Piercing al Naso: Cos’è? Tipologie e Rischi

Ultima modifica 12.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Tradizione e Motivazioni
  4. Tipologie
  5. Come si Esegue
  6. Rischi e Complicanze
  7. Controindicazioni

Generalità

Il piercing al naso consiste nel perforare la narice o il setto nasale per applicare piccoli monili, come anelli o barrette metalliche.

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Come le altre forme di body piercing, anche la foratura del naso è una forma di modificazione corporea, che può assumere un significato estetico e decorativo o viene realizzato come usanza rituale, cioè come simbolo spirituale o tribale.

A seconda della posizione, è possibile distinguere diverse tipologie di piercing praticate sul naso, tra cui:

  • Nostril (piercing alla narice);
  • Septum (piercing alla base del setto nasale);
  • Brigde (piercing al ponte nasale).

Nonostante sia rapida e piuttosto semplice da realizzare, l'esecuzione del piercing al naso può correlare a varie complicazioni (tra cui reazioni allergiche, vestibolite e necrosi della parete nasale). Da questo punto di vista, forare la cartilagine aumenta ulteriormente questi rischi, poiché le infezioni potrebbero essere di grave entità.

Per questo motivo, è importante rivolgersi ad un professionista del settore (piercer), che esercita in una struttura igienicamente affidabile e sia in grado di dimostrare la sua esperienza.

Cos’è

Piercing al Naso: che cos'è?

Il piercing al naso è uno dei body piercing più comuni e prevede fondamentalmente la perforazione della pelle o della cartilagine della narice, del setto e, meno spesso, del ponte nasale. Alla foratura segue l'introduzione di oggetti o monili realizzati in acciaio inossidabile, oro, titanio o leghe varie.

Quali sono le caratteristiche del Piercing al Naso?

Il piercing al naso rientra tra le tipologie di modificazione corporale e viene realizzata a scopo decorativo o rituale.

Il piercing al naso prevede la foratura della narice o del setto nasale, seguita dall'introduzione di un "ornamento" in metallo o altro materiale, che può avere l'aspetto di anellino, barretta o brillantino.

Tradizione e Motivazioni

Perché si pratica il Piercing al Naso?

Come altre tipologie di piercing o i tatuaggi, anche la foratura del naso si attua prevalentemente per motivi decorativi e ornamentali. Nei Paesi occidentali, il piercing al naso può essere interpretato, infatti, come una forma d'espressione personale o un vezzo estetico.

In realtà, questa tradizione ha origini antichissime; il piercing al naso serviva per indicare la propria condizione spirituale o tribale.

Presso alcune culture, quest'ornamento assume ancora l'accezione di pratica rituale e viene utilizzato tuttora per sottolineare l'appartenenza ad un determinato ceto sociale o ad un gruppo ristretto e limitato di una popolazione.

In diversi Paesi asiatici, soprattutto India, Nepal, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Filippine, il piercing al naso viene indossato, allo stesso modo di altri gioielli, per questioni di moda e per evidenziare il proprio stato religioso, sociale o etnico (ad esempio: donne disponibili al matrimonio). Il piercing al naso si ritrova anche nella tradizionale cultura aborigena australiana.

Con l'esposizione e la diffusione della moda e della cultura indiana, il piercing al naso è diventato popolare in tutto il Mondo, così come altre forme di piercing, dopo il punk e le successive culture giovanili negli anni '80 e '90.

Piercing al Naso in India

In India, il piercing al naso è considerato un marchio di bellezza ed è indicativo, come qualsiasi altro gioiello, dello stato sociale.

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Il piercing al naso viene indossato dalle donne in età fertile sia per indicare la disponibilità al matrimonio o il fidanzamento già avvenuto con qualcuno, sia come segno di benevolenza alla dea Parvati (nell'induismo, protettrice delle unioni coniugali). Non a caso, i piercing al naso sono spesso parte integrante del corredo di gioielli che la sposa indossa nel giorno delle nozze. Nella medicina ayurvedica, inoltre, la narice sinistra è associata agli organi riproduttivi femminili.

Nel Maharashtra, le donne indossano piercing al naso molto grandi ed intricati che spesso coprono la bocca o il lato del viso.

Tipologie

Quali tipi di Piercing al Naso esistono?

A seconda del punto perforato, è possibile distinguere principalmente tre sottotipi il piercing al naso:

  • Nostril piercing: piercing alla narice;
  • Septum piercing: piercing al setto alla base del naso;
  • Bridge piercing: piercing sopra il setto, nel ponte nasale tra le sopracciglia.

Al momento, invece, piercing al naso meno comuni sono:

  • Rhino piercing: è realizzato forando in senso verticale la punta del naso; le estremità del piercing sono visibili sulla punta del naso e sotto la stessa;
  • Septril piercing: simile al precedente, ma nel quale il monile protrude solo nella parte inferiore della punta del naso.

Nostril Piercing

"Nostril" è un termine inglese utilizzato per indicare il piercing alla narice del naso. Questo tipo di foratura del naso è una delle più diffuse in tutto il Mondo, fin dai tempi antichi. Il nostril prevede che la narice sia forata e venga applicato un anello o una barretta.

Septum Piercing

Il septum (detto anche "piercing al septum") è un piercing al naso praticato forando la cartilagine che separa le due narici, alla base del naso. Per intenderci, la zona interessata dalla perforazione è quella membrana che divide la parte carnosa cutanea del naso dal setto nasale. Come per il nostril, può essere applicato un anello o una barretta.

Bridge Piercing

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Il bridge (o bridge piercing) è una tipologia di piercing al naso superficiale, che viene applicato sulla parte alta del setto nasale. In pratica, il foro attraversa la pelle sopra il ponte del naso, tra i due occhi.

Il bridge è un piercing al naso che viene effettuato solitamente in orizzontale e prevede il posizionamento di un orecchino con barra e doppia pallina. Tra i piercing al naso, il bridge è quello che presenta più possibilità di rigetto.

Come si Esegue

Piercing al Naso: come viene fatto?

Il piercing al naso viene realizzato con un apposito ago sterile, che viene introdotto attraverso la cartilagine (setto) o la pelle (narice e ponte nasale). Successivamente, viene posizionato il monile. Qualora si applicassero degli estensori, bisogna prestare molta cautela, procedendo con l'allargamento del foro di 1 mm alla volta.

Dopo aver praticato il piercing al naso, è possibile avvertire un lieve dolore con eventuale arrossamento e gonfiore a livello dell'area forata, per circa 24-48 ore.

Piercing al Naso: fa male?

Il piercing al naso non è normalmente doloroso, anche se questa sensazione è molto soggettiva e dipende, in parte, dall'esperienza del piercer. In generale, l'intera procedura richiede pochi secondi. Nelle variabili più comuni (nostril e septum piercing) il fastidio è paragonabile ad un pizzicotto o allo strappo della ceretta. Le tipologie di piercing al naso più complicate da realizzare, come il septril, può correlare ad un dolore d'intensità maggiore.

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Cura e Guarigione

Nei giorni seguenti al posizionamento del piercing al naso è importante seguire scrupolosamente le istruzioni fornite dal piercer (cioè il professionista che lo pratica), su come mantenere la zona forata nelle condizioni ottimali, per velocizzare la guarigione e prevenire eventuali infezioni.

Durante il periodo di cicatrizzazione, le operazioni d'igiene dovrebbero ripetersi per almeno due volte al giorno, per i primi due mesi.

Attenzione! Dopo la realizzazione del piercing, non muovere troppo e cercare di non grattare la parte del naso interessata. Se durante la guarigione si formano delle crosticine, resistere alla tentazione di toglierle.

Innanzitutto, prima di manipolare la zona dove è stato praticato il piercing al naso, è importante lavare accuratamente le mani. La parte perforata va pulita con una soluzione salina (acqua e sale), usando un piccolo recipiente (un tappo, un bicchierino ecc.) da appoggiare sul piercing per un paio di minuti o una garza sterile.

Durante il processo di guarigione, tenere sotto controllo la zona perforata e rivolgersi al medico qualora si manifestassero i sintomi indicativi di complicanze, come un'infezione o una reazione allergica. In particolare, se il rossore, il gonfiore o il calore aumentassero o si ripresentassero dopo qualche giorno dall'esecuzione del piercing al naso è opportuno consultare tempestivamente il medico.

Attenzione! Nel corso della guarigione, non applicare sopra al piercing al naso e alla zona cutanea limitrofa creme o trucco.

Rischi e Complicanze

Piercing al Naso: quali sono le possibili complicanze?

Considerata la posizione, il piercing al naso può esporre a diversi rischi clinici, tra cui:

INFEZIONI – Incorrere in un'infezione è un'evenienza da considerare con tutte le tipologie di piercing: le mani, i materiali utilizzati e, se non conformi, gli aghi possono agevolare l'ingresso e la diffusione tramite il sangue degli agenti patogeni.

Tuttavia, forare la cartilagine espone ulteriormente a questo rischio e le conseguenze potrebbero essere più gravi: le cavità nasali sono sede della flora batterica, quindi, mettendo in comunicazione le strutture cartilaginee e cutanee, le possibilità d'infezione e di infiammazione della cartilagine (pericondrite) sono elevate.

Chiaramente, lo sviluppo di un'infezione dopo un piercing al naso può essere favorita da differenti fattori, come la facilità con cui l'agente patogeno provoca la malattia e lo stato di salute della persona.

Le infezioni di natura batterica sono provocate prevalentemente dai microrganismi presenti sulla superficie della pelle e nei fluidi corporei (come il muco nasale) che diventano patogeni e si associano tipicamente alla comparsa di papule, pustole cutanee superficiali e, talvolta, ascessi (quest'ultimi si sviluppano, in genere, se sono implicati Streptococchi e/o Stafilococchi).

Con il piercing aumenta il rischio di contrarre anche i virus dell'epatite C e B e, in misura minore, l'HIV.

REAZIONI ALLERGICHE – Un altro rischio da considerare, in generale, è rappresentato dalle reazioni allergiche per i materiali utilizzati per realizzare il perno o il fermaglio del piercing al naso.  

In caso di note allergie al nichel o nei confronti di altri materiali, è bene informare il piercer prima di procedere ed optare per soluzioni alternative o metalli privi di sostanze a cui si risulta sensibilizzati.

Le reazioni allergiche al piercing al naso provocano immediatamente o dopo alcune settimane la comparsa di papule locali, fotosensibilizzazione, orticaria e dermatite eczematosa. Inoltre, è possibile si manifestino sintomi sistemici.

INFIAMMAZIONI – Nei primi giorni successivi al piercing al naso, è possibile insorgano delle infiammazioni acute con dolore, gonfiore, prurito, arrossamento, vesciche, sanguinamento e linfoadenopatie regionali.

CICATRICI E CISTIIl piercing al naso può lasciare cicatrici permanenti e, talvolta, può predisporre alla formazione di cheloidi e cisti sottocutanee.

LACERAZIONI TRAUMATICHE – I piercing al naso possono andare incontro lesioni da "strappo".

ALTRE COMPLICANZE – Il piercing al naso può dare origine ad altre complicanze, incluse:

  • Aspirazione del piercing o deglutizione dello stesso;
  • Necrosi della parete nasale;
  • Ematoma settale;
  • Granuloma.

Come ridurre i rischi

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Per ridurre le probabilità di incorrere in complicanze dopo la pratica di un piercing al naso, è importante assicurarsi che:

  • Il piercer deve rispettare le norme igieniche elementari, quindi deve lavarsi accuratamente le mani all'inizio ed alla fine di ogni fase operativa, oltre ad indossare un paio di guanti monouso ed evitare le contaminazioni, smaltendo in modo corretto tutto ciò che è sporco;
  • Gli aghi ed i tubicini utilizzati per il piercing al naso dovrebbero essere usa e getta oppure sterilizzati in autoclave; in ogni caso, i materiali devono essere estratti da confezioni sigillate, aperte di fronte al cliente;
  • Se qualcosa non convince, meglio cercare un altro piercer in grado di dimostrare la propria esperienza.

Controindicazioni

Piercing al Naso: quando è controindicato?

Il piercing al naso può essere particolarmente rischioso in presenza di condizioni patologiche che aumentano la probabilità di emorragie e rendono più vulnerabili alle infezioni, come:

Il piercing al naso è controindicato in corso di terapie con farmaci antiaggreganti (come l'aspirina), corticosteroidi, immunosoppressori o anticoagulanti.

L'applicazione di uno o più piercing al naso è sconsigliata, inoltre, alle donne in gravidanza e nelle persone che manifestano una tendenza alla formazione di cheloidi.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici