Paura dei Rapporti Sessuali: cos’è e come affrontare la Genofobia

Paura dei Rapporti Sessuali: cos’è e come affrontare la Genofobia
Ultima modifica 02.11.2022
INDICE
  1. Cos’è?
  2. Cause
  3. Sintomi e complicazioni
  4. Diagnosi
  5. Terapia e rimedi

Cos’è?

Cos’è la Paura dei Rapporti Sessuali?

La genofobia, nota anche come coitofobia, è la paura irrazionale e persistente di atti o rapporti sessuali.

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Le persone che ne soffrono sperimentano una sensazione di forte disagio, ansia o nervosismo al tentativo o al solo pensiero di avere un contatto sessuale. Nella genofobia, lo stimolo fobico che provoca ansia ed evitamento può essere rappresentato da tutti gli atti intimi (es. sesso orale o qualsiasi altra espressione fisica del sesso) o dal solo rapporto coitale (riferito, cioè, alla penetrazione, sia essa attiva, che passiva).

La genofobia non produce semplicemente irrequietezza o angoscia alla prospettiva di avere un rapporto sessuale, ma può provocare anche una serie di sintomi fisici. Nei casi più estremi, infatti, la genofobia può causare attacchi di panico in piena regola, con sudorazione, battito cardiaco accelerato, mancanza di respiro e nausea.

La paura estrema dei rapporti sessuali può portare a problemi in ambito sentimentale: coloro che sono affetti da genofobia cercano di non essere coinvolti in relazioni per evitare la possibilità d'intimità.

Differenza con l’Erotofobia

Il termine genofobia è, talvolta, usato in modo intercambiabile con erotofobia (o paura del sesso), ma le due condizioni sono, in realtà, diverse. La genofobia descrive specificamente la paura dell'atto sessuale, mentre l'erotofobia definisce più in generale qualsiasi paura correlata alla sessualità.

Cause

La genofobia è annoverata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali tra le fobie specifiche.

Paura dei Rapporti Sessuali: perché e quando si manifesta?

Come altri disturbi fobici, gli esatti fattori scatenanti la genofobia non sono sempre facilmente identificabili.

La paura dei rapporti sessuali è più probabile che si sviluppi dopo un grave trauma: violazione, abuso e molestie sono i fattori scatenanti più comuni della genofobia. Anche l'educazione culturale e le tradizioni religiose possono contribuire ad alimentare un senso di colpa persistente o il timore di infrangere le tradizioni, aumentando il rischio di questa fobia.

In qualche caso, la genofobia è collegata a insicurezze o problemi d'immagine corporea, nonché a preoccupazioni mediche. Altre volte, la genofobia si verifica indipendentemente da qualsiasi causa identificabile.

Ansia da prestazione

Molte persone, in particolare quelle che hanno meno esperienza sessuale, temono di non essere in grado di compiacere un partner. Sebbene queste paure siano generalmente lievi e autolimitanti, possono anche essere più gravi. In alcuni casi, l'ansia da prestazione può trasformarsi in genofobia.

Paura delle malattie

Il sesso occasionale ed i rapporti non protetti e frequenti con più partner comportano il rischio di contrarre e trasmettere numerose malattie, incluse HIV, clamidia, herpes genitale, gonorrea e sifilide. La maggior parte delle persone è in grado di bilanciare con successo quest'evenienza o di ridurre le possibili complicazioni ad un livello personalmente accettabile, usando precauzioni come metodi contraccettivi di barriera (come preservativi, dental dam ecc.), praticando la monogamia e sottoponendosi a test per malattie sessualmente trasmissibili.

Qualora si soffrisse di ipocondria, nosofobia, misofobia o un altro disturbo correlato, si potrebbe non essere in grado di valutare razionalmente rischi e benefici, finendo con il considerare i rapporti coitali come pericolosi e da evitare per la possibilità di contrarre un'infezione. Inoltre, alcune persone temono che il sesso sia doloroso.

Preoccupazioni mediche

Le paure che derivano da legittime preoccupazioni mediche non sono mai considerate fobie, purché il livello di paura sia proporzionato alla situazione. Numerose condizioni mediche, dal vaginismo all'endometriosi, dalla disfunzione erettile ad alcuni disturbi cardiaci, rendono l'attività sessuale difficile, impossibile o addirittura potenzialmente pericolosa. La cautela è indispensabile in queste situazioni.

Tuttavia, alcune persone sviluppano fobie che sono di gran lunga sproporzionate rispetto al livello di rischio. Ad esempio, se il medico ha autorizzato a tornare alle normali attività dopo un infarto, è normale provare un po' di trepidazione alla ripresa dei rapporti sessuali; decidere di rinunciare del tutto al sesso sarebbe una reazione sproporzionata in tale situazione.

In generale, quindi, è bene:

  • Seguire sempre il consiglio del proprio medico quando si affronta qualsiasi condizione medica;
  • Cercare assistenza per qualsiasi paura che sembra insolitamente grave o di lunga durata.

Sintomi e complicazioni

Sintomi Paura dei Rapporti Sessuali: come si riconosce?

Nella genofobia, la prospettiva di un rapporto sessuale evoca sentimenti di disagio, ansia e nervosismo, che possono sfociare in veri e propri attacchi di panico.

I sintomi psicologici che si verificano più comunemente comprendono:

  • Paura marcata, persistente ed eccessiva nei confronti della situazione intima temuta (dai preliminari al rapporto coitale vero e proprio);
  • Agitazione e nervosismo al pensiero di avere un rapporto sessuale;
  • Sensazione di ansia immediata all'esposizione dello stimolo fobico;
  • Isolamento dal mondo esterno.

Questi sintomi possono comparire prima di un incontro programmato (es. appuntamento, cena romantica ecc.), mentre negli altri casi sopraggiungono quando il soggetto sta già vivendo la situazione e non esiste una modificazione del contesto che influisca in modo positivo sulla genofobia, mitigandola.

Per quanto riguarda i sintomi fisiologici-somatici, la paura dei rapporti sessuali può determare:

Questi sintomi fisici segnalano il verificarsi di una risposta anormale a livello emotivo: il corpo sta rispondendo allo stimolo fobico con un'espressione estrema della reazione fisiologica di "lotta o fuga". In altre parole, la mente sta elaborando il pensiero che l'intimità pone una minaccia rispetto ad un potenziale pericolo, quindi prepara automaticamente il corpo a combattere per la sopravvivenza. Quest'eccessiva risposta emotiva è uno dei segni più chiari che una persona è in preda ad una fobia, in questo caso la paura dei rapporti sessuali.

Coloro che sperimentano la genofobia tendono a vivere le loro vite in solitudine e possono sperimentare una profonda angoscia

Esempi di comportamenti genofobici

Nella genofobia, è possibile reagire in molti modi diversi, non appena si sperimenta paura del rapporto sessuale, per esempio:

  • Urlando contro il/la partner durante i momenti intimi
  • Sabotando le relazioni per evitare il sesso
  • Non frequentare o essere aperti a relazioni romantiche
  • Trovare scuse per non avere rapporti sessuali
  • Rendendosi fisicamente indesiderabile, consciamente o inconsciamente
  • Agendo in modo inavvicinabile nei contesti sociali
  • Rendendo impossibile muoversi in una situazione di rapporto sessuale

Diagnosi

La genofobia può essere affrontata con l'aiuto di psicologi e psicoterapeuti.

La valutazione preliminare è fondamentale per comprendere i motivi alla base del proprio disagio ed inquadrare il problema all'interno della storia di vita del soggetto, identificandone il significato e quantificandone la portata. Ciò permette di stabilire, inoltre, quali terapie sono più adeguate e in quali combinazioni.

Quando rivolgersi al medico

Se i sintomi limitano in modo significativo la normale vita quotidiana e sono presenti da oltre sei mesi, è consigliabile consultare un medico.

Terapia e rimedi

La paura dei rapporti sessuali può essere affrontata con il trattamento più adeguato al proprio quadro clinico. Le strategie più efficaci comprendono farmaci antidepressivi e percorsi di psicoterapia orientati al superamento della fobia. Quest'interventi hanno l'obiettivo di indurre il paziente a razionalizzare la propria fobia, cercando di concentrarsi sulla possibilità di reagire ai pensieri ansiogeni e di affrontare le convinzioni negative associate all'idea di avere rapporti sessuali.

In questo caso, è bene procedere per passi graduali, in vista di un superamento dei timori associati alla genofobia, rendendo possibile l'instaurarsi di normali relazioni sentimentali.

Farmaci

In alcuni casi di paura dei rapporti sessuali, gli antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI) possono essere utili per ridurre i sintomi fisici ed emotivi gravi.

Terapia di tipo Cognitivo-Comportamentale

La genofobia può essere affrontata con successo intraprendendo un percorso di terapia cognitivo-comportamentale. Quest'approccio insegna al soggetto come gestire i pensieri negativi e limitanti associati all'atto sessuale, attraverso la presentazione degli stimoli fobici in condizioni controllate. In questo modo, il paziente che soffre di genofobia viene esposto alle situazioni temute con la possibilità di apprendere delle tecniche di autocontrollo emotivo capaci di ridurre l'ansia e la paura di cedere al proprio coinvolgimento nella relazione.

Terapia di Desensibilizzazione Sistematica

La desensibilizzazione sistemica comporta l'esposizione dei pazienti agli stimoli fobici: in pratica, si affrontano una alla volta tutte le convinzioni negative associate all'idea del rapporto sessuale.

Nel caso della genofobia, i pazienti potrebbero praticare le loro abilità relazionali in vari scenari, come appuntamenti o incontri con potenziali partner; i contesti temuti possono essere reali o creati virtualmente (simulazioni al computer).

Ipnoterapia

L'ipnosi può contribuire a rimuovere le associazioni negative che possono scatenare gli attacchi di panico nella genofobia.

Ricapitolando: punti chiave sulla Genofobia

  • La genofobia è una paura irrazionale e persistente del rapporto sessuale
  • La paura è intensa e non si tratta solo di semplice antipatia e disgusto
  • Una sensazione di terrore, pericolo, dolore e avversione all'intimità sessuale è comune nella genofobia
  • La condizione provoca sintomi di panico estremo e disagio anche al pensiero di compiere un atto sessuale
  • La genofobia provoca sintomi fisici e psicologici che tendono a peggiorare se lasciati così come sono
  • La terapia cognitivo comportamentale e la terapia di desensibilizzazione sono i migliori metodi di trattamento per la genofobia

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici