, ad esempio, l'assunzione di integratori a base di ferro o vitamine, la modifica del regime alimentare e le trasfusioni di sangue più o meno ricorrenti.

RDW: quando viene prescritto l’esame?

L'ampiezza della distribuzione eritrocitaria (RDW) indica se i globuli rossi nel circolo ematico presentano un volume omogeneo o se esiste una certa variabilità. Questo parametro viene riportato come parte di un emocromo completo standard.

Nel corso di un iter diagnostico, l'esame permette di identificare l'esatta causa e/o determinare la severità di un particolare quadro clinico, soprattutto quando il paziente manifesta un certo numero di segni e sintomi che possono essere messi in relazione con patologie che interessano le cellule del sangue, come le anemie o le sindromi mielodisplastiche.

Il valore di RDW è particolarmente utile in combinazione al volume corpuscolare medio dei globuli rossi (MCV) nell'inquadramento dell'anisocitosi.

Una volta stabilita la diagnosi, la determinazione di RDW e degli altri indici corpuscolari, permette di monitorare la patologia e/o l'efficacia di trattamenti a intervalli regolari.

Indici corpuscolari: che cosa e quali sono (in breve)

RDW viene utilizzato insieme agli indici (MCV, MCH, MCHC) per descrivere una popolazione di globuli rossi. MCHC è un indice eritrocitario (anche detto indice corpuscolare dei globuli rossi) che permette l'analisi della parte corpuscolata del sangue, cioè delle cellule circolanti nel torrente ematico; nel dettaglio, questo parametro mette in relazione la quantità di emoglobina e la dimensione della cellula eritrocitaria. MCHC fornisce, quindi, informazioni utili circa l'aspetto e le caratteristiche dei globuli rossi (o eritrociti), in combinazione con il contenuto emoglobinico corpuscolare medio (MCH: coincide con il contenuto, in termini di peso, di emoglobina in ogni singolo globulo rosso) ed il volume corpuscolare medio (MCV: è la misura della grandezza media dei globuli rossi). La concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC) misura la concentrazione dell'emoglobina in un solo globulo rosso, in relazione alle dimensioni di quest'ultimo.

Valori Normali

Quali sono i valori normali di RDW?

RDW è una misura derivata dalle curve di distribuzione dei globuli rossi generate su analizzatori ematologici automatizzati.

A seconda del laboratorio presso il quale viene effettuata l'analisi, le due misurazioni RDW attualmente in uso sono:

  • RDW-CV: valuta la distribuzione volumetrica dei globuli rossi considerando il coefficiente di variazione;
  • RDW-SD: valuta la distribuzione volumetrica rispetto alla deviazione standard.

I valori di riferimento di questi due parametri sono diversi (RDW-CV è espresso in percentuale, mentre RDW-SD in femtolitri), ma del tutto sovrapponibili: l'una o l'altra modalità di calcolo non comporta nessuna differenza per quanto concerne l'ambito clinico.

Normalmente, se considerato il coefficiente di variazione della distribuzione volumetrica dei globuli rossi, RDW-CV è compreso nell'intervallo di riferimento di 11,6-14,6%. Il range di normalità per RDW-SD è compreso, invece, tra 39 e 46 femtolitri (fL).

Nota bene: come altri parametri ematochimici, l'intervallo di riferimento dell'esame può variare leggermente in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto che viene consegnato. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

RDW-CD

RDW-CV è un calcolo basato sia sull'ampiezza della curva di distribuzione, sia sulla dimensione media degli eritrociti. Viene calcolato dividendo la deviazione standard della dimensione media delle cellule per l'MCV dei globuli rossi e moltiplicando per 100 per convertire in percentuale.

Poiché si tratta di un calcolo, RDW-CV dipende non solo dalla larghezza della curva di distribuzione, ma anche dall'MCV della popolazione di globuli rossi e potrebbe non riflettere sempre la variazione effettiva delle dimensioni dei globuli rossi.

A cosa prestare attenzione:

  • Una popolazione omogenea di globuli rossi con una curva di distribuzione stretta e un MCV basso può avere un RDW-CV elevato;
  • Una popolazione eterogenea di globuli rossi con un'ampia curva di distribuzione e un MCV elevato può avere un normale RDW-CV.

RDW-SD

RDW-SD è una misura effettiva della larghezza della curva di distribuzione dei globuli rossi nei femtolitri (fL).

Come si Misura

RDW: in cosa consiste l’esame?

Per effettuare l'esame, il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue da una vena del braccio o mediante una puntura del dito o del tallone (neonati). Di solito, l'analisi di RDW viene eseguito con strumenti automatizzati.

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Preparazione

RDW: è necessaria una preparazione all’esame?

Per sottoposi al prelievo di sangue utile per la valutazione di RDW non è necessario essere a digiuno. L'esame si svolge, infatti, sulla parte corpuscolata del sangue, ossia sulle cellule, la cui determinazione non viene influenzata dal fatto di aver assunto cibi o bevande.

Tuttavia, se oltre agli indici corpuscolari ed all'emocromo, si deve effettuare qualche altro esame del sangue che prevede il digiuno (come la determinazione della glicemia o del colesterolo) sarà necessario astenersi dall'ingestione di alimenti nel periodo che precede il prelievo (di norma, 8-10 ore prima). Il medico di base che prescrive le analisi potrà comunque fornire le informazioni utili ad ogni singolo caso.

Nota. Alcuni farmaci possono influenzare i valori di RDW. Pertanto, prima di sottoporsi all'esame, è opportuno segnalare eventuali terapie in corso.

Interpretazione dei Risultati

Cosa significano i valori di RDW?

Ricordando che l'interpretazione degli esami spetta esclusivamente al proprio medico di base o allo specialista ematologo di riferimento, è possibile fornire alcune indicazioni generali sull'interpretazione dei valori di RDW:

  • RDW alto e MCV normale

La combinazione di un RDW alto e un volume corpuscolare medio (MCV) nella norma può essere indicativa di: anemia falciforme, malattie croniche del fegato, sindrome mielodisplastica, deficit di ferro, carenza di vitamina B12 o di folati.

  • RDW normale e MCV basso

Se RDW è normale, mentre MCV risulta basso, può indicare la presenza di una forma di anemia causata da una patologia cronica, talassemia eterozigote o emoglobina E-beta-talassemia (HbE- BT).

  • RDW alto e MCV alto

RDW e MCV elevati si possono riscontrare in caso di: anemia emolitica autoimmune, sindrome mielodisplastica, epatopatie croniche, carenza di folati o di vitamina B12 e chemioterapia.

  • RDW alto e MCV basso

Un RDW alto in associazione ad un MCV basso possono segnalare una carenza di ferro o la presenza di beta-talassemia.

  • RDW normale e MCV alto

Un aumento di MCV in combinazione ad un RDW normale possono essere presenti in caso di anemia aplastica, malattie croniche del fegato, abuso di alcol e trattamenti con farmaci chemioterapici o antivirali.

Note all’interpretazione di RDW

  • In alcuni casi (es. anemia da patologia cronica o nefropatie), RDW e MCV possono rientrare entrambi nel range di normalità.
  • Un RDW elevato contribuisce alla diagnosi certa di un deficit nutrizionale precoce, come una carenza di ferro, acido folico o vitamina B12, poiché il parametro aumenta prima di altri indici eritrocitari.
  • RDW è molto utile – nonostante il parametro non sia sufficiente se considerato da solo - nella diagnosi differenziale tra un'anemia sideropenica (RDW elevato, MCV basso o normale) e una talassemia eterozigote semplice (RDW entro i limiti e MCV basso). RDW può anche aiutare a distinguere tra le varie forme di anemia megaloblastica, come l'anemia da carenza di folati o vitamina B12 (RDW elevato) e altre cause di macrocitosi, che spesso correlano ad un RDW normale. Tra le varie applicazioni, RDW consente di distinguere tra l'anemia ipoproliferativa (caratterizzata dalla presenza di reticolociti, cioè eritrociti immaturi) e l'anemia emolitica (dovuta ad un aumento della distruzione dei globuli rossi).
  • RDW può essere utilizzato come guida per la segnalazione di campioni che potrebbero richiedere l'esame dello striscio di sangue periferico: se elevato, il parametro può indicare la frammentazione dei globuli rossi, l'agglutinazione o la presenza di popolazioni di globuli rossi dimorfici.
  • Minimi scostamenti di RDW rispetto all'intervallo di normalità possono non avere alcun significato clinico; tale riscontro è piuttosto comune. Come per altri parametri ematologici, per stabilire un'eventuale associazione patologica è fondamentale interpretare i risultati facendo riferimento al contesto generale.

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici