Parotite (Orecchioni)
Ultima modifica 04.08.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cause
  3. Modalità di Trasmissione
  4. Sintomi Parotite
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Vaccinazione

Generalità

Cos’è la Parotite?

La parotite (nota anche come con il termine "orecchioni") è una malattia infettiva di origine virale. Il virus in questione provoca un'infiammazione acuta e un doloroso ingrossamento di alcune ghiandole salivari.

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Nello specifico, ad essere interessate sono generalmente le parotidi - poste ai lati delle orecchie - e, talvolta, le ghiandole sottolinguali o sottomandibolari. La tumefazione ghiandolare, in genere, è bilaterale (interessa la ragione dietro la parotide, davanti e al di sotto dell'orecchio) e persiste almeno per 5-7 giorni, associandosi a dolore alla masticazione o alla deglutizione. Inoltre, la cute sopra le ghiandole può diventare tesa e lucida. Trattandosi di una malattia sistemica, si riconosce anche per la presenza di altri sintomi, come cefalea, anoressia, febbre e malessere generale.

La parotite è una malattia contagiosa, ma ben controllata in molti Paesi con la vaccinazione.

Perché la Parotite è chiamata anche “Orecchioni”?

Il termine popolare "orecchioni" è da sempre usato come sinonimo di parotite per l'aumento del volume delle ghiandole salivari (più spesso le parotidi, ma a volte anche le sottomascellari), che conferiscono al viso un aspetto caratteristico: il rigonfiamento spinge in avanti e in fuori i padiglioni auricolari, perciò le orecchie sembrano più grandi del normale.

Cause

Parotite: Quali sono le Cause?

La parotite è causata da un virus a RNA, appartenente al genere Rubulavirus della famiglia Paramyxovirus: il Paromyxovirus parotidis. Il virus degli orecchioni si localizza principalmente a livello delle prime vie aeree (faringe, laringe e trachea) e delle ghiandole salivari. Dopo un periodo di incubazione di alcune settimane, nel giro di 2-3 giorni, la parotite determina tipicamente dolore alle orecchie e alla palpazione dell'angolo della mandibola.

Chi è più colpito?

La parotite è sempre stata considerata una malattia dell'infanzia: colpisce prevalentemente i bambini tra i 2 e i 9 anni. Non mancano, però, i casi riscontrati in soggetti adulti.

Una volta contratta, l'infezione lascia un'immunità, cioè una protezione nei confronti di successive infezioni, che dura a lungo.

Come il morbillo e la rosolia, la parotite è una malattia endemo-epidemica, cioè sempre presente nelle collettività, con picchi epidemici che si presentano ogni 2-5 anni. Ciò è attribuibile al fatto che i nuovi nati formano gradualmente una massa di soggetti suscettibili all'infezione. L'incidenza, in particolare, è massima tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera.

Modalità di Trasmissione

Parotite: Come Avviene il Contagio?

La parotite viene trasmessa:

  • attraverso un contatto diretto con la saliva del paziente infetto

 oppure

Il virus della parotite si può ritrovare nella saliva 1-6 giorni prima della comparsa dei sintomi e per tutta la durata della malattia.

Il virus viene eliminato anche con le urine e, passando attraverso la placenta, può infettare il feto, senza però che sia stata dimostrata una sua responsabilità nell'induzione di malformazioni congenite; le infezioni da virus parotitico contratte nel primo trimestre di gravidanza possono associarsi, invece, ad un aumento dell'abortività.

Parotite: Per quanto si è Contagiosi?

Il periodo di contagiosità, in cui la malattia può essere trasmessa dalle persone infette (con o senza sintomi manifesti), va da 6-7 giorni prima della comparsa del gonfiore delle ghiandole salivari, fino a 9 giorni dopo la regressione della stessa. In particolare, l'infettività è massima nelle 48 ore che precedono la tumefazione delle ghiandole salivari.

Sintomi Parotite

Periodo d’Incubazione: Dopo Quanto si Manifesta?

Il periodo d'incubazione della parotite può variare da un minimo di 12 ad un massimo di 25 giorni (nella maggior parte dei casi è pari a 16-18 giorni).

Primi Sintomi della Parotite

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L'esordio della parotite comporta un malessere generale con:

Dopo 3-4 giorni, aumenta gradualmente il gonfiore di una o più ghiandole salivari. Anche se la tumefazione può essere monolaterale, di solito, viene colpita prima una parotide e, dopo un paio di giorni, l'altra. Come anticipato, in alcuni casi, non sono interessate le ghiandole parotidee, ma le ghiandole salivari sottomandibolari osottolinguali.

Fase Acuta della Parotite

Nella fase più acuta della parotite, il paziente può lamentare un dolore intenso sotto e dietro al lobo delle orecchie e, alla palpazione, tra il margine posteriore della mandibola e il padiglione auricolare. Dopo aver raggiunto l'apice in 2-3 giorni, il gonfiore comincia lentamente a regredire nel giro di una settimana, così come gli altri sintomi. In alcuni casi, però, la malattia si protrae più a lungo: esistono forme recidivanti che si protraggono addirittura per 1 mese.

Parotite Inapparente

È necessario osservare che l'infezione può decorrere anche in una forma non evidente - con manifestazioni sfumate - o in modo inapparente. In particolare, circa un terzo della parotiti non si manifesta in forma clinicamente evidente, ma soltanto con una sintomatologia non specifica a livello delle vie respiratorie.

Le infezioni inapparenti sono più frequenti negli adulti che non nei bambini.

Possibili Complicanze

Le complicazioni della parotite sono molto rare.

  • I pazienti possono essere colpiti da meningite asettica benigna, un'infiammazione delle meningi, cioè delle membrane che rivestono il cervello. Si presenta con intenso mal di testa, irrigidimento del collo e febbre alta e, di solito, si risolve senza conseguenze dopo 3-10 giorni.
  • In alcuni casi, la parotite può indurre danni permanenti all'udito per azione diretta del virus sulle cellule dell'orecchio interno. La sordità neurosensoriale da parotite è ad insorgenza immediata, può essere bilaterale, ed è permanente.
  • Altra possibile complicanza della parotite è la pancreatite, una dolorosa infiammazione del pancreas.
  • Negli adolescenti e negli adulti di sesso maschile, tra le complicazioni che possono presentarsi ricordiamo l'orchite, un'infiammazione di uno o di entrambi i testicoli. L'orchite, in rari casi, può portare alla sterilità. Nel sesso femminile, invece, possono manifestarsi infiammazioni delle ovaie (ooforiti).

Diagnosi

In caso di sospetta parotite, occorre rivolgersi immediatamente il pediatra o il medico, il quale effettuerà una diagnosi sulla base dell'anamnesi e dell'esame clinico. La diagnosi clinica è generalmente agevole per la bilateralità dell'interessamento parotideo, l'andamento della febbre, la consistenza della tumefazione ghiandolare.

Nella parotite non complicata, le indagini di laboratorio generalmente non rivelano nulla di specifico, se non un aumento di numero dei globuli bianchi, segno di infiammazione e di infezione.

Esami per la Diagnosi di Parotite: Quali Servono?

La diagnosi può essere confermata mediante appropriati esami di laboratorio. Questi prevedono, in genere, l'isolamento del virus dalla saliva o dalle urine e la ricerca nel sangue degli anticorpi specifici (IgG ed IgM) diretti contro l'agente virale.

La parotite virale va differenziata dalle parotiti batteriche, che sono monolaterali, dai tumori delle ghiandole salivari, dalla sindrome di Sjögren (una malattia autoimmunitaria), e dall' avvelenamento da bromuro e da metalli pesanti.

Terapia

Trattamento: Come si Cura la Parotite?

Per quanto riguarda il trattamento, non esiste una cura specifica per la parotite.

Per le forme non complicate, sono sufficienti il riposo fino alla guarigione e una dieta leggera.

Nella fase acuta, è consigliabile ingerire liquidi o cibi semiliquidi, magari con una cannuccia per mitigare il dolore causato dalla masticazione. Sarebbe bene evitare, invece, alimenti aspri e gli agrumi che possono accentuare il fastidio dovuto all'infiammazione.

Qualora necessario, il medico può indicare la terapia più adatta per alleviare i sintomi. Ad esempio, potrebbe indicare degli antipiretici per abbassare la febbre (nota: in bambini al di sotto dei 12 anni, è sconsigliata l'assunzione di acido acetilsalicilico in favore del paracetamolo) e analgesici per il trattamento del dolore causato dall'infiammazione.

Parotite - Farmaci per la cura degli Orecchioni »

Vaccinazione

Vaccino Contro la Parotite

La parotite può essere prevenuta con la specifica vaccinazione, offerta gratuitamente e obbligatoria per i nati dal 2017, Il vaccino contro la parotite è preparato con virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell'organismo.

Tale preparato è disponibile nella forma trivalente o tetravalente: è, infatti, combinato con il vaccino contro il morbillo e la rosolia, a formare il cosiddetto vaccino MPR oppure viene somministrato con la MPRV (che combina quattro vaccini: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).

Il vaccino è, quindi, somministrato con un'unica iniezione per via sottocutanea, in genere nella parte alta ed esterna del braccio. Nei bambini, per ottenere una protezione ottimale sono previste due dosi: la prima a 13-15 mesi di vita, la seconda a 5-6 anni. La vaccinazione contro la parotite conferisce un'immunità che dura tutta la vita, perciò non sono necessari ulteriori richiami. Per gli adulti che non sono mai stati vaccinati, sono previste due dosi a distanza di almeno 4 settimane.

Fonti utilizzate e Bibliografia

  • Mumps (Varicella). Center for Disease Control (CDC) website
  • EpiCentro, Parotite, website
  • Ministero della Salute: sezione del sito dedicata alla Parotite

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici