Quando si parla di poppate non esistono regole fisse; distribuzione, frequenza e durata delle stesse, infatti, variano da un bambino all'altro. In un simile contesto, è possibile stilare tutt'al più alcune indicazioni di carattere generale, per accertarsi che il bambino assuma quantità adeguate di latte e prevenire spiacevoli problemi sia alla madre che al piccolo. Per contro, informazioni esatte e prestampate non possono assolutamente essere divulgate, proprio perché la durata e le caratteristiche di ogni poppata sono il frutto della "magica" sperimentazione tra madre e bambino.
Caratteristiche delle poppate
- La durata di una poppata dipende da numerosissimi fattori. Dato che la maggior parte del latte viene succhiata nei primi 5-10 minuti, molti bambini la terminano spontaneamente in meno di un quarto d'ora, mentre altri possono richiedere più tempo.
- E' buona regola lasciare il bambino attaccato alla mammella sino a quando si stacca spontaneamente; a volte si sazia con un solo seno, altre volte succhia da entrambi. Prima di cambiare lato, comunque, è consigliabile che il neonato svuoti completamente la mammella, dato che l'ultimo latte della poppata è quello più ricco di grassi, quindi saziante, mentre il primo - più acquoso e con ottime caratteristiche reidratanti - placa la sete.
- La durata della poppata può variare sensibilmente da una settimana all'altra, fenomeno che riflette - nella maggior parte dei casi - un adeguamento alla crescita del bambino. La produzione lattea è infatti regolata dalla richiesta; quanto più frequente e vigorosa è la suzione, tanto maggiore risulta la quota di latte consumato e tanto più abbondante quella prodotta. Alcuni neonati fanno "poppate a grappolo" (poppano ogni ora per 2-6 ore, poi dormono per un periodo prolungato); altri, invece, poppano ogni 2-3 ore sia di giorno che di notte.
- Lo stato di rilassamento materno favorisce il flusso di latte; per questo, durante la poppata, la madre dovrebbe sedersi comodamente. Se invece il neonato ama rimanere a lungo attaccato al seno, nutrendosi placidamente e senza fretta, è consigliabile adottare la posizione sdraiata su un fianco, in modo da rilassare il pavimento pelvico.
- La durata della poppata non dovrebbe superare i 30 minuti; vi è infatti il rischio di aerofagia (ingestione d'aria) e coliche gassose neonatali, mentre per la madre aumenta il rischio di irritazioni del capezzolo fino alla comparsa di ragadi, le cui strategie preventive sono approfondite in questo articolo. Il bambino che tende a rimanere troppo a lungo attaccato al seno materno, ha inoltre difficoltà a trovare la giusta regolarità nell'alternarsi delle fasi di alimentazione e riposo.
- La madre deve lavarsi il seno prima e dopo ogni poppata; una scrupolosa igiene con acqua è sufficiente, mentre in genere vengono sconsigliati saponi, unguenti, pomate e soluzioni detergenti ed antisettiche. Queste sostanze, infatti, potrebbero irritare la pelle e conferire al capezzolo un odore ed un sapore sgradevole In commercio sono reperibili appositi fazzolettini per la detersione del seno in allattamento, ovviamente privi di tensioattivi, profumi o sostanze che necessitino di risciacquo. Anche le mani, ovviamente, andranno lavate con attenzione prima di cominciare l'allattamento.
- Se ad ogni poppata vengono usati entrambi i seni, è bene iniziare alternativamente dal seno destro o dal sinistro. Quando invece viene utilizzato un solo seno per volta, per ovvie ragioni è necessario alternarlo di poppata in poppata. In entrambi i casi, una spilla da balia appuntata alla bretella del reggiseno aiuta a ricordare con quale seno iniziare la poppata successiva.
- Al termine della poppata, i capezzoli vanno asciugati e coperti con una compressa sterile; il bambino, nel frattempo, andrà mantenuto in posizione verticale per qualche minuto, in modo da favorire l'insorgenza dell'eventuale e caratteristico ruttino.
- In media, un neonato necessita di 8-12 poppate nell'arco delle 24 ore; se dopo il parto non si può attaccare il piccolo, per stimolare comunque la produzione lattea è fondamentale "tirare" il latte almeno 6-8 volte nell'arco della giornata.
- Il pianto è un segnale tardivo di fame. Il neonato può manifestare il bisogno di attaccarsi al seno con sintomi più precoci, come aprire la bocca, succhiarsi i pugnetti, muovere gli occhi sotto le palpebre, fare dei rumoretti o muovere la testa da un lato all'altro.
- I segnali che il neonato assume quantità adeguate di latte materno durante le poppate sono:
- almeno 3 evacuazioni al giorno dopo il 1 ° giorno
- scariche gialle e grumose dal 5°giorno
- almeno 6 minzioni al giorno dal 4° giorno, con urina chiara o giallo chiaro
- è soddisfatto e contento dopo le poppate
- suoni di deglutizione durante la poppata
- assenza di calo ponderale dopo il 3° giorno
- crescono circa 20-35 grammi al giorno a partire dal 5° giorno
- recupero del peso alla nascita dal 10° giorno
- aumento evidente di consistenza, peso e dimensione delle mammelle, ed
- incremento evidente della quantità e qualità del latte dal 5° giorno
- i capezzoli non mostrano segni di lesione
- la poppata toglie la sensazione di pienezza delle mammelle
- I segnali che il neonato assume quantità inadeguate di latte materno durante le poppate sono:
- l'aumento di peso del neonato è inferiore a 18 g al giorno, a 125 g alla settimana o a 500 g al mese;
- il peso a 15 giorni di vita è inferiore a quello registrato alla nascita;
- il neonato urina meno di 6 volte al giorno, con urine di odore pungente e concentrate (colore giallo scuro che tende all'arancione), ed evacua feci dure, asciutte e di rado:
Oltre a fare registrare un ridotto aumento di peso, il neonato scarsamente allattato può piangere spesso, rimanere tropo a lungo attaccato al seno, apparire letargico e mostrarsi insoddisfatto al termine della poppata o rifiutare il seno.