Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: a cosa serve?

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: a cosa serve?
Ultima modifica 18.10.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. A cosa serve
  4. Come si svolge
  5. Risultati

Generalità

La psicoterapia cognitivo comportamentale è un trattamento indicato per affrontare i disturbi psicopatologici, come l'ansia, gli attacchi di panico e le fobie.

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Questa tipologia d'intervento si basa sul presupposto che esiste una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Per la psicoterapia cognitivo comportamentale, infatti, i problemi emotivi sono influenzati dalle azioni e dalle esperienze del vissuto.

Il piano di trattamento è avviato da uno psicoterapeuta e si pone l'obiettivo di fornire al paziente gli strumenti per sapere gestire l'ansia e modificare le convinzioni negative e le percezioni errate della mente. Ciò che caratterizza e distingue quest'approccio è, infatti, la spiegazione della patologia attraverso l'analisi delle strutture e delle costruzioni cognitive dell'individuo che contribuiscono a mantenerne la sintomatologia ansiosa.

Cos’è

Che cos'è la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale?

La psicoterapia cognitivo comportamentale è un metodo che permette di lavorare sulla psicologia della persona e, al contempo, le insegna a mettersi alla prova nelle situazioni che causano ansia, fobia o attacchi di panico.

In pratica, il trattamento combina la componente cognitiva (cioè si concentra sui processi mentali) a quella comportamentale.

La psicoterapia cognitivo comportamentale si avvale di procedure mirate alla modificazione non solo dei comportamenti manifesti, ma anche di emozioni, atteggiamenti, aspettative e convinzioni del soggetto.

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: principi base

La psicoterapia cognitivo comportamentale (in inglese: "Cognitive-Behaviour Therapy", CBT) si basa sul concetto che le risposte comportamentali ed emotive sono fortemente influenzate da idee, pensieri, convinzioni e credenze relative agli eventi del vissuto.

Le distorsioni cognitive si mantengono nel tempo ed ostacolano la possibilità del paziente di affrontare i propri disturbi psicopatologici, nonostante il malessere sperimentato e le opportunità di intervenire sui motivi alla loro origine.

In termini molto semplici, la psicoterapia cognitivo comportamentale si propone di favorire, nei casi in cui è possibile, il recupero del senso comune.

Caratteristiche della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

La psicoterapia cognitivo comportamentale è:

  • Testata e validata: la psicoterapia cognitivo comportamentale è un metodo scientificamente fondato, che si basa sulle conoscenze delle strutture e dei processi mentali pervenute dalla ricerca psicologica di base. Attualmente, questa strategia è considerata, a livello internazionale, uno dei più efficaci metodi per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici. L'efficacia di quest'approccio è stata dimostrata da studi scientifici realizzati in condizioni controllate, condotti con lo stesso rigore dei test effettuati per le terapie farmacologiche.
  • Strutturata e concreta: la psicoterapia cognitivo comportamentale si articola secondo una struttura ben definita, benché non in maniera rigida (in base al disturbo, può essere prevalente la componente cognitiva o, viceversa, quella comportamentale). L'obiettivo del trattamento è quelli di risolvere i disturbi psicologici concreti, cercando di ridurre, ad esempio, i sintomi depressivi o eliminare i rituali compulsivi.
  • Di breve durata: la durata della psicoterapia cognitivo comportamentale varia, di solito, dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso; il più delle volte, gli incontri sono stabiliti con cadenza settimanale. Tuttavia, cambiamenti significativi si verificano già nei primi mesi di trattamento.
Per approfondire: Quale percorso di psicoterapia scegliere?

A cosa serve

A cosa serve la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale?

La psicoterapia cognitivo comportamentale permette di affrontare gradualmente una serie di circostanze ansiogene, partendo da quelle meno impegnative a quelle più articolate. Poco per volta, il paziente reimpara a gestire le situazioni che prima venivano evitate e/o evocavano pensieri negativi.

L'obiettivo della psicoterapia cognitivo comportamentale non consiste semplicemente nell'eliminare l'ansia, ma di saperla gestire in modo concreto, modificando le emozioni, i comportamenti ed i pensieri disfunzionali.

Il trattamento si propone, quindi, di migliorare la qualità della vita dei pazienti ed aiutarli a gestire o risolvere l'eventuale psicopatologia. La psicoterapia cognitivo comportamentale fornisce gli strumenti per individuare gli schemi distorti di ragionamento e d'interpretazione della realtà, quindi li integra con pensieri e convinzioni funzionali e positive.

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: quando viene indicata?

La psicoterapia cognitivo comportamentale è indicata in presenza di vari disturbi psicologici, emotivi e comportamentali.

Quest'approccio risulta particolarmente efficace nel trattamento di:

Combinata alla somministrazione appropriata di farmaci o altre tipologie d'intervento, la psicoterapia cognitivo comportamentale è utile anche nell'affrontare:

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la psicoterapia cognitivo comportamentale ha assunto il ruolo di trattamento d'elezione per i disturbi d'ansia.

Come si svolge

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: come funziona?

La psicoterapia cognitiva comportamentale è un trattamento che prevede di indebolire progressivamente i legami tra gli stimoli ansiogeni e la percezione dell'ansia. Durante questo percorso, il paziente può avvertire le emozioni più disparate: paura, tristezza, agitazione, preoccupazione, rabbia, panico ecc.

In tali circostanze, la componente cognitiva della psicoterapia:

  • Insegna ad adottare tecniche di rilassamento, per calmare il fisico e la mente;
  • Allena a riconoscere i pensieri ricorrenti e gli atteggiamenti distorti che causano disagio, sensazioni negative e comportamenti sbagliati, sostituendoli con pensieri realistici o più funzionali al proprio benessere.

La componente comportamentale addestra, invece, a mettere in atto quest'insegnamenti per bloccare i sintomi. Quest'aspetto della psicoterapia contribuisce a modificare la relazione fra le persistenti emozioni problematiche vissute dal paziente e le abituali reazioni comportamentali che la persona mette in atto in tali circostanze, attraverso:

  • L'apprendimento di nuove modalità di risposta;
  • L'esposizione graduale alle situazioni temute;
  • La gestione attiva degli stati di disagio.

Questi due metodi – cognitivo e comportamentale - agiscono in sinergia ed in varie combinazioni, cioè, in base al disturbo da trattare, una componente può essere preponderante rispetto all'altra. Ad esempio, le fobie hanno maggiore beneficio dell'esposizione alla circostanza che fa paura (terapia comportamentale), mentre gli attacchi di panico possono essere curati soprattutto quando si comprende da cosa sono scatenati (terapia cognitiva).

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Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: quali fasi prevede?

Il percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale è articolata nelle seguenti fasi:

