Puntura di medusa: sintomi, cause, quanto dura e rimedi

Puntura di medusa: sintomi, cause, quanto dura e rimedi
Ultima modifica 15.07.2024
INDICE
  1. Puntura di medusa: cosa fare e cosa evitare?
  2. Cos’è una puntura di medusa?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Puntura medusa: cosa fare
  6. Puntura medusa: cosa NON fare
  7. Prevenzione

Puntura di medusa: cosa fare e cosa evitare?

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Cos’è una puntura di medusa?

La puntura di medusa è una reazione cutanea di natura infiammatoria che risulta dal contatto accidentale con i tentacoli di quest'animale marino.

Per l'uomo, la puntura di medusa può risultare parecchio fastidiosa: le estremità aderiscono come delle ventose al corpo e rilasciano sostanze urticanti, che provocano un'irritazione di tipo orticarioide (dolore, arrossamento, prurito e gonfiore).

Cosa succede quando punge una medusa?

Alle nostre latitudini, la puntura di medusa è solitamente innocua e la sintomatologia a livello cutaneo che ne consegue può essere attenuata con alcuni pratici rimedi. Meno spesso, possono insorgere delle complicanze severe, come reazioni allergiche o shock anafilattico, che possono compromettere le funzioni vitali del soggetto colpito in breve tempo. In questi casi, la tempestività d'intervento è fondamentale.

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Medusa: breve identikit

  • La medusa è un animale marino appartenente al phylum degli Cnidari (o Celenterati).
  • Il corpo della medusa è composto prevalentemente da acqua (98% circa).
  • La sua forma generica è quella di un polipo rovesciato: la parte superiore (esombrella) è convessa, mentre la regione inferiore (subombrella) è concava. Dal margine di quest'ultima dipartono i tentacoli urticanti a scopo di difesa e di predazione.
  • I tentacoli della medusa possono essere lunghi svariati metri.

Cause

Perché la medusa punge?

Nel Mar Mediterraneo, le meduse sono presenti in abbondanza e, fortunatamente, sono meno pericolose rispetto a quelle dei mari tropicali e delle coste australiane. I contatti accidentali non sono dunque rari: nella maggior parte dei casi, gli incontri ravvicinati sono casuali e si verificano quando si nuota o ci si immerge.

Le meduse sono animali marini che si spostano verticalmente, quindi si trovano in superficie e possono scendere sul fondo. Spesso, queste si fanno trasportare dalle correnti, di cui non riescono a contrastare il moto. A tal punto, va precisato che le meduse non attaccano spontaneamente l'uomo, né si dirigono di proposito verso nuotatori e pescatori; piuttosto, sono i bagnanti che si avvicinano eccessivamente all'animale e lo urtano involontariamente.

Occorre, poi, segnalare che le meduse in grado di pungere hanno solitamente tentacoli molto lunghi: quelli di cui è dotata la cosiddetta Caravella Portoghese (Physalia physalis) raggiungono anche i 10-20 metri. In altre parole, se in mare la medusa sembra lontana, non è detto che i suoi tentacoli non siano vicini.

Che “veleno” rilasciano le meduse?

Innanzitutto, va chiarito che la medusa non punge, poiché non ha un vero pungiglione. Più correttamente, infatti, si tratta di un animale urticante: quando la medusa viene inavvertitamente toccata, i tentacoli si appoggiano sulla pelle della vittima umana e rilasciano delle sostanze fortemente irritanti che producono una reazione cutanea, simile ad un'ustione chimica di primo o secondo grado.

Nel dettaglio, il "veleno" che causa le manifestazioni tipiche della puntura di medusa è costituita da una miscela di tre proteine ad effetto sinergico:

  • Ipnotossina: è responsabile di un'azione anestetica, quindi paralizzante nelle potenziali prede;
  • Talassina: dopo il contatto tra i tentacoli e la cute, è la componente che induce la risposta infiammatoria nell'uomo; nelle persone suscettibili dal punto di vista immunitario, la talassina può risultare allergenica;
  • Congestina: produce una paralisi dell'apparato circolatorio e respiratorio delle vittime, risultando letale.

Cosa succede dopo la puntura di una medusa?

Nella maggior parte dei casi, la puntura di medusa provoca: dolore, eritema, prurito e gonfiore.

Responsabili di questa reazione sono i tentacoli dell'animale marino, nei quali si trovano le cnidocisti (note anche come nematocisti o cisti nematoidi), cioè piccoli organelli cellulari che contengono la sostanza urticante. Quest'ultima è costituita, come anticipato, da una miscela di tre proteine, con effetto infiammatorio e neurotossico. Le tossine contenute nelle cnidocisti servono alla medusa per difendersi e paralizzare una potenziale preda.

La cosiddetta puntura di medusa si verifica, quindi, in seguito al contatto con i tentacoli: quando l'animale marino entra in collisione con una parte del corpo, le estremità si appoggiano come una ventosa. Le cnidocisti vengono depositate così sulla pelle della vittima e la loro rottura rilascia il veleno. Quest'ultimo è termolabile, cioè si degrada ad alte temperature.

La gravità della puntura di medusa dipende da vari fattori, quali:

  • Tipo di medusa;
  • Area geografica dell'incidente;
  • Ampiezza della zona colpita;
  • Tempo di esposizione all'agente irritante e di permanenza in acqua;
  • Età, corporatura e stato di salute della persona colpita (bambini e anziani sono più rischio di incorrere in reazioni più severe).

Nelle persone suscettibili, la puntura di medusa può innescare uno shock anafilattico, compromettendone le funzioni vitali in tempi brevi, sino ad arrivare al decesso.

Quali Meduse sono più pericolose?

Non tutte le meduse sono urticanti e non tutte lo sono allo stesso modo: alcune sono quasi innocue per l'uomo, altre possono provocare gravi danni, se non condurre addirittura alla morte.

Alcune specie tropicali causano più facilmente uno shock anafilattico. Inoltre, il forte dolore che provoca la puntura di medusa può essere fatale in individui con problemi di cuore.

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Pelagia noctiluca

Nel mar Mediterraneo, più frequentemente, si osservano meduse poco urticanti, come, ad esempio, il Polmone di mare (Rhizostoma pulmo) o la Cassiopea mediterranea (Cotylorhiza tuberculata). In alcuni periodi dell'anno, a ridosso delle coste italiane, però, è possibile imbattersi nella Medusa luminosa (Pelagia noctiluca), capace di punture molto dolorose.

Tra le specie più temibili rientrano, invece, la Caravella portoghese (Physalia physalis) e la Vespa di mare (Chironex fleckeri, nota anche come cubomedusa).

Sintomi e Complicazioni

Puntura di Medusa: cosa si sente dopo il contatto?

  • Al primo contatto tra pelle e medusa, si percepisce un forte bruciore.
  • Subito dopo, la superficie cutanea coinvolta diventa rossa e compaiono dei piccoli pomfi (rigonfiamenti della cute), simili a quelli dell'orticaria.
  • Il dolore associato a quest'irritazione comincia ad attenuarsi dopo una ventina di minuti, lasciando spazio ad un intenso prurito.

Quali sono i sintomi di una puntura di medusa?

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La puntura di medusa provoca una reazione infiammatoria caratterizzata da:

Se la puntura di medusa coinvolge più del 50% del corpo, questa sintomatologia può essere estremamente intensa e l'entità del dolore può diventare insopportabile.

Quanto dura l'effetto della puntura di medusa?

Di solito, la sensazione urente si risolve dopo circa 10-20 minuti, ma resta il prurito. Due giorni dopo una puntura di medusa, la pelle inizierà a guarire; i segni possono rimanere per pochi giorni o un paio di settimane, anche in funzione dei rimedi che si applicano.

Va ricordato che l'effetto della puntura di medusa dipende dalla suscettibilità individuale (alcune persone sono maggiormente predisposte a sviluppare reazioni gravi), dalla specie in questione, dal tempo di permanenza in acqua e dall'area geografica dell'incidente.

Attenzione!  Alcune meduse sono pressoché innocue per l'uomo: in ogni caso, è bene evitare di toccarle. Il loro liquido urticante può rimanere sulle mani, le quali possono facilmente trasferirlo a bocca, occhi o altre parti delicate del corpo, dove può comunque provocare una reazione infiammatoria.

Puntura di medusa: quando preoccuparsi

Se dopo la puntura di medusa, la reazione cutanea diventa molto estesa e si associa a respirazione difficoltosa, confusione mentale, sudorazione profusa, pallore e disorientamento, è bene recarsi con urgenza al pronto soccorso. La puntura di medusa può causare, infatti, uno shock anafilattico e queste manifestazioni possono rappresentarne un campanello d'allarme.

Puntura medusa: cosa fare

Cosa fare in caso di puntura di medusa

Se si entra accidentalmente in contatto con una medusa e non si fosse proprio riusciti ad evitare la sua puntura, è possibile neutralizzarne gli effetti con alcuni semplici accorgimenti:

  • Allontanarsi con calma ed uscire dall'acqua

Nel caso si venga sfiorati da una medusa mentre di sta nuotando al largo, è bene non fare movimenti scomposti, cercando di allontanarsi (per quanto possibile, senza agitarsi). Se non si è riusciti a evitare l'animale e la sua puntura, raggiungere la riva, dove, se necessario, è possibile chiedere aiuto a qualcuno. Se si avvista una medusa mentre ci si trova già a riva, invece, è bene uscire subito dall'acqua.

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  • Lavare la parte colpita con acqua di mare

In caso di puntura di medusa, sciacquare ripetutamente la parte colpita con acqua di mare, in modo da diluire le tossine rilasciato dai tentacoli non ancora penetrate nella pelle. Evitare, invece, l'acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti (strutture urticanti che le meduse usano per difendersi) rimaste sulla pelle ed aumentare il dolore della vittima.

  • Pulire la pelle dai filamenti residui

Finché i tentacoli e gli eventuali residui della medusa aderiscono alla pelle, continuano a rilasciare veleno, quindi vanno prontamente asportati.

Per rimuovere le parti rimaste attaccate alla superficie cutanea occorre armarsi di pazienza e di una tessera di plastica rigida (es. carta di credito) o di un coltello (non dalla parte della lama).

  • Applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio 

Non affidarsi ai rimedi della nonna: ammoniaca, urina, limone, aceto e alcol, potrebbero ulteriormente infiammare la parte colpita dalla puntura di medusa.

Per lenire il prurito, è meglio ricorrere ad una crema o un gel a base di cloruro di alluminio, meglio se ad una concentrazione del 5%. Questo prodotto è reperibile in farmacia e serve a lenire il prurito ed a bloccare la diffusione delle tossine.

Quando gli effetti della puntura di medusa sono localizzati, è meglio non ricorrere alle creme contenenti cortisone o antistaminico, poiché entrano in azione solo dopo circa 30 minuti dall'applicazione, cioè quando la reazione è già naturalmente esaurita. Questi principi attivi possono invece andare bene per via orale, nel caso di lesioni diffuse o disturbi generali, previa indicazione del medico.

  • Recarsi subito al Pronto Soccorso o chiamare il 118

Se subentrano altri disturbi (reazione cutanea diffusa, nausea, vomito, sudorazione profusa, mal di testa, pallore, vertigini, disorientamento e difficoltà respiratorie) è bene cercare un tempestivo intervento medico. In alcune persone particolarmente sensibili, infatti, la puntura di una medusa può innescare una reazione allergica o, peggio, uno shock anafilattico. In questi casi, la tempestività di intervento è fondamentale.

Puntura medusa: cosa NON fare

Cosa evitare in caso di puntura di medusa

Dopo una puntura di medusa, occorre evitare il peggioramento dei sintomi e fare attenzione a non incappare in alcuni comuni errori:

  • Attenzione al calore eccessivo

Non strofinare la parte colpita con le mani, la sabbia o una pietra tiepida. Le tossine contenute nel veleno rilasciato dalle cnidocisti della medusa sono effettivamente termolabili, cioè vengono inattivate dal calore. Per produrre quest'effetto bisognerebbe raggiungere, tuttavia, una temperatura di circa 50°C, rischiando una scottatura.

  • Non strofinare o grattare la parte

Dopo la puntura di medusa, cercare di resistere alla tentazione di grattare la parte colpita. Cedere a questa reazione istintiva significa rompere le eventuali cnidocisti residue, liberando ulteriore veleno. In seguito alla puntura di medusa, fare attenzione a non toccare occhi e bocca.

Nelle settimane successive alla puntura di medusa, l'arrossamento lascia il posto ad un'iperpigmentazione che potrebbe essere resa duratura dai raggi ultravioletti. Pertanto, per evitare la comparsa di macchie cutanee scure, la parte colpita dalla puntura di medusa andrebbe coperta fino alla completa guarigione; in alternativa, è possibile ricorrere all'applicazione di una protezione a filtro totale (SPF 50+).

Per approfondire: Cosa fare se si viene punti da una medusa?

Prevenzione

Esiste un modo per evitare le punture di meduse?

  • In generale, prima di tuffarsi in acqua, è bene guardare la superficie del mare: se si avvista una medusa, anche in lontananza, è bene rimandare il bagno. Inoltre, è meglio fare attenzione alla presenza di cartelli e segnali di avvertimento posizionati sulla spiaggia.
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  • Le tossine prodotte dalle diverse specie di meduse variano, per cui spesso si rendono necessari accorgimenti differenti per controllare dolore, ulteriore rilascio di veleno e reazioni locali. In altre parole, le strategie utili contro una medusa tropicale possono essere controindicate per una del Mediterraneo. Pertanto, chi si reca in aree a rischio per la presenza di meduse potenzialmente letali dovrebbe conoscere le strategie di pronto intervento.
  • A scopo precauzionale, possono essere indossate delle tute complete di Lycra o applicare le cosiddette "creme anti-medusa" che rendono la pelle scivolosa e limitano l'azione urticante dei tentacoli, i quali non riescono ad aderire come consuetudine.

Lo sapevate che…

In Australia, le meduse fanno più vittime degli squali. In alcune spiagge, per tenere alla larga quest'animale marino, soprattutto le specie di dimensioni maggiori, sono state messe in acqua delle reti di protezione.

Per approfondire: Come tenere lontane le meduse? Potrebbe interessare anche: Puntura di medusa rimedi: cosa mettere e perché fare pipì sopra non serve a niente

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici