Pap Test come Screening e Strumento di Prevenzione

Pap Test come Screening e Strumento di Prevenzione
Ultima modifica 27.11.2019
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cos’è e Come si esegue
  3. Screening del Tumore del Collo dell’Utero
  4. HPV Test come Esame di Screening

Introduzione

Il Pap test è un esame che consente di identificare in tempo le alterazioni a carico del collo dell'utero, offrendo la possibilità di trattare e risolvere le lesioni precancerose nel loro stadio iniziale, prima che degenerino in senso neoplastico.

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Il Pap test può essere eseguito nell'ambito del programma nazionale di screening per il tumore del collo dell'utero (anche detto della cervice uterina) o come controllo di routine durante la visita ginecologica, quale strumento di prevenzione.

L'introduzione del Pap test ha contribuito significativamente a ridurre la mortalità per tumore del collo dell'utero, per cui andrebbe eseguito con regolarità, ogni tre anni, da tutte le donne dopo l'inizio dell'attività sessuale o, comunque, a partire dai 25 anni di età.

Cos’è e Come si esegue

Per comprendere l'importanza che assume nell'ambito della prevenzione il Pap test, occorre ricapitolare brevemente in cosa consiste e perché si esegue quest'esame.

Che cos’è il Pap Test

Il Pap test (o test di Papanikolaou, dal cognome del medico che lo ha inventato) è un esame che consente di rilevare i cambiamenti nel collo dell'utero ad uno stadio iniziale, indicando così la predisposizione a sviluppare un tumore. Il Pap test è un esame di screening che si effettua cioè anche in donne sane senza alcun segno di malattia per individuare precocemente alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tumori del collo dell'utero.  

Il Pap test effettuato nell'ambito dei programmi di screening organizzati dal Sistema Sanitario Nazionale è offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Secondo le prove scientifiche disponibili, quest'intervallo di tempo rende massimi i benefici dello screening e riduce al minimo i costi e le visite richieste.

Pap Test: a cosa serve

Per le donne, questa patologia neoplastica è la seconda più frequente dopo quella alla mammella. Tuttavia, la malattia è caratterizzata da una lenta evoluzione, che la rende curabile se diagnosticata per tempo. Spesso, nelle fasi iniziali, va considerato che il tumore del collo dell'utero non causa segni o sintomi.

Per questa ragione, è importante sottoporsi regolarmente a controlli ginecologici ed esami di screening (come il Pap test o HPV test), utili per identificare le lesioni precancerose correlate all'infezione da papilloma virus umano ed intervenire prima che queste evolvano in carcinoma.

Preparazione al Pap Test

Se è prevista l'esecuzione del Pap test, è importante seguire le norme di preparazione dell'esame, per non comprometterne l'esito.

Prima di sottoporsi all'esame, è necessario sospendere eventuali trattamenti con ovuli o candelette vaginali almeno nei due giorni precedenti. Allo stesso modo occorre evitare lavande vaginali interne, bagno in vasca e rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti. Il Pap test, inoltre, non può essere eseguito durante il periodo mestruale, per cui sarebbe bene fissare l'appuntamento almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni e una settimana prima di quando si prevede possa iniziare il ciclo successivo.

Come si svolge l’esame

L'esecuzione del Pap test è piuttosto semplice, non dolorosa né traumatica. Il medico inserisce un piccolo divaricatore, chiamato speculum, nella vagina, in modo da favorire il prelievo. Poi, con una speciale spatolina e un bastoncino cotonato, raccoglie delicatamente alcune cellule dagli strati più superficiali del collo dell'utero e del canale cervicale. Le cellule prelevate dal tessuto di rivestimento della cervice sono poi strisciate su un vetrino, cosparse di reagente e inviate al laboratorio per l'esame citologico.  

L'analisi al microscopio del campione permette di individuare eventuali cellule con caratteristiche pre-tumorali o tumorali e, sulla base del loro grado di atipicità, di stimare il livello di danno tissutale.

Screening del Tumore del Collo dell’Utero

Valore del Pap Test come screening

Ormai attuato da molti decenni, il Pap test è l'esame di riferimento per quanto riguarda lo screening per il tumore del collo dell'utero (o cervice uterina).

Per esami di screening s'intendono quelle indagini diagnostiche condotte a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione, allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori (quelle anomalie da cui la malattia si sviluppa) prima che si manifesti con sintomi. Ricorrendo ai test di screening, non solo è possibile identificare precocemente anomalie tissutali, ma è offerta anche la possibilità di trattarle e risolverle in maniera adeguata prima che degenerino. 

L'introduzione del Pap test nei programmi di screening ha contribuito in modo significativo alla riduzione della mortalità associata al tumore del collo dell'utero, oggi molto bassa nei Paesi industrializzati, ma ancora elevatissima in quelli in via di sviluppo.

Per questo motivo, il Pap test andrebbe eseguito regolarmente da tutte le donne (anche asintomatiche), a partire dai 25 anni di età. La frequenza ideale con cui ripetere l'esame è una volta ogni tre anni.

Salvo diversa indicazione medica, sottoporsi al Pap test una volta all'anno è oggi considerato non solo inutile, ma addirittura dannoso, poiché aumenta il rischio di trattamenti inutili.

Se il Pap Test risulta positivo

Quando il pap test non evidenzia lesioni, quindi l'esame ha esito negativo e la donna viene invitata a ripetere l'esame dopo tre anni. Quando, invece, il Pap-test risulta positivo significa che l'esame citologico ha riscontrato la presenza di cellule anomale; in questi casi, è prevista l'esecuzione di esami di approfondimento.

In particolare, per prima cosa, la donna è invitata a sottoporsi ad una colposcopia. Il ginecologo usa un apposito strumento, chiamato colposcopio, che permette di illuminare il collo dell'utero e di vederlo ingrandito. In tal modo, è in grado di confermare la presenza di lesioni, valutarne l'estensione ed eseguire un esame bioptico. La biopsia consiste in un piccolo prelievo di tessuto dal collo dell'utero, da sottoporre all'esame istologico di conferma. In altre parole, conferma definitivamente le caratteristiche esatte delle lesioni sospette.

HPV Test come Esame di Screening

Oltre al Pap test, oggi è disponibile un altro esame di screening, chiamato HPV test (o HPV-DNA test), che permette di individuare la presenza del DNA del papilloma virus umano (HPV, dall'inglese Human papilloma virus) nelle cellule cervicali.

Correlazione tra HPV e tumore del collo dell'utero

L'infezione da HPV è considerata il fattore di rischio più importante per l'insorgenza del tumore del collo dell'utero.

Il papilloma virus umano è un agente virale molto diffuso nella popolazione, a trasmissione prevalentemente sessuale, è caratterizzato da un'ampia variabilità genetica: se ne conoscono oltre 130 sierotipi in grado d'infettare l'uomo. Di questi, circa 40 tipi si possono associare a patologie del tratto ano-genitale e oro-faringeo, sia benigne che maligne.

I cosiddetti HPV a basso rischio (detti anche "a basso potenziale oncogeno") provocano lesioni della pelle e delle mucose, come le verruche ano-genitali, i condilomi o i papillomi. Altri ceppi - come HPV 16 e il 18 - hanno, invece, un potenziale oncogeno, cioè sono fortemente associati a trasformazioni cellulari precancerose (displasie) che, se non trattate, possono diventare invasive, cioè possono evolvere in un tumore vero e proprio.

Rispetto al Pap test, quindi, l'HPV test consente di individuare la presenza del DNA del papilloma virus nelle cellule cervicali. Questo consente di determinare se la donna ha contratto un virus potenzialmente oncogeno, ancor prima che si sviluppino eventuali lesioni, individuando la presenza del DNA di HPV nelle cellule cervicali. In definitiva, l'HPV test può individuar le donne con una predisposizione al tumore del collo dell'utero.

L'HPV test si esegue con modalità analoghe a quelle del Pap test. Consiste, infatti, nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell'utero. Il materiale prelevato, però, non verrà letto al microscopio, ma sottoposto ad un esame di laboratorio per la ricerca del virus.

Prevenzione: valore e differenze con il Pap Test

L'HPV test è stato introdotto come esame di completamento al pap test, utile soprattutto per le donne con risultati leggermente anormali, ma, attualmente, a partire dai 35 anni può essere eseguito al posto del pap-test come esame di screening primario. Tutto ciò grazie agli indubbi vantaggi in termini di sensibilità. Infatti, l'HPV test è in grado di riconoscere anche quei casi che sfuggono al Pap test ed ha quindi una maggiore capacità di prevenzione del carcinoma della cervice uterina.

Un HPV test negativo significa che nelle cellule della cervice uterina non è stato identificato materiale genico del papilloma virus, quindi la donna non è a rischio e può essere esclusa da ulteriori accertamenti. Al contrario, un esito positivo conferma la presenza del DNA virale. Un HPV test positivo non deve comunque mettere ansia, perché non significa necessariamente che sia presente un tumore o che questo si svilupperà in futuro. Questo perché il test HPV è in grado di individuare, anche infezioni che potrebbero regredire spontaneamente. Per questa ragione, l'esame è raccomandato per le donne sopra i 30-35 anni, dato che al di sotto di questa età sono comuni le infezioni destinate a regredire spontaneamente. Inoltre, a differenza del test di Papanikolaou, in caso di negatività l'HPV test viene ripetuto non ogni tre ma ogni 5 anni.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici