Quanto dura il vaccino contro l’Herpes Zoster?

Quanto dura il vaccino contro l’Herpes Zoster?
Ultima modifica 09.05.2024
INDICE
  1. Introduzione
  2. Che cos'è l'Herpes Zoster
  3. Esiste una vaccinazione specifica
  4. Il nuovo studio
  5. Come si riconosce il fuoco di Sant'Antonio

Introduzione

Secondo le stime ufficiali, circa una persona su quattro è destinata a soffrire di Herpes Zoster, in due casi su tre dopo i 50 anni. Esiste, però, un vaccino ben tollerato e sicuro autorizzato per l'immunizzazione degli adulti over 50, in grado di contrastare la riattivazione e la replicazione virale del virus. Ma quanto dura il suo effetto? Secondo uno studio internazionale denominato ZOSTER-049 la protezione offerta dal vaccino si protrarrebbe per oltre un decennio.

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Che cos'è l'Herpes Zoster

L'Herpes zoster, più conosciuto come fuoco di Sant'Antonio, è un'infezione causata dalla riattivazione del varicella-zoster (VZV), lo stesso virus che provoca la varicella. Questo virus, infatti, ha una caratteristica particolare: dopo che ha provocato la varicella, in genere in età infantile, non viene debellato del tutto.

Anche dopo la guarigione, resta nell'organismo, senza dare sintomi (si parla di stato latente), aspettando altri momenti favorevoli per tornare attivo. Quando si risveglia, non provoca più la varicella, bensì il fuoco di Sant'Antonio, che altro non è che una sofferenza dei nervi (la nevrite) e della cute innervata. Il virus riattivato, infatti, viaggia lungo i nervi e raggiunge proprio la cute, causando il dolore e una caratteristica eruzione cutanea.

La riattivazione può avvenire in qualunque momento, più frequentemente a distanza di decenni.

Esiste una vaccinazione specifica

Esiste un vaccino ben tollerato e sicuro autorizzato per l'immunizzazione degli adulti over 50, in grado di contrastare la riattivazione e la replicazione virale del virus Varicella Zoster, che ha un'efficacia compresa fra il 51% ed il 70%. Viene somministrato in un'unica dose e in Italia viene offerto gratuitamente a tutti i 65enni e alle categorie a rischio.

Gli effetti collaterali più comuni sono reazioni nel sito dell'iniezione, mal di testa e dolore alle estremità. In realtà, stando a una ricerca internazionale ancora in corso, lo ZOSTER-049, l'efficacia arriverebbe all'80% e la durata del vaccino sarebbe di 11 anni.

Il nuovo studio

Lo studio ZOSTER-049 è un'estensione di due studi clinici di fase III, ZOE-50 e ZOE-70, in cui l'efficacia del vaccino contro l'Herpes Zoster è stata valutata del 97% negli adulti di età pari o superiore a 50 anni e del 91% negli adulti di età pari o superiore a 70 anni in un periodo di follow-up di circa quattro anni.

Il nuovo studio, appena concluso, ha coinvolto gli stessi partecipanti, che sono stati seguiti complessivamente per altri sei anni, per un totale di 11 anni, allo scopo di valutare l'efficacia e la sicurezza a lungo termine del vaccino. Dall'analisi finale pubblicata poche settimane fa è emerso che l'efficacia del vaccino è del 79,7% negli adulti di età ≥ 50 anni nel periodo dal sesto anno all'undicesimo anno dopo la vaccinazione, dell'82,0% negli adulti ≥ 50 anni all'undicesimo anno, del 73,1% negli adulti di età ≥70 anni da sei a 11 anni dopo la vaccinazione.

Il dottor Javier Díez-Domingo, ricercatore principale della FISABIO (Fondazione per la promozione della salute e della ricerca biomedica della Comunità Valenciana, Spagna) ha dichiarato: "Questi dati finali dimostrano una protezione continua per oltre un decennio con un'elevata efficacia mantenuta sia negli over 50 sia gruppi di età 70+. Le malattie infettive come l'herpes zoster rappresentano un rischio significativo per gli adulti a causa del naturale declino del nostro sistema immunitario, e questi dati rappresentano un notevole progresso nella nostra comprensione di ciò che si può ottenere a lungo termine per una protezione efficace contro l'herpes zoster".

Come si riconosce il fuoco di Sant'Antonio

Il sintomo più caratteristico dell'infezione provocata dalla riattivazione del virus della varicella è un dolore molto intenso. Come si può evincere dall'espressione "fuoco di Sant'Antonio" si tratta di un dolore urente, che può peggiorare ulteriormente al solo sfiorare l'area interessata con la punta delle dita. Anche il semplice sfregamento degli abiti contro la pelle può essere insopportabile. 

Si tratta di una delle tipologie di dolore più potenti, collocata ai primissimi posti della scala del dolore riconosciuta a livello internazionale, che può compromettere la qualità di vita di chi ne soffre. Non si tratta, però, della prima manifestazione della malattia. In genere, nelle prime fasi compaiono sintomi generici, come mal di testa, stanchezza, malessere diffuso e ipersensibilità cutanea.

Solo in una fase successiva, il soggetto colpito inizia ad avvertire un dolore cutaneo circoscritto, associato a bruciore o fitte, prurito e irritazione. In pochi giorni, l'area interessata diventa eritematosa, con lesioni maculo-papulari e successivamente si riempie di bolle piene di liquido. 
Dopo essersi aperte, le bolle si trasformano in croste, fino alla guarigione.

In genere, i sintomi si manifestano su un lato del torace oppure sul viso, il collo o gli occhi. Se una persona sana suscettibile, ossia che non ha ancora avuto la varicella e che non è stato vaccinata, come un bambino, entra in contatto diretto con le lesioni cutanee di un soggetto infetto può contrarre il virus.