  • Valutazione iniziale: lo psicoterapeuta raccoglie informazioni su ciò che causa malessere, ad esempio, se le situazioni si verificano all'aperto o al chiuso, quali sono gli stimoli scatenanti o le circostanze ansiogene e così via. Attraverso questo colloquio anamnestico, talvolta supportato da test psico-diagnostici, il terapista riesce ad inquadrare correttamente la rappresentazione soggettiva della realtà all'origine e nel mantenimento dei disturbi psicopatologici del paziente, e come intervenire nel modo più opportuno con la psicoterapia cognitivo comportamentale.
  • Psico-educazione: lo psicoterapeuta illustra al paziente i vari disturbi e le situazioni in grado d'indurre ansia e panico, spiegando che si tratta di fatti innocui. Questa fase della psicoterapia cognitivo comportamentale è molto importante, poiché il soggetto vive la problematica psicologica con un grave malessere. Ad esempio, l'accelerazione del battito cardiaco e l'affanno possono essere interpretati come segnali di una malattia del cuore. Nel corso della psicoterapia cognitivo comportamentale, al paziente possono essere proposti materiali da leggere e rileggere, come opuscoli e libri, per approfondire la propria problematica e tranquillizzarsi sempre di più.
  • Ristrutturazione cognitiva: questa fase prevede un dialogo tra psicoterapeuta e paziente per cercare di capire le cause dell'ansia, i pensieri distorti e le interpretazioni che si associano al malessere. Le discussioni hanno l'obiettivo di indagare le circostanze nei quali si è verificato il primo attacco e l'ultimo o con quali modalità è comparsa l'ansia attraverso una serie di domande. Quest'interazione è importante per riconoscere quali pensieri in grado d'innescare gli attacchi di panico sono distorti e non hanno nulla di reale. Il paziente deve monitorare pensieri, convinzioni e percezioni negative per prenderne coscienza e capire che non costituiscono nulla di importante. La ristrutturazione cognitiva prevede anche la decatastrofizzazione, ossia si propongono delle situazioni, cercando di capire cosa potrebbe accadere se i peggiori timori si avverassero e se questi sarebbero così disastrosi come si crede.
  • Esposizione: l'ultimo step della psicoterapia cognitivo comportamentale prevede che il paziente si esponga a circostanze in grado di innescare i sintomi temuti, come vertigini, palpitazioni e senso di soffocamento. Queste situazioni possono essere ricreate con vari metodi, come lo sforzo fisico o la respirazione.

Il percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale può dirsi concluso quando la persona arriva ad affrontare con tranquillità anche la situazione che le scatena maggiormente l'ansia o il panico (es. parlare davanti ad un pubblico, guidare la macchina, trovarsi in mezzo a sconosciuti o in un luogo chiuso ecc.).

La psicoterapia cognitivo comportamentale si avvale di esercizi di rilassamento e di respirazione, da mettere in atto ogni volta che se ne sente la necessità.

Risultati

La psicoterapia cognitivo comportamentale prevede un costante impegno da parte del paziente. Oltre agli appuntamenti nello studio del psicoterapeuta, la persona deve svolgere, nel corso della propria quotidianità, alcuni piccoli compiti che mettono alla prova e consentono di esercitarsi sugli insegnamenti appresi.  

La psicoterapia cognitivo comportamentale permette di ottenere notevoli benefici già dopo poche sedute. La soddisfazione sperimentata nelle situazioni che prima erano ansiogene, quindi evitate, rassicura il paziente e, allo stesso tempo, alimenta la motivazione a proseguire il trattamento.

Nel caso di problemi psicologici più gravi, la psicoterapia cognitivo comportamentale può essere integrata all'uso di psicofarmaci e di altre forme di trattamento.

La psicoterapia cognitivo comportamentale deve essere sistematica e ripetitiva. Il paziente non deve aver fretta di ottenere risultati, altrimenti si rischia di evocare il sentimento opposto, cioè provocare ansia nel perseguire l'obiettivo. La terapia cognitivo comportamentale dovrebbe essere affrontata come una scala: gradualmente, si prende consapevolezza della propria psicopatologia, poi si affronta la problematica nella vita reale con l'obiettivo di raggiungere la guarigione.

Quanto tempo dura la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale?

La durata della psicoterapia cognitivo comportamentale è strettamente connessa alla gravità del disturbo trattato. In linea generale, il trattamento si articola in un periodo di quattro-dodici mesi, ma per avere i primi benefici occorrono circa 6-8 incontri.

Il piano terapeutico viene concordato con lo psicoterapeuta nel corso della valutazione iniziale; di solito, gli incontri sono organizzati con cadenza settimanale fino alla riduzione della problematica e, alla conclusione della terapia, possono essere stabiliti degli appuntamenti per il follow-up, per verificare periodicamente se i risultati vengono mantenuti dal paziente.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